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Autore: Dalia95_KittyCat    27/12/2018    0 recensioni
Due coppie apparentemente improbabili e la città più famosa del mondo come scenario. Violet Miller è una giovane con la sindrome di Asperger, che vive tranquilla in un'isolata villetta di New York, volutamente sola e senza quasi neanche un amico. Benjamin Gillespie è un attore, star di blockbuster e film d'autore, in cerca di un po' di pace nella frenetica Grande Mela a causa di folle accanite di fan e paparazzi che gli stanno alle calcagna. L'incontro tra i due sarà a dir poco esplosivo ... Irving Mercer è il personal trainer e migliore amico di Benjamin, Elektra Cross un'eccentrica commessa in un negozio di abiti da sposa e coinquilina di Violet. Anche loro non potrebbero essere più diversi. Ma si sa, gli opposti si attraggono, e l'amore arriva sempre dove e quando meno te lo aspetti!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Violet si guardò allo specchio, continuando a chiedersi come una ragazza così comune come lei, che tra l’altro vestiva anche in modo ordinario anche se non trasandato, avesse potuto attrarre un attore cinematografico di Hollywood, osannato da pubblico e critica. Lei non era nessuno, in confronto a lui. Nessuno aveva mai fatto caso a lei, né i compagni di scuola o di classe, né i pochi conoscenti o amici che aveva. Ed ora per pura casualità, una stella del cinema si prendeva una folle cotta per lei. Accese il suo computer e digitò su Google il nome del suo bell’attore. Quando vide una foto di lui a torso nudo su una spiaggia di Pensacola le si seccò la gola: pareva un dio greco sceso dal Monte Olimpo. Il fisico atletico, asciutto e abbronzato sembrava essere stato scolpito da un artista delle epoche migliori, e il Sole della Florida lo faceva risplendere ancora di più. Era sempre stata attratta dai ragazzi mulatti o comunque dal fascino esotico. Guarda caso, mentre stava guardando quelle immagini piccanti, chi bussò alla sua porta? Proprio lui! Abbassò subito il personal computer e gli aprì, cercando di sorridergli nel miglior modo possibile. Il bell’attore ricambiò subito il sorriso, e Violet sentì le farfalle nello stomaco. Gli si avvicinò: “Ciao” disse con voce suadente “Ciao” replicò lei con voce dolce ma timidissima “Hai gli occhi color miele e nocciola, non sono affatto neri o castano scuro come tutti credono” “Lo hai notato, e ne sono felice” “Me ne sono accorta subito, ma sono timida e non ho avuto il coraggio di dirtelo subito” “Potevi farlo, non sono permaloso né tantomeno suscettibile. Nessuno nota mai che i miei occhi sono tra il nocciola e il miele” “Se ti vedono da molto vicino sì però” “Beh in qual caso sì. Infatti i miei genitori lo sanno da sempre di che colore sono i miei occhi” “Ci mancherebbe altro che non lo sappiano, loro sono quelli che ti hanno messo al mondo” Ci fu un attimo di pausa, poi Benjamin le prese il viso tra le mani calde e abbronzate, fissandola intensamente con i suoi occhi dorati. “Hai due occhi bellissimi” le disse con tono sognante “più limpidi e più azzurri delle acque del Mar dei Caraibi. Non dovresti chiuderli mai, nemmeno quando dormi” Violet lo fissò sbarrando gli occhi e sentì il cuore palpitare forte. Nessuno a parte gli zii e i cugini con i quali era cresciuta era mai stato così gentile e dolce con lei. “Ti senti bene?” domandò all’improvviso Benjamin, rompendo il silenzio di Violet “Io? Ah, beh, nessuno mi ha mai fatto un complimento così galante e romantico come hai fatto tu in questo momento” “Beh, non capisco proprio come abbiano potuto non farti mai neanche un complimento. Sei stupenda” Violet ammutolì e sospirò con aria sognante. Allungò una mano per accarezzargli il bel viso, e gli chiese timidamente: “Posso baciarti?” “Certo che puoi” Violet a quel punto accostò le sue bellissime labbra rosee a quelle di Benjamin, e i due si baciarono. Quando le loro labbra si separarono, si sentirono entrambi in estasi, quasi come fossero in Paradiso. “E’ che, vedi, io ho una, come dire … no, non è una malattia, ma per me è come se lo fosse. Si chiama Sindrome di Asperger” “So di cosa parli” fu la pronta risposta di lui, che le prese di nuovo il viso tra le mani “mi spiace sapere che la vivi come fosse una malattia” “Da un lato è una risposta alle mie stranezze e alla mia difficoltà a socializzare, dall’altro lato è la prova che il destino mi vuole male” “Oh, tesoro, perché dici questo? Quello che hai tu non è sempre un male, anzi conosco molte persone come te che hanno molti talenti, come ad esempio una buona memoria” “Beh in effetti io di solito mi ricordo tutto, o quasi” “Visto? Magari hai difficoltà in qualcos’altro di minore importanza, delle serie si può vivere anche senza” “Si infatti sono sempre stata un totale disastro negli sport e non so fare nulla di cucito, l’uncinetto in particolare non ho mai capito come funzionava” “Beh quello in effetti è difficile, e personalmente io vedo solo donne anziane che si occupano di cucire cose molto elaborate, come appunto è l’uncinetto” Restarono per attimi a fissarsi dritti negli occhi, che guarda caso era un’altra cosa che Violet aveva molta difficoltà a fare. Tuttavia, quando si ha un belvedere di fronte a sé, fissarlo dritto negli occhi diventa più facile che bere un bicchier d’acqua. A volte, basta uno sguardo per capirsi, il più delle volte, ma non sempre. “Hai l’aria di chi ha sofferto molto. Vuoi che stia un po' con te a farti compagnia?” chiese Benjamin rompendo a bruciapelo quel silenzio “Sì, te ne sarei grata” rispose Violet donandogli inconsapevolmente uno dei suoi sorrisi più dolci. “Allora mettiamo su un po’ di musica o accendiamo la televisione. Deve esserci armonia nella tua vita, non silenzio e tristezza” “Hai ragione” In quel momento Malkin si svegliò dal suo abituale sonno e andò incontro a Benjamin, strusciandosi tra le sue gambe. “Oh, non mi hai detto di avere un gatto” sorrise lui, e si chinò accarezzandogli il morbido pelo nero e fissando i suoi occhi verde magnetico. “Complimenti, davvero un bel micione”
   
 
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