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Autore: Civaghina    12/01/2019    0 recensioni
Com'era la vita di Leo, prima della terribile scoperta della Bestia?
Com'è cambiata la sua vita quando si è trovato davanti ad una verità così devastante?
La storia di Leo prima di Braccialetti Rossi, ma anche durante e dopo: gioie, dolori, amori, amicizie, passioni, raccontate per lo più in prima persona, sotto forma di diario.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Leo ha passato la notte nella sala d'aspetto della Terapia Intensiva, per non allontanarsi da Cris, anche se ormai è stata dichiarata fuori pericolo; al mattino, però, ha una brutta sorpresa: lei non vuole vederlo. Amareggiato, Leo si allontana, ma la giornata prenderà dei risvolti inaspettati...


Lunedì, 9 giugno 2014

Passo la notte sul divanetto della sala d'attesa, fuori dalla Terapia Intensiva, praticamente insonne; sono in pensiero per Cris, nonostante abbiano detto che è fuori pericolo, e non riesco a dormire, col timore di sentire da un momento all'altro qualcuno entrare o uscire correndo, segno che qualcosa non va. È ormai mattina quando esausto mi appisolo, rannicchiato sul divanetto e avvolto nella mia felpa; mi sveglio di botto non molto tempo dopo, sentendo il rumore di una barella avvicinarsi: è lei! La stanno portando in camera, è sveglia, e sembra stare bene; i nostri sguardi si incrociano e mi alzo di scatto per raggiungerla, ma vengo subito fermato da Carlo: “No, no, no! Dove vai?!”

Carlo, sta bene, no? Posso entrare...” dico con la voce che mi trema, mentre la guardo attraverso il vetro che dà sul corridoio.

No, mi dispiace, non è possibile.”

Carlo, non posso più aspettare. Devo parlarle.”

Ma Cris non ti vuole vedere.”

Ma Carlo..., ma che stai dicendo?!” esclamo mentre mi viene quasi da ridere. Non mi vuole vedere?! Non ci credo! Ok, stavolta l'ho combinata grossa, ma ho avuto le mie buone ragioni, e lei mi ama, e dopo che le avrò spiegato tutto, capirà! “È importantissimo!”; la guardo ancora, ma lei mi dà le spalle e non mi vede. In realtà non so se ho davvero il coraggio di dirle tutto quanto, l'idea di farle ancora male è lacerante, ma non posso più mentirle. Devo andare da lei. “È importantissimo...!” ripeto dopo aver preso fiato, e mi tolgo il cappuccio della felpa. “Ho deciso che le devo dire..., le devo dire..., le devo dire una cosa troppo importante!”.

Ma Carlo è irremovibile: “Già l'altra volta ti ho dato retta e vi ho fatti incontrare.”

Carlo, ti prego!” lo imploro con un nodo in gola.

Non farmi fare lo stesso errore! Mi dispiace Leo, devi andare via. Hai capito? Devi andare”.

Se solo Cris si voltasse verso di me e mi vedesse senza capelli, capirebbe tutto all'istante, ma lei è sdraiata sul letto e continua a darmi la schiena; la guardo un ultima volta, sperando che lei si giri, ma non succede, e rassegnato mi allontano.


Hanno riportato Cris in stanza” dico a Vale, che è a letto ma è già sveglio, nonostante sia molto presto.

Oh, bene! E come sta?”

Mi pare bene” gli rispondo buttandomi sul letto.

Non ci hai parlato?”

No.”

Ma... come scusa...?”

Carlo non mi ha lasciato andare da lei”; la mia voce trema, e deglutisco. “Pare che non mi vuole vedere.”

Vedrai che magari..., appena si riprende un altro po'...”

Non credo” mi giro dall'altra parte e gli do le spalle. “Mi sa che non ne vuole sapere più niente di me”. E ha pure ragione: l'ho fatta stare di merda e c'è mancato poco che per colpa mia morisse; pochissimo.

Leo, dai..., vedrai che si sistema tutto.”

Lascia stare.”

Dalle un po' di tempo...”

Lascia stare!” ripeto alzando la voce. “Lasciami stare, voglio dormire”.

In realtà sono troppo nervoso per riaddormentarmi, e poi non passa molto tempo che arriva Ester per il giro infermieri, e poi Francesca con la colazione, insomma, alla fine rinuncio a dormire e mi alzo.

Dove vai?” mi chiede Vale con tono premuroso. “Vuoi che venga con te?”

No. Voglio stare da solo” gli rispondo andandomene.


