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Autore: T612    14/01/2019    1 recensioni
In breve: l'epica partita a scacchi tra Eternità e Morte che ha inevitabilmente ribaltato le sorti di Terra-616.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Endgame (fine partita):
Parte conclusiva della partita in cui sono presenti sulla scacchiera solamente pochi pezzi, oltre ai due re. Il numero di pezzi è ridotto e il valore di ognuno dei restanti aumenta insieme al raggio d’azione, i sacrifici sono molto più difficili da realizzare e quando avvengono portano di solito allo Scacco Matto oppure alla promozione forzata di uno o più pedoni.
 
***
 
Eternità continua a fissare la scacchiera, prefigurando il contrattacco dell’avversaria, valutando quale sia la giusta pedina da muovere e in quante mosse può dichiarare il Matto… continua a studiarla pensoso, con le spalle al muro e incapace di trovare un’alternativa.
Rischia, afferra l’Alfiere spostandolo tra le caselle, sentendo il ghigno scricchiolante dell’avversaria prima di vederlo… è una pazzia, ma non ha alternative se vuole vincere la partita.
-Mossa stupida. -afferma Morte, afferrando il suo Re con le dita scheletriche, eliminando definitivamente l’Alfiere dalla scacchiera.
-Era l’unico modo.
Chiudono entrambi gli occhi mentre la Conoscenza fa breccia nelle loro menti, mostrando loro le conseguenze della loro partita a scacchi che si ripercuote sulle sorti dell’universo. Eternità osserva sconfitto il suo Alfiere consegnare la Gemma del Tempo, mentre Morte sorride alla vista del suo Re che aggiunge un altro tassello al suo piano folle.
-Mi stai servendo il tuo Re su un piatto d’argento, Eternità.
Numericamente Eternità aveva più pezzi in gioco, ma la guardia del suo Re era stata compromessa… non ha altra scelta se non azzardare con un’altra pazzia per salvarsi dal Matto. Nota soddisfatto il ghigno di Morte smorzarsi quando muove il Cavallo, minacciando il Re dell’avversaria, ma perdendo un altro pezzo dalla scacchiera quando Morte contrattacca eliminando l’altro Cavallo a guardia del suo Re.
Morte gioisce, convinta di avere la vittoria in tasca, quando il suo Re schiocca le dita nonostante il suo Cavallo gli abbia conficcato un’ascia sul petto, mentre Eternità trattiene le lacrime nel vedere estinguersi mezzo universo… è un sacrificio estremamente doloroso ma necessario.
Avverte il contraccolpo quando Morte reclama tutte le anime che ha scelto di sacrificare, provando un forte vuoto alla bocca dello stomaco nel vedere quanto l’universo sia influenzato dalla scacchiera che si contendono le due entità… non aveva previsto il contrattacco di Morte, osserva sconfitto il vuoto lasciato dal suo Cavallo, ridotto ad un cumulo di cenere ai piedi del suo Re, compromettendo irrimediabilmente l’equilibrio precario che lo sorregge, temendo seriamente di subire il Matto per la prima volta dall’inizio della partita.
-Siamo alla fine dei giochi ora. -gongola Morte alla vista delle fila decimate di Eternità, osservando ammirata la magnifica opera del suo Re. -Proviamo a far la conta di cosa ti rimane sulla scacchiera?
Eternità subisce in silenzio le risa di Morte, ragionando sul come vincere la partita… numericamente è ancora in vantaggio, ma è una magra consolazione se rischia di perdere tutto da un momento all’altro.
-Hai scelto di giocare con dei pezzi discutibili, Eternità. -continua ad infierire Morte, poggiando la spina dorsale contro lo scranno di legno, accarezzando con la falange la corona della pedina che rappresenta il suo Re. -Non come me che ho scelto un vincitore nato.
-Sono pezzi discutibili, te lo concedo…ma solo se presi singolarmente, devi considerare la visione d’insieme, mi sono scelto una squadra con del potenziale per rendere la partita interessante.
-L’armaiolo che hai eletto Re ha disintegrato la squadra di cui parli. -commenta sprezzante Morte, la mandibola scricchiolante che torna a mostrare il suo solito ghigno. -Hai una squadra distrutta in partenza dal tuo stesso Re, devo ammettere che è dannatamente interessante, ma è anche la causa del tuo suicidio strategico.
-Non credo... tu non conosci le mie pedine, Morte.
Eternità osserva il suo Re distrutto e affranto, esposto agli attacchi, ma con le spalle coperte nonostante tutto… È ben consapevole che sia il pezzo più vulnerabile senza che Morte glielo faccia notare, ma ha solamente bisogno del sostegno delle altre pedine per far fronte all’epilogo della partita, come le pedine necessitano assolutamente della sua direzione… la squadra non può fare a meno del suo cuore, del punto di partenza che ha dato origine al tutto, anche a costo di spingersi fino ai confini dell’universo per recuperarlo.
-Se lo dici tu… Allora vogliamo parlare della tua Regina? Non mi spiego perchè tu non abbia voluto muovere il pezzo più potente che possiedi. -obietta Morte indicando la pedina ancora agli angoli della scacchiera.
-Se ti spiegassi il perché delle mie scelte non ci sarebbe più gusto nel giocare. -rincara la dose Eternità, studiando oltre la scacchiera quel generale indipendente che aspetta solamente di venire contattata per essere tirata in ballo, per ribaltare gli esiti della partita e condurre il gioco a suo vantaggio. -Forse volevo solo aspettare la fine dei giochi, non trovi?
-Forse… -il tono di voce di Morte si assottiglia, puntando preoccupata le orbite vuote sui pezzi rimanenti, studiando con attenzione anche le pedine trascurabili che non rappresentano una vera minaccia, timorosa di ricevere attacchi non previsti. -Anche se mi rassicura che il tuo Alfiere superstite non rappresenti più una minaccia concreta, ha abbandonato nuovamente lo scudo.
Eternità mostra l’accenno di un sorriso davanti a quel tenue sforzo di screditare il suo pezzo da novanta, trovando buffo il tentativo di Morte di sminuire le sue doti da stratega, nonostante riesca ad installargli il dubbio che a conti fatti il suo Alfiere superstite sia la pedina fatale per smuovere il gioco in suo favore… a fine partita nessun sacrificio è facile, anche se gli esiti della partita rimangono un mistero fino alla mossa decisiva che dichiara il Matto, i movimenti del gioco restano completamente imprevedibili.
-Ma ciò non significa che sia stanco di combattere, gli serve solo il giusto incentivo.
-Colpirai quando meno me lo aspetto?
-È una possibilità, ma non l’unica.
-Certo… come posso dimenticare il tuo Cavallo impulsivo. -dichiara Morte puntando la falange contro la pedina in questione, ma riferendosi al colpo basso inflitto al suo Re in precedenza.
-Impulsivo e imprevedibile. -ribadisce Eternità tamburellando con le dita sul bordo della scacchiera, mentre nel suo cervello si sviluppano una serie di idee per la prossima mossa da compiere… deve solo scavalcare l’ostacolo utilizzando una soluzione non convenzionale, qualcosa di dannatamente rischioso, ma allo stesso tempo inconcepibile agli occhi di Morte, a tal punto da coglierla di sorpresa.
-Mi sorprende che finora la tua Torre sia stata così poco collaborativa.
-Non temi un attacco diretto? -chiede guardingo, valutando le considerazioni leggere di Morte, carpendo le informazioni necessarie per portarsi in vantaggio.
-Non quanto credi, il mio Re è nettamente superiore dal punto di vista della forza bruta.
Eternità annuisce meditabondo, lasciandole credere che la mossa vincente si basi sulla strategia della forza bruta, tenendo per sé la peculiarità nascosta della sua Torre… nasconde il bluff su quanto in realtà i sentimenti influiscono all’interno del gioco, ragionando sul come sfruttare la rabbia della sua Torre a proprio vantaggio.
Morte distoglie lo sguardo dai pezzi sul tavolo, scollegandosi da quel luogo per ammirare l’alba sorgere, affiancando il suo Re sul terreno cosparso di cenere e sabbia rossa, beandosi della quiete dopo la tempesta.
Eternità abbassa lo sguardo sul tavolo, contando e rivalutando nuovamente i pezzi restanti, constatando con curiosità che Morte non si è espressa a riguardo del suo unico pedone restante.
L’entità osserva la sua posizione precaria, ragionando sul come aggirare la situazione catastrofica che circonda quella determinata pedina… un pedone nel fine partita è un vantaggio notevole, deve solo capire come disincastrarlo dalla sua prigione causata dal pessimo tempismo.
Forse ha un’idea folle e rischiosa, è l’ultima carta che possiede, ma probabilmente è l’ultima che può ancora giocarsi… ha degli elementi discutibili, è un dato di fatto, ma rimane un gruppo di persone eccezionali con un potenziale enorme.
-Eternità, qual è la tua prossima mossa?
Morte è impaziente di vincere la partita, convinta erroneamente di avere già la vittoria in tasca, osservando basita l’avversario che sposta la pedina decisiva.
-Non sorprenderti Morte, è solo l’inizio della fine… siamo a fine partita ora.
 
