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Autore: Anonima Italiana    01/01/2019    5 recensioni
La mia versione della storia di Ade e Persefone, una storia dark con molti momenti di luce.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Demetra, Persefone, Zeus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Nel palazzo reale dell’Olimpo c’erano proprio tutti gli dei, ognuno assiso sul suo personale trono, compresa Demetra. L’unico trono vuoto era quello di Ade, e uno nuovo di zecca accanto a questo.
Appena prima di entrare, Persefone ebbe un attimo di tentennamento: aveva molto desideraro essere presentata si suoi pari ed essere consacrata dea a tutti gli effetti, ma ora non potè fare a meno di provare un brivido di paura e preoccupazione.

- Hai paura, mia Regina?- le chiese dolcemente Ade sentendola stringere più forte il suo braccio.

- Un po’- rispose la giovane.

- Non devi preoccuparti, ricordati che tu ora sei come tutti loro, e anzi…come Regina, sei la più potente-

- Più potente della Divina Era? Com’è possibile? Marito, non scherzare in questo momento!-

- Più potente di lei, perché il mio è il più vasto dei tre regni ed il più ricco, visto che nel sottosuolo crescono i metalli più pregiati.-

Ade le diede un bacio sulla guancia, ma per  Persefone tale rivelazione non fu affatto consolante: se ormai nell’Averno si sentiva a suo agio, qui sull’Olimpo si sentiva l’ultima delle ninfe: temeva il giudizio che sicuramente avrebbero dato gli altri dei, e in particolare temeva ciò che avrebbe detto (o peggio, fatto) sua madre. Comunque sia, indietro non poteva tornare: preso un bel respiro, cercò di darsi la massima dignità per una regina, ed insieme entrarono nella grande Sala.

- Benvenuti, Ade e Persefone, e grazie di avere accettato il nostro invito- esordì Zeus come se si trattasse di un ricevimento.

- Grazie, mio caro fratello. La mia Regina e io siamo molto felici di poter finalmente presenziare a questa riunione con i nostri cari parenti - rispose Ade sottilmente ironico, ignorando gli sguardi pieni di livore che gli indirizzava la suocera.

- E altrettanto siamo felici noi di potervi accogliere; certo se non aveste fatto tutto di nascosto…ma del resto, quel che è fatto è fatto. Solo, ci sarebbero alcuni chiarimenti da fare…Demetra da tempo asserisce una cosa molto grave: dice che hai rapito Persefone portandola negli Inferi e costringendola contro la sua volontà a sposarti…-

- L’ha rapita, plagiata, brutalizzata!- scattò Demetra senza più riuscire a contenersi, mentre Estia, la dea del focolare domestico che era seduta accanto a lei, la afferrava per un braccia cercando di calmarla.

- Donna, sei fortunata ad essere nata tale, e per di più immortale, altrimenti ti avrei già incenerito!- le rispose Ade fissandola con occhia fiammegianti sdegno a sentire quelle accuse oltraggiose.

- Calma! Demetra, ti abbiamo già ascoltato e abbiamo ben chiara la tua versione dei fatti. Ora ascoltiamo cosa hanno da dirci Ade e Persefone- fece Zeus che cominciava a non poterne più di questa storia.Fu la giovane Regina a prendere la parola per prima.

- Padre Zeus, è vero, inizialmente sono stata portata negli Inferi da Ade con l’inganno. Ma poi, una volta lì, ho potuto vedere una persona diversa da quella che tutti voi credete di conoscere-

L’attenzione degli Dei era totalmente catturata da questa giovane Regina così affascinante e da cui emanava una sicurezza e una serenità molto forti. Lo stesso Ade non poteva fare a meno di rimanere ammirato da sua moglie mentre si esprimeva con voce chiara e senza tentennamenti, soprattutto conoscendo quanto fosse emozionata dentro di sé. Per sostenerla silenziosamente, le posò la mano su quella che lei teneva al suo braccio.
 
- Quando sono tornata sulla Terra, ho realizzato quali erano i miei veri sentimenti nei suoi confronti e per qualche tempo ho resistito, per non dispiacere mia madre e perché ero ancora preda di molti dubbi. Ma alla fine ho capito che non era giusto mentire a me stessa, volevo essere una moglie e padrona di una casa, non una sacerdotessa vergine come mia madre aveva deciso da sempre. e anche se non ci fosse stato l’episodio del centauro Nesso credo che presto avrei voluto tornare nell’Averno, perché avevo capito che lì era il posto in cui volevo stare. Assieme al marito che il mio cuore aveva scelto – disse, volgendo il viso verso Ade e sorridendogli amorevole.

- So cosa tutti credete di vedere o di sapere di lui, e anche di me; lo vedo dai sorrisetti ironici che faticate a nascondere sui vostri volti. Ma permettetemi di dirvi che siete in errore: non potevo sperare in un marito migliore. Lo amo molto e voglio restare con lui- concluse la giovane con passione.Tutti rimasero ancora di più colpiti da queste parole: agli Dei, in generale, non era sconosciuto il sentimento d’amore, anzi…come è noto, si può dire che lo conoscessero fin troppo, viste le molteplici avventure amorose che molti di loro vivevano sia tra di loro che con mortali. Ma tutti loro, vedendo Persefone e Ade, ebbero subito l’impressione di assistere a qualcosa di diverso dal solito, qualcosa che era più raro da trovare rispetto a quanto vedevano ogni giorno. Qualcosa che solitamente si chiamava “vero amore”.

- Dunque le cose stanno così?- fece Zeus rivolgendosi al fratello.

