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Autore: Justice Gundam    12/01/2019    3 recensioni
Storia ispirata al fangame "Pokemon Glazed". Heather Molinar e Shelly Citra, due giovanissime allenatrici di Pokemon, cominciano il loro viaggio attraverso il continente di Tunod, una regione piena di sorprese e scoperte, dove si troveranno ad affrontare non solo le otto Palestre della regione e la corsa al campionato di Pokemon, ma anche un pericoloso gruppo che cerca di impadronirsi di un potere con cui nessuno dovrebbe giocare. Molte avventure le aspettano, tra nuovi Pokemon, personaggi straordinari, e i loro primi passi sulla strada dell'amore. Seguito di "A World Reborn", si svolge contemporaneamente ad "XY Reload" e "Quest for Zeta and Omicron", spoiler minimi.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 22 - La Roccia Stregata

"Signor Nerone... " disse finalmente Heather. "Per favore, potremmo accompagnarla alla Roccia Stregata? Avremmo anche noi voglia di fare un po' di chiarezza..."

Il Superquattro restò per un attimo in silenzio, senza mostrare sorpresa, mentre osservava le reazioni dei compagni di Heather. A quanto pareva, tutti loro si aspettavano che la piccola domatrice di draghi avrebbe fatto una richiesta simile - Shelly, in particolare, conosceva troppo bene la sua migliore amica per credere che se ne sarebbe rimasta in silenzio davanti alla possibilità di un'avventura.

"In effetti... anch'io sarei curioso di scoprire qualcosa di più su questa Roccia Stregata... e soprattutto, vorrei sapere che cosa sta cercando di fare il Team Fusione." affermò Percy, dando un'occhiata fuori dalla finestra. Come quasi sempre a Serenisola, il tempo era splendido e le strade erano piene di vita... "Non sappiamo ancora che cosa abbiano in mente quelle persone, e se potessimo dare una mano a scoprirlo... beh, immagino che potremmo esservi utili, no?"

"In effetti... non c'è bisogno che vi dica che si tratta di una spedizione alquanto pericolosa, vero? Non soltanto dovrete vedervela con il Team Fusione, ma la Roccia Stregata è conosciuta per essere un posto infido, e avvicinarsi via mare - che tra l'altro, è l'unica possibilità a nostra disposizione - ci esporrà al rischio di tempeste e onde alte. Con la mia barca, ormeggiata qui al molo, prevedo di riuscire a gestire il peggio di questi pericoli, ma non si può mai sapere." rispose prontamente Nerone. "Comunque, se ve la sentite di affrontare questi rischi, non vi respingo di certo. Vi chiedo solo di prepararvi al meglio, e non dare nulla per scontato. Qui stiamo per affrontare i leoni nella loro stessa tana."

Chelle disse di sì con la testa, comprendendo che era una questione sulla quale c'era bisogno di riflettere, prima di gettarsi a testa bassa. "Sì. Me ne rendo conto, signor Nerone, ma... vorremmo comunque dare una mano. Non si preoccupi, cercheremo di stare attenti, e di non fare nulla che non saremmo in grado di gestire." rispose infine, dopo averci pensato su per un po'.

Shelly guardò verso Heather, e le due bambine si scambiarono un cenno di assenso prima che la più grande delle due rispondesse al Superquattro. "Noi... ce la sentiamo, signor Nerone. Non per vantarmi, ma... quando eravamo a Reborn, abbiamo affrontato già diverse situazioni pericolose, e... penso di poter dire che abbiamo esperienza, quando si tratta di gestire simili situazioni."

Heather disse di sì con la testa, e anche Percy dava l'impressione di essere deciso e pronto a partire... quindi, a quel punto, era inutile discutere oltre. Dopo averli guardati con attenzione ancora per un po', Nerone fece un sorriso e indicò l'esterno con il pollice. "Perfetto. Allora, se ve la sentite, io vado alla barca a fare gli ultimi preparativi, e voi prendetevi un'ora di tempo per raccogliere il vostro equipaggiamento e tuto quello che vi può servire. Ci vediamo al molo dopo che avete finito... e mi raccomando la puntualità, altrimenti parto senza di voi!"

"Hey, signor Nerone! Non può tirarsi indietro adesso che ha già accettato il nostro aiuto!" protestò, non troppo forzatamente, la piccola Heather.

Nerone rise bonariamente e le diede una spintarella sulla fronte con l'indice di una mano. "Sto scherzando, cara. Non prendere sempre tutto sul serio!" rispose. "Comunque, effettivamente, ho bisogno di partire entro un'ora. Se riusciamo a levare le ancore, possiamo raggiungere la Roccia Stregata riducendo al minimo la possibilità di trovare qualche tempesta."

"Capisco. Mi sembra una buona idea." rispose Percy. Poi, guardando attentamente i suoi compagni di viaggio, si accertò che fossero tutti pronti. "Allora, ragazzi, avete sentito. Facciamo un salto al Pokemon Market, compriamo quello che ci serve, e poi dritti al molo! La Roccia Stregata ci aspetta!"

"Bene... spero solo che non ci siano troppi problemi..." commentò Shelly, non troppo sicura che sarebbe andato tutto liscio...

 

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"HEY! Branco di furfanti, fateci uscire di qui! Non vi conviene provocarmi, lo sapete, vero?"

James sospirò stancamente e si prese la testa tra le mani. Era già da un bel po' che la sua compagna di sventura sembrava essersi dimenticata del modo in cui Levi li aveva stracciati, e adesso Jessie stava scuotendo le sbarre della gabbia in cui erano rinchiusi, come se questo avesse potuto in qualche modo convincere quelli del Team Fusione a lasciarli andare...

"Sì, Jessie, come no, alza un po' la voce, e credo che questi gentili signori saranno contenti di farti uscire. Come no." rispose sarcastico Meowth. Il Pokemon parlante era appoggiato con la schiena ad una delle sbarre della gabbia, e cercava di pensare ad un modo per tirare fuori sè stesso e i suoi compagni da quella difficile posizione... e il caratterino poco ragionevole della ragazza non lo aiutava certo a pensare. "Ascoltate... d'accordo, siamo in una situazione piuttosto difficile. E quella strana evoluzione temporanea che ha fatto il Glailie di quel tizio era... piuttosto forte, questo non lo posso negare."

James rabbrividì e strinse comicamente i denti. "Forte? Capirai... quella casa ci stava mettendo tutti quanti nel frigorifero!" si lamentò. "Ma da dove viene quella trasformazione? Che cosa... che cosa si è procurato quel tizio per farla? E come facciamo a contrastarla?"

"Calma, James, calma! Una cosa alla volta! Intanto, abbiamo scoperto qualcosa che sono sicuro interesserà al capo!" rispose Meowth. Con le braccia conserte, il Pokemon felino passeggiò brevemente in tondo e cercò di radunare i pensieri. "Allora... sappiamo che non possiamo affrontarlo da pari a pari con i nostri Pokemon. Quel Glailie è davvero troppo forte. Però... a quanto ho capito, non può fare quella strana evoluzione a volontà. Ecomunque, ha bisogno di quell'aggeggio per farla. Quindi, se fossimo in grado di tenerlo separato da quella cosa, oppure fargli sprecare l'energia e impedirgli di far evolvere il suo Glailie..."

