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Autore: Red Saintia    09/01/2019    12 recensioni
L'amore... un sentimento dalle mille sfaccettature, spesso difficile da comprendere o da definire. In Saint Seiya questo sentimento è presente in molti modi diversi; devozione, amore celato, amicizia, spirito di sacrificio e affetto fraterno. Sono tutti tasselli di un unico sentimento. Qui troverete tante storie e coppie diverse, ognuna interpretata in modo personale ma cercando di non snaturare le originali caratteristiche del personaggio. Sono tutti racconti autoconclusivi quindi semplici da leggere. Spero davvero possano piacervi.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I suoi passi erano lenti e ponderati, non aveva alcuna fretta, e d’altronde perché avrebbe dovuto averne. Era un tragitto ben noto quello che ormai lo conduceva da lei.
Niente era cambiato in tutto quel tempo e niente sarebbe cambiato per quello restante che gli dei avrebbero concesso loro. Sentiva l’erba e i minuscoli fiori selvatici flettersi sotto i suo i passi, era una sensazione piacevole che lo faceva sentire vivo in contatto con quel mondo esterno così effimero ed ingannevole che non rimpiangeva ma che spesso anelava.

Ad esso erano legati ricordi, profumi e sensazioni che la mente non voleva cancellare e che rendevano il suo cuore pieno di tristezza e di affanno.
Come ogni giorno, da un tempo ormai infinito guardava lo scenario che gli si stagliava davanti, un luogo tranquillo e sereno nel quale si potevano ammirare le stelle in un cielo limpido e terso.
Era lì che si trovava, lì che era stata confinata, e la sua anima era rimasta al suo fianco per tutto quel tempo e sempre lo sarebbe stata. Quasi al confine della seconda prigione si trovava l’unico posto degli inferi in cui era concesso, a chi vi si recava, di provare un certo sollievo nell’animo e nella mente respirando un aria fresca e inebriandosi del dolce profumo che la piccola vegetazione tutt’intorno regalava.

Orfeo la vide da lontano, fermandosi ad osservarla prima di avvicinarsi. Aveva gli occhi chiusi e gli sembrò che una lacrima velasse il suo imperturbabile viso.
Lui si avvicinò mostrando così la sua presenza, e lei come fosse improvvisamente destata dai suoi pensieri alzò la testa incrociando lo sguardo di lui. Orfeo le sorrise sedendosi sul costone di roccia che ormai faceva da palcoscenico al suo triste concerto.

“Buongiorno amor mio, mi aspettavi?” le disse. Gli occhi di lei si illuminarono al solo udire la sua voce.

“Certo, come sempre mio dolce amore. Anche se ogni giorno che passa il mio cuore si strugge pensando al triste destino che tu stesso hai deciso di condividere con me.”

“Non darti pena Euridice, a me basta restarti accanto, il luogo non ha alcuna importanza. Noi due siamo destinati a rimanere insieme e così sarà sempre.”

“Questo è il mio destini Orfeo, ma tu… tu avresti potuto avere una sorte diversa da questa. Eri uno dei cavalieri più forti al servizio del Santuario, la tua musica era puro incanto per coloro che ti ascoltavano. Dolce miele che lambiva i sensi per i tuoi amici e fatale ed implacabile per tutti quelli che contrastavano il tuo cammino.”
Orfeo ascoltava quelle parole osservando la sua lira. Quello strumento così dolce e soave quanto letale, se usato per offendere.

Sulla terra tutti erano ammaliati dal suono che ella produceva, uomini e animali udendo quelle note trovavano pace e quiete. L’animo si liberava dal fardello della quotidianità per bearsi di quel suono celestiale.
Alcuni credevano che fosse stato il divino Apollo in persona a fargli dono di quello strumento, compiacendosi delle enormi doti di quell’uomo e del suo animo sensibile.

“Tu sai bene, mia amata, che la mia musica aveva un senso solo perché tu eri la fonte d’ispirazione, lo sei sempre stata e senza di te nulla per me aveva più senso.”

“Se solo non mi avessi mai incontrata…” rispose abbassando il capo. L’unico gesto che le era concesso in quell’involucro di pietra nel quale la meschinità e l’invidia altrui l’avevano confinata.
Il suo corpo era prigioniero, ma non la sua anima, non i suoi sentimenti. Quelli il sommo Hades e il suo infernale esercito non avrebbero mai potuto mutarlo o rinchiuderli, non avevano potere su un cuore tanto puro.

“Euridice se non ti avessi mai conosciuta la mia musica sarebbe stata solo un accozzaglia di inutili note, un suono senza armonia, una melodia senza sentimento. Tu hai dato un senso a tutto questo ed è solo per te che la mia lira suona e suonerà sempre.”

Lei sorrise adesso, sapeva che le sue parole erano sincere e che nonostante gli costasse grande fatica restare in quel luogo non glielo avrebbe mai fatto pesare. Per lei era diverso, non apparteneva più al mondo dei vivi, qualcosa in lei si era spento per sempre non appena aveva varcato i cancelli degli Inferi. Solo la vicinanza di Orfeo aveva alleviato la sua pena e reso più leggeri l’inesorabile trascorrere dei giorni.

“Grazie amore mio, non ci sono parole che possano descrivere quanto profondo sia il sentimento che provo per te.” chiuse gli occhi Euridice provando a respirare i profumi tutt’intorno e ad ascoltare quella quiete che come per magia anticipava l’inizio della musica suonata dal suo amato.

Orfeo cominciò a pizzicare le corde della sua lira e fu come se il tempo si fermasse. Dolce suono che invitava a riflettere, a pensare, a pentirsi. Note che vibravano fin nel profondo dell’animo. Lo stesso Hades le conosceva bene, e fu proprio per il turbamento provocatogli da quello strumento che concesse ad Orfeo di restare negli Inferi.
Per vegliare su Euridice e allietare se stesso con quella melodia ogni qual volta lo desiderasse.

Il cavaliere continuava ad eseguire la sua musica, non avrebbe mai smesso finché le sue dita lo avessero supportato e fino a quando Euridice fosse stata lì per ascoltarlo. Non l’avrebbe mai lasciata sola. Non aveva potuto salvarla quando erano nel mondo dei vivi, ma lo avrebbe fatto dalla solitudine e dall’angoscia del regno dei morti.

“Ascolta queste note amore mio… lascia che il mio amore ti pervada arrivando attraverso queste note. Finché tu sarai qui ad ascoltarmi la mia lira suonerà per te. E quand’anche il destino deciderà di liberarti da questo supplizio io ti raggiungerò e finalmente nulla potrà più separarci, né la cattiveria dell’uomo né l’ingiuria degli dei. Le nostre anime si eleveranno al di sopra di tutti cullandosi al dolce suono del nostro amore.”




Loro rappresentano forse l'unica coppia "ufficiale" dell'universo Saint Seiya. Benchè la loro storia sia ripresa dai racconti della narrativa classica credo che siano stati resi più che bene dall'anime. Un amore breve il loro che può godere solo di pochi attimi di felicità condivisi, che non potrà mai essre vissuto appieno ma che li tiene indissolubilmente legati l'uno all'altra. Ho sempre voluto scrivere su di loro, e credo che questa raccolta sia più che adatta per inserirli, spero di averli resi al meglio. Grazie come sempre, un saluto a tutti.
 
   
 
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