- Sì, caro Fratello, come vedi Persefone non è costretta a nulla che non voglia lei stessa. L’amo troppo per trattarla come una schiava. Lei è una Regina e una Dea ed è ora che venga riconosciuta come tale da tutti -

- Ed è quello che faremo oggi- disse Era, che si girò verso la figlia Ebe, coppiera degli Dei, facendole un cenno. Al che la giovane si diresse verso Persefone con una coppa in mano, fermandosi accanto a lei.

- Dea Persefone, con il tuo operato e le tue parole oggi hai dimostrato di possedere tutte le qualità e le competenze necessarie per entrare a far parte dell’Olimpo e occuparti così del modo, assieme a tutti noi tuoi fratelli e sorelle. Per questo accetta di bere l’ambrosia che ti viene donata, in modo da poter diventare anche tu immortale- disse Era in tono solenne, pronunciando la formula con cui Persefone veniva riconosciuta Dea a tutti gli effetti.
La giovane Regina, emozionata, accettò la coppa che le veniva porta da Ebe e dopo un attimo di titubanze bevve l’ambrosia, la sostanza che donava l’immortalità. Anche se esteriormente non cambiò nulla di lei, dentro si sentì subito più leggera, fluttuante.
 
- Da oggi, il tuo posto è sul trono che ti è stato riservato accanto a quello di Ade- le indicò di nuovo la Regina dell’Olimpo. Gli altri dei cominciarono a complimentarsi con la nuova collega, e persino Demetra osservando la figlia aveva dimenticato per un po’ il suo astio e si sentiva commossa e orgogliosa. 

- Grazie Divino Zeus e Divina Era- disse Persefone ancora emozionata stringendosi al marito che la guardava orgoglioso come mai era stato in vita sua. 

- Aspettate, in realtà la questione non è ancora risolta- disse Zeus, rivolgendo verso di sé l’attenzione di tutti gli altri, stupiti. Avevano pensato che le cose fossero ormai risolte, no? 
- Rimane la questione di quanto sta accadendo sulla Terra, certamente non è possibile continuare con questo stillicidio che va immediatamente fermato e scongiurato per sempre- Zeus appariva pensoso e preoccupato, consapevole del fatto che quanto stava per dire non sarebbe stato preso benissimo dagli interessati. 

- Ho così preso una decisione a riguardo: Persefone vivrà con Ade per sei mesi dell’anno, i restanti sei mesi tornerà a vivere con sua madre Demetra. In questo modo, tutti saranno contenti e i diritti di tutti saranno rispettati, dato che la quantità di tempo trascorsa con l’uno e con l’altra si equivale - 

- COOOOSAAAA?! Quando mai si è sentita una cosa del genere?! A quale mortale è mai stato negato di vivere con la propria sposa?! Eppure sulla Terra molte donne vengono costrette a sposare uomini contro la loro volontà, ma a nessuna di loro è permesso di vivere metà anno con il marito e metà con la famiglia d’origine!! Non accetterò mai, non è giusto!!- esplose Ade incollerito. Che suo fratello fosse diventato sordo, o pazzo?! Non aveva sentito che cosa quanto gli avevano detto finora? A che gioco stava giocando questo collezionista di amanti e figli in ogni dove?! 

- E allora da quando è consentito rapire le fanciulle alla loro madre e sposarle senza nemmeno avvertirla, escludendola dalla loro vita?! – ribattè Demetra che, altrettanto incollerita e senza più dare retta nemmeno alla povera Estia che tentava di trattenerla, scese dal trono diretta verso l’odiato genero, con gli altri dei che, trattenendo il respiro, aspettavano il corpo-a-corpo. 
E difatti per qualche minuto i due si fronteggiarono, occhi fiammeggianti l’uno e mani chiuse a pugno l’altra, come se volessero davvero scontrarsi; per fortuna intervenne Persefone a separarli mettendosi in mezzo a loro. 

- Madre, Marito! Ora basta! Accettiamo per il bene di tutti la decisione del Divino Zeus…anche per me sarà difficile dividermi tra i due mondi, e sapere di lasciare solo uno di voi metà dell’anno. Non ne sono certo felice…ma l’importante è finire questa faida e ripristinare le cose come sono sempre state! Io mi impegnerò al massimo, e se posso farlo io potete certamente farlo anche voi!- provò a farli ragionare la giovane. 

- Ade! Demetra! Persefone ha ragione e si sta dimostrando più saggia di voi. Adesso smettetela e chiudiamo la questione: Ade, non ti opporrai al ritorno di tua moglie per sei mesi sulla Terra, e tu Demetra, cesserai immediatamente le ostilità che hai scatenato, ripristinando il naturale equilibrio delle cose. Questa è la mia decisione finale!- disse Zeus, con un tono che non ammetteva replica alcuna. 

- Inoltre Demetra accetterai il matrimonio tra tua figlia e Ade; come sai l’unione matrimoniale è sacra e…- riprese il discorso  Era, dando subito dopo la parola a Estia 

- …e a maggior ragione quando è benedetta dall’amore fra i due sposi. Come Dea della famiglia e del focolare domestico do la mia benedizione a Ade e Persefone- concluse Estia, dea di poche parole ma molto rispettata da tutti gli altri Dei, Ade compreso. 
Sia Demetra che Ade  deposero le armi, pur senza alcuna convinzione interiore da parte di entrambi;  andarono a sedersi ognuno sul proprio trono. E accanto ad Ade, da quel giorno anche nelle rare visite sull’Olimpo ci sarebbe stata Persefone, dea della primavera e Regina degli Inferi.

(fine quindicesima parte)

 
N.B: manca ancora un capitolo al finale....
   
 
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