Se avessi potuto descrivere la perfezione all'età di 6 anni, avrei risposto: essere una guerriera di un mondo extraterrestre (per poi aver scoperto che lo ero davvero). Se avessi dovuto farlo a 10, avrei certamente personificato quel sostantivo col nome di mia madre e mio padre: i fautori della Capsule Corporation, coloro che mi avevano spinta sin da piccola a inseguire i miei sogni e insistendo perché diventassi assieme a mia sorella Star, la futura proprietaria della gigantesca azienda. Se avessi potuto dire cosa fosse per me la perfezione a 18 anni, avrei detto: Goku, i suoi muscoli scolpiti, il suo sguardo penetrante, la prima volta che lo conobbi, al torneo di arti marziali. Ma se dovessi farlo adesso, risponderei sicuramente con: i miei figli. Gohan e Goten, le mie soddisfazioni più grandi.

“Mammina dai corri! Ti sto battendo io!”
Erano passati tre anni dalla sconfitta di Majin Bu, e finalmente Goku era tornato a casa senza sorprese di alcun tipo, Gohan si era sposato l’anno prima con Videl, un matrimonio da favola organizzato interamente dalla sottoscritta ovviamente. Quei due erano stupendi insieme, Gohan era stato assunto come ricercatore in una delle migliori università di ricerca del mondo, aveva rifiutato il posto alla Capsule Corporation, come immaginavo, a lui non piacevano le cose facili, come essere assunto da suo nonno a tempo indeterminato. Continuava ad allenarsi, ma di rado negli ultimi anni per via della pace. 
Goten invece… o beh, aveva nove anni ora, e nessuna voglia di lasciare soli me e suo padre; ci allenavamo continuamente insieme a Goku, quei due si somigliavano tantissimo.
“Goten dove stai andando? Guarda che così torniamo tardi per cena! Tuo padre non ne sarà felice, già sento il suo stomaco brontolare…”
“Dai mammina solo un altro po'! Da qui si vede un tramonto stupendo, io e Trunks ci veniamo sempre!”
Immaginavo. Lui e suo cugino Trunks erano una persona sola da sempre, anche se lui era di un anno più grande. Ormai mia sorella era diventata mamma per la seconda volta, la piccola Bra aveva sei mesi ed era una piccola Saiyan meravigliosa. La prima bambina della nostra grande famiglia.
“Goten sei tale e quale a tuo padre… anche a lui piace tanto andare alla ricerca di posti nascosti per vedere i tramonti…”
E fare l’amore vicino ai laghi in montagna avrei aggiunto, ma sarebbe stato meglio che lo avessi tenuto per me. Goten era iper sveglio, ma ancora non era arrivato il momento di dirgli certe cose. Mi prese la mano dolcemente e mi fece sedere sulla punta della montagna più alta dei monti Paoz. Il tramonto era indescrivibile. Un sole incandescente e pieno di sfumature arancioni e rossastre si stava lentamente spegnendo… lasciando spazio alla luna bianca e splendente, un ricordo affiorò nella mia mente. Se avessimo avuto la coda a quest’ora saremmo diventati dei grandi scimmioni letali per l’umanità; infatti da piccola mio padre avendo capito la situazione proibì a me e mia sorella di affacciarci dalla finestra o di uscire di casa durante quelle sere, fino all'età di 12 anni, quando capimmo, e ce la togliemmo a vicenda.
“Mammina, sei felice?”
Le domande del mio curioso bambino mi facevano sempre sorridere:
“Io sì tesoro. E tu? Sei felice ora che… siamo tornati una famiglia?”
Il piccolo si voltò verso di me con un sorriso uguale a quello di mio marito:
“Ero felice anche quando eravamo solo noi tre mamma. Ma con papà sento davvero la pace. D'altronde lui era rimasto nell'aldilà per garantirci la pace, e ora è tornata veramente. È il mio eroe.”
Una piccola lacrima stava per scendere dai miei occhi, ma la ritirai subito con il dito indice della mano, non volevo far affiorare nessun tipo di tristezza o malinconia, eravamo felici ora. Goku era con me. Finalmente stavamo bene davvero.
“Sono fiera di te ometto mio. Sei stato la mia salvezza in quel periodo buio.”
“Mammina!”
Ci stringemmo in un lungo abbraccio. 
“Sarò sempre il tuo ometto anche con papà nei paraggi!”
L’eco delle nostre risate riempì il vuoto davanti a noi.

