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Buongiorno! Prego, dove si vuole accomodare?
Miki era sempre bella e gentile come la ricordava, provò una fortissima emozione nel rivederla ma doveva darsi un contegno …
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… Buongiorno, vorrei accomodarmi in un posto appartato … da sola …
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Ehm, va bene … Umi accompagna la cliente nel tavolino in fondo … intanto cosa le preparo?
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Un caffè grazie, e la prego mi dia del tu … siamo … quasi coetanee (strano ma vero, in quest’epoca ho quasi la stessa età di Miki).
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Va bene, Umi?
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Accompagno la signorina …
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Grazie.
Una volta accompagnata la ragazza al tavolo Miki prese in disparte Umibozu per parlargli.
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Non ti sembra una ragazza strana?
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Già, in effetti ho notato subito che ha qualcosa che non va … non mi convince … anche se non sembra pericolosa.
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Eppure il suo volto mi ricorda qualcuno …
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La conosci?
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Non mi pare, non l’ho mai vista prima ma, il suo viso, mi sembra familiare … le preparo il caffè, poi provo ad indagare.
Preparò il vassoio con la tazza di caffè e qualche biscotto, poi si diresse verso la ragazza.
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Ecco il caffè!
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Grazie …
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Hai bisogno di qualcos’altro, mi sembri una turista, è la prima volta che vieni qui a Shinjuku? – disse con un sorriso.
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No, a dire il vero ho sempre vissuto qui …
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Strano, non ti ho mai vista, cos’è sei sempre stata relegata in casa? Ah! Ah!
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Ehm, più o meno …
Rin si era accorta che Umibozu e Miki sospettavano di lei, del resto li aveva conosciuti bene e sapeva quanto erano abili. Era inutile perdere tempo in chiacchiere, doveva arrivare al dunque ma senza sconvolgerli … doveva andare per gradi.
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Miki, ho visto come mi guardate tu e Umibozu, sospettate di me, mi trovate strana e avete colto nel segno.
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Ci conosci? – intervenne Umibozu – parli come se fossimo già in confidenza. Chi sei?
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Vi dirò tutto a tempo debito, mancano ancora due persone …
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Chi? – disse Miki seria.
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… XYZ
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Come?
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XYZ. Sapete a chi mi riferisco, vi prego contattateli e fateli venire qui …
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Tu come fai a saperlo? Come hai fatto a capire che noi e City Hunter siamo in contatto? Chi te lo ha riferito? - Umibozu utilizzo un tono minaccioso per intimorire la ragazza ma Rin non poteva aver paura di lui, non ne aveva mai avuta.
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Nessuno, lo so e basta. Non ho il tempo di andare alla stazione per scrivere le tre lettere sulla lavagna degli annunci … vi prego lo so che non riuscite a fidarvi ma vi garantisco che non ho cattive intenzioni, anzi, sono qui per collaborare con voi e per impedire una catastrofe …
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Dici bene ragazza, non voglio fidarmi, ma, chissà perché, il mio istinto mi dice che invece posso farlo …
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Umi ma che dici? Non sappiamo chi sia e non so come ma sembra che sappia molto su di noi … come possiamo fidarci?
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Ti supplico Miki – intervenne Rin – chiamate City Hunter.
Il tono e il viso di quella ragazza bastarono per convincerla, anche se aveva ancora dei dubbi.
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Va bene, Umi pensaci tu.
Mentre Miki chiudeva il locale Umibozu prese in mano il telefono e compose il numero.
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Ryo, sono io … devi venire subito … sì adesso, non mi interessa se stavi uscendo. È urgente …
Il cuore di Rin iniziò a battere all’impazzata … se solo una telefonata le faceva questo effetto chissà cosa le sarebbe capitato quando lo avrebbe visto … doveva controllarsi, doveva calmarsi.
