“Grief is a house
where the chairs
have forgotten how to hold us
the mirrors how to reflect us
the walls how to contain us
grief is a house that disappears
each time someone knocks at the door
or rings the bell
a house that blows into the air
at the slightest gust
that buries itself deep in the ground
while everyone is sleeping
grief is a house where no one
can protect you
where the younger sister
will grow older than the older one
where the doors
no longer let you in
or out”
― Jandy Nelson, The Sky Is Everywhere
where the chairs
have forgotten how to hold us
the mirrors how to reflect us
the walls how to contain us
grief is a house that disappears
each time someone knocks at the door
or rings the bell
a house that blows into the air
at the slightest gust
that buries itself deep in the ground
while everyone is sleeping
grief is a house where no one
can protect you
where the younger sister
will grow older than the older one
where the doors
no longer let you in
or out”
― Jandy Nelson, The Sky Is Everywhere
Cappotti neri, tutti uguali, si disperdono nella nebbia di Londra.
Sembrano quasi sagome fantasma, impalpabili, incorporee.
O forse è l'irrealtà della situazione a renderle tali.
Molly ha avuto cinque anni per abituarsi all'idea, per prepararsi a questo avvenimento così doloroso, ma si sente ugualmente confusa, sopraffatta dalla corrente che suo malgrado la trascina con sè.
Una lacrima sottile, pungente, si mischia al freddo della pioggia battente, sottile anch'essa, ma decisamente più fragorosa.
I cuori invece, quando si spezzano, non fanno rumore.
Si può sentire solo il profumo dei topinambur che circondano le lapidi, incuranti del gelo e delle intemperie dell'autunno.
Sono semplici e delicati, senza troppe pretese.
Gli sarebbero piaciuti.
Il giallo è sempre stato il colore preferito del suo papà e per osmosi anche Molly, fin da bambina, lo ha amato immensamente.
Giallo sugli abiti, giallo tra i capelli, giallo sulle pareti.
Giallo nel cuore.
Un raggio di sole sempiterno, che non si affievolisce nemmeno di notte.
La fiducia incrollabile nel genere umano, nell'amore, nella speranza.
"Sorridi, Molly, anche quando non c'è una ragione apparente.
Sorridi per un bocciolo fuori stagione, per quel motivetto allegro che ti ronza per la testa, per i bei sogni che spero popoleranno sempre le tue notti."
E Molly sorride. Lo fa, lo fa sempre, anche quando dentro le sembra di morire.
Anche nel giorno del funerale del padre, l'unico affetto rimastole da tanti, troppi anni.
Molly sorride, anche se tutto il suo mondo sembra crollare in un turbinio di polvere e detriti.
❀❀❀
Mani da stringere, guance da baciare, condoglianze da ricevere.
E' dura.
Durissima.
Il pensiero che le sofferenze di suo padre siano in qualche modo finite, tuttavia, riesce a risollevare in parte l'animo spezzato di Molly.
Non sarà lo stesso, senza di lui, ma almeno adesso suo padre si trova in un posto migliore insieme ad Agnes, l'amore della sua vita.
Molly spera che adesso entrambi possano proteggerla, da lassù, perchè ne ha un disperato bisogno, ora che è rimasta sola.
A quel pensiero, per quanto si sforzi, gli angoli delle sue labbra quasi non riescono a sollevarsi nel solito sorriso, soggiogati dal peso del dolore; Molly cerca allora un fazzoletto nella borsa — nera, per l'occasione, a dispetto degli accessori variopinti che è solita indossare — e si asciuga gli occhi, esausti per lo sforzo di non piangere.
« Addio, papà. » sussurra, con voce lacrimosa, sistemando con amore i topinambur sul marmo freddo. « Mi mancherai. »
Sfiora con un dito le lettere di piombo incise nella lapide, accanto ad altre lettere più vecchie, più consumate, sulle quali son state già versate tante lacrime.
Si sono riuniti. Sono insieme, di nuovo.
Finalmente, dopo tanta attesa, i suoi genitori sono nuovamente in buona compagnia, l'uno stretto tra le braccia dell'altra, così come era stato in vita.
E Molly, a quell'idea, torna a sorridere ancora.