Cap. 2: Ciondolo
Nick e Judy erano in servizio e si trovavano seduti dentro la volante, ovviamente con la coniglietta alla guida. Avendo tutta l'intenzione di fare una breve pausa, si stavano dirigendo verso un bar del centro da quelle parti: l'unica concessione che la volpe era mai riuscito ad ottenere dalla coniglietta durante l'orario lavorativo (una misera pausa di 5 minuti in cui Nick beveva sempre un succo di mirtillo e Judy un succo di carota), ormai era diventata una piccola abitudine per loro.
"Hey Nick! Che hai oggi? Sei stranamente
silenzioso."
Il volpacchiotto non rispose, era immerso
nei suoi pensieri. Con la zampa destra
nella tasca, stava giochicchiando con
una piccola scatoletta, contenente un
ciondolo: aveva passato mesi a cercarlo,
visitando tutte le gioiellerie della città
e dando fondo alle sue vaste conoscenze
per cercare esattamente quello che voleva.
Alla fine si era arreso, e se l'era
fatto costruire da un suo vecchio "amico",
un alce molto abile con l'oreficeria, sia
a produrla che a farla sparire.
Si trattava di un piccolo pendente in oro
bianco, a forma di carota, con in cima
due pietre a mo' di foglioline, di un viola
intenso, come gli occhi della coniglietta
a cui era destinato. Se l'era fatto pagare
una vera fortuna, quel vecchio bifolco,
però aveva fatto veramente un ottimo
lavoro, era esattamente come Nick lo
voleva.
Era da tre giorni che se lo trascinava
dietro, cercando il coraggio di regalarlo
alla sua Carotina, chiedendole di uscire,
e non come semplici amici stavolta.
Ormai era più di un anno che
dissimulava il fatto di essere innamorato
di lei: non le aveva ancora detto niente
in parte perché terrorizzato da un suo
eventuale rifiuto, in parte per orgoglio.
Figurarsi, lui, che aveva sempre avuto a
disposizione tutte le femmine che
desiderava, che cadevano ai suoi piedi
con un semplice sguardo ammaliatore,
doversi esporre e fare il primo passo?
Giammai!
Però più il tempo passava, e più si
rendeva conto che per certe cose quella
coniglietta era veramente ottusa.
Certo, andava considerato che lui era
un ottimo attore, ma davanti all'esuberanza
di lei non riusciva sempre a tenere su
la maschera, tanto che
persino quell'idiota di Clawhauser, a
giudicare dalle frecciatine che ogni tanto
gli riservava lontano dalle orecchie di
Judy, doveva aver mangiato la foglia.
Probabilmente lei non avrebbe mai
lontanamente considerato la cosa senza
una piccola spintarella, e più il tempo
passava, più rischiava di perdere
l'occasione.
Ecco quindi che, come detto, da tre giorni si trascinava dietro quel regalo cercando di raccogliere il coraggio e aspettando l'occasione adatta per aprire la sua dannata bocca e darle la scatoletta
"NICK!"
"Eh? Cosa?" disse riprendendosi dal
torpore dei suoi pensieri.
"Ecco, per l'appunto. Si può sapere che
hai? Sei distratto ultimamente."
"Niente di che Carotina, sono solo un
po' stanco... Sarà il cambio di stagione."
rispose senza voltarsi.
Una piccola pressione a lato della
fronte lo colse impreparato.
"Ma che diavolo..." voltandosi, si
trovò muso a muso con la sua partner,
col cuore immobile come un inutile sasso.
"Ca-ca-carotina, ma co-cosa..." farfugliò,
rendendosi conto di essere stato appena
baciato sulla testa.
"Beh, che c'è? Stavo solo controllando
se hai la febbre."
Ecco, appunto. Era così spontanea da non rispettare neanche i suoi spazi personali, cogliendolo di sorpresa e uccidendolo ogni volta: una vera tortura, uno dei motivi per cui cominciava a non poterne più di aspettare e far finta di niente.
"No che non ho la febbre Carotina,
dovresti pensare a guidare piuttosto."
rispose mentre il cuore riprendeva con
fatica a battere.
"Guarda che ormai sarà un minuto che
siamo fermi: siamo arrivati, volpe
ottusa!"
Nicholas smontò silenziosamente
dall'auto e si avviò verso il bar.
"Visto che dormi in piedi, oggi ci
rimangono solo quattro minuti per la
pausa."
"Ma dai, non puoi essere sempre così
implacabile..." rispose aprendo la
porta per entrambi.
"Buon pomeriggio agenti, il solito?"
chiese loro il barista vedendoli entrare.
"Si, grazie Thomas." risposero in coro
accomodandosi al loro tavolo.
Qualche istante dopo, mentre sorseggiavano
il loro succo, Nick si aggrappò sotto al
tavolo con le unghie di una zampa, prese
un bel respiro e disse:
"Dimmi un po' Carotina, hai da fare
stasera?"
"...beh, a dire la verità... si." rispose
lievemente imbarazzata Judy.
"Ottimo, perché stavo pensan... No aspetta,
cosa?"
Questa proprio non se l'aspettava. Non
si era ancora fatta molti amici,
stranamente, e spesso se non uscivano
assieme loro due, non aveva molto altro
da fare.
Dissimulando la cocente delusione,
esagerò teatralmente la sua sorpresa per
poi mutare l'espressione in un sorrisetto
sornione ed indagatore.
"Dica un po', agente Hopps, c'è
qualcosa che mi sta nascondendo?" la
punzecchiò.
"Ecco..." rispose lei fissandosi le
zampette, strette attorno al bicchiere
"in effetti, si."
"Carotina, non mi starai organizzando
una truffa o una rapina vero?"
"Certo che no, volpe ottusa... Io,
ecco..." tentennò.
"Eddai, non farti pregare, sputa il rospo.
Già dovrei ritenermi offeso che hai
provato a nascondermi qualcosa, quindi
datti una mossa. Anche perché... " aggiunse
guardando l'orologio "ormai ci resta solo
un minuto di pausa" la provocò.
"..."
Nicholas la stava fissando mantenendo
la sua migliore faccia da schiaffi,
ma dentro di sé stava
urlando: oltre al tentativo fallito,
aveva l'impressione che il seguito della
discussione non gli sarebbe piaciuto
neanche lontanamente.
"Ecco, vedi... Non ti ho detto nulla
perchè... si, insomma, non è niente di
che, almeno per il momento, però...
Da un paio di settimane ho cominciato ad
uscire con un ragazzo."
Eccola lì: la sfortuna che con un
ghigno malvagio gli poggiava la mano sulla
spalla, per poi avvolgerlo in un abbraccio
soffocante manco si trattasse della morte
in persona.
Aveva aspettato troppo.
"Brutto idiota di una volpe ottusa"
Angolo autore
Ed eccoci col successivo, già il giorno
dopo. Questa prima parte della storia mi
viene facile, avendoci già rimuginato fin
troppo.
Non siamo ancora alla lunghezza che
ritengo ideale, ma con calma mi ci
avvicinerò man mano, anche se non
raggiungerò mai sicuramente le 20-40
pagine di media a capitolo di
qualcuno :P
La storia ormai comincia ad avviarsi, giù con le critiche e fatemi sapere dove migliorare :)
Ringrazio intanto Plando per l'ennesimo incoraggiamento. Al prossimo capitolo!
Zamy