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… e dì anche a Kaori di venire, una ragazza ha chiesto di incontrare City Hunter … MA CHE TI IMPORTA SAPERE SE E’ BELLA!!? Muoviti … si è sembrato strano anche a me, sapeva dei nostri contatti … non ne ho idea … tu sbrigati a venire. A presto.
Passarono 20 minuti dalla telefonata, duranti i quali Rin aveva dato ulteriori informazioni ai proprietari del bar e poi andò a casa di Miki e Umibozu, voleva dar loro il tempo di ritrovarsi e di confrontarsi prima di parlare. Rimase raccolta in sé stessa, in silenzio, come se stesse pregando, fuori casa seduta sul marciapiede; in effetti era quello che stava facendo. Pregava che tutto andasse bene, che la ragione prevalesse sui sentimenti … stava raccogliendo le ultime idee sul come spiegare il tutto quando finalmente si sarebbero incontrati.
Nel contempo Ryo e Kaori avevano raggiunto il Cat’s Eye.
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Allora dov’è la bella cliente!! Dove sei dolce fanciulla bisognosa di protezione! Vieni fuori tesoro!!
SCABOOOOOM!!
Ecco la solita scena, il solito martello da 1 tonnellata che sfonda il cranio del povero Ryo!
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Ryo! Brutto pervertito la vuoi smettere di fare il cretino e di saltellare come una cavalletta??!
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Kaori prima o poi butterò via tutti i tuoi stupidi martelli!
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E io tiro fuori la mazza ferrata!
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Mi disfo anche di quella!
Miki e Umibozu erano imbarazzati, ma anche un po’ sorpresi, la situazione era strana e quei due continuavano a litigare come bambini … da non credere …
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Ehi voi due – Miki decise che era ora di piantarla – a casa nostra c’è la ragazza di cui vi abbiamo parlato, ha chiesto di andare tutti in un luogo sicuro per evitare che qualcuno ci vedesse dalle vetrine …
Subito l’atmosfera cambiò e fu proprio Ryo a prendere la parola.
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A quanto ho capito sembra che questa ragazza sappia tante cose sul nostro conto, e sembra che ci conosca bene … ma noi la conosciamo?
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Non l’abbiamo mai vista – intervenne Miki – anche se il suo viso è particolare, mi sembra familiare ma sono sicura al 100% di non averla mai incontrata prima, forse la conoscete voi …
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Dovrei vederla per dirlo – rispose Ryo.
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Ah, la ragazza mi ha consegnato una sua foto – disse Umobozu.
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Perché mai?
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E’ strano anche questo Kaori, dice che se vogliamo possiamo consegnarla a Saeko per fare indagini su di lei e dimostrarci che tutto quello che dirà non sono menzogne.
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… ma come fa a sapere che Saeko ci aiuta con le indagini? Chi glielo ha detto? Nessuno sa che …
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Ce lo siamo chiesto anche noi Kaori, io e Umi siamo rimasti sbigottiti come voi … c’è qualcosa sotto ma non riesco a capire cosa.
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Umibozu – riprese Ryo - consegna la foto a Saeko e falle fare sul serio delle indagini … questa storia mi puzza. Dov’è la foto? Come si chiama la ragazza?
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Mi ha detto di chiamarsi Rin, altro non ha voluto dirmi, e questa è la foto.
Ryo vide l'immagine di una ragazza molto bella dai tratti delicati, pelle chiara con guance velate di rosa, i capelli erano castano chiaro con un taglio corto ma curato e sbarazzino, gli occhi erano grandi e profondi, di un color ambrato.
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Accidenti che bella donna!! Sì voglio proprio conoscerla!! Ah! Ah!
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Togliti subito quella faccia da maniaco idiota! – lo rimproverò Kaori - Effettivamente Miki ha ragione, ha un aria familiare …
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Beh, non ci rimane che conoscerla e capire cosa vuole da noi …
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Allora andiamo a casa nostra, è li che ci attende.