Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: resi    31/12/2018    0 recensioni
"City Hunter non esisteva più ormai da anni, la sua vita era un inferno, Shinjuku stessa era diventata l’inferno.
Tutto questo non poteva continuare, doveva far qualcosa per restituire la libertà alla sua città, ma come? Cosa poteva fare lei da sola? Niente.
Purtroppo le restava solo un’ultima possibilità, un’ultima speranza, la quale si trovava all'interno del laboratorio segreto del professor Akinori".
Questo è un racconto un po' diverso dagli altri, un racconto che vede come protagonista una misteriosa ragazza che viaggia attraverso per salvare City Hunter e con lui tutta Shinjuku. Spero che questo racconto possa piacervi, buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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  • Buongiorno! Prego, dove si vuole accomodare?

 

Miki era sempre bella e gentile come la ricordava, provò una fortissima emozione nel rivederla ma doveva darsi un contegno …

 

  • … Buongiorno, vorrei accomodarmi in un posto appartato … da sola …

  • Ehm, va bene … Umi accompagna la cliente nel tavolino in fondo … intanto cosa le preparo?

  • Un caffè grazie, e la prego mi dia del tu … siamo … quasi coetanee (strano ma vero, in quest’epoca ho quasi la stessa età di Miki).

  • Va bene, Umi?

  • Accompagno la signorina …

  • Grazie.

 

Una volta accompagnata la ragazza al tavolo Miki prese in disparte Umibozu per parlargli.

 

  • Non ti sembra una ragazza strana?

  • Già, in effetti ho notato subito che ha qualcosa che non va … non mi convince … anche se non sembra pericolosa.

  • Eppure il suo volto mi ricorda qualcuno …

  • La conosci?

  • Non mi pare, non l’ho mai vista prima ma, il suo viso, mi sembra familiare … le preparo il caffè, poi provo ad indagare.

 

Preparò il vassoio con la tazza di caffè e qualche biscotto, poi si diresse verso la ragazza.

 

  • Ecco il caffè!

  • Grazie …

  • Hai bisogno di qualcos’altro, mi sembri una turista, è la prima volta che vieni qui a Shinjuku? – disse con un sorriso.

  • No, a dire il vero ho sempre vissuto qui …

  • Strano, non ti ho mai vista, cos’è sei sempre stata relegata in casa? Ah! Ah!

  • Ehm, più o meno …

 

Rin si era accorta che Umibozu e Miki sospettavano di lei, del resto li aveva conosciuti bene e sapeva quanto erano abili. Era inutile perdere tempo in chiacchiere, doveva arrivare al dunque ma senza sconvolgerli … doveva andare per gradi.

 

  • Miki, ho visto come mi guardate tu e Umibozu, sospettate di me, mi trovate strana e avete colto nel segno.

  • Ci conosci? – intervenne Umibozu – parli come se fossimo già in confidenza. Chi sei?

  • Vi dirò tutto a tempo debito, mancano ancora due persone …

  • Chi? – disse Miki seria.

  • … XYZ

  • Come?

  • XYZ. Sapete a chi mi riferisco, vi prego contattateli e fateli venire qui …

  • Tu come fai a saperlo? Come hai fatto a capire che noi e City Hunter siamo in contatto? Chi te lo ha riferito? - Umibozu utilizzo un tono minaccioso per intimorire la ragazza ma Rin non poteva aver paura di lui, non ne aveva mai avuta.

  • Nessuno, lo so e basta. Non ho il tempo di andare alla stazione per scrivere le tre lettere sulla lavagna degli annunci … vi prego lo so che non riuscite a fidarvi ma vi garantisco che non ho cattive intenzioni, anzi, sono qui per collaborare con voi e per impedire una catastrofe …

  • Dici bene ragazza, non voglio fidarmi, ma, chissà perché, il mio istinto mi dice che invece posso farlo …

  • Umi ma che dici? Non sappiamo chi sia e non so come ma sembra che sappia molto su di noi … come possiamo fidarci?

  • Ti supplico Miki – intervenne Rin – chiamate City Hunter.

 

Il tono e il viso di quella ragazza bastarono per convincerla, anche se aveva ancora dei dubbi.

 

  • Va bene, Umi pensaci tu.

 

Mentre Miki chiudeva il locale Umibozu prese in mano il telefono e compose il numero.

