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Autore: _Ash    06/01/2019    0 recensioni
★★ Calendario dell’Avvento 2018!
★ Voltron Legendary Defender
l'ennesima litigata tra Lance e Keith fa scattare una scommessa tra gli altri inquilini
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Garrison Hunk, Gunderson Pidge/Holt Katie, Kogane Keith, McClain Lance, Takashi Shirogane
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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DI CONFESSIONI E SCOMMESSE NATALIZIE

 

 

 

 

“Ehm...Lance? Non pensi di stare esagerando?”

Chiese un Hunk alquanto preoccupato per la quantità di festoni e oggetti vari a tema natalizio che stavano invadendo casa.

Il cubano si girò verso di lui indignato.

“non si esagera mai quando si tratta del Natale!hmpf!”

si voltò sempre indignato, portando lo scatolone che aveva tra le braccia in cucina; lo posò a terra e cominciò a frugarci dentro e appendere festoni.

L'amico sospirò quando sentirono entrambi il chiavistello della porta aprirsi.

“Hey, sono tornati, finalmente posso cucinare!”

all'entrata Lance riconobbe la voce degli altri coinquilini salutarsi, parlare della festa imminente, del freddo pungente e di altre banalità.

C'erano Pidge, Allura, Keith e Shiro con il suo nuovo amico Adam (secondo l'interpretazione di Lance)

“...sta ancora addobbando casa?!” la voce di Keith risuonò più acuta delle altre, e Lance si sentì in dovere di difendere l'onore del Natale.

“ha parlato keef-scrouge!” gli urlò dalla cucina.

“sei peggio di un bambino!”

“ok,ok, Lance, perchè non finisci di sistemare e poi mi liberi il tavolo della cucina? Devo cucinare la cena.” Hunk cercò di fermarli prima che scoppiassero in una litigata, cosa che tra i due accadeva spesso ultimamente; ah se solo i due si accorgessero di cosa stava succedendo tra loro, se mettessero da parte i loro orgoglio, di sicuro le cose sarebbero molto diverse...

Lance finì gli ultimi preparativi, prese lo scatolone e li raggiunse in salotto, e quasi gli cadde lo scatolone dalle mani quando vide Shiro sfilare la giacca di pelle nera a Keith, e quella maledetta giacca gli stava talmente bene e gli faceva un figurino, che la prima cosa che gli disse fu che sembrava un teppista di strada.

Stupido Lance.

Imbronciato gli passò di fianco urtandogli la spalla e la cosa non passò inosservato al giovane Kogane.

“Sei sempre in mezzo!”

Lance si girò facendo cadere lo scatolone, arrabbiato.

“Quello sempre in mezzo sei tu! Ma ho capito sai? Ti dai tante arie e pensi di essermi superiore, ma in realtà sei solo uno spaccone!”

“Lance...” Shiro a quel punto voleva intervenire, be consapevole di cosa stava per succedere; si avvicinò di più al cubano, ma questi lo bloccò con la mano, riprendendo a squadrare il suo rivale, peso dalla rabbia come mai si era visto.

“Era meglio se non ti avessi mai incontrato!”

 

Calò il silenzio più assoluto,mentre nel cuore di Keith si aprì una voragine, risvegliando vecchi sentimenti negativi, vecchi ricordi di bambino abbandonato e solo.

E Lance voleva solo esprimere i propri sentimenti, riuscendo ad ottenere l'effetto opposto.

Ma come poteva quando l'uomo più grande della compagnia, riservava attenzioni al ragazzo emo del gruppo?

Lo aveva notato, tra loro c'era sempre stata una certa intesa e da poco tempo a questa parte, i due sembravano più intimi in tutto e per tutto...e la cosa gli provocava un senso di soffocamento e rabbia e la cosa stava andando avanti da mesi ormai.

La tensione tra i due era diventata palpabile.

“Lance, ma che ti è preso!?” fu Hunk ad arrabbiarsi con il migliore amico, mentre Keith corse verso la porta e sparì dalla loro vista.

E fu allora che Lance si rese conto di aver proprio esagerato, di aver rovinato quel momento di festa per tutti.

Sotto lo sguardo amareggiato e deluso di tutti, prese il proprio cappotto e uscì anche lui, nella vana speranza di raggiungere Keith e dargli una qualche degna spiegazione.

 

“quei due sono proprio un caso disperato...” sospirò Pidge lasciandosi cadere sul duvano.

“scommetto che non appena Lance troverà Keith, faranno a botte e ci toccherà andare a prenderli in ospedale-o cosa più probabile- dalla polizia.” la storiella di Hunk non incoraggiò certo alla calma e alla serenità il gruppo e fu come sempre Shiro ad intervenire, sempre fiducioso nei propri amici:

“Io scommetto che ti sbagli. Quei due faranno pace e torneranno entro sera tardi.”