“Ehilà! Dove siete stati ragazzi? E’ ora di cena io sto morendo di fame!”
“Vedi figliolo? Sapevo che tuo padre avrebbe reagito così.”
Goku era sulla soglia della porta di casa ad aspettarci impaziente:
“Vi eravate persi? O è successo qualcosa che non so?”
Mi avvicinai a lui dandogli un bacio sulle labbra:
“Non è successo nulla Saiyan, solo una scappata mamma e figlio. Sai, io non sono dotata di teletrasporto come te.”
Goten si intromise:
“Sì papino oggi ho portato la mamma in un posto speciale!”
“Ah sì? E quale?”
“In cima i monti Paoz…”
Risposi io guardandolo con aria maliziosa, sapevo che in quel posto saremmo andati molto presto, magari per occasioni diverse da una semplice passeggiata, e lui naturalmente capì in un istante:
“Urca! Suppongo che mi ci debba portare molto presto Diletta…”
“Vedremo! Se farai il bravo!”
Sorrisi e iniziai a preparare la cena, quando ad un tratto sentii suonare il campanello:
“Goku vai tu a vedere?”
Aprì la porta e una bellissima sorpresa si palesò davanti ai nostri occhi: erano Gohan e Videl.
“Fratellone!”
Il piccolo si lanciò su suo fratello maggiore in men che non si dica:
“Ciao piccolo! Sei contento di rivedermi eh?”
In effetti, ora che erano sposati e Gohan lavorava fisso in quel posto giorno e notte, ci vedevamo molto più raramente, e Goten aveva nostalgia di lui ogni giorno:
“Che sorpresa ragazzi! Non aspettavamo di vedervi almeno prima di domani mattina!”
Goku aveva ragione, il giorno successivo sarebbe stato un giorno importante. O almeno, per mia sorella lo era di più: il nostro doppio compleanno, nonostante i nostri due anni di differenza, io e Star eravamo nate lo stesso giorno. E siccome lei faceva 40 anni, evento unico, volle organizzare la nostra festa sullo yacht di famiglia (ebbene sì, abbiamo anche quello).
“Lo so papà ma non abbiamo resistito, ci mancavate.”
“Bello il mio figlio ruffiano… ciao Videl come stai cara?”
Abbracciai mia nuora, sempre più bella e con un’aria a dir poco nuova. Avvertii una sensazione strana:
“Ciao Diletta! Più che bene, nell’azienda di mio padre stiamo lavorando come matti. Ma come è possibile che ogni anno che passa io sembro invecchiarmi e tu ringiovanire? Ahahah”
"Ahahahah hai ragione, ma tu sei sempre più bella."
Vegeta un pò di anni prima mi aveva spiegato il perché, noi Saiyan eravamo fatti per combattere, quindi il nostro organismo restava giovane per permetterci di vivere più a lungo ed avere un fisico forte, più giovane di 20 anni rispetto a quello di un terrestre.
“Mamma!”
Anche Gohan mi strinse forte a sé, non so perché ma sentivo che c’era qualcosa sotto a quella visita inaspettata:
“Ciao tesoro mio… sei stupendo.”
“Grazie mammina. Vi diamo una mano ad apparecchiare!”
“Tranquilli, ci pensiamo io e tuo padre. Vero Goku?”
il Saiyan stava cercando di sfuggire andandosene in bagno:
“Si tesoro, perché me lo chiedi?”
Tutti ridemmo, compreso Goten che era ancora abbracciato a suo fratello.









Ecco qua il primo capitolo della mia nuova What If.... torno dopo secoli che non pubblico nulla, spero vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate, accetto ogni tipo di commento. Naturalmente ne accadranno delle belle, è solo il primo capitolo! Eheheheh... Buona lettura, a presto! FrizziFrazzi