 

  • Ryo, sono io … devi venire subito … sì adesso, non mi interessa se stavi uscendo. È urgente …

 

Il cuore di Rin iniziò a battere all’impazzata … se solo una telefonata le faceva questo effetto chissà cosa le sarebbe capitato quando lo avrebbe visto … doveva controllarsi, doveva calmarsi.

 

  • … e dì anche a Kaori di venire, una ragazza ha chiesto di incontrare City Hunter … MA CHE TI IMPORTA SAPERE SE E’ BELLA!!? Muoviti … si è sembrato strano anche a me, sapeva dei nostri contatti … non ne ho idea … tu sbrigati a venire. A presto.

 

Passarono 20 minuti dalla telefonata, duranti i quali Rin aveva dato ulteriori informazioni ai proprietari del bar e poi andò a casa di Miki e Umibozu, voleva dar loro il tempo di ritrovarsi e di confrontarsi prima di parlare. Rimase raccolta in sé stessa, in silenzio, come se stesse pregando, fuori casa seduta sul marciapiede; in effetti era quello che stava facendo. Pregava che tutto andasse bene, che la ragione prevalesse sui sentimenti … stava raccogliendo le ultime idee sul come spiegare il tutto quando finalmente si sarebbero incontrati.

 

Nel contempo Ryo e Kaori avevano raggiunto il Cat’s Eye.

 

  • Allora dov’è la bella cliente!! Dove sei dolce fanciulla bisognosa di protezione! Vieni fuori tesoro!!

 

SCABOOOOOM!!

 

Ecco la solita scena, il solito martello da 1 tonnellata che sfonda il cranio del povero Ryo!

 

  • Ryo! Brutto pervertito la vuoi smettere di fare il cretino e di saltellare come una cavalletta??!

  • Kaori prima o poi butterò via tutti i tuoi stupidi martelli!

  • E io tiro fuori la mazza ferrata!

  • Mi disfo anche di quella!

 

Miki e Umibozu erano imbarazzati, ma anche un po’ sorpresi, la situazione era strana e quei due continuavano a litigare come bambini … da non credere …

 

  • Ehi voi due – Miki decise che era ora di piantarla – a casa nostra c’è la ragazza di cui vi abbiamo parlato, ha chiesto di andare tutti in un luogo sicuro per evitare che qualcuno ci vedesse dalle vetrine …

 

Subito l’atmosfera cambiò e fu proprio Ryo a prendere la parola.

 

  • A quanto ho capito sembra che questa ragazza sappia tante cose sul nostro conto, e sembra che ci conosca bene … ma noi la conosciamo?

  • Non l’abbiamo mai vista – intervenne Miki – anche se il suo viso è particolare, mi sembra familiare ma sono sicura al 100% di non averla mai incontrata prima, forse la conoscete voi …

  • Dovrei vederla per dirlo – rispose Ryo.

  • Ah, la ragazza mi ha consegnato una sua foto – disse Umobozu.

  • Perché mai?

  • E’ strano anche questo Kaori, dice che se vogliamo possiamo consegnarla a Saeko per fare indagini su di lei e dimostrarci che tutto quello che dirà non sono menzogne.

  • … ma come fa a sapere che Saeko ci aiuta con le indagini? Chi glielo ha detto? Nessuno sa che …

  • Ce lo siamo chiesto anche noi Kaori, io e Umi siamo rimasti sbigottiti come voi … c’è qualcosa sotto ma non riesco a capire cosa.

  • Umibozu – riprese Ryo - consegna la foto a Saeko e falle fare sul serio delle indagini … questa storia mi puzza. Dov’è la foto? Come si chiama la ragazza?

  • Mi ha detto di chiamarsi Rin, altro non ha voluto dirmi, e questa è la foto.


Ryo vide l'immagine di una ragazza molto bella dai tratti delicati, pelle chiara con guance velate di rosa, i capelli erano castano chiaro con un taglio corto ma curato e sbarazzino, gli occhi erano grandi e profondi, di un color ambrato.
 

  • Accidenti che bella donna!! Sì voglio proprio conoscerla!! Ah! Ah!

  • Togliti subito quella faccia da maniaco idiota! – lo rimproverò Kaori - Effettivamente Miki ha ragione, ha un aria familiare …

  • Beh, non ci rimane che conoscerla e capire cosa vuole da noi …

  • Allora andiamo a casa nostra, è li che ci attende.

   
 
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