“quanto scommettiamo?” Pidge si sistemò gli occhiali sugli occhi.

“Ah quello che volete, sono pronto ad ogni sfida pur di dare fiducia a quei due.” risultò convincente e sicuro di se, ma se ne pentì subito dopo notando gli sguardi non troppo rassicuranti di Pidge e Hunk rivolti tra loro e poi ad Adam.

 

Aveva iniziato a nevicare e la città stava diventando un manto bianco, mentre le luci nei negozi gli sfrecciavano di fianco, lasciando una scia di canzoni natalizie e profumi di biscotti appena sfornati.

Il cubano corse a perdifiato per strade e stradine, cercando in tutti i posti possibili e più frequentati del ragazzo.

Ma Keith non lo trovò da nessuna parte.

“sono proprio uno stupido...”sospirò rallentando la corsa, finendo per camminare sempre alla ricerca di Keith.

Passarono più o meno due ore e ormai la neve aveva attecchito ovunque, rendendo quella città cosi bianca e cosi magica, che Lance sorrise lievemente alla vista di tutto ciò.

Guardando le vetrine poteva vedere il proprio riflesso e passando di fianco ad un bar mezzo vuoto, gli sembrò quasi di scorgere una zazzera nera ed un giubbotto di pelle inconfondibile.

Il suo cuore sussultò e non ci pensò due volte ad entrare nel bar.

La porta suonò un leggero scampanellio, il caldo lo invase assieme ad una musica natalizia e un buon profumo di dolci, mentre Lance entrò e si sedette in un posto vuoto proprio dietro di lui;

ne riconobbe il profumo, i capelli troppo lunghi per i suoi gusti che ricadevano sulle spalle, e quella macchiolina sulla giacca provocata proprio da lui stesso.

Si sollevò sapendo che stava bene che l'avesse trovato.

Ma ora che fare? Cosa poteva dire senza aspettarsi subito un cazzotto da parte sua? E se se ne fosse andato nuovamente? Se avesse detto nuovamente qualcosa di sbagliato?

Beh, l'unica era giocarsela tutto e per tutto lì, in quel bar sperduto.

Avvicinò leggermente la sedia vicino all'altra, schiarendosi la voce:

“Sono un idiota.”

Keith si ridestò dai propri pensieri sentendo quella voce così vicino provenire dalle sue spalle.

L'orgoglio gli urlava di alzarsi, dargli un cazzotto in faccia e andarsene, ignorando ciò che l'altro aveva da dirgli.

Ma il cuore lo pregò di restare.

Non aveva voglia di ascoltarlo, di sentire la sua stupida voce ad offenderlo nuovamente, di sicuro era lì perchè Shiro glielo aveva imposto.

Fece per alzarsi scostando la sedia, ma Lance gli bloccò il polso fulmineo, determinato questa volta a sistemare le cose tra loro una volta per tutte.

“resta, per favore, ti prometto che se ascolterai ciò che ho da dirti, potrai pure picchiarmi, ne hai tutto il diritto, ma ti prego...ho bisogno di parlarti.”

la sua voce gli risultò cosi determinata e bella che dovette sedersi nuovamente.

“...Ti manda Shiro, non è così?” chiese subito e a quella domanda Lance non potè fare a meno di rattristarsi nuovamente, ma di certo no avrebbe dato spazio ai sentimenti negativi nuovamente per farlo scappare di nuovo.

“per quanto ti piacerebbe no, sono venuto di mia spontanea volontà.” Nascose le sue parole dietro ad una finta spavalderia, non convincendo del tutto Keith.

“fatico a crederti...dimmi quello che devi dirmi e poi lasciami in pace.”

faticò da una parte a dirgli quelle parole e a quel punto Lance prese un profondo respirò:

“Sono un idiota, lo so. Rovinare cosi il giorno di Natale a tutti, urlarti quelle cose...è stato orribile. Non volevo.”

la voce di Lance tremava appena era era visibilmente dispiaciuto e deluso da se stesso.

Prese dalla tasca un pacchettino, girandoselo tra le mani, indeciso se darglielo o meno.

“Ma ho capito sai? Mi arrendo. Tu e Shiro sembrate proprio una bella coppia e io...beh, che dire, può d'arsi che mi sia fatto prendere dalla gelosia,ma-...”

Keith strabuzzò gli occhi e si voltò verso Lance, interrompendolo bruscamente:
“Ma che idee ti sei messo in testa!?”

