“Questa storia partecipa a
“Una Challenge sotto l’Albero”
indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.
Prompt: 9) A scuola tutti si
scambiano i regali, ma X, che
non ne ha ricevuti, decide di rubarne qualcuno. Viene colto sul fatto
da Y.
Furto di Natale
King sbadigliò
rumorosamente, lasciandosi pesantemente
cadere sul suo cuscino volante e socchiuse gli occhi.
“Tu non perdi mai il vizio
di rubare?” domandò. Era in un
angolo della stanza, intento a giocherellare con una lancia.
Ban si allontanò dalla
pila di regali, passandosi la mano
tra i capelli argentei.
“Nessuno mi ha fatto il
regalo che volevo. Soprattutto la
tua amata gigante…” disse.
King gli puntò la lama
alla gola.
“Posso macchiare quello che
hai scelto di sangue, se
continui a parlare di Diane…” gli disse.
“Il Capitano non
c’è e mi annoiavo”. Concluse Ban.
King abbassò lentamente la
lancia ed espirò rumorosamente
dalle narici.
“Sì, avrei
preferito ci fosse anche lui per queste feste, ma
sai…
Questa è una specie di
scuola per i nuovi cavalieri e il
Capitano è decisamente il miglior maestro” ammise.
Ban si leccò le labbra.
“Non mi aspettavo di
trovarti qui. Tu e tua sorella sapete
essere sempre dove non dovete e…” disse. I suoi
occhi saettarono nell’oscurità.
“Sempre nei momenti più inopportuni”.
King inarcò un
sopracciglio castano, facendosi ondeggiare
dal cuscino. Era verde chiaro con decorazioni più scure.
“Dì la
verità. Nessuno ti ha fatto direttamente il regalo,
mentre noi ce li siamo scambiati. Per questo ne vuoi rubare qualcuno,
vero?”
domandò secco.
< Odio quando parla di mia
sorella, ma… Questo mi ricorda
quanto io lo abbia giudicato male in questi anni >
pensò. Raggiunse il
caminetto e accese la legna al suo interno.
La prima fiammata aranciata
creò un gioco di ombre sul suo
viso.
Ban fece scricchiolare
l’osso del suo polso e scrollò le
spalle.
“Evidentemente non sentite
molto lo spirito natalizio nei
miei confronti”. Scherzò.
“Facciamo così.
Prendi il mio regalo, è quello verde e farò
finta di non averti visto. Riprovaci e passerai un pessimo
Natale” disse King
con tono astioso.
“Oh, che gesto nobile.
Quasi quasi metto una buona parola
per te con Diane” lo punzecchiò Ban.
Sfiorò del vischio appeso all’arcata della
porta. “Tu sarai bravo ad ingigantire i malanni, ma io lo so
fare con le storie
parlando. Potresti sembrargli un vero eroe descritto da me”
si vantò.
“Sbrigati e
sparisci” disse King. Si affacciò dal cuscino,
afferrò il proprio regalo e glielo lanciò.
“Poi, nel caso non dovesse
ancora notarti, possiamo farlo io
e il Capitano. Io ho un debole per le fate, ti ricordo e
lui… Beh, è lui” disse
Ban. La nuova luce all’interno della stanza faceva brillare
le borchie
metalliche che decoravano il suo vestito rosso rubino, e dava un
bagliore
sinistro ai suoi occhi.
Ban udì King sbuffare e
corse fuori dalla stanza, stringendo
il pacco al petto.
“Odio il fatto che mi
prenda sempre in giro” disse la fata.
< Mi ricorda il mio migliore
amico, i folletti sono
famosi per simili atteggiamenti. Non vorrei perdere anche lui,
immortalità o
no, lui è quello che mia sorella mi ha affidato >
pensò King. Chiuse gli
occhi e sospirò, poggiandosi una mano sul viso.
“Tutto questo è
dannatamente stancante” si lamentò.
La luce del camino rischiarava il
resto dei pacchi regalo
ammonticchiati in un angolo.