"Mimi mimikyuuuu..." disse una voce innaturale, appartenente ad una piccola figura ammantata, con addosso un travestimento che avrebbe dovuto farlo assomigliare ad un Pikachu, ma che in realtà riusciva soltanto a farlo assomigliare ad un'inquietante bambola.

"Sì, sì, è proprio questo quello che intendo dire." disse Meowth, che non si era ancora voltato a vedere di chi si trattava. Jessie e James, davanti a lui, sgranarono gli occhi in due buffe espressioni di paura, ma Meowth era talmente perso nei suoi pensieri che non se ne accorse nemmeno. "Dobbiamo aspettare il momento giusto, e agire quando quel Levi e i suoi scagnozzi hanno abbassato la guardia. E poi c'è quel Pikachu con la sciarpa che..."

Meowth aprì gli occhi, e vedendo le espressioni spaventate dei suoi due compagni, volle avere un chiarimento. "Beh? E adesso cosa c'è, voi due? Smettete di fare quelle facce da Magikarp lesso e ditemi qual è il problema!"

"M-m-meowth... f-forse... è meglio che dai un'occhiata..." balbettò James, indicando un punto a fianco del suo compagno. Il gatto parlante fece una faccia dubbiosa... e si voltò lentamente nella direzione che James gli aveva detto.

Con il risultato che, un attimo dopo, incrociò lo sguardo di Mimikyu e i suoi occhi dall'espressione malevola!

"Mimikyuuuuu..."

L'espressione di Meowth si fece alquanto interessante, per dire il minimo: le sue pupille si contrassero fino quasi a diventare invisibili, la sua mascella cascò fin quasi a terra, e il colore scomparve completamente dal suo volto! Anche Jessie e James indietreggiarono davanti all'inaspettata apparizione del simil-Pikachu, che trattenne Meowth con il suo sguardo penetrante...

"Kyu!" disse infine, avvicinandosi di un passo a Meowth!

"AAAAAAARGH!"

Come se avesse avuto davanti uno di quegli spaventosi pupazzetti a molla, Meowth balzò all'indietro in preda al panico e scappò fino a trovarsi con le spalle alla parete opposta della gabbia, gli occhi sbarrati fissi sulla figura di quello strano ed inquietante Pokemon. "E'... è... è... di nuovo quella cosa! Ragazzi, aiutatemiiii! Quello mi vuole portare all'inferno, lo so! Aiutoooooo!"

"C-calma, Meowth! Calma! Non... non mi sembra che abbia cattive intenzioni... spero..." balbettò James, guardando con apprensione la strana creatura che si infilava tra le sbarre della gabbia senza problemi, piegando la testa da un lato e dall'altro in un modo che non avrebbe dovuto essere possibile per nessun Pokemon normale. "Ehm... vero... creaturina... fantasmino... ehm... insomma, chiunque tu sia! Non... non sei qui per farci del male, v-vero?"

"Qu... quella cosa... tenetela lontana da me!" si lamentò nuovamente Meowth con gli occhi sgranati.

"Ehm... vorremmo farlo, davvero... ma temo che senza i nostri Pokemon non possiamo fare molto..." si scusò Jessie, continuando ad osservare il misterioso ed inquietante Pokemon fantoccio che s avvicinava a Meowth, barcollando come uno zombi. Il Pokemon parlante strinse i denti terrorizzato, sudato come se avesse appena corso una maratona... e il Pokemon misterioso si fermò ad appena un metro da lui, fissandolo con espressione indecifrabile...

"Ehm... e adesso... che cosa vuole fare?" chiese James. 

Dopo qualche attimo di tensione, in cui i ragazzi del Team Rocket non avevano fatto altro che guardare il Pokemon fantoccio con espressione spaventata... quest'ultimo riprese a parlare, tenendosi a distanza da Meowth, che ormai sembrava congelato dalla paura! "Mimi... mimi... kyuuuu.... Mimikyuuuuuu..."

"Ehm... mi... mi pare di capire che questo Pokemon si chiama Mimikyu..." azzardò James.

Jessie, nonostante la paura, non potè trattenere una risposta sarcastica. "Capitan Ovvio colpisce ancora, eh?"

Meowth sembrò farsi un po' di coraggio, e deglutì sonoramente prima di tradurre quello che il fantoccio vivente aveva detto. "Ecco... Mimikyu dice che... lui è qui per darci una mano ad uscire di qui..." affermò, per poi gettare uno sguardo al misterioso Pokemon ammantato, che annuì lentamente, la testa che si muoveva in su e in giù con degli innaturali movimenti a scatto. "Questo... ehm... a patto che noi gli lasciamo la possibilità di regolare i conti... con quello strano Pikachu con la sciarpa rossa!"

"Mimikyuuuu..." sibilò Mimikyu, i cui occhi si illuminarono sinistramente alla menzione del Pokemon Elettro. Meowth si ritrasse, con la pelliccia che gli si rizzava per la paura!

"Non... non so perchè ce l'abbia tanto con quel Pikachu, se è questo che vi chiedete! E... non ho una gran voglia di chiederglielo!" continuò, mentre una nera aura di energia negativa si accendeva attorno a Mimikyu. "C'è... c'è qualcosa in quello che dice questo Pokemon che mi mette i brividi ogni volta che lo sento!"

Mimikyu si avvicinò di due passi al terrorizzato Meowth, che continuava a fissarlo con crescente panico. Quando ormai sembrava che il Pokemon simile ad un Pikachu fantoccio fosse in procinto di afferrare Meowth e fargli fare una brutta fine, Mimikyu si fermò e i suoi occhi brillarono malignamente per un attimo, ma la sua aura oscura si affievolì, e lo strano Pokemon disse di sì con la testa, sempre con quei suoi movimenti innaturali che lo rendevano ancora più inquietante.

"Beh... ecco... sì! Sì, certo! Nessun problema! ACCETTIAMO! Senza condizioni! Puoi sistemarlo tu, quel Pikachu con la sciarpa rossa, se ti va!" esclamò rapidamente Meowth, muovendo freneticamente le zampe davanti a sè. Jessie e James deglutirono e annuirono a loro volta. Per quanto fosse piccolo, quel Mimikyu sapeva farsi valere. "Ma... ehm... esattamente... quand'è che dovremmo entrare in azione? Voglio dire, questo Team Fusione e quel Levi, non se ne resteranno certi fermi a guardare, e noi non abbiamo neanche i nostri Pokemon!"

"Già... ce li hanno presi quei furfanti quando ci hanno sbattuti in questa stupida gabbia!" ringhiò la ragazza, ritrovando un po' della sua consueta verve. "Se solo potessimo ritrovarli, allora saremmo noi a dare una bella lezione a questo Team Fusione!"

"Ehm... dimentichi che ci sarebbe sempre quel Levi con quel suo Glailie, Jessie! Quello... hai un'idea di come fare a toglierlo di mezzo?" chiese Meowth, anche lui ritrovando il suo sarcasmo e la sua energia.

