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Autore: Justice Gundam    11/01/2019    1 recensioni
Quello che per un variegato gruppo di avventurieri comincia come un viaggio in incognito e una missione di recupero di poche pretese, si rivela essere invece soltanto una parte di un vasto intrigo che li porterà a confrontarsi con il lato oscuro del loro paese, e con antichi misteri che si credevano ormai dimenticati. Ispirato alle sessioni di Pathfinder che gioco assieme ai miei amici.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Pathfinder: L'Ascesa della Follia
Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 8 – Alla ricerca dei bambini scomparsi

Dario doveva ammettere che non era del tutto sicuro di cosa pensare di quel caso. In teoria, era un semplice caso di due bambini che si erano allontanati da un orfanotrofio, ma in pratica, c’era qualcosa che non convinceva per niente né lui né Pandora – e ora che si era riunito con il gruppo, e si erano scambiati tutto quello che erano venuti a scoprire, questa strana sensazione si era soltanto acuita. Dario non era del tutto sicuro di cosa lo rendesse così sospettoso, esattamente, ma sapeva che la sua paranoia lo aveva mantenuto in vita durante la sua difficile infanzia, e che comunque c’era qualcosa di strano, in tutta quella faccenda.

“Questo orfanotrofio mi sembra un posto… in cui qualunque bambino sarebbe contento di vivere. Certo, non sarà perfetto, ma è molto meglio di altri che ho visto.” Affermò Nisa, mentre il gruppo si riuniva davanti alle porte della Casa della Pietà. “Quello che voglio dire… è che non ho idea del motivo per cui quei due bambini… Bastiano e Matilde, giusto? Beh, visto che qui sembra che si stia bene, non capisco perché avrebbero voluto fuggire. Anche se l’orfanotrofio non fosse stato proprio il massimo, io personalmente preferirei stare in un posto dove so di stare al caldo e avere dei pasti sicuri.”

“Poi, c’è la questione di quella bambina, Matilde…” continuò Maria, giocherellando assorta con una ciocca dei suoi lungi capelli neri. “Quando mi hanno detto che era la più forte dell’orfanotrofio, non ho pensato a niente di strano… ma poi mi hanno fatto vedere cosa è stata in grado di fare. Credetemi… una forza simile per una bambina di undici anni non è assolutamente normale.”

“Però sinceramente, non vedo come c’entri con il caso… effettivamente, sappiamo ancora troppo poco, ed è meglio non saltare a conclusioni.” Continuò Gunter. “Quello che dobbiamo fare, adesso come adesso, è ritrovare i bambini. E per farlo, dobbiamo pensare ad una strategia, non possiamo andare alla cieca.”

“Chissà poi dove saranno, in questo momento…” si chiese Dario. “Comunque, Gunter ha ragione, dobbiamo pensare a come fare, avere un piano d’azione… Voi, avete qualche idea su come fare?”

“Allora… io dico che per prima cosa dobbiamo andare a cercare nei luoghi che i due bambini hanno visitato poco prima che scomparissero.” Affermò Pandora. “Almeno lì ci sono maggiori probabilità di trovare informazioni o tracce ancora fresche.”

Gunter disse di sì con la testa. “Sì, Pandora ha ragione… e credo che sia meglio dividerci in due gruppi. Potremo coprire un’area un po’ più grande, e fare prima.” Rispose. “Voi cosa ne dite?”

“Hmm…” Maria ci pensò su per un attimo. “Va bene, non ci sono obiezioni. A patto che Jako sia in gruppo con me.”

Il coboldo dalle squame blu disse di sì con la testa, e ringraziò tra sé il destino di avergli fatto incontrare una ragazza come Maria. Se non fosse stato per lei, temeva che non sarebbe arrivato vivo fin lì…

“Va bene… allora, come ci sistemiamo? Io vado con Gunter e Pandora… mentre Dario va con Maria e Jako? Può andare bene così?” chiese Nisa, indicando i suoi amici.

“Beh, chiediamolo ai diretti interessati. Per me andrebbe anche bene.” Rispose Pandora guardando Dario dritto negli occhi. Per un attimo, il ragazzo biondo si disperse a guardare gli inusuali occhi di colore diverso della giovane fattucchiera, ma si riscosse subito e disse di sì con la testa.

