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Autore: MrGentleman    07/01/2019    0 recensioni
Questa storia parla di ciò che potrebbe essere ma non è stato.
Di ciò che non ho mai raccontato ma che adesso rivelerò.
A te. M.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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È una fredda notte, sono sul mio letto e penso a ciò che ho fatto. Nessuno dovrebbe essere trattato così, ciò che ti ho fatto è imperdonabile. Ricordo ancora tutte quelle volte in cui un messaggio ti bastava per farti sorridere nonostante le mille volte che ti avevo abbandonata, un po' per colpa mia ed un po' per colpa tua. Ma adesso non ci sono scuse, potrei dire che è stata la foga del momento, il tuo caratteraccio che tempo fa ho imparato ad amare ma che adesso mi andava troppo stretto e che non riuscivo più a sostenere. Forse sono scuse, forse verità... Ma non cambiano l'esito, ti ho persa. Sono ancora sul mio letto, adesso nemmeno Chopin riesce più a calmarmi. "Ma che musica ascolti? Sembri mio nonno, anzi forse lui nemmeno lo conosce" mi ripetevi ogni volta che mettevo le sue opere in macchina, ma poi con un grandissimo sorriso e con quel tuo vestitino che mi faceva impazzire, uscivi dalla macchina e cominciavi a volteggiare con un'eleganza tale da fare invidia a Carla Fracci... o almeno, io pensavo... Se ti dicevo questo tu scoppiavi a ridere e mi facevi notare ancora una volta quanto io poco di danza potevo capirne, ma in fondo a che serve capire un'arte se la più bella ce l'hai davanti. Sono le 3 Di notte, non ci riesco, devo fare qualcosa, devo dare il tutto per tutto, devo provarci. "Adesso mi alzo, vado li e la bacio." Pensavo mille volte, e pensavo anche a quella volta che lo stavo quasi per fare. Già, non ho mai sfiorato le tue labbra, non come avrei voluto, forse perché pensavo che la tua amicizia valesse di più che uno stupido bacio che avremmo dimenticato e gettato nel cassetto dei ricordi "belli, ma inutili". Quella sera non smettevo di guardarti, avevi una di quelle tue magliette con le spalline basse che mi ricordavano tanto una donna stile anni '80 ed io da buon giovane vecchio che sono, lo adoravo. E tu lo sapevi, e puntualmente ogni sera uscivi con un modello diverso, e io inconsciamente e da stupido qualche volta ho anche pensato che lo facessi per me. Ti dicevo che in quel modo ti avrei anche preferito a una buona pizza al pistacchio, è solo tu sai quanto io adori la pizza al pistacchio. Che stupido, io che pensavo che tu facessi qualcosa per me. Suona così strano, ma non se ripenso a tutto ciò che abbiamo passato e a ciò che con la tua semplicità mi hai trasmesso. Eravamo stati fuori tutta la sera e adesso eravamo nel nostro panificio preferito, ad aspettare che si facessero le 3 per prendere un cornetto caldo alla nutella, o almeno... Questo è quello che facevo io, tu mi stavi a guardare e ridevi del fatto che io continuassi a sporcarmi e crepare con i 60°C di nutella calda che fuoriusciva. Ad un certo punto, quando la conversazione arriva ad un punto morto, cosa che tra di noi accadeva molto raramente... rimango li a guardarti cosa che accadeva molto meno raramente. Ti guardo e dentro di me si scatena un vortice di pensieri. Sapete quando avete quelle due vocine? Una buona ed una cattiva. In quel caso per me, c'era una vocina razionale ed una irrazionale. La prima mi diceva:" Fra, ma che stai pensando? Pensi davvero che adesso ti avvicini a lei come nel migliore di film e la baci? Così? Senza ripercussioni? Senza conseguenze? Nel migliore dei casi fugge e non ti parla mai più." Stupida razionalità, noiosa ma veritiera. Forse dovrei ascoltarla... La seconda invece mi diceva:" Che hai da perdere? Lei? Ma non preoccuparti, lei tornerà, si dimenticherà di questo bacio ed amici come prima, ascolta me, prendila per quelle belle guanciotte e la guardi negli occhi e le dici "adesso farò qualcosa che avrei sempre voluto fare" e ti butti, se ti guarda con gli occhi spalancati non è un buon segno, Ma tirarti indietro non ti salverà dalla figura di merda. Vai siamo tutti con te." Comincio a pensare alle due ipotesi, non riesco a stabilire quale delle due sia la voce buona da quella cattiva e come sempre mi lascio trasportare dalle emozioni e la voce irrazionale ha la meglio su di me. "Martina, io devo dirti una cosa...emh.. adesso farò qualcosa che avrei sempre voluto fare..." "Perché l'ho detto con questo tono?!"... pensai. NOTE AUTORE: Salve a tutti lettori, sono tornato dopo tantissimo tempo e con molta più voglia di scrivere. Mi scuso per la qualità del testo, ma il mio pc è guasto e, ahimè, ho dovuto pubblicare dal telefono. Spero vi piaccia e che sopratutto io posso avere il tempo, la forza e la voglia di continuare. Non esitate a recensirmi. Grazie. Ale.
   
 
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