Per fortuna, Mimikyu sembrava aver già pensato a questa domanda, e rispose con quello che avrebbe potuto essere un ghigno sicuro sulla faccia. "Mi mi kyuuuu!" sibilò lo stranissimo Pokemon imitatore... e in qualche modo, il trio del Team Rocket capì al volo che il loro "alleato" aveva in mente qualcosa di subdolo...

"Se volete la mia, ragazzi... non so se facciamo bene a fidarci di questo Pokemon..." volle precisare James.

 

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Nel frattempo, un'imbarcazione dall'aspetto ben tenuto e alquanto lussuoso sfrecciava con fare sicuro attraverso i mari di Tunod, diretta verso la Roccia Stregata... e con al timone un Superquattro dall'aspetto deciso, i cui capelli neri dalle sfumature smeraldine fluttuavano liberi nel vento mentre teneva con entrambe le mani il timone. Solo una decina di minuti prima, la barca di proprietà del Superquattro Nerone - una barca dall'aspetto dinamico, dalla prua bianca decorata con il simbolo di una Pokeball su ciascuna fiancata e un'ampia cabina dai vetri sfumati - era salpata dal porto di Serenisola, portando con sè un gruppo di inaspettati ospiti... ed ora, il Superquattro e i suoi nuovi "allievi" si staano avvicinando alla Roccia Stregata, un'imponente spuntone di roccia che emergeva dal mare burrascoso, circondata da scogli impervi e da qualche sparuta comunità umana che era riuscita a sorgere in quel luogo così difficile.

Mentre, con un gesto sicuro delle braccia, Nerone virava in modo da tenersi alla larga da alcuni scogli affioranti, Chelle si tenne stretta ad una ringhiera del panfilo e lanciò un grido di gioia, lasciando che le sue lunghe trecce si agitassero nel vento. La ragazzina dai capelli verdi si stava divertendo come una bambina al luna park, elettrizzata al pensiero dell'avventura nella quale si stavano imbarcando!

"Yu-huuuu! Questa sì che è vita! Il vento nei capelli, il mare che ti spruzza in faccia... e siamo sul panfilo di uno dei Superquattro!" esclamò entusiasta. La sua Bayleef era in piedi dietro di lei, con la foglia frontale che si agitava e roteava come un lazo! "E quella davanti a noi... è la Roccia Stregata, vero?"

"Bay! Bayleef!"

"Certo, l'aspetto si addice un bel po'." affermò Percy, anche lui aggrappato saldamente ad una ringhiera in acciaio. Anche se non tanto quanto la sua entusiasta compagna, anche lui sii stava godendo l'occasione, tenendosi in piedi sul ponte e lasciando che il vento e la salsedine gli soffiassero in faccia. "Il Team Fusione si è scelto proprio un bel nascondiglio... si addice molto ad una banda di criminali, è sinistro proprio come dovrebbe esserlo."

Nerone fece una breve risata davanti alla battuta di Percy. "Non posso darti torto. A volte mi viene da pensare che il Team Fusione abbia un certo senso della teatralità." rispose il Superquattro. "Comunque... mi sembra che le nostre due piccole ospiti di Reborn siano un po' silenziose. Che starà succedendo, di solito sono piuttosto loquaci."

Percy sospirò e alzò gli occhi al cielo... poi, si spostò appena un po' in modo che Nerone potesse vedere Heather e Shelly... entrambe in preda al mal di mare! La ragazzina dai capelli fucsia si stava sporgendo oltre la ringhiera e verso il mare, emettendo dei versi tanto sgradevoli quanto inequivocabili, mentre la povera Shelly era afflosciata con la schiena accanto alla cabina, e il suo sguardo era fisso verso il cielo grigio, con l'espressione di una che chiedeva soltanto che quella tortura finisse.

"Uuuuugh... questo mal di mare mi uccideraaaaà..." si lamentò Heather, accasciandosi finalmente accanto alla sua amica del cuore. Il suo viso era diventato, senza esagerare, di una sfumatura di verde!

"Non... abbiamo avuto tutti questi problemi da Oceanipoli e Serenisola..." continuò Shelly, la testa che penzola da una parte all'altra mentre lei cercava in qualche modo di tenere a bada la feroce emicrania che le stava venendo. "S-signor Nerone... arriveremo presto alla Roccia Stregata, vero?"

Nerone alzò le spalle con un sorriso divertito. "Per essere due eroine che si sono già fatte una certa fama, mi sembrate un po' poco esperte, ragazze mie." affermò. "Comunque, sì, tra non molto approderemo ad un molo sulla Roccia Stregata. Tenetevi pronte, perchè sono sicuro che il Team Fusione ci individuerà molto presto. Dobbiamo tenerci pronti ad andare all'assalto nel momento stesso in cui approderemo. Il nostro obiettivo è infiltrarci nella base del Team Fusione, e cercare di capire cosa vogliono esattamente dalla Roccia Stregata. Non so esattamente che tipi di Pokemon ci troveremo ad affrontare, o quali trucchi useranno contro di noi, ma so per certo che dobbiamo tenerci pronti ad ogni evenienza. Heather, Shelly... se non ve la sentite, potete anche rimanere a bordo, sotto coperta o in cabina."

Heather riuscì a rialzarsi giusto un po', e si passò la mano sulla faccia per cercare di mandare via quel senso di spossatezza che minacciava di impadronirsi di lei. Non si era mai aspettate che il mare potesse farla sentire così stravolta...

"No... no, io ho solo bisogno di un minuto per riprendermi, e poi sarò da voi." disse la piccola domatrice di draghi. Si diede un paio di schiaffetti sulle guance, per cercare di svegliarsi, e rivolse un'occhiata preoccupata a Shelly, che cercava di farsi forza e rialzarsi. "Shelly... non ne sono molto sicura. Shelly? Shelly, credi di essere in grado di combattere contro il Team Fusione? Ho l'impressione che non sarà uno scherzo..."

"Vvvvolbeat..." affermò il Volbeat della piccola entomologa, che svolazzò a fianco di Shelly e cercò di farla riprendere toccandole la guancia con una zampina. La ragazzina dai capelli violetti sembrò riscuotersi dal suo torpore, e dopo aver controllato che fosse tutto in ordine, si mise seduta con la schiena appoggiata alla struttura della cabina.

"Credo... di avere soltanto bisogno di un po' di tempo quando saremo arrivati. Giusto il tempo di riprendermi." affermò Shelly. Con espressione noncurante, la bambina dai capelli violetti si gettò la treccia di capelli dietro la schiena, e guiardò in direzione della Roccia Stregata. La Bayleef di Chelle si mosse un attimo dopo, e offrì a Shelly una bottiglietta d'acqua minerale che la bambina accettò con gratitudine. "Grazie, Chelle... scusate, non mi era mai successo di sentirmi male durante una traversata. Comunque, adesso è solo questione di un po' di tempo."