“Sì… anche per me non ci sono obiezioni.” Rispose Dario. “Se per voi va bene, io comincerei a cercare subito. Dobbiamo decidere un punto in cui incontrarci stasera.”

“Io dico… che locanda va bene.” Disse Iaco. “Noi sappiamo dov’è, e non desta sospetti.”

“Sì, anche a me va bene.” Rispose Gunter. “Allora è deciso. Cominciamo subito le ricerche… e se troviamo qualcosa ce lo comunichiamo alla taverna stasera. Buona caccia, ragazzi… e non ficcatevi nei guai, questa città non è esattamente tranquilla!”

“Sì, lo abbiamo visto.” Affermò Maria, pregando tra sé di non fare qualche incontro con certe parti del suo passato... Era abbastanza lontana da coloro che la stavano inseguendo, ma non era sicura al cento per cento di averli seminati, né pensava che sarebbe mai stata del tutto al sicuro. “Comunque, buona fortuna, ragazzi. Ci si vede stasera!”

“D’accordo! Buona fortuna!” rispose Nisa, agitando una mano in segno di saluto mentre Dario, Maria e Iaco cominciavano a dirigersi verso il quartiere commerciale. I due umani e il coboldo ricambiarono il gesto, prima che Iaco si calasse nuovamente il cappuccio consunto sulla testa, cercando di passare il più inosservato possibile… e infine si allontanarono, diretti nel luogo dove avrebbero svolto le loro indagini.

“Okay, Gunter… noi dov’è che andiamo a cercare indizi?” chiese Pandora.

Il nano pistolero guardò in direzione dell’argine del Bo. “Andiamo a dare un’occhiata da quelle parti. Credo che se quei due marmocchi sono davvero scappati, hanno usato il fiume come punto di riferimento, anche soltanto per orientarsi e sapere dov’erano.” Affermò. “Proviamo a dare un’occhiata da quelle parti. Magari qualcuno li ha visti aggirarsi lì attorno.”

“Va bene… a questo punto, immagino che tentare non costi nulla.” Affermò Nisa con un sospiro. “Speriamo solo che non sia troppo tardi… non oso pensare a che razza di pericoli potrebbero andare incontro…”

“Nisa…” disse Pandora, appoggiando una mano sulla spalla della druida novizia, che la guardò con evidente incertezza. “Stai tranquilla, noi faremo tutto il possibile per risolvere questo caso.”

“Grazie, Pandora. Avevo giusto bisogno di un po’ di incoraggiamento…” rispose Nisa, tirando un piccolo sospiro. “Okay… andiamo, allora. Speriamo di trovare qualcosa di concreto…”    

“Cominciamo a dare un'occhiata in giro, e vediamo.” Tagliò corto Gunter, deciso e laconico come i nani erano conosciuti…

 

***********

 

Circa un'ora dopo…

“Hmm… no, non posso dire di aver visto due bambini come quelli che mi descrivete.” Rispose l'uomo che Dario stava interrogando, un uomo sulla quarantina d'anni con una barba nera incolta e il viso dai lineamenti duri. “O se li hi visti, non ci ho esattamente fatto caso. Comunque, se ripassate più tardi e ho visto qualcosa, ve lo saprò dire.”

“Ho capito. Grazie ugualmente.” Rispose Dario con un mezzo sorriso di scuse, gettando un'occhiata alla bancarella di giocattoli di legno di proprietà dell’uomo. Si allontanò, cercando di non dare troppo nell'occhio, e tirò un sospiro. Certo non si aspettava che sarebbe stata una questione rapida e semplice, ma non avere nemmeno uno straccio di pista dopo un'ora di ricerca lo faceva sentire un po' frustrato.

“Ancora niente, eh?” chiese Maria, rimasta un po' indietro ad aspettare. Il giovane biondo alzò le spalle e scosse la testa. “Certo, immagino che cercare due bambini in particolare in questo posto, sua un po’ come cercare un ago in un pagliaio.”

