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Autore: mikafreak95    05/01/2019    0 recensioni
Conclusa la sua avventura nel mondo dei morti, Miguel vive una vita serena assieme alla propria famiglia. Ma ha un desiderio nascosto: far emergere le nefandezze di Ernesto De La Cruz, le bugie raccontate e i crimini commessi. Che ci sia qualcuno, là fuori, nel mondo dei vivi, disposto ad aiutarlo?
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hector Rivera, Miguel Rivera, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Il Lato Oscuro Di De La Cruz

Due giorni dopo erano alla questura di Santa Cecilia per conoscere la misteriosa donna che aveva fatto la segnalazione. Era una signora un po’ anziana, con i capelli lunghi e ricci.
“Siete i Rivera? Piacere, sono Juliana Pinzon Sandoval. Direi che possiamo saltare i convenevoli ed arrivare al punto. Mi spiace di non aver detto molto in TV, ma non volevo sbandierare la cosa ai 4 venti. Io sono la nipote illegittima di Ernesto de la Cruz, la mia abuela Camila ha avuto una breve relazione con lui nel 1921 quando si esibiva in Colombia. Questo è il test del DNA che lo dimostra.”
“Vada avanti.”  Disse l’ispettore.
“E’ morta nel 1959* di cancro ai polmoni ma prima di morire ha lasciato questa registrazione, è la prova che de la Cruz è colpevole di 3 omicidi.”
“Bene, non ci resta che ascoltare. Mettetevi comodi!”  e fece partire il nastro.

“Abuelita non dovresti affaticarti, torna sul divano!”
“No, tesoro: devo farlo. Non posso andarmene da questo mondo se non libero la mia coscienza. Quindi, per favore, registra tutto.”
“Ok. Allora che cosa è successo nel 1921?”
“Nell’ottobre 1921 incontrai Ernesto de la Cruz durante una sua esibizione alla plaza di Bogotà. Ne fui subito attratta fisicamente, e lui cominciò a corteggiarmi, a mandarmi dei fiori , a dedicarmi canzoni, finché una notte mi ha portata in un albergo e abbiamo fatto l’amore.”
“Poi cos’è successo?”
“Il giorno dopo è sparito, senza alcuna spiegazione. Dopo un mese ho scoperto di essere incinta di tuo padre, i miei genitori mi hanno cacciata di casa e mi sono rifugiata in una baracca abbandonata. La sera del 21 dicembre Ernesto si è presentato lì implorando il mio aiuto.”
“Per cosa, abuela?”
“Voleva che lo aiutassi a far sparire il cadavere del suo migliore amico, che aveva avvelenato solo perché voleva tornare in Messico dalla sua famiglia, ed Ernesto non era nessuno senza le sue canzoni.”
“Come si chiamava il suo amico?”
“Hector Rivera”
“Continua.”
“All’inizio mi rifiutai, perché mi aveva lasciata sola con un bimbo in arrivo. Ma poi mi ha ricattata: o lo aiutavo a far sparire il corpo, ed in cambio avrei ottenuto dei soldi per crescere il bambino, o avrebbe messo in giro la notizia della mia gravidanza e avrei dovuto affrontare l’onta. Sai, all’epoca una donna incinta e non sposata non era vista di buon occhio. Ero disperata, così cedetti e lo aiutai: io bruciai i suoi vestiti, gli lasciai solo la sua fede, chiusi il corpo nella valigia e lo caricai in macchina. Ernesto rubò il quaderno dove erano scritte le canzoni e la chitarra. Poi lo abbandonammo dentro una chiesa dismessa a 40 km da Bogotà. Durante il viaggio, mi raccontò che quello non era il suo primo omicidio.”                                                           
“E chi altro aveva ucciso?”

“Quando aveva 10 anni, aveva avvelenato Emilio Lopez Garcia per un insensata gelosia: era lui il suo allievo preferito, finché non è arrivato Hector. E poi suor Celeste Ruiz Vidal, perché lo aveva visto mettere il veleno: l’ha minacciata con un coltello, l’ha costretta a scrivere una lettera dove spiegava la sua relazione proibita con il maestro, e l’ammissione di colpa del suo omicidio e infine gli ha stretto una corda al collo simulando il suicidio.”
“Oh Dios, è terribile! Poi cos’è accaduto?”
“Una volta scaricato il corpo, mi ha consegnato i soldi ed è partito per l’Argentina. Ho cercato per anni di dimenticare quest’orrore, ma mi rendo conto di essere stata una vigliacca. Come nonna sono un pessimo esempio.”
“Abuelita, ha approfittato della tua fragilità, non è stata colpa tua.”
E si interruppe la registrazione.
“Dobbiamo andare a Bogotà a verificare.” Disse l’ispettore.
“Portate anche mio figlio con voi. Per lui è importante.”
“Va bene signor Rivera.”
“Grazie ispettore.” Disse Miguel

CONTINUA
*nel 1959 Camila ha 58 anni e Juliana 18
  
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