"Non ti preoccupare, l'importante è che tu stia bene." disse Nerone, mentre cominciava a far rallentare la barca e cominciava ad infilarsi in un'insenatura laterale che sembrava più sicura del resto del paesaggio. In quella insenatura, il mare non era molto profondo, e non sarebbe stato complicato raggiungere la spiaggia. "Okay, adesso approdiamo. Ricordatevi che c'è un Pokemon Center, nella sezione dell'isola che non è visibile da qui. Quindi, se pensate di far riposare un po' i vostri Pokemon, è meglio che lo facciate subito. Dopo non ne avremo il tempo."

"CErtamente..." disse Heather, rialzandosi finalmente in piedi, anche se un po' malferma. "Darò un'occhiata alla mia squadra, e vedrò quali dei miei Pokemon hanno bisogno di un po' di relax. Ma sinceramente, non credo che sia così... i miei Pokemon si sono già riposati dopo che io e Shelly abbiamo battuto Terenzio."

"Okay. State voi attenti a quello che dovete fare." rispose infine Nerone. Con un'abilità che faceva capire che non era la prima volta in cui guidava un battello, il Superquattro fece infilare la sua imbarcazione in mezzo a due promontori rocciosi e si accostò ad un pontile di legno che sicuramente aveva visto giorni migliori. Fece un cenno a Chelle, Percy e i loro starter, e non appena Nerone ebbe rallentato al punto che la sua imbarcazione era quasi ferma, i due allenatori gettarono gli ormeggi, che i loro Pokemon poi provvidero ad assicurare al molo. Nerone spense il motore, e un attimo dopo, l'imbarcazione cessò di muoversi, e la baia ritornò calma.

"Siamo stati fortunati. Il mare non è stato troppo mosso, e non ci siamo imbattuti in qualche tempesta." commentò Nerone. Shelly fece una faccia stravolta, chiedendosi cosa sarebbe successo se il mare fosse stato davvero mosso. "Okay, adesso scendiamo e dirigiamoci al Pokemon Center. Dobbiamo essere pronti a muoverci entro breve."

"Ricevuto... cercherò... di tenermi pronta!" affermò Shelly. Il suo Volbeat ed Heather si prodigarono per aiutarla a rialzarsi, e la bambina dai capelli violetti ringraziò con un cenno della testa e un piccolo sorriso prima di seguire Nerone e il resto del gruppo sull'isola...

Il panorama non era cambiato eccessivamente, rispetto a Serenisola. Si trattava ancora di un'isola tropicale dalla sabbia fine, ricoperta di palme rigogliose ed erba alta... ma in questo caso, questa spiaggia rigogliosa era all'ombra di un'enorme montagna dall'aspetto minaccioso che incombeva sul piccolo Pokemon Center che sorgeva a poche centinaia di metri di distanza. C'era qualcosa di strano ed inquietante in quella montagna... Nerone aveva l'impressione di percepire qualcosa di oscuro e misterioso che si irradiava da quell'altura e permeava l'intera isola. Non c'era da stupirsi che la chiamassero Roccia Stregata, davvero...

"Bene, ragazzi, ormai ci siamo. Tenetevi pronti." disse Nerone, tenendo una Pokeball pronta al suo fianco. Heather si sfregò la fronte con una mano e cercò di stabilizzarsi, mentre Chelle e Percy la assistevano per fare in modo che non risentisse ancora dei postumi del mal di mare. Dietro di lei, anche Bagon, Volbeat e Shelly si erano messi in piedi e stavano scendendo dall'imbarcazione, pronti ad affrontare una nuova sfida...

"Okay, Team Fusione... che cosa volete? Credo proprio che dovrete darci un bel po' di risposte!" disse Percy, rivolto alla grande roccia, con Quilava dietro che gli faceva eco.

"Quiiiilava!"

 

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Circa un'ora dopo, quando il sole cominciava ad apparire all'orizzonte...

Con attenzione, Heather si avvicinò all'ingresso della grotta, tenendosi con la schiena appoggiata al muro, e con Shelgon al proprio fianco. Dietro di lei, il resto del gruppo attendeva un segnale, restando a distanza di sicurezza mentre la loro compagna gettava un'occhiata nella galleria per assicurarsi che non ci fossero trappole. 

Con circospezione, la bambina dai capelli fucsia e il suo Shelgon si avvicinarono e mossero qualche passo all'interno della galleria, fermandosi dopo alcuni passi e appiattendosi contro un muro. Dopo essere rimasti là ad osservare per qualche istante, la bambina e il suo compagno ritennero che non ci fossero pericoli, almeno per il momento, e si voltarono verso i loro compagni di viaggio.

"Sembra che fin qui non ci sia nessuno." disse Heather. "Possiamo avanzare. Ma non abbassiamo mai la guardia."

"Questo è poco ma sicuro." disse Nerone con un mezzo sorriso. Si rivolse al Pokemon che stava al suo fianco, un magnifico e possente Houndoom dalla lucida pelliccia sulla quale guizzavano lingue di fuoco e ombre sfuggenti. "Okay... Houndoom, tu resta con noi, e non appena senti qualche odore o qualche aura sconosciuta, avvisaci. Contiamo su di te, campione!"

"Doom!" abbaiò il segugio infernale, dicendo di sì con la testa. Nerone si guardò indietro, in modo da essere sicuro che i ragazzi ci fossero tutti, e quando Shelly, Chelle e Percy diedero la conferma che erano pronti, il Superquattro e il suo Pokemon entrarono nella caverna facendo da guida per gli allenatori più giovani. Houndoom annusò l'aria attorno a sè, e passò davanti ad Heather e a Shelgon per guidarli all'interno del covo del Team Fusione...

"Questo posto è piuttosto inquietante anche dentro..." sussurrò la piccola Shelly, tenendosi accanto ad uno dei suoi Pokemon più fidati - il Galvantula che lei aveva conosciuto a Reborn, quando quest'ultimo era ancora un piccolo Joltik. La tarantola elettrica illuminò la sua pelliccia e si strusciò gentilmente contro la sua allenatrice, trasmettendole una piccola scarica elettrica che le fece drizzare un po' i capelli. "Uuuuh... heheheee... grazie, Galvantula, avevo proprio bisogno che qualcuno mi desse un po' di... carica... per affrontare il Team Fusione!"

"Non sei brava a fare le battute, Shelly." disse Heather alzando gli occhi al cielo.

"Shelgon..." affermò il draghetto-crisalide, alzando gli occhi al cielo mentre si incamminava lungo il corridoio...

Dopo circa un centinaio di metri, il passaggio si ampliò e sfociò in una grande spelonca dalle pareti di roccia blu, il soffitto alto almeno una decina di metri sopra di loro e il percorso, fino a quel momento obbligato, che si divideva in due strade dirette in direzioni opposte - alla loro sinistra, una strada un po' più stretta e tortuosa si arrampicava lungo una formazione rocciosa e fino ad un'altra apertura. Alcune alte stalagmiti di roccia marrone e gialla, tuttavia, si erigevano sulla strada, impedendo di proseguire.

