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Autore: lelouch 25    13/01/2019    0 recensioni
In un’epoca non troppo lontana, in un regno del centro-nord, vi erano tre importanti famiglie che supportavano il potere del re: i Beilschmidt, guidati dai due fratelli Gilbert e Ludwig; i Fernandèz-Carriedo, guidati da Antonio e infine ma non meno importanti i Bonnefoy, guidati da Francis; ognuna di queste famiglie aveva per così dire un proprio campo di specializzazione. I membri dei Beilshmidt facevano quasi tutti parte dell’esercito, infatti sia Ludwig che Gilbert erano comandanti, i Fernandèz-Carriedo, si occupavano dei traffici commerciali, mentre i Bonnefoy, avevano il loro business negli intrattenimenti.
Genere: Azione, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Bad Friends Trio, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Phase one

 
Alfred ed Ivan avevano preparato tutto, ora si doveva solo dare inizio al piano.  Alfred rivolse ad Ivan: “ mi raccomando, conto su di te!”,
Ivan si limitò ad annuire.
Era passato quasi un mese, Lovino e Feliciano continuavano a cercare informazioni insieme con Arthur, tutti erano nervosi per quella situazione di calma.
Una notte senza luna diede inizio al suo piano.
Francis e Arthur erano nella villa che condividevano, dedicandosi ad attività decisamente gradite a Francis, ovvero baciare e palpare il suo irritabile compagno, quando ad un tratto si spense la luce, subito Arthur capì che c’era qualcosa che non andava, perciò mise Francis dietro di sé per proteggerlo ed estrasse la pistola e la spada.
Purtroppo non vedeva nulla, finchè Francis non accese una candela lì vicino, era ancora abbastanza buia la stanza ma Arthur riuscì a vedere che erano circondati da una decina di uomini, allora decise di passare la sua spada al compagno, i due si misero schiena contro schiena per respingere meglio gli attacchi, così iniziò il combattimento. Francis bloccava gli avversari e Arthur gli uccideva, ma non era facile, i nemici erano molto agili e soprattutto erano numericamente superiori. 
Era passata già mezz’ora ed erano riusciti ad abbattere solo quattro sicari, questi a quanto pare erano molto più preparati degli altri, il loro nemico doveva aver mandato i migliori, inoltre erano equipaggiati con armi più moderne, come ad esempio un guanto con lame di acciaio allungabili, Arthur e Francis erano pieni di ferite, inoltre Arthur stava per finire i proiettili. All’improvviso Arthur vide con la coda dell’occhio il brillio di una lama, si girò per intercettarla ma quello era solo un diversivo e con un colpo dietro il collo lo fecero svenire. Francis vedendo Arthur a terra si avvicinò a lui e combattè con tutte le sue forze riuscendo ad ucciderne altri tre, tuttavia sentiva le forze venirgli meno, finchè le gambe non gli cedettero per la stanchezza e le ferite, i restanti tre sicari ne approfittarono per circondarlo, poi lo legarono e lo fecero svenire con un pugno nello stomaco.
Contemporaneamente, Lovino e Antonio vennero attaccati in una piazza ormai deserta, vista l’ora tarda. Erano usciti per festeggiare un buon contratto commerciale siglato a nome dei Fernandèz-Carriedo. Quando erano arrivati nella piazza erano stati circondati da dieci ombre scure, subito Lovino si mise in posizione di attacco, lanciò un pugnale anche ad Antonio perché lo aiutasse, questi imprecò:
“ mierda! Prorprio ora che mi pregustavo una bella serata con il mio Lovinito”,
Lovino sbuffò ma non sciolse la sua posizione di guardia.
I sicari attaccarono per primi ben consapevoli che lasciare la prima mossa ad un Vargas poteva essere pericoloso. Lovino stava combattendo contro sei uomini ma non era facile nemmeno per lui, questi erano molto più addestrati ed equipaggiati, Antonio combatteva contro i quattro, puntando soprattutto alla difesa, visto che come arma aveva solo un pugnale.  Lovino era riuscito ad abbattere tre sicari, mentre Antonio due, ad un tratto uno dei sicari prese uno strano tubo con una specie di grilletto, sparò e ne uscì una catena che Lovino schivò, purtroppo non aveva calcolato il ritorno, infatti la catena tornando indietro riuscì ad avvolgerlo e immobilizzarlo, inoltre più si muoveva per liberarsi più gli uncini della catena aderivano alle sue carni. Antonio provò ad avvicinarsi per liberarlo, ma si bloccò quando Lovino gli urlò:
“ scappa cretino! Mettiti in salvo!”,
Antonio fece segno di no con la testa:
“ non ti lascio solo mi amor!”,
Lovino sapeva che era inutile, quando Antonio decideva una cosa lo si poteva solo assecondare, cercò ancora una volta di liberarsi ma niente, intanto il sicario che lo teneva imprigionato stringeva così forte che quasi non lo faceva respirare, alla fine svenne,  mentre il sicario si caricava Lovino sulle spalle gli altri circondarono Antonio e alla fine prevalssero facendolo svenire. 
