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Autore: Kurita    17/07/2009    2 recensioni
"Con aria indifferente si avvicinò lentamente all’albero, facendo finta di non vederlo.
Edward aveva gli occhi chiusi e non si accorse minimamente della presenza del Colonnello."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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•Squabble

Edward se ne stava seduto sul ramo di un albero, facendo ciondolare stancamente le gambe.
Giocherellava con le foglie che gli coprivano la vista.
Adorava starsene lì e diventare tutt’uno con la natura. Gli piaceva l’odore della terra bagnata dopo la pioggia.
Per Roy non era lo stesso. Era stato tutta la sera dentro casa senza uscire.
Avevano avuto una piccola discussione ed Ed era uscito per non sentirlo brontolare.
Adesso il Colonnello se ne stava in casa a dormire.
Ed non lo sopportava. Era troppo orgoglioso e quello che doveva chiedere sempre scusa era lui.
Mustang uscì fuori per cercare Acciaio.
Ed se ne accorse ma non volle scendere dall’albero, stava così comodo. Non voleva uscire per riprendere un litigio che non aveva ne capo e ne coda.
Stava appoggiato al tronco ascoltando il cinguettio degli uccelli. Dalla chioma folta dell’albero, filtrava la luce del sole che riscaldava la giornata e la pelle infreddolita di Edward.
Le sue gambe erano scoperte e colme di graffi. Si era sfregiato salendo sull’albero.
Tutto per colpa di Roy Mustang, sempre per lui Edward doveva ridursi così.
Se il dolore non era fisico, era mentale.
I loro litigi gli facevano venire mille dubbi.
Si chiedeva se era lui a sbagliare o magari che una parte del suo carattere non andava.
Ma poi ci ripensava. E si convinceva del fatto che il suo “amico” avesse un dannatissimo carattere che Ed odiava, in parte.
Ma i loro litigi finivano sempre con un bacio e o con un abbraccio da parte del più piccolo.
Mustang non si scomponeva più di tanto.
Ma da un lato ad Acciaio piaceva perché adorava sgattaiolare dentro e sorprenderlo da dietro.
Il problema era che Ed era debole.
Il Colonnello gli faceva uno strano effetto.
Era capace di fargli cambiare idea in un istante.
L’unico che non ci riusciva era lui. Perché Roy era testardo,cocciuto come un mulo.
Invece questa volta voleva che fosse lui a cercarlo.
Non sarebbe sceso dall’albero nemmeno per tutto l’oro del mondo.
A costo di coricarsi lì.
Stava comodo, ma c’era il rischio di cadere dall’albero e questo non l’avrebbe potuto accettare per quel muso lungo di Roy.
Non voleva assolutamente entrare.
Si era stancato di essere sempre lui il primo ad entrare e l’ultimo ad uscire.
Dopo la pace riscoppiava un altro litigio per qualche assurdo motivo.
Era inutile entrare e chiedere scusa.
Ed si sedette comodo e cominciò a fantasticare.
Roy si alzava tardi di solito. Faceva sempre le ore piccole.
E quando usciva non sapeva mai dove andava.
Si faceva i fatti suoi e non perdeva l’occasione per punzecchiare Edward per la sua statura, cosa che lo faceva irritare molto. Questo era uno dei tanti motivi dei loro litigi.
Acciaio pensava e pensava e ogni volta il pensiero cadeva su di lui.
Non riusciva a non pensarlo,anche solo per un istante.
Nel frattempo Roy, che aveva visto Edward sull’albero, pensò per un istante che il suo Fagiolino fosse estremamente sexy.
Un Fagiolino sexy. Gli venne da ridere.
Con aria indifferente si avvicinò lentamente all’albero, facendo finta di non vederlo.
Edward aveva gli occhi chiusi e non si accorse minimamente della presenza del Colonnello.
Con passo felino Roy si arrampicò sull’albero facendo attenzione a non pungersi e a fare silenzio.
Appena fu abbastanza vicino, si sedette di fronte a lui.
Si sentiva uno scricchiolio sinistro.
Mustang non ci fece caso.
Ed continuava a sonnecchiare.
Sarebbe rimasto ore a guardarlo.
D’un tratto il ramo si ruppe.
Acciaio cacciò un urlò.
Roy cadde per prima ed Edward sopra.
Il loro sguardo si incrociò.
Mustang avrebbe voluto prenderlo e fargli tutto ciò che voleva.
Acciaio non resisteva al suo sguardo, era troppo difficile. Lo baciò.
Non era un bacio come gli altri.
Era pieno di passione. Di eccitazione.
Forse perché erano stati troppo tempo lontani quella mattina.
Si diressero verso la camera da letto avvolti dalla brezza mattutina.
Fecero l’amore e si ritrovarono nuovamente accanto a fare la pace.
Per una volta era stato Roy a chiedere perdono.

Note:
Eccomi di nuovo qui con un altra fic.
Spero che sia apprezzata.
Buona lettura da Kurita!

  
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