Dall'altra parte, la strada sembrava un po' più agevole - il percorso proseguiva verso la loro destra per diversi metri e poi si metteva a costeggiare un laghetto sotterraneo dall'aspetto tranquillo, sopra il quale fluttuavano gentilmente delle luci sferiche, come dei fuochi fatui. Nerone e il suo Houndoom si fermarono in mezzo alla spelonca e fecero cenno al resto del gruppo di riunirsi attorno a lui, in modo da esaminare la situazione in cui si trovavano... e i quattro allenatori, assieme ai loro Pokemon, eseguirono rapidamente l'ordine.

"Quilava..." disse il Quilava di Percy, mentre drizzava la pelliccia e faceva un po' di luce a sua volta. Il Pokemon Fuoco si guardava attorno con fare guardingo, restando accanto al suo allenatore in modo da proteggerlo in caso di necessità.

"Stai calmo, Quilava... per adesso, sembra che non ci siano problemi..." affermò Percy, accarezzando il suo Pokemon sulla schiena. Chelle, Bayleef, Heather e Shelgon stavano dando un'occhiata in giro, mentre Shelly e Galvantula sembravano più preoccupati di osservare il soffitto. "Non ci sono nemici da queste parti, vedi?"

"Galva..." mormorò Galvantula. La sua pelliccia si drizzò ancora di più, segno che la tarantola elettrica stava percependo qualcosa di strano... e Shelgon gli rivolse un'espressione stupita.

"Shel, shelgon?" chiese il miglior amico di Heather, e Galvantula grattò il terreno con una zampa artigliata per segnalare che in effetti c'era qualcosa che non andava.

"Bayleef!"

"Qui, quilava!" anche gli starter di Percy e Chelle si avvicinarono ai loro compagni, e lo Houndoom di Nerone drizzò le orecchie, annusò l'aria per un istante, e poi lanciò un breve uggiolio di avvertimento.

Inutile dirlo, questo attirò immediatamente l'attenzione degli allenatori. "Che succede?" chiese Chelle. "I nostri Pokemon sembrano innervositi... Shelly, hai ancora il tuo traduttore?"

"C-certo che ce l'ho... lo porto sempre con me..." rispose prontamente la piccola entomologa. Cercò nella sua borsa e tirò fuori il traduttore simultaneo che l'Inventore aveva creato. "Okay, eccolo qui... aspettate un momento..."

Dopo aver premuto qualche pulsante, la bambina puntò il traduttore verso i Pokemon che stavano discutendo, e lo Houndoom di Nerone si voltò verso di lei, e ripetè ciò che aveva da poco detto agli altri. "Hound! Hound! Doom!" abbaiò, per poi alzare lo sguardo verso il soffitto. "Doom doooom!"

"Leef!" continuò Bayleef innervosita.

Shelly storse il naso. "Houndoom dice... che sente l'odore di qualche Pokemon Spettro!" affermò. "Ragazzi, non so voi, ma ho l'impressione che siamo caduti in un tranello..."

"HOHOHOHOHOOOOO!" una risata profonda e beffarda riecheggiò nella spelonca e tra le rocce tutt'attorno, facendo fare un balzo ai giovani allenatori. Nerone, da parte sua, prese la cosa con moltà più calma, e si limitò a sospirare ed alzare gli occhi al cielo.

"Sono già arrivati... non credevo che avrebbero fatto così presto..." disse il Superquattro, alzando lo sguardo verso il soffitto. Un gruppo di Pokemon Spettro si stava intrufolando nella grotta passando attraverso le rocce... e i ragazzi videro apparire attorno a loro i volti sghignazzanti di un gruppo di Gastly, accompagnati da uno o due Haunter, e da alcuni Duskull, Misdreavus e Shuppet! Heather ebbe un tuffo alcuore quando riconobbe, tra le fila dei Pokemon Spettro, anche una strana creatura somigliante ad una spada che fluttuava in aria da sola, senza che nessuno la brandisse -  con la differenza che aveva un unico occhio azzurro sul pomo, e le decorazioni del suo fodero davano l'impressione di un volto sghignazzante. Un pennacchio azzurro si dipartiva dall'elsa, dando un aspetto ancora più maestoso alla strana creatura... ma in quel momento, Heather riusciva a vedere soltanto la versione pre-evoluta di uno dei Pokemon con cui il ricordo di suo padre l'aveva sfidata ad un incontro, tempo prima a Reborn...

Ma nonostante fossero così tanti, non sembrava che i Pokemon Spettro fossero ostili verso di loro... in effetti, sembrava che fossero molto più interessati a sghignazzare e a prendere in giro Nerone e i suoi giovani compagni, piuttosto che attaccarli! Certo, la cosa non doveva tranquillizzare molto Shelly, nota per essere una tipa piuttosto nervosa e facile ad intimorirsi...

"A-a-aspettate... aspettate un secondo, r-ragazzi..." balbettò Shelly, agitando freneticamente le mani davanti a sè mentre un paio di Gastly le passava accanto facendo le boccacce. Uno di loro spalancò la bocca e tirò fuori una lingua lunghissima con la quale si toccò in mezzo agli occhi! "Ugh... che schifo... ehm, volevo dire... bello scherzo! Ecco... noi non siamo qui per darvi fastidio, okay?"

"Tula!" stridette Galvantula, le zampe anteriori sollevate e la pelliccia arruffata per farsi credere più grande.

"Ma loro sì!" brontolò Chelle, costretta a sopportare un Duskull che cercava in qualche modo di spaventarla facendo delle facce terrificani. Non stava funzionando, visto che il Pokemon Requiem aveva soltanto un'espressione.

"Dusssskull!" sibilò, facendo lampeggiare gli occhi, e poi ridacchiando come se avesse appena detto la più geniale battuta del mondo!

"Qui... lava!" esclamò Quilava, cercando come poteva di mandare via un gruppetto di Shuppet che si stava divertendo a ronzargli attorno. Percy stesso stava avendo il suo da fare con un Misdreavus che gli tirava lo zaino, e cercava come poteva di sfuggire alle fastidiose attenzioni del fantasmino...

"Signor Nerone, erano questi gli spettri di cui ci diceva?" brontolò il ragazzo dai capelli bicolore, dando un'occhiata ad Heather che cercava come poteva di tenersi lontana da Honedge. Shelgon sferrò un attacco Dragartigli che mancò di pochissimo il Pokemon Armabianca quando quest'ultimo si avvicinò alla sua allenatrice.

"Non erano certo questi i pericoli che mi preoccupavano... speriamo solo che questi fantasmi dispettosi non ci facciano scoprire troppo presto." affermò Nerone. "Houndoom, puoi occupartene tu?"

Il cane di fuoco assunse un'espressione falsamente esasperata. Chiaramente, non era la prima volta che aveva a che fare con quegli impiastri...

"Hound..." grugnì, per poi piazzarsi accanto al suo allenatore, schiarirsi la voce e prendere un bel respiro...

