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Autore: Mikaori    30/12/2018    1 recensioni
Non lo negherò: Molly Hooper è il mio personaggio preferito.
Più di Sherlock, più di Mycroft, più di John.
E su di lei c'è troppo, troppo poco.
Ma Molly è importante.
Molly conta.
Molly, semplicemente, lo merita.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Molly Hooper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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          “Grief is a house
          where the chairs
          have forgotten how to hold us
          the mirrors how to reflect us
          the walls how to contain us

          grief is a house that disappears
          each time someone knocks at the door
          or rings the bell
          a house that blows into the air
          at the slightest gust
          that buries itself deep in the ground
          while everyone is sleeping

          grief is a house where no one 
          can protect you
          where the younger sister
          will grow older than the older one
          where the doors
          no longer let you in
          or out” 
          ― Jandy Nelson, The Sky Is Everywhere

Cappotti neri, tutti uguali, si disperdono nella nebbia di Londra.
Sembrano quasi sagome fantasma, impalpabili, incorporee.
O forse è l'irrealtà della situazione a renderle tali.
Molly ha avuto cinque anni per abituarsi all'idea, per prepararsi a questo avvenimento così doloroso, ma si sente ugualmente confusa, sopraffatta dalla corrente che suo malgrado la trascina con sè.
Una lacrima sottile, pungente, si mischia al freddo della pioggia battente, sottile anch'essa, ma decisamente più fragorosa.
I cuori invece, quando si spezzano, non fanno rumore.
Si può sentire solo il profumo dei topinambur che circondano le lapidi, incuranti del gelo e delle intemperie dell'autunno.
Sono semplici e delicati, senza troppe pretese.
Gli sarebbero piaciuti.
Il giallo è sempre stato il colore preferito del suo papà e per osmosi anche Molly, fin da bambina, lo ha amato immensamente.
Giallo sugli abiti, giallo tra i capelli, giallo sulle pareti.
Giallo nel cuore.
Un raggio di sole sempiterno, che non si affievolisce nemmeno di notte.
La fiducia incrollabile nel genere umano, nell'amore, nella speranza.

"Sorridi, Molly, anche quando non c'è una ragione apparente.
Sorridi per un bocciolo fuori stagione, per quel motivetto allegro che ti ronza per la testa, per i bei sogni che spero popoleranno sempre le tue notti."

E Molly sorride. Lo fa, lo fa sempre, anche quando dentro le sembra di morire.
Anche nel giorno del funerale del padre, l'unico affetto rimastole da tanti, troppi anni.
Molly sorride, anche se tutto il suo mondo sembra crollare in un turbinio di polvere e detriti.

 
             ❀❀❀
 

Mani da stringere, guance da baciare, condoglianze da ricevere.
E' dura.
Durissima.
Il pensiero che le sofferenze di suo padre siano in qualche modo finite, tuttavia, riesce a risollevare in parte l'animo spezzato di Molly.
Non sarà lo stesso, senza di lui, ma almeno adesso suo padre si trova in un posto migliore insieme ad Agnes, l'amore della sua vita.
Molly spera che adesso entrambi possano proteggerla, da lassù, perchè ne ha un disperato bisogno, ora che è rimasta sola.
A quel pensiero, per quanto si sforzi, gli angoli delle sue labbra quasi non riescono a sollevarsi nel solito sorriso, soggiogati dal peso del dolore; Molly cerca allora un fazzoletto nella borsa — nera, per l'occasione, a dispetto degli accessori variopinti che è solita indossare — e si asciuga gli occhi, esausti per lo sforzo di non piangere.

« Addio, papà. » sussurra, con voce lacrimosa, sistemando con amore i topinambur sul marmo freddo. « Mi mancherai. »

Sfiora con un dito le lettere di piombo incise nella lapide, accanto ad altre lettere più vecchie, più consumate, sulle quali son state già versate tante lacrime.
Si sono riuniti. Sono insieme, di nuovo.
Finalmente, dopo tanta attesa, i suoi genitori sono nuovamente in buona compagnia, l'uno stretto tra le braccia dell'altra, così come era stato in vita.

E Molly, a quell'idea, torna a sorridere ancora.
  
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