“Loro sono come tanti altri…” fu il commento di Iaco. “Iaco non ha incantesimi per cercare loro, temo…”

Dario cercò di pensare ad una soluzione alternativa… ma in effetti, si rendeva conto che era una ricerca difficile e che forse le tracce erano già fredde. Forse non avevano cercato nel luogo giusto… “Hm… secondo me, è meglio tentare da un'altra parte, a questo punto.” Affermò il ragazzo biondo. “Ci sono molti altri posti qui attorno in cui potrebbero essersi nascosti.”

“Anche troppi, se vuoi il mio parere.” Rispose Maria, mentre il piccolo gruppo si destreggiava tra la folla. La giovane mora teneva d'occhio Iaco, in modo cge non rischiasse di perdersi a sua volta. “Spero soltanto che Pandora e i suoi amici stiano avendo un po' più di successo…”

 

***********

 

La fattucchiera dagli occhi bicolore, il nano pistolero e l'elfa druida erano arrivati alle rive del Bo, vicino al porto al quale erano approdati soltanto pochi giorni prima… e avevano quasi subito cominciato a risalire il corso del fiume, tenendo d'occhio ogni possibile indizio che li potesse condurre alla posizione dei due bambini scomparsi. Fino a quel momento, tuttavia,  non avevano avuto miglior fortuna del gruppo di Dario – non c'era nulla che potesse avere qualcosa a che fare con quella che sempre più si stava dimostrando una scomparsa misteriosa. Anche Sotero, il gatto nero famiglio di Pandora, non era riuscito a trovare niente di interessante.

“Ancora niente. Comincio a pensare che forse avremmo dovuto cercare da un'altra parte.” Affermò Nisa, dopo aver dato un'occhiata ad un molo abbandonato e ad una capannetta di legno mezza diroccata che sorgeva sulla riva del grande fiume. “Gunter, non è per fare una delle mie solite critiche al modo di pensare di voi nani, ma andare a cercare qui sulla riva del fiume… non è stata un'idea troppo sensata.”

“Eppure tu prima non hai detto nulla, orecchie a punta…” osservò sarcastico il nano.  Vedendo che Pandora e Sotero stavano già inviando loro dei segnali per dire che non era il caso di mettersi a litigare per queste sciocchezze, Gunter decise di lasciar perdere e si schiarì la voce. “Ehm… comunque, lasciamo perdere queste stupidaggini, e mettiamoci invece a cercare. Non si può mai dire cosa troveremo.”

“Per il momento, io qui vedo solo gusci di noce, miao.” Commentò Sotero. Il famiglio era sceso dalle braccia di Pandora e stava zampettando tranquillamente lungo il molo, vicino a delle barche da pesca chiaramente in disuso, tenute legate al pontile con delle cime consunte. Alle narici arrivava un pungente odore di acqua stagnante, a causa di alcuni versamenti di acqua di fiume che erano rimasti lì da chissà quanto. Un po'  più in là, erano ormeggiate delle piccole barche a remi, meglio tenute ma comunque di qualità non certo eccelsa, e sulla riva del fiume sorgeva una piccola costruzione in legno, dominata da un'insegna che la identificava come un noleggio di barche da fiume – il nome del luogo, “La Bagnarola – Barche A Nolo”, era stato inciso con del gesso bianco sopra una tavola di legno inchiodata alla meno peggio sopra la porta d'ingresso.

“Eh… ‘La Bagnarola', davvero un nome rassicurante per un noleggio di barche…” commentò Nisa. “Certo, gli si addice abbastanza…”

“Questo cantiere avrebbe davvero bisogno di una sistemata, in effetti…” disse Pandora. “Temo che neanche qui troveremo qualcosa. Forse è meglio andare avanti...”