"DOOOOOOOOM!!!" Un attimo dopo, il Pokemon Buio gettò indietro la testa e lanciò un lungo ululato che si diffuse rapidamente in tutta la spelonca... e come se rispondessero all'ordine di un superiore, i Pokemon Spettro interruppero immediatamente quello che stavano facendo, e si misero sull'attenti come meglio potevano! I Gastly che fino ad un attimo prima sbeffeggiavano Shelly, assunsero all'improvviso un'espressione contrita e ridacchiarono nervosamente, con tono di scusa, prima di volare incontro ai loro compagni... e Shelly si calmò, mentre un grosso gocciolone di sudore le scendeva lungo la fronte.

"Ehm... è bastato un richiamo... per farli smettere?" chiese la bambina. Il suo Galvantula alzò le spalle - o almeno, fece quello che per un ragno era l'equivalente.

"Tula..."

Heather tirò un piccolo sospiro di sollievo quando vide lo Honedge allontanarsi, e accarezzò il suo Shelgon sulla schiena. "Grazie, Shelgon... non ho paura di nessun Pokemon... ma quando vedo un Honedge o un Pokemon di quella famiglia, mi ricorda quello che ho visto in quella fabbrica abbandonata..."

"Shelgon..." rispose il Pokemon Drago, e fece cenno alla sua allenatrice di ricomporsi. I Pokemon Spettro, probabilmente una ventina in tutto, si erano messi in cerchio attorno a Nerone e al suo Houndoom, per ascoltare quello che stavano dicendo, come tanti alunni obbedienti.

"Oookay, adesso va già un po' meglio." affermò Nerone, passando in rassegna i Pokemon Spettro sull'attenti davanti a lui. "Allora, ragazzi, ci sono un po' di cose che dobbiamo chiedervi... avete per caso visto un gruppo di individui vestiti di arancione che hanno stabilito la loro base in queste caverne?"

"Gas gastly!" rispose prontamente uno dei Pokemon Spettro, dicendo di sì con la testa - o meglio dire, con tutto il corpo. "Gasssstly?"

"Gassss! Gastly!" esclamò un altro Gastly accanto a lui. Un Haunter dietro di loro intrecciò tra loro le dita artigliate e restò a pensare per un attimo, poi ghignò come se all'improvviso si fosse ricordato qualcosa di importante.

"Haunterrr.... haunt haunt!" affermò, per poi indicare il soffitto, con l'aria di stare dicendo qualcosa di molto importante. Nerone vide il suo Houndoom aggrottare la fronte in segno di dubbio, e quando Shelly attivò il suo traduttore per sapere cosa stessero dicendo, anche lei si fece perplessa.

"Ho... ho capito bene?" chiese, ,entre Heather e Shelgon si piazzavano accanto a lei per ascoltare meglio. "Mi state dicendo che ci sono due tizi con un Meowth parlante, da queste parti?"

"Quegli impiastri che abbiamo incontrato un po' di tempo fa..." disse Heather con un sospiro esasperato. "Cavolo, giusto quello che ci voleva. Perchè non avevamo già abbastanza problemi per conto nostro."

"Però mi sembra di capire... che loro non stanno dalla parte del Team Fusione. In effetti, sono qui proprio per opporsi a loro." disse Shelly, traducendo ancora quello che i Pokemon Spettro stavano dicendo. "Dicono... che quei due e il loro Meowth sono stati imprigionati e adesso... il comandante del Team Fusione sta aspettando per decidere cosa farne."

"E noi... cosa dovremmo fare, tirare quei babbei fuori dai guai in cui si sono andati a ficcare? Gente, se pensate che io sia qui per fare favori a dei malfattori come quelli, siete sulla strada sbagliata. Che si arrangino, dico io." tagliò corto Heather, disinteressata ad aiutare il Team Rocket. Il suo Shelgon corrugò la fronte e la guardò con un fare disapprovante... ma Chelle si disse d'accordo con lei.

"Sono d'accordo. Non siamo mica un'opera di beneficenza. Non siamo qui per togliere le castagne dal fuoco a quei tre fessi." disse la ragazza dai capelli verdi. "Potevano pensarci prima di avventurarsi in questo postaccio."

"Haunterrr..." sibilò un Haunter, fissando Chelle come se volesse farle un attacco Malosguardo!

Chelle sospirò. "Okay, okay... casa tua, fantasmino, non esprimo altri pareri."

Shelly fece un verso di indecisione e si sfregò il mento con una mano. "P-però..." cercò di obiettare, disapprovando anche lei di lasciare Jesse, James e Meowth al loro destino. "Secondo me, dovremmo almeno tentare di dare loro una mano. Voglio dire, a me non sembrano poi... tanto cattivi, non credi anche tu, Heather? Non mi va l'idea... di lasciarli nelle mani del Team Fusione."

Heather alzò gli occhi al cielo. "Ooooh, andiamo, Shelly! Non ti starai preoccupando troppo per quel terzetto di idioti?" chiese, strisciando un piede per terra.

"Beh, è vero che sono degli impiastri, e che dopotutto anche loro fanno parte di un'organizzazione criminale. Forse non sono neanche tanto meglio del Team Fusione." esordì Percy, dopo essersi scambiato uno sguardo di intesa con il suo Quilava. Il Pokemon di Fuoco serrò gli occhi in un'espressione di decisione, e fece cenno al suo allenatore di andare avanti. "Però... sinceramente, nemmeno io credo che meritino di restare nelle mani del Team Fusione. E poi... magari, se li aiutiamo adesso, loro potrebbero aiutare noi. Una mano lava l'altra, no?"

"O magari potrebbero tradirci e mandare tutto all'aria. Potrebbe accadere anche questo." affermò Heather. Una volta che si era messa in testa qualcosa, farla desistere poteva essere una vera impresa...

Shelly restò per un attimo a pensare a cosa avrebbe potuto dire per convincere Heather. Certo, neanche a lei piacevano molto quelli del Team Rocket, ma le sembrava ovvio che in quel momento, erano loro il male minore. Dopo qualche secondo in cui sembrò non venirle in mente niente, finalmente la ragazzina dai capelli violetti credette di avere una soluzione.

"Beh... mettiamola su questo piano, Heather... abbiamo pure incontrato delle persone disposte a darci una mano anche nel Team Meteora, non credi? Ti ricordi? Il figlio di Lord Solaris, oppure quelle due..." cominciò a dire. "Con questo... voglio dire che... insomma, non dovremmo essere troppo prevenute, non... non credi anche tu? Insomma, se possiamo darci una mano a vicenda... e comunque, il Team Fusione mi sembra quello più pericoloso, almeno per il momento."

Heather strizzò un occhio infastidita. Quando Shelly la metteva su questo piano, lei faceva fatica a trovare un modo di controbattere. "Ugh... Shelly, adesso ti metti a tirare fuori la storia dell'unirsi contro un male maggiore?" brontolò la piccola allenatrice di draghi.

Nerone incrociò le braccia sul petto e fece un cenno di approvazione, sorridendo astutamente. "Beh, certo, è come dice Heather. Non abbiamo nessun obbligo verso delle persone che, per stupidità, inavvedutezza o troppa sicurezza in sè stessi, si ficcano in una situazione che non possono gestire." affermò. "Detto questo... mi sembra giusto anche mostrare che noi non siamo un gruppo di mercenari che fanno soltanto quello che è nel loro interesse, non credete? E come dice giustamente la tua amica, piccola Heather... in questo momento, è il Team Fusione quello di cui dobbiamo preoccuparci di più."