Quando Cris vede arrivare Vale, qualcosa dentro di sé le dice subito che non è la semplice visita di un amico che viene a vedere come stai; cerca di far finta di niente, cerca di ignorare questa sensazione, mentre Vale si siede vicino al suo letto e le chiede come sta.

Bene...” risponde lei, ma sta mentendo, ed entrambi lo sanno benissimo. Non sta per niente bene. I suoi parametri sono rientrati nella norma, l'hanno dichiarata fuori pericolo, ha lasciato la Terapia Intensiva, ma lei si sente ancora nel pieno dell'emergenza. Vedere Leo, questa mattina, l'ha turbata più di quanto credesse. Con che coraggio si è fatto trovare lì, dopo le cose che le ha detto? “E tu come stai?”

Io... sto aspettando il referto della biopsia, forse me lo danno oggi.”

Sei molto preoccupato?”

Eh... un po'...”

Speriamo bene dai...” gli dice con un sorriso rassicurante.

Sì..., altrimenti mia madre chi la regge?!”.

Cris ride, e poi si alza dal letto; appoggia la schiena alla parete, incrocia le braccia, come a volersi proteggere dalla domanda che lei stessa sta per pronunciare: “Ti ha mandato qui lui? È così?”.

Vale è colto alla sprovvista e scuote la testa: “No no.”

Sicuro?” gli chiede mentre lui abbassa lo sguardo.

Sì, Cris, sicuro. Non mi ha mandato Leo, però... si tratta comunque di lui”. Cris stringe ancora di più le braccia, mentre sente che tutte le proprie difese crollano, per l'ennesima volta, quando si tratta di Leo; già solo sentirne pronunciare il nome è per lei motivo di turbamento, figuriamoci sentirne parlare; comincia a tremare vistosamente, mentre cerca di non piangere, di resistere, di non cedere. “C'ho pensato molto, prima di venire qui...” le dice Vale, e anche lui sta tremando e ha gli occhi lucidi. “E ho deciso. Leo non vuole. Ha detto anche agli altri di non dire niente, ma io... io te lo devo dire comunque”; fa una pausa, deglutisce, lei non lo guarda ma avverte tutta la fatica che lui ci sta mettendo nel parlare, e le lacrime sono sempre più vicine. “L'ultima tac che ha fatto non è andata bene”; si volta a guardalo di scatto, con gli occhi sbarrati, pieni di lacrime che non riesce più a fermare, e non vuole, non può credere a ciò che Vale le sta per dire. Non può. “Ha di nuovo il tumore”; un pugno nello sterno scagliato con la massima violenza non avrebbe potuto bloccarle il respiro più di così: Leo ha di nuovo il tumore e lei non sa come stia riuscendo a restare in piedi. “Però questa volta ce l'ha alla testa”; la voce di Vale trema, e di nuovo a lei si blocca il respiro; cerca di prendere aria, cerca di restare in piedi, ma non ce la fa e crolla accovacciata per terra, scoppiando a piangere. “Per questo ha fatto la risonanza, adesso sta aspettando i risultati per... per saperne di più. Quando l'ha scoperto ha preferito non dirti niente, e per questo si è inventato tutte quelle stronzate del... del fatto di lasciarti, che non ti voleva più bene, ma... ma lui l'ha fatto per te. L'ha fatto per non farti soffrire”.Vale nel frattempo si è alzato dalla sedia e si è chinato verso di lei; Cris sente tutte quelle parole, e si chiede come sia possibile che non si sia resa conto di niente, come sia possibile che una simile eventualità non le abbia proprio sfiorato la mente; dovrebbe conoscerlo ormai, dovrebbe sapere quanto Leo sia orgoglioso, e testone, e convinto di sapere sempre quale sia la cosa giusta da fare, convinto di potersela cavare da solo, senza chiedere aiuto a nessuno, eppure non ci è arrivata, eppure non ha capito un bel niente. Lascia che Vale la tiri su praticamente di peso, si aggrappa a lui, alle sue spalle, lo stringe, mentre piange sempre più forte, mentre non può credere che Leo stia di nuovo male, mentre il pensiero di come deve aver reagito lui a questa notizia la fa ancora tremare, e la lacera, mentre il pensiero di perderlo davvero diventa sempre più soffocante. “Non fare così...” dice Vale tenendola stretta. “Se no mi fai piangere anche a me”.

Cosa possiamo fare per lui?” gli domanda, con la voce stravolta.

Io poco”; Vale l'allontana, la tiene stretta per le spalle, la guarda negli occhi. “Tu puoi fare molto. Invece di startene qui dentro, vai da lui e digli che sai tutto, e che è stato un coglione a mentirti. Digli che gli vuoi bene.”