“Hey, aspettate un momento, voialtri!” arrivò subito dopo una voce un po' roca, e sentirono il suono di una porta che si apriva cigolando. Dalla capanna di legno era uscito un individuo dall'aspetto trasandato – un nano di mezz'età con i capelli castani già tinti di qualche striscia di grigio, vestito di una camicia verde dalle maniche strappate, una giacca di cuoio malridotta, un paio di pantaloni anch'essi verdi, e un paio di pesanti scarpe da lavoro che presentavano già qualche buco. La sua carnagione era olivastra, e le sue mani erano segnate da una vita di lavoro manuale, mentre al suo fianco era appesa una fiaschetta mezza piena – molto probabilmente, qualche bevanda alcolica alquanto scadente. Con un passo sorprendentemente fermo, il nano si diresse verso i tre amici, con l'aria di qualcuno che voleva proporre loro qualche affare. “Cos'è tutta questa fretta? Non siete qui per noleggiare una barca? Non troverete nulla di così conveniente, neanche se girate tutta Grisborgo!”

“Davvero? Allora siete messi bene, da queste parti, miao…” commentò Sotero, a voce bassa quel tanto che bastava per non essere udito.

Nonostante i tre amici fossero rimasti un po' sorpresi dall'aspetto del proprietario di quella baracca, Gunter colse l'occasione e si schiarì la voce, contando sul fatto che quel tipo sarebbe stato più disponibile verso un altro nano. “Aaah, noleggio di barche, eh, compagno? Non è proprio il tipo di affari di cui noi nani ci occupiamo di solito, eh?”

Il proprietario della rimessa fece una risata roca nella quale Gunter colse una certa amarezza. “Hah! Ognuno si arrangia come può, di questi tempi. Avventurieri, vedo… davvero non vi serve una barca per andare verso qualche avventura? Tipo, ammazzare qualche bestiaccia e prendersi la ricompensa? Di solito vi occupate di questo, no?”

“Dipende. Potrebbe in effetti servircene una, a seconda delle risposte che ci dai.” Rispose prontamente Gunter. Si voltò verso le ragazze, per fare loro un cenno che voleva dire che sapeva cosa stava facendo, e al noleggiatore che lo guardava dubbioso fece una domanda, rapida e diretta. “Non hai per caso visto due marmocchi umani di circa undici anni, in questi giorni? Una mocciosetta con le trecce e le lentiggini, e un ragazzino un po' zoppo, tutti e due castani…”

L'altro nano fece una smorfia, resa meno efficace dai folti baffi e barba che nascondevano in parte la sua espressione. “Corpo della miseria, certo che li ho visti. Si sono fermati alla mia rimessa soltanto un paio di giorni fa, assieme ai loro… accompagnatori.” Rivelò. “Hanno comprato una delle mie barche più vecchie, e se ne sono andati.”

“Che cosa? Davvero sono passati di qui?” chiese un'eccitata Pandora. Si avvicinò di colpo al proprietario della rimessa, chinandosi appena un po' in modo da guardarlo dritto negli occhi. “E… e chi erano questi… accompagnatori? Quanti erano? I bambini erano stati rapiti, vero?”

Il nano, stupito dall'improvvisa veemenza della biondina, fece un passo indietro cercando di indurla alla calma. “Hey! Hey, ragazzina, un attimo! Cos'è tutta questa fretta?” Pandora si fece indietro con un gesto di scuse, e il nano grugnì e riprese il discorso. “Beh… con i marmocchi c'erano due persone. Un… un mezzorco con la mascella squadrata, e una femmina di elfo con il viso segnato da una cicatrice molto vistosa.”

Ai tre amici non sfuggì il tono sprezzante con cui il nano aveva parlato. I mezzisangue non erano mai stati molto ben visti, e questo valeva in modo particolare per i mezzorchi – nati dall'unione, raramente consensuale, tra un umano e un orco. In parte speranzosa per la notizia, e in parte preoccupata che quegli individui fossero pericolosi per i bambini, Pandora continuò la requisitoria. “E… sa per caso dove sono andati? I bambini non erano spaventati… intimoriti? Non aveva l'impressione che fossero stati rapiti?” chiese, più calma ma comunque attenta.