Quel brusco cambio di posizione spiazzò Lance che divenne rosso dall'imbarazzo nell'avere il suo sguardo puntato su di sé.

“Ma si, è chiaro come il sole che tu e Shiro...”

“Shiro sta con Adam, Lance!” Keith era esasperato e si schiaffò una mano in faccia trovandolo stupido e adorabile nello stesso momento.

A quel punto Lance non seppe cosa dire.

“M-ma ultimamente ti è sempre apiccicato, è-...ti ha tolto la giacca oggi pomeriggio! Come lo vuoi chiamare questo gesto di galanteria!?” Lance ora era più confuso che mai.

“mi si era impigliata la giacca nel tuo stupido albero, idiota!” Keith si chiese perchè mai Lance se la stesse prendendo tanto...perchè era convinto che tra lui e Shiro ci fosse del tenero? Era forse innamorato di Shiro? Oh no...

“Non chiamare il mio albero stupido!”

“Allora chiamerò te stupido!”

Lance gli prese il colletto della giacca, frustrato più che mai, avvicinandolo a sé.

“Perchè io provo qualcosa per te, stupido Mullet!” lo confessò cosi di getto, senza una spiegazione, senza una domanda effettiva da parte dell'altro e con gli sguardi di tutti rivolti verso di loro.

Keith poteva intravedere gli occhi blu di Lance pieni di sincerità, di frustrazione e anche paura...paura di essere rifiutato.

Doveva prendere in mano la situazione e darli una spiegazione, ne aveva diritto il povero Lance, e anche lui aveva qualcosa da confessargli.

Era meglio spostarsi da lì, ormai erano diventati una specie di spettacolino in diretta.

“Andiamo a parlare altrove...” affermò con voce calma alzandosi.

 

Fuori faceva freddo e i due camminavano l'uno di fianco all'altro; Keith stava cercando di aprirsi per la prima volta a Lance che lo stava ad ascoltare in silenzio, mettendo assieme i pezzi di un puzzle costruito in modo totalmente errato nella propria testa.

Mancava poco a mezzanotte e alla notte di Natale, ormai per strada non c'era quasi nessuno.

“Natale è sempre stato un brutto periodo per me, e Shiro questo lo sa meglio di chiunque...mi ha convinto lui a venire a festeggiare e...anche qualcun'altro con il suo entusiasmo e la mania per gli addobbi di Natale...” cercò di nascondere il rossore coprendosi alla ben meglio con il colletto; Lance lo prese più per un tentativo di coprirsi per il freddo, cosi prese la propria sciarpa del colore dei suoi occhi e gliela fasciò attorno alle spalle.

“in effetti non ho messo il puntale sulla stella...” Lance avvicinò la mano a quella di Keith e subito le loro dita si intrecciarono in una presa timida che fece calare i due in un silenzio imbarazzato.

 

Arrivarono sulla soglia di casa e lì si fermarono a guardarsi, perdendosi l'uno negli occhi dell'altro, avvicinando i loro visi e scrutandone il bagliore di un amore represso da troppo tempo.

Le labbra di Lance sapevano di ciliega, mentre quelle di Keith erano labbra sottili ma che sapevano baciare bene.

Un dolore alla guancia fece cadere Lance a terra, facendo rimanere Keith spiazzato assieme ai loro coinquilini che avevano aperto la porta senza un minimo di riguardo.

“Oh Lance!!”

 

“Dai Shiro, vieni fuori!” urlò Pidge da dietro la porta del bagno, dietro le risatine della compagnia.

Lance era seduto sul divano con una bistecca appoggiata alla guancia dolorante, mentre Keith gli sedeva vicino ancora incredulo e imbarazzato per tutta quella situazione; la porta del bagno si aprì lentamente:

“vi odio, sappiatelo.” confessò Shiro uscendo con un paio di boxer rossi e con la scritta “oh oh oh, sexy daddy” e un cappellino di babbo natale in testa. Adam per poco non svenì.

Le risate furono d'obbligo, ma più serpeggiava l'imbarazzo tra i ragazzi e Keith si era imbambolato a guardarlo e Lance se e accorse subito.

“pianeta terra chiama Keith!” gli urlò nell'orecchio per destarlo dai suoi pensieri, facendo gesticolare i due nel loro primo litigio da fidanzati.

“gli stavi guardando il pacco!”

“M-ma no, è che Shiro l'ho sempre visto vestito!”

Lance si alzò indignato e trascinò Shiro in bagno, facendolo riapparire vestito agli occhi di tutti.

“Lance, sei il solito!” lo riprese Pidge

“E Buon Natale anche a te!”

   
 
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