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Autore: MASTERWORLD    02/05/2005    4 recensioni
Un solo capitolo per una storia significativa!
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La strada sbagliata

La strada sbagliata

 

Buio. Un buio fitto e intenso oscurava ogni fonte d’energia, di luce.

Tom camminava per una stradina buia, niente lampioni, niente luci provenienti dalle case, solo buio, accompagnato da un silenzio di tomba.

Eppure Tom procedeva a passo spedito, sapeva dove andare, quello che doveva fare.

Controllò l’orologio: mezzanotte e cinque minuti, era già in ritardo.

Affrettò il passo, si mise a correre, lo avrebbero punito sicuramente.

Inciampò e cadde.

Aveva urtato un sacco, un sacco nero pensò Tom, ma non ne era sicuro: con quel buio tutto era nero.

Dentro il sacco c’era qualcosa di duro e dalle fattezze umane.

Tom ebbe un attimo di timore, che subito passo.

-Tom, quante volte te lo devi ripetere, i morti non si trovano mica per strada!-.

E se poi fosse un morto per davvero!

La curiosità vinse.

Controllò che nessuno venisse, sia da un lato sia dall’altro.

Sciolse la corda che legava il sacco.

Era un nodo complicato, ci mise ben cinque minuti.

Ormai aveva dimenticato l’appuntamento, voleva scoprire cosa conteneva quel sacco.

Preso dalla curiosità, non si accorse che qualcuno si stava avvicinando, verso di lui, di soppiatto, nell’ombra.

Slegò la corda, lentamente aprì il sacco, inizialmente non vide niente, con quel buio non si vedeva ad un palmo dal naso.

-Meno male che hanno inventato i telefonini- pensò Tom, prendendo il suo dalla tasca destra dei jeans.

L’ombra si faceva sempre più vicina, era arrivata a 10 metri dal ragazzo, dal ragazzo che non aveva rispettato le regole e che avrebbe pagato con la vita.

Tom illuminò con il telefonino dentro il sacco… Un urlo fece sobbalzare l’assalitore alle sue spalle.

Una faccia era immobile davanti a lui, la faccia di un bambino, che con sguardo terrorizzato e con gli occhi spalancati lo osservava.

Sembrava vivo.

Ma Tom non lo vide più: fu afferrato alle spalle dall’uomo che da qualche tempo lo pedinava.

Aveva una tunica rossa, Tom lo riconobbe subito, era sua padre.

-Figliolo, perché ti sei attardato, il capo punirà entrambi per colpa tua!- e colpì con un pugno facendolo svenire-.

Lo prese in braccio e si incamminò lunga quella lunga strana in salita, arrivò ad un cancello nero: in alto a destra una scritta recava: -Venite a visitare i morti, prima che la morte vi prenda-.

Il cancello cigolò al tocco dell’uomo, un rumore sinistro,che faceva tremare.

Quel cancello era il ponte di passaggio, un ponte di passaggio, dal regno dei vivi a quello dei morti.

L’uomo proseguì dritto, superando decine, centinaia di cripte e bare.

In lontananza si udiva una cantilena che a mano a mano che l’uomo si avvicinava, diventava sempre più forte: - Satana, onnipotente signore del mondo, donaci la vita eterna in cambio della nostra anima-.

Così quella frase si ripeteva per centinaia di volte, erano in tanti a parlare, ma sembrava una voce unica.

L’uomo girò l’angolo e si ritrovò davanti ad un macabro spettacolo: altri venti uomini vestiti con una tunica rossa come lui pregavano il diavolo.

Più avanti stava in piedi dinanzi ad un altare, un uomo mascherato, nessuno sapeva chi fosse, ma lo chiamavano il capo.

L’uomo, con suo figlio in braccio, si diresse verso di lui.

Giunto a pochi passi si inginocchiò, poi si rialzò.

-Scusate capo-, - è stata colpa di mio figlio-, -ha scoperto il cadavere di suo figlio-.

-Vi prego non prendete la mia vita-.

-Non oggi rispose il capo, per ora mi accontenterò di quella di tuo figlio-.

L’uomo ringraziò e andò a pregare con gli altri.

Ben presto però la loro cantilena fu interrotta dal capo: -sacerdoti di Lucifero, quello d’oggi è un giorno importante, oggi sacrificheremo un nostro compagno a Satana-.

Lo depose sull’altare: tutti gli uomini ed anche alcune donne si erano alzati in piedi per assistere alla scena.

Tom riprese i sensi un attimo prima che un pugnale gli si conficcò dritto nel cuore.

Non ebbe la forza di gridare, morì così a soli 15 anni.

-A Satana, Giustiziere dell’aldilà e del mondo terreno, unico tra gli unici, accetta questo nostro sacrificio e nutriti della tua linfa vitale, il sangue-, pregò il capo.

Tutti ripetere in coro per ben tre volte.

Poi ad uno ad uno si recarono all’altare baciando il pugnale insanguinato.

Il corpo di Tom ad un tratto però si agitò.

Tutti si allarmarono, la ferita sul petto si rimarginò e Tom scese dall’altare.

I suoi occhi erano rosso sangue.

Guardò il capo impaurito, il cuore gli scoppiò e si afflosciò a terra.

Tutti gli altri fecero questa fine, con il solo sguardo li aveva uccisi tutti.

-Questa- aggiunse – è la ricompensa di Satana-.

  
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