Il nano scosse la testa con un certo fastidio. “Ragazzina… una delle mie regole non scritte è che non chiedo mai nulla ai miei clienti. Mi limito a noleggiare e vendere barche. Comunque, se ti interessa saperlo, sono andati verso sud, verso il delta del Bo e la palude. E, no, non mi sembravano affatto spaventati, i due marmocchi. La mocciosa con le trecce, in particolare, mi sembrava contenta, come se stesse per partire per una grande avventura. Che cosa volessero farci, là da quelle parti, non lo so… ma se può esservi utile…”

“Certo… certo, ho capito…” concluse la biondina. Cercò di pensare a cosa fosse meglio fare, e chiamò a sé Sotero con un cenno della mano. Il gatto nero si distrasse da un pesce mezzo mangiato che giaceva dimenticato sul pontile, e raggiunse la sua padrona, stando sempre attento a sembrare un comune animale.

“Allora, ragazzi, che dite? Secondo voi che cosa dovremmo fare?” chiese Nisa ai suoi compagni di viaggio. “I bambini sono diretti verso la palude… e sono in compagnia di due sconosciuti di cui non mi fido. Sinceramente, che siamo pagati per ritrovarli o meno, vorrei almeno essere sicura che stiano bene…”

“Tranquilla, Nisa, non è certo nostra intenzione lasciarli perdere.” Rispose Gunter, dando un'occhiata alle barche ormeggiate, mentre l'altro nano li osservava dubbioso. “Vediamo un po'… non abbiamo ancora speso tutta la ricompensa del signor Loredan, vero?”

“Beh, no, certo che no… pensi di comprare o noleggiare una barca anche tu?” chiese Pandora. “Sinceramente, non mi sembrano troppo affidabili, a guardarle così…”

“L'importante è che reggano al viaggio.” Tagliò corto Gunter, e si rivolse subito dopo al proprietario del negozio. “Va bene, che prezzo ci può fare per una di queste barche?”

“Hah, ho un bel po' di clienti, ultimamente… gli affari vanno abbastanza bene!” commentò l'altro nano con un ghigno soddisfatto. “Se volete comprare uno di questi gusci di noce, ve lo do a quaranta fiorini. Non mi sembra male come prezzo, eh?”

Gunter fece un rapido calcolo. Ognuna di quelle barche poteva portare tre o quattro persone, quindi avrebbero dovuto prenderne due. In tutto, erano ottanta fiorini…

“Hmm… sì, per me va bene. Abbiamo abbastanza soldi.” Affermò infine, fatti i calcoli di quello che rimaneva loro della ricompensa per il lavoretto del giorno prima. Ne avevano a sufficienza, di soldi , e sarebbe avanzata ancora una certa cifra per altre eventuali spese. “Può tenerci un paio di barche per domani? Passiamo a darle i soldi, e poi  proseguiamo.”

Il nano ghignò nuovamente e strizzò un occhio, e Gunter ringraziò con un cenno della testa e si rivolse alle sue compagne. “Ecco fatto. Adesso abbiamo un paio di barche. Domani mattina cominciamo la ricerca. Le tracce dei due bambini dovrebbero essere ancora abbastanza fresche, se si sono diretti verso il delta del fiume. Non credo ci siano molti posti dove possono essere andati a nascondersi i loro rapitori… se è davvero questo che sono.”

Sotero raggiunse la sua padrona, che si chinò per permettergli di saltarle in braccio, e il gruppo cominciò ad allontanarsi dalla rimessa, un po' rassicurato dalle notizie. “Spero che sia come dici tu, Gunter. Questo lavoro… si sta dimostrando un po' più complicato di quanto mi aspettassi.”

“Ci sono ancora un po' di cose che non tornano, miao…” affermò il gatto nero, una volta sicuro che non ci fosse nessuno che potesse sentirlo.

Nisa era d'accordo con la sua amica, ma in quel momento, anche lei era convinta che la priorità fosse ritrovare i bambini. “Sì, è vero, non ho dimenticato che ci sono degli elementi un po' strani, e vorrei chiarirli. Ma prima troviamo Matilde e Bastiano, e poi cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta. Chissà, magari anche loro possono dirci qualcosa.”

Gunter disse di sì con la testa, mentre i tre amici si incamminavano nuovamente verso la locanda alla quale avevano appuntamento con Maria e gli altri...