Adesso anche di più” gli dice abbracciandolo di nuovo, stringendosi di nuovo a lui, perché le sembra impossibile riuscire a stare in piedi da sola.

Vale sorride, cerca di sdrammatizzare. “E se non ne puoi più di lui... ti puoi sempre rimettere con me!”

Se sei stupido...” gli risponde Cris ridendo tra le lacrime, mentre Vale gliele asciuga con una mano; lei ricambia quel gesto così dolce, asciugando quelle sul viso di lui, poi lo stringe ancora, cercando di tranquillizzarsi, cercando il coraggio che le servirà per tornare dal suo Leo e per combattere ancora al suo fianco.


Uno dei pochi posti dove forse posso distrarmi e trovare un po' di pace, è come sempre il nido, e poi oggi ho un Braccialetto Bianco speciale da conoscere: Allegra, la sorella di Davide.

Vieni da Leo...” le dice Lucia prendendola in braccio e avvicinandosi al vetro per farmela vedere. “Lui è Leo.”

Buongiorno Allegra” la saluto accennando un sorriso.

Ma dove guardi, Allegra?!” esclama Lucia ridendo, dato che Allegra non si capisce cosa stia fissando. “Leo è di qua!”.

Stronzetta come suo fratello, a quanto pare, e direi che ha pure gli stessi occhi acquosi; sorrido tra me e me, ripensando a Davide, chiedendomi se da lassù la sta guardando, come talvolta mi chiedo se mamma stia guardando me; questa cosa della vita che va avanti comunque, nonostante tutto, mi consola sempre, mi dà fiducia che le cose alla fine cambino in meglio.

Poco dopo vengo raggiunto da Toni, Vale e Rocco, venuti anche loro per conoscere Allegra.

Ciao Allegra!” dice Toni agitando una mano per salutarla, poi mi poggia una mano sulla spalla per richiamarmi: “Leo, guarda chi c'è” mi dice indicando qualcuno alle mie spalle. Io ho quasi paura di girarmi, ho paura di illudermi che sia Cris, e di rimanerci troppo male nell'accorgermi che non è lei; mi giro lentamente, e quasi non ci credo quando vedo che è davvero lei, che sta camminando verso di me, e che sta sorridendo.

Le vado incontro, mentre lei ancora mi sorride ed io invece non ci riesco: sono troppo spaventato, come se dovesse scomparire da un momento all'altro, e mi sento anche schifosamente in colpa per tutto quello che è successo, e sono anche terrorizzato da come starà dopo che le avrò detto tutta la verità, anche se probabilmente, vedendomi senza capelli, avrà già capito tutto. Camminiamo entrambi piano, o forse è tutta una mia percezione, guardandoci negli occhi, senza distogliere lo sguardo, e finalmente la raggiungo e l'abbraccio con forza, mentre anche lei mi stringe a sé sospirando.

Perché non me l'hai detto?” sussurra tenendomi ancora stretto. “Come potevi pensare di restare ancora qui senza di me?”

Cris... ne basta solamente uno che sta male...” le rispondo mentre le accarezzo i capelli; mi è mancato così tanto l'odore dei suoi capelli e la loro consistenza sotto le dita.

Shhh, non ricominciare a parlare adesso!” esclama lei ridendo, anche se ha il viso bagnato di lacrime, e poi mi bacia.

Cris...”; la mia voce esce appena; sono così tante le cose che vorrei dirle, ma lei pare avere già capito tutto.

Leo... Ti amo” mi dice abbracciandomi di nuovo.

Non sai quant'è stato difficile stare lontano da te! Non ti lascio più!”

Amore mio...” mormora lei accarezzandomi la testa e baciandomi ancora. “Amore...”

A te chi te l'ha detto?”

L'uccellino” mi risponde lei sorridendo. Mi giro verso gli altri, che ci stanno guardando, e Vale si gira imbarazzato dall'altra parte, accarezzandosi dietro il collo: direi che ho beccato la boccaccia larga che ha spifferato tutto.

E meno male che ho chiesto a tutti di stare con la bocca chiusa, eh?!” esclamo a voce alta, andando verso di loro, camminando abbracciato a Cris. “Qui dentro la privacy è un optional!”

Ma con chi ce l'ha?!” domanda Vale agli altri, facendo finta di niente. “Di che sta parlando?! Privacy...? Optional...? Bocca chiusa...?”.