 
 
Commento della regia:
Tra le tante teorie che circolano su internet, con successiva conferma post-trailer, mi ha incuriosito molto la visione dell’intera faccenda secondo l’ottica di una partita a scacchi e il relativo “Endgame”.
Le mie conoscenze del gioco in sé sono molto rudimentali, ma conosco il ruolo di ciascuna pedina e non ho potuto fare a meno di associare lo spazio di manovra delle stesse con lo spazio di manovra degli Avengers superstiti… a questo proposito spero di aver fatto un buon lavoro per quanto riguarda la comprensione dell’associazione tra personaggio e ruolo.
Per quanto riguarda il chi conduce la partita, ho attinto alle mie basi fumettistiche: Morte ed Eternità sono due entità che, insieme a Infinità e Caos, gestiscono le vicende di Terra-616… consideratele le quattro menti dietro al “big bang” che ha generato l’intero universo Marvel. Tali entità sono opposte, Eternità incarna il concetto di vita, tempo e multiverso, mentre Morte incarna semplicemente sé stessa (oltre ad essere il premio conteso nel triangolo amoroso con Deadpool e Thanos… e la causa degli eventi di Infinity War, nei fumetti tutte le azioni del Titano Pazzo puntavano a compiacerla e conquistarla).
Non ho voluto spingermi oltre ad Infinity War, non ho la più pallida idea di come vogliano sviluppare la vicenda e so che qualunque teoria possa formulare non sarebbe all’altezza, in ogni caso qualunque commento/opinione/recensione è ben gradito,
_T
   
 
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