Questo fece vacillare la testardaggine di Heather, e la bambina dai capelli fucsia abbassò lo sguardo, e si guardò le mani spaesata. "Beh... sì, questo potrebbe anche essere vero, ma..."

"Ma! Il Team Rocket è comunque una banda di criminali! Non possiamo lasciare che facciano il loro comodo con la scusa che potrebbero esserci utili!" protestò Chelle. "E poi... avremo già un bel po' di problemi a cui pensare, senza doverci preoccupare che questo Team Rocket si approfitti di noi!"

"Ma io non ho certo detto che glielo permetteremo." rispose tranquillo Nerone, con un sorriso rassicurante. "Tutto quello che dobbiamo fare è tenere d'occhio i nostri... nuovi alleati una volta che li avremo liberati, e chiarire loro il particolare che se cercheranno di oltrepassare i limiti che noi gli porremo, ci saranno per loro delle serie conseguenze."

"Hound!" abbaiò con decisione il suo Houndoom.

"Anche... anche questo ha senso, però... però..." rispose rapidamente Heather, tentando di pensare ad un motivo per cui non avrebbero docuto aiutare il Team Rocket. Guardò verso Chelle, che tuttavia sembrava altrettanto in difficoltà nel pensare ad un morivo... e finalmente, dopo aver incrociato lo sguardo espressivo del suo Shelgon, capendo di essere in minoranza, decise di darla vinta, almeno per stavolta. "Okay, okay, ho capito. Si fa come volete voi, questa volta, ma non aspettatevi che mi comporti da amicona verso quel branco di impiastri. Allora... dove dovremmo andare per dare loro una mano?"

Shelly fece un sorriso sollevato. "Grazie, Heather... hai un cuore grande, anche se a volte ti imbarazza darlo a vedere." disse tra sè.

"Immagino che i nostri amici fantasmini ci potranno dare una mano a scoprire dove si nasconde il Team Rocket, vero?" chiese Percy. Il ragazzo dai capelli neri e rossi fece un cenno di intesa ad un Duskull, che alzò appena un po' le se corte braccia spettrali, e fece illuminare ancora di più la luce rossa che brillava nelle orbite della sua maschera a forma di teschio.

"Duskull!" affermò, e non c'era davvero bisogno del traduttore simultaneo di Shelly per capire cosa stesse dicendo.  

"Immagino che abbia detto: sì, va bene!" disse Shelly con una breve risata. Duskull fluttuò verso l'alto, cercando di passare nuovamente attraverso il soffitto... ma si fermò un attimo dopo, ricordandosi che Nerone e gli allenatori esordienti non erano fantasmi e non potevano passare attraverso gli oggetti solidi. Scosse la testa imbarazzato, e indicò con una mano la strada tortuosa che portava verso la barriera naturale di rocce e stalagmiti. Oltre di essa, si vedeva il tunnel che portava ai livelli superiori della Roccia Stregata, ma passare attraverso quel luogo era quanto meno rischioso...

"Ehm... non credete che dovremmo... cercare un altro posto per raggiungere i capi del Team Fusione?" chiese Shelly indecisa. Neanche il suo Galvantula aveva voglia di rischiare di ferirsi passando in mezzo a quel groviglio di rocce acuminate, e stava per suggerire di prendere il passaggio che si snodava vicino al laghetto sotterraneo.

Ma uno dei Pokemon Spettro del luogo si disse in disaccordo. "Shuppet!" affermò un grazioso Shuppet che si muoveva ondulante accanto alla testa di Chelle, e la ragazzina dai capelli verdi si spostò di un po' per lasciare che il fantasmino viola mostrasse quello che voleva dire...

"Mi sta dicendo... che non è tutto quello che sembra..." affermò Chelle. "Anche se non sono sicura al cento per cento di quello che vuole dire..."

"Tula..." affermò il Galvantula di Shelly, sgranando gli occhi per un istante dopo aver osservato il tranquillo laghetto. Sembrava aver visto qualcosa che nessun altro era riuscito a vedere...

E infatti, quando Shuppet si avvicinò al laghetto, accadde qualcosa che Heather e i suoi compagni non si aspettavano di certo - per un attimo, il paesaggio sfumò davanti ai loro occhi, e quello che fino ad un attimo prima era sembrato un percorso semplice e lineare, si trasformò invece in un tappeto di rocce aguzze e dislivelli impervi, che sembravano posti lì appositamente per scoraggiare qualunque visitatore! Se avessero provato a seguire il percorso che appariva più semplice, si sarebbero trovati intrappolati in quella selva di spuntoni di pietra, e molto probabilmente si sarebbero feriti su quei bordi taglienti! Nerone e il suo Houndoom erano gli unici a non sembrare più di tanto scioccati, visto che probabilmente si erano già aspettati che qualcosa non fosse come doveva essere...

"Ah... ecco cosa voleva dire..." mormorò Chelle dopo qualche istante di silenzio spaventato. Non osava pensare a come si sarebbero ridotti le gambe se avessero camminato in mezzo a quelle rocce taglienti...

"Adesso sapete perchè si chiama Roccia Stregata." disse Nerone, mentre lo Shuppet ritornava dai suoi compagni... e le luci fluttuanti sul lago (almeno quello non si era rivelato un'illusione) si avvicinavano a loro volta e si rivelavano per quello che erano in realtà: un gruppo di Litwick, Pokemon di tipo Fuoco/Spettro dall'aspetto docile ed inoffensivo di una candela bianca semisciolta con una fiammella blu-viola che ardeva sullo stoppino. "Non ci si può mai fidare troppo delle apparenze, in questo posto..."

"Lo vediamo..." affermò Heather, deglutendo nervosamente. Shelly disse di sì con la testa... ma subito dopo, le venne un sospetto. "A questo proposito... non è che potremmo dare un'occhiata a quelle rocce lassù? Ho come l'impressione... che non siano vere. Almeno, non tutte."

"Hmm. Ottima intuizione, piccola Shelly. Houndoom, puoi andare a controllare?" chiese Nerone al suo Pokemon cane, che abbaiò in segno di assenso, e corse lungo la rampa di roccia naturale fino a raggiungere la selva di stalagmiti affilate. Con circospezione, Houndoom cominciò a fiutare le rocce, e si rese conto di qualcosa di strano... alcune di esse non sembravano attaccate al terreno - sembrava piuttosto che qualcuno le avesse staccate da qualche altra parte e messe lì come ostacolo, aggiungendole a quelle che c'erano già.

Il cane di fuoco fece una prova, e cercò di toccare una stalagmite con la coda... con il risultato che la coda passò attraverso la roccia. Come Shelly aveva sospettato, alcune di quelle ostruzioni erano soltanto un'illusione, per convincere gli intrusi a passare per quella che sembrava la via più facile, ma era in realtà una trappola. Ora consapevole del trucco, Houndoom si voltò nuovamente verso Nerone e i ragazzi, e abbaiò in segno di avvertimento. "Doom! Doom!"