Nel frattempo in casa Beilschmidt infuriava la battaglia. A far loro visita furono solo due uomini, Ivan e un sicario.
I due fratelli attaccavano quell’enorme armadio senza riuscire a scalfirlo, come arma Ivan usava solo una spranga di ferro su cui vi era un rubinetto, ma accidenti se faceva male, con un solo colpo poteva romperti le ossa, mentre Feliciano si occupava del sicario. 
Feliciano nella lotta non era mai stato un tipo molto leale, visto che non era bravo come il fratello usava qualsiasi trucco, dagli attacchi nei punti cechi a tecniche piuttosto subdole, come calci in zone delicate, oppure sgambetti, al contrario il modo di combattere del Beilshmidt era molto cavalleresco, ma anche prevedibile, Ivan li aveva in pugno. Ivan trovava interessanti quei due fratelli in genere gli altri gli si sottomettevano subito, invece quei due non avevano la minima intenzione di arrendersi, specie quello coi capelli bianchi, il suo sguardo quasi bruciava, Ivan sentiva un brivido lungo la schiena quando incrociava quello sguardo.
Feliciano intanto era riuscito a disarmarlo, tuttavia il suo nemico era molto abile nelle arti marziali. Ivan rispondeva colpo su colpo non importa che fosse un colpo di pistola oppure la lama di una spada, Gilbert e Ludwig non sapevano più che fare, l’unica era resistere fino all’arrivo di Feliciano.
Ivan si stava davvero divertendo, quei due erano proprio degli ossi duri, nel frattempo Feliciano era riuscito ad uccidere il suo avversario, quando Gilbert e Ludwig si girarono per poco non vomitarono l’anima vedendo in che condizioni era il corpo nemico, non sembrava nemmeno un essere umano, quel lato del loro Feli era spaventosamente inquietante, erano contenti di averlo come alleato e non come nemico, Feli a volte aveva un lato che definire crudele era un eufemismo.  Ivan invece fece un fischio di apprezzamento e sorrise in modo inquietantemente dolce.
Una volta che Feliciano si riunì ai suoi protetti ebbe un idea che si affrettò a spiegare.
Gilbert partì all’attacco mettendosi a sinistra, stessa cosa Ludwig a destra, mentre Feliciano si portò alle spalle di Ivan per trafiggergli la noce del collo, ma furono sbaragliati. Ivan fece un salto e si portò alle spalle di Feliciano, Gilbert e Ludwig dovettero fermare l’attacco per non colpire Feliciano, allo stesso tempo mentre era in aria usò la sua arma su Feliciano, che fu colpito allo stomaco con una forza micidiale, tanto da fargli vomitare anche l’anima e facendolo svenire, Ludwig a quel puntò lo caricò per la rabbia ma Ivan lo disarmò e poi gli fece lo sgambetto dandogli infine un colpo in testa che lo fece svenire all’ istante. Ivan avevo scelto la sua preda ovvero Gilbert, i due si guardarono come due belve feroci pronte a sbranarsi, Ivan doveva stare attento, Gilbert era veloce  e preciso nei suoi attacchi, mantenendo un eccezionale sangue freddo, Ivan lo trovava sempre più interessante, quello era un uomo che mai si sarebbe piegato. Ricominciò il duello, attacchi, parate effettuati in maniera serrata, Gilbert stava imparando a leggere i movimento avversari ed era la prima persona che riusciva a ferirlo, questo entusiasmò ancora di più Ivan.
Ad un tratto si sentì un colpo di pistola che ferì Gilbert ad un fianco facendolo svenire,  Ivan si guardò attorno e vide un terzo sicario che era stato mandato da Alfred, poi prese delicatamente Gilbert e lo portò via mentre il terzo sicario lasciava un biglietto.
   
 
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