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Autore: Branco_Maestri    15/01/2019    1 recensioni
Cos'hanno in comune una persona importante per Beerus e Champa, l'ottavo universo, poche ore all'inizio del Torneo del Potere ed il più grande 'perdente' dell'universo di Dragon Ball?
Una Fan Fiction senza troppe pretese creata cercando di rispettare il più possibile linguaggio e temi di uno degli anime&manga più famosi e con il quale siamo cresciuti, con l'unico obbiettivo di poter intrattenere per qualche ora e chissà? Magari essere giudicata degna di un filler.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Puar, Yamcha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"Sono tutti pronti?"
Chiese lord Beerus verso Whis, contemplando il cielo scuro e nuvoloso nella notte terrestre dal terrazzo della Capsulecorp. Whis annuì flebilmente annunciando.
"Hanno appena finito gli ultimi allenamenti, lord Beerus. Sono tutti pronti per il torneo del potere."
Beerus sbuffò, continuando a guardare davanti a se con un espressione seria in viso.
"Qualcosa non va, lord Beerus."
Beerus chiuse gli occhi per un istante, rimanendo in silenzio per qualche istante, prima di parlare di nuovo.
"Cosa sei venuto a fare, qui? Vuoi forse che ti distrugga prima ancora che il tuo universo venga cancellato nel torneo?"
Riaprì gli occhi, voltandosi avendo percepito una presenza nell'ombra, che spiava sia lui che Whis. Ovviamente, non era da solo. Suo fratello Champa era come sempre accompagnato da Vados, ovunque andasse.
"Non farti troppe illusioni: sarà il tuo universo ad essere cancellato."
Rispose alla provocazione il dio della distruzione in sovrappeso. Lo sguardo delle due divinità si incrociava ancora una volta, ambedue con un sorriso di sfida, ma qualsiasi gioia ci fosse sulle loro labbra, morì presto, mentre Champa parlò ancora.
"Ma non sono qui per questo. Credo che tu possa immaginare perché sono venuto qui, vero?"
Beerus tornò serio, tornando a scrutare il cielo notturno. Segui qualche attimo di silenzio, prima che il dio della distruzione del sesto universo parlasse ancora.
"Il torneo coinvolge ben otto universi. Tra i quali anche l'undicesimo universo. Sappiamo entrambi cosa questo voglia dire."
Beerus non mosse ciglio, ma era evidente che capiva la gravità della situazione. C'era il rischio che sia il settimo che il sesto universo fossero cancellati. E con loro tutte le forme di vita presenti su di essi.
"Non possiamo rischiare che venga cancellata anche lei."
Un fulmine squarcio l'aria, mentre Champa pronