Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    10/01/2019    3 recensioni
la mia prima Jonsa con tutto il cuore...
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[dal testo] scese da cavallo continuando a cercare tra la piccola folla che si stava radunando attorno a loro…
ancora niente…ma dove poteva essere, a chi poteva chiedere…
cautamente, senza smettere di studiare ogni singola persona, si girò ancora una volta, 
e li, sul parapetto che si stagliava di fronte a lei, infine lo vide!
[...]erano loro due, il centro del mondo erano loro due,
ad ogni passo Jon realizzava davvero chi aveva di fronte,
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riparto dalla 6x4 per ricostruire il loro percorso insieme, interpretando il non detto che traspare incontrollabile dall'alchimia del loro rapporto.
primissima fanfic, spero piaccia!
La ff si conclude con Winds of Winter, seguiranno altre 2 ff che andranno a percorrere gli eventi della settima e dell'ottava stagione.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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6x4 missing moment 1.2 

 

Non era solito aggirarsi tra le cucine, ma aveva notato troppo fervore nel cortile, e dopo la caccia aveva voglia di un luogo tranquillo dove poter sonnecchiare cullato dal tepore del fuoco.
Spettro stava proprio per addormentarsi nel momento in cui Jon proruppe dalla porta di servizio seguito da Tormund e Edd,
“ …so solo che è diventata la sua Spada Giurata dopo averla tratta in salvo, non so altro” disse Jon con tono esasperato,

“Cos’è una Spada Giurata?” chiese Tormund totalmente estraneo alle usanze del sud della Barriera,

“Significa che hai destinato la tua vita a proteggere quella di qualcun altro, in questo caso di Lady Sansa…” spiegò pazientemente Edd,
“ …piuttosto, non hai mai accennato ad avere una sorella di tale bellezza…” concluse rivolgendosi a Jon che lo guardò soppesando le sue parole…

“la donna di Tarth è tua sorella??!” chiese Tormund felicemente sorpreso mentre Edd si voltava verso di lui disgustato

“Lady Sansa è sua sorella! è vero che si somigliano poco, ma addirittura pensare che…”

“…si, Sansa ha da sempre i colori dei Tully…” lo interruppe Jon, gli occhi incantati dal fuoco che ardeva nel camino di fianco a Spettro;
le lunghe fiamme danzanti lo riportavano con la mente al fulgore dei capelli di Sansa…
“l’ho lasciata che era poco più di una bambina…” pensò ad alta voce con tono rammaricato.

“è baciata dal fuoco…” intervenne Tormund: “ …è fortunata, proprio come me! e ora… vado alla ricerca della donna alta!”
concluse ghignante dileguandosi.

“è senza speranza…” lo guardò Edd scuotendo la testa mantre Jon accennava un sorriso.

 

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Alle luci delle candele, i suoi capelli sembravano guizzare sulla superficie dell’acqua in cui era immersa;
stava cercando di non pensare, di staccare la mente, era finalmente al sicuro dopo tanto tempo, con una persona cara al suo fianco…

Eppure c’era un pensiero fisso che la teneva ancorata a quel bacile d’acqua senza permetterebbe di rilassarsi del tutto:
da quando aveva scoperto da Theon che Bran e Rickon erano ancora vivi, quella folle idea si era insidiata come un tarlo nella sua mente
facendosi più forte alla notizia che anche Arya era ancora viva, e ora che Jon non si sentiva più in dovere di rimanere con i Guardiani della Notte,
forse, l’avrebbe condivisa: eliminare i Bolton, vendicare le Nozze Rosse, riprendersi Grande Inverno…

Famiglia, Dovere, Onore…

Anche Sansa sapeva essere coraggiosa come lo era stata sua madre.

Avevano bisogno di un esercito e di chi potesse comandarlo,
avevano bisogno di strategie militari e avevano bisogno di conoscere il loro nemico:
di quanti uomini disponeva, quali alleanze aveva instaurato e con chi,
tutte cose di cui Sansa era al corrente…

Ne avrebbe parlato con Jon, si disse mentre scivolava fuori dall’acqua per asciugarsi…

Si deterse il corpo assicurandosi di essere ben asciutta prima di indossare la sottoveste di lino che trovò adagiata sul letto;
mentre si frizionava energicamente i lunghi capelli ripensò alle reazioni di Jon durante il suo racconto e si chiese se avesse fatto male
a tacergli l’acceso interesse di Petyr nei suoi confronti…
Conoscendo Dito Corto, non ci avrebbe messo molto a farsi vivo, una volta inteso dove tirava il vento,
inoltre i Cavalieri della Valle rispondevano praticamente a lui…
Doveva essere molto attenta a come si muoveva, doveva imparare a fare il suo gioco bene e meglio di lui,
in modo tale da anticipare le sue mosse, non essere presa alla sprovvista,
ottenere quello che voleva e nel contempo proteggere chi le stava a cuore,
in questo caso Jon, del tutto impreparato riguardo le dinamiche di corte e le congetture che si celavano tra arazzi e abiti di seta.

Se lui aveva promesso di proteggerla ed essere il suo scudo sul mondo, lei si sentiva in dovere di fare lo stesso.

Si stava giusto infilando l’abito quando sentì qualcuno bussare alla porta della stanza principale:

“Sansa sono io, posso entrare?” chiamò Jon

“accomodati Jon, mi sto vestendo..”

“ti ho portato qualcosa da mangiare” disse lui adagiando un vassoio sul mobile “…e anche un mantello caldo, nell’attesa che il tuo si asciughi”

Sansa fece capolino dalla porta

“grazie Jon…io…” l’incarnato d’avorio di Sansa si fece più colorito e i suoi occhi sembrava non sapessero dove guardare…

“Sansa di qualunque cosa tu abbia bisogno, non esitare a chiedere…o vuoi che ti mandi Brienne forse…” 

“no no, non è niente per cui debba essere necessario disturbare Brienne…solo…potresti aiutarmi con i lacci sul retro del vestito?”
gli chiese adagiandosi i capelli da un lato e mostrandogli timidamente la schiena semi coperta dall’abito
“non riesco a stringerli di più da sola…”

Disorientato e preso alla sprovvista Jon mugugnò un consenso confuso ma ritrovatosi davanti lacci e stoffa si rese prontamente conto di non sapere assolutamente da dove iniziare

“ …che…che cosa dovrei fare? …io…non ho proprio idea…”

“…giusto, immagino tu non abbia mai vestito una ragazza…” lo canzonò Sansa guardandolo da sopra la spalla,
ma notando il suo lieve imbarazzo gli disse subito con tono garbato
“devi afferrare le estremità dei lacci e tirarli fino a che non si stringono anche gli incroci di sulla schiena…”

Jon agguantò i nastri e iniziò a stringerli incrocio dopo incrocio, stando attento a risultare delicato tenendo fermo il tessuto con le mani…
il vero problema era mantenere la concentrazione…
il profumo dei capelli di Sansa era dolce e avvolgente e richiamava il suo sguardo a posarsi sulla pelle nivea del collo che rifletteva la luce fioca delle candele… 

…è cresciuta davvero…ed è bellissima… e non ha provato altro che dolore…

e Jon realizzò in quel momento quanto la femminilità della sorella dovesse essere attrattiva verso gli uomini
e in quel momento realizzò anche con una fitta di dolore e rabbia quanto Ramsay Bolton aveva avuto a disposizione per i suoi desideri perversi…
un moto d’ira gli crebbe dentro…

i nastri, stringi i nastri Jon, incrocio dopo incrocio dopo incrocio…

Sansa non aveva pensato al contatto delle mani di Jon sulla sua schiena finché non le sentì calde attraverso la stoffa…
una vertigine le diede alla testa…
nessuno l’aveva mai toccata con determinata delicatezza come stava facendo lui…

“si… direi che può bastare così…” disse scansandosi dalle mani di Jon un po’ troppo bruscamente…

ma che ti prende…. gliel’hai chiesto tu di aiutarti, sciocca!

“grazie Jon…” sorrise sperando che lui non si fosse accorto del suo turbamento.

Jon la guardò mentre si dava un’ultima sistemata all’abito.
Ai suoi occhi, i gesti delicati di Sansa sembravano una danza di piccoli accorgimenti…
Jon le porse il mantello di pelliccia e si apprestò a ravvivare le fiamme nel camino;
quando furono alte e brillanti andò a rabboccarsi il calice di birra e si sedette a fianco della sorella,
che nel frattempo si era servita della zuppa calda che Jon le aveva portato dalle cucine.

Calò il silenzio e il lo scoppiettio primordiale del fuoco li avvolse mentre fuori aveva ripreso a nevicare.

 
   
 
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