 

************

 

Dario si sedette al tavolo, esalando profondamente. “Uff… è stata una giornata intensa… e purtroppo non abbiamo scoperto granché.” Affermò il giovanotto., che sentiva di colpo tutta la stanchezza di quel giorno intenso gravargli addosso. Dopo essersi preso qualche istante per rilassarsi, alzò lo sguardo verso i suoi compagni. “Beh, Pandora, spero proprio che voi siate stati più fortunati di noi…”

Le sue speranze non furono deluse. La giovane fattucchiera dagli occhi bicolore si sgranchì una spalla, e diede a Dario e agli altri la notizia in cui confidavano. “Sì, io, Gunter e Nisa crediamo di avere una pista.” Affermò. Immediatamente, Maria, Iaco e Dario sembrarono riprendere un po'  di verve, e la loro attenzione andò immediatamente al terzetto di vecchi amici. “Il proprietario di una rimessa di barche ci ha detto che ha visto Bastiano e Matilde… erano accompagnati da due tizi sconosciuti che li stavano portando con sé. Non sappiamo però chi fossero… dovremmo seguirli, intanto che le tracce sono fresche.”

“Che cosa? Quindi quei due bambini sono stati rapiti?” chiese Maria preoccupata.

“Così sembrerebbe… ma il proprietario della rimessa non ha avuto l'impressione che fossero costretti a seguirli, o intimoriti in qualche modo. È questo che ci dà da pensare.” Continuò Nisa. “Pensate anche voi quello che penso io?”

Iaco non ebbe dubbi. “Qui qualcosa che preside non detto. Molto strano.” Commentò il coboldo stregone. “Forse qualcosa che lui non vuole che noi sa?”

“Viene da pensare che sia così…” fu la risposta di Dario, i cui sospetti si avvicinavano sempre di più alla conferma. Gli veniva da pensare che il direttore della Casa della Pietà si aspettasse che rispondesse all'appello un gruppo di mercenari che avrebbe fatto il lavoro senza alcuna discussione in cambio di una giusta paga. Ed era contento di vedere che era capitato con un gruppo di persone che avevano altre priorità rispetto al denaro. “Accidenti, adesso ho ancora più voglia di andare a fondo di questa faccenda.”

“Ed è quello che faremo domattina.” Dichiarò Gunter, ripromettendosi che avrebbe dovuto dare una bella ripulita al suo moschetto prima di imbarcarsi – letteralmente – per quella spedizione. “Il tipo della rimessa ha detto che i due bambini e i loro… accompagnatori…  un'elfa dal viso sfregiato e un mezzorco… sono andati verso le paludi della foce del Bo, ed è lì che li cercheremo.”

“Bene. Speriamo solo di riuscire a trovare qualche traccia.” Rispose Maria. “Allora, domattina… la prima cosa che facciamo è andare alla rimessa e comprare un paio di barche a remi. Da lì, cerchiamo di seguire le tracce, e che gli dei ci assistano.”

Per quanto il clima fosse di incertezza e sospetto, i giovani avventurieri provarono in quel momento un'iniezione di fiducia che la loro missione sarebbe andata a buon fine. Il giorno dopo, ne erano sicuri, avrebbero ritrovato i bambini scomparsi e fatto un po' di luce su quella misteriosa faccenda…

 

**********

 

CONTINUA…

Note dell'autore: E così, sono riuscito a proseguire anche questa storia! Finalmente l'ispirazione mi è venuta… e spero che rimanga.

Questo è più o meno il punto in cui i personaggi giocanti hanno raggiunto il livello 2 nella campagna. È adesso che cominceranno a venire a galla le loro storie personali, anche se ci vorrà un po' di tempo prima che diventi tutto chiaro. Nel frattempo… vediamo cosa succederà quando i nostri avventurieri andranno a cercare i bambini scomparsi. Si dice che anche le cose più grandi comincino dal molto piccolo…

Detto questo, vi ringrazio per l'attenzione, e ci vediamo al prossimo capitolo… Ma prima, vorrei chiedervi se foste interessati a vedere qualche scheda dei personaggi, che eventualmente pubblicherò alla fine di alcuni capitoli. Cosa ne dite?

A presto, e se potete, lasciatemi una recensione! :)

 

  
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