Toni e Rocco ridono, e poi insieme a Vale si avvicinano a me e Cris, che siamo ancora abbracciati. “Finalmente di nuovo insieme” dico guardando Cris.

Toni sorride e mi circonda le spalle con un braccio: “Eh sì... ci siamo tutti! Di nuovo tutti insieme!”

Quindi...?” chiedo io, aspettandomi che loro colgano al volo, e così è.

Watanka!” urliamo tutti insieme, sollevando in alto i braccialetti rossi.

C'è Valentino?” domanda un'infermiera venendo verso di noi, facendo così calare immediatamente il silenzio.

Sì, sono io” risponde lui.

Valentino, ti aspetta il dottor Alfredi”.

Cazzo, il risultato della biopsia! Vale va a passo spedito verso l'infermiera, visibilmente nervoso, e faccio appena in tempo ad allungare una mano sulla sua testa per fargli una carezza. Prima di svoltare per il corridoio si gira a guardarci, ed io cerco di rivolgergli uno sguardo rassicurante, ma non credo che mi riesca molto bene.


Pare che Cris, mentre era incosciente, sia finita nella “piscina di Rocco” e che lì abbia incontrato Bea...; ok, detta così Cris sembra fuori di testa, e pure io che le vado dietro, ma non è certo la prima di noi a raccontare di esserci finita (dopo Rocco è successo a Vale, a Davide, a Nicola...): queste cose per noi Braccialetti sono diventate praticamente normali, e da tempo ho deciso che non voglio trovarci a tutti i costi una spiegazione logica.

Andiamo tutti verso la stanza di Bea, e Cris e Rocco entrano, mentre io e Toni aspettiamo fuori in corridoio e li guardiamo attraverso il vetro. Cris si siede sul letto, vicino a Bea, le prende una mano e poi le accarezza i capelli, scostandoglieli dal viso; chissà se, come Rocco, anche lei si sveglierà, chissà se potrà tornare alla sua vita di prima oppure no, chissà se la sua vita si è fermata lì, a quella maledetta sera dell'incidente... Non la conosco, eppure mi dispiace davvero per lei: è il potere di questo posto, quello di farci sentire tutti quanti legati in qualche modo.

Anche se Cris non è stata operata, si è guadagnata un braccialetto rosso per essere stata nel Blocco Operatorio e lo vuole regalare a Bea: glielo mette al polso destro e poi le solleva il braccio, girandosi a guardarci.

Watanka” sussurriamo tutti, sollevando in alto i nostri braccialetti.

Ragazzi!”: è la voce di Vale, che sta arrivando di corsa (se corsa si può chiamare quell'andatura sbilenca in cui ci cimentiamo io e lui quando andiamo di fretta) e sembra parecchio agitato. “Ragazzi! La biopsia ha detto che non ho niente! Che sto bene! Non ho più il cancro!” urla mentre io e Toni gli andiamo incontro e lo abbracciamo.

Grande!” esultiamo insieme stringendolo.

Niente più cancro! Niente più cancro!” ripete Vale, come se non riuscisse a crederci per davvero.

Grande! Grande!” ripeto io, sinceramente felice per lui, e lo stringo con tanto entusiasmo che per poco non lo faccio cadere.

Grande Vale!” gli dice Cris unendosi, insieme a Rocco, al nostro abbraccio di gruppo.

Dai, che bello!” esclama Rocco ridendo, mentre tutti continuiamo ad esultare e a congratularci.

Tra poco mi dimettono” ci dice Vale accarezzando la testa a Rocco. “Ma vi prometto che non faccio più le cazzate che ho fatto l'altra volta! Non vi mollo più!”

E vorrei anche vedere!” ribatto io; rido, ma ci deve solo provare a comportarsi di nuovo da stronzo: stavolta lo vado a prendere davvero per i capelli, dato che ormai se ne ritrova la testa piena.


Posso...?” domando aprendo piano la porta socchiusa della stanza di Nina, dopo aver bussato.

Che novità è questa?!” mi risponde lei ridendo e spalancando la porta.

Io entro e le rivolgo uno sguardo perplesso: “Eh?! Di che parli?”

Di te che bussi e chiedi permesso.”

Perché?! Lo faccio sempre, scusa!”; lei incrocia le braccia e mi guarda inclinando un po' la testa di lato, e a me scappa da ridere. “E vabbè, mi sa che ho bussato solo la prima volta che sono venuto qui!”

Ecco, appunto!” esclama lei sedendosi sul suo letto. “Non è da te tutta questa premura. E hai pure una faccia strana.”

È la mia faccia” dico con un sorrisetto.