"Come pensavo... Houndoom sta dicendo che solo una parte di quelle rocce sono vere." affermò Shelly, ancora una volta consultando il suo traduttore simultaneo. "Beh... questo significa che possiamo passare di lì, se stiamo attenti a quali sono quelle vere."

"Ottimo lavoro, Houndoom... e grazie anche a te e al tuo intuito, Shelly." disse Nerone, facendo arrossire per l'imbarazzo la piccola entomologa. "Okay, ragazzi... adesso passeremo in mezzo a quelle rocce. State attenti, Houndoom vi dirà quali sono quelle da evitare e quelle attraverso le quali potete passare."

"Okay! Forza, non perdiamo altro tempo, e andiamo a dare un salutino a quelli del Team Fusione! Non vedo l'ora di cominciare!" affermò Chelle, facendo rumore con le nocche delle mani. La sua Bayleef fece roteare allegramente la foglia che aveva sulla testa come il lazo di un cowboy, ed Heather accarezzò il suo Galvantula in modo da incoraggiare sia lui che sè stessa per lo scontro che si profilava all'orizzonte...

 

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Nel frattempo, nella cella in cui Jessie, James e Meowth erano rinchiusi, i tre imbranati criminali stavano aspettando, non senza una certa tensione, che Mimikyu si presentasse. Nessuno dei tre poteva dire di fidarsi troppo di quel Pokemon così inquietante e misterioso (e soprattutto Meowth ne era a dir poco terrorizzato), ma era lui la loro migliore speranza per uscire dalla trappola in cui erano caduti. E chi poteva dirlo, forse era abbastanza forte da tenere testa a quel Glailie modificato?

"Hey, Jessie? Non... non è che quel Mimikyu ci ha piantati in asso?" chiese infine James, stando bene attento a non farsi sentire dagli uomini del Team Fusione che lavoravano a poca distanza da loro, seduti a dei tavolini messi su alla svelta, e intenti a fare dei calcoli - James non era sicuro di cosa si trattasse esattamente, erano troppo lontani perchè lui potesse vedere chiaramente.

Meowth pensò per un attimo che sarebbe stato contento di non vedere più quel Mimikyu, ma in quella particolare occasione, c'erano altre considerazioni che avevano la priorità sulla sua paura. "So che può sembrare strano, detto da me..." disse, e si sentì percorrere da un brivido di freddo. "Ma... spero con tutto il cuore che non si sia dimenticato di noi. Lui è l'unico che può farci uscire da qui..."

"Dobbiamo trovare un modo... dobbiamo assolutamente!" sussurrò Jessie con feroce determinazione, tenendosi aggrappata ad ogni barlume di speranza che ci poteva essere in quella difficile situazione. Non poteva arrendersi così proprio ora che forse era ad un passo dalla verità... con o senza Mimikyu, doveva assolutamente trovare un modo di far fuggire tutti da lì.

James rivolse uno sguardo comprensivo alla sua compagna di sventura, e il ragazzo provò per un attimo un certo disgusto per sè stesso. Quella era una missione di grande importanza per Jessie... lei stava mettendo tutta sè stessa per fare in modo che tutto andasse bene... e lui, in questa occasione, si sentiva inadeguato e incapace di darle una mano. Pensare che per tutto quel tempo erano stati compagni inseparabili... eppure adesso, si sentiva all'improvviso come se ci fosse un abisso tra di loro.

Ma prima che i pensieri di James potessero vagare molto più a lungo, un distinto ticchettio di metallo su metallo attirò l'attenzione di entrambi... e Meowth drizzò le orecchie allarmato nel momento in cui Mimikyu si avvicinò alla gabbia, fissando i tre con un paio di occhi scintillanti ed inquietanti. Mentre il trio del Team Rocket si ritirava con un brivido, il misterioso Pokemon simile ad un burattino di Pikachu diede un'occhiata attorno a sè, e vide che non c'erano scagnozzi del Team Fusione lì attorno. Era il momento migliore per agire...

"Eccolo lì... e adesso che fa?" miagolò Meowth con espressione lamentosa. Un lembo del lenzuolo di Mimikyu si sollevò di appena qualche centimetro, e da esso sgusciò fuori un tentacolo nero che sembrava fatto di ombra solida, che si allungò rapidamente verso il lucchetto della gabbia e lo avvinghiò con la forza di una pressa idraulica. Mimikyu sembrò prendere fiato per un attimo... poi, tirò con tutta la forza di cui era capace!

Che doveva essere una forza spaventosa, visto che il lucchetto venne letteralmente strappato via dalla sua sede! Si sentì un terrificante rumore di metallo lacerato, e un istante dopo, il lucchetto infranto cadde a terra con un tintinnio acuto! La porta della gabbia si aprì con un cigolio sinistro, e Mimikyu si pose accanto ad essa e fece un cenno con la testa, invitando i tre del Team Rocket ad uscire.

"Mimikyu!" disse seccamente, come ad intimare loro di sbrigarsi... e i tre compagni di sventura, sempre più spaventati dal modo di fare di quel Pokemon misterioso e dall'aria feroce, si precipitarono fuori dalla loro cella, cercando di stare il più lontani possibile dal loro spaventoso salvatore!

"Si-siamo fuori! Non ci posso credere, siamo fuori!" sospirò Meowth, sentendosi all'improvviso debole sulle gambe, e afflosciandosi in ginocchio non appena si sentì al sicuro dietro le gambe dei suoi compagni. Ma un particolare importante lo costrinse a prestare nuovamente attenzione alla loro attuale condizione... "Eh... solo che... adesso saremmo ancora nel bel mezzo della base nemica, con un tizio che ha un Glailie superforte! Come facciamo ad uscire di qui? Dobbiamo ritrovare i nostri Pokemon, e levare le tende!"

"Forse... ehm... ci può aiutare il nostro... come dire... nuovo amichetto qui presente!" propose Jessie, sperando che Mimikyu non se la prendesse troppo per quella definizione. Ancora non le dava l'impressione di essere il Pokemon più amichevole che potessero incontrare...

Per fortuna, Mimikyu non si arrabbiò... anzi, alla giovane fuorilegge sembrò quasi che adesso stesse sghignazzando, anche se la sua espressione, disegnata sul suo lenzuolo giallo, non era cambiata nemmeno un po'.

"Mimikyu..."

    

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Scusate il ritardo! Ho cercato di mantenere una certa tabella di marcia, e in effetti ci sono anche riuscito, almeno in parte. Tuttavia, a causa di un po' di stanchezza e di impegni, non sono riuscito ad aggiornare due giorni fa come avrei voluto.

E così, Mimikyu si unisce al gruppo di Jessie, James e Meowth... mentre Heather, Shelly e gli altri riescono ad intrufolarsi nel covo del Team Fusione! Per adesso, Levi e i suoi uomini se ne sono stati zitti, ma non lo resteranno molto a lungo...

Beh, vedrò di scrivere il prossimo capitolo quanto prima! A presto, e mi raccomando, recensite!  

     

  

   

 

 

  
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