No. Ti è successo qualcosa.”

Questa mi pare di averla già sentita!”

Però stavolta è qualcosa di bello”.

Io sorrido imbarazzato e mi mordo il labbro inferiore: “Sì, in effetti...”

Dai, dimmi.”

Oggi ho saputo che Vale non ha niente. Sta bene” le dico girando intorno al vero motivo per il quale sono venuto qui.

Sì, lo so. È passato prima per dirmelo.”

Ah... Mi sa che si è preso una cotta per te.”

Può essere... Ma tu non sei di certo venuto qui per parlarmi di questo. E giurerei anche che quella faccia che hai non è per Vale. O, almeno, non solo”.

Io sospiro e vado a sedermi sull'altro letto. “Ok. Non solo.”

Tu e Cris siete tornai insieme, è così?”

Sì” dico annuendo, un po' a disagio. “Come lo sai?”

Io so tutto.”

Anche questa mi pare di averla già sentita!”; rido, poi torno serio. “Dai, chi te l'ha detto?”

Nessuno. Lo so e basta. Era prevedibile.”

E..., insomma..., non sei arrabbiata con me?”

Arrabbiata...?” domanda lei sollevando un sopracciglio. “E perché dovrei esserlo?”

Beh..., perché..., dai, lo sai!”; io sono tremendamente in imbarazzo, e lei sembra quasi divertirsi in questa situazione.

Per il bacio dell'altro giorno?”

Sì” ammetto stringendomi nelle spalle.

Lei ride e scuote la testa: “Non ho tredici anni, Leo! Non penso che se un ragazzo mi bacia mi sta promettendo eterno amore!”

Ok..., però magari hai pensato che..., non so...”

Cosa? Che stessimo insieme? Che volessi metterti con me?”

Sì..., qualcosa del genere.”

No. Non l'ho pensato.”

Ok”; sono un po' infastidito; sono venuto da lei per dirle di me e Cris e per chiarire quello che c'è stato, preoccupato che lei potesse rimanerci male, e invece a lei sembra non fregargliene un cazzo.

Ho pensato che era una situazione strana, che tu fossi confuso, che stessi male per la mancanza di Cris e per la morte di Nicola, e poi magari sì..., che io ti attragga anche un po', e che tutte queste cose ti abbiano spinto a baciarmi. Tutto qui”.

Tutto qui.

Beh, però non è che ti ho baciato solo io! Pure tu mi hai baciato, eh! E non mi pare che ti dispiacesse!”; almeno finché non ho allungato troppo le mani.

Sì, ti ho baciato pure io, ma ripeto che non ho tredici anni. Non mi sconvolgo certo per un bacio.”

Vabbè, meglio così” dico alzandomi. “Ed io che mi credevo che... niente, lasciamo perdere!”; muovo una mano all'indietro e vado verso la porta per andarmene, ma la sento sorridere. “Ti diverti a prendermi per il culo?!” esclamo alzando la voce e girandomi verso di lei.

Nina si alza dal letto e mi viene incontro. “Vuoi sentirti dire che è stato un bel bacio? Lo è stato. Contento?”

Guarda che lo sapevo già che è stato un bel bacio! Non ho certo bisogno di sentirmelo dire!”

E allora qual è il problema?” mi chiede ridendo.

Il problema è che come al solito non ho pensato alle conseguenze di quello che faccio e avevo paura che tu potessi esserci rimasta male!” le dico tutto d'un fiato.

No, non ci sono rimasta male. Lo so benissimo che non era il bacio tra due innamorati. Era il bacio... tra due sopravvissuti”.

E mi rendo conto che lei ha perfettamente ragione, e che “sopravvissuto” riassume benissimo come mi sentivo in quell'esatto momento: sopravvissuto, ancora una volta.

Non ti facevo così ottimista” le rispondo con un tono che sembra sarcastico, ma che non voleva esserlo.

Sopravviveremo” mi dice lei prendendomi una mano. “Senza più baci, però!”

Senza più baci!” rido abbracciandola.

Sei felice, adesso che hai riavuto la tua fidanzata?”

Mi stai prendendo di nuovo per il culo...?!”

Dai, sul serio. Sei felice?”

Sì, sono felice. Non so con quale coraggio lo dico, dato l'ospite indesiderato” dico indicandomi la testa. “Però, sì, in questo momento posso dire di essere felice”.

Sarà incoscienza, sarà rassegnazione, sarà che ormai convivo con la Bestia da così tanto tempo che riesco a vivermi la vita nonostante tutto, però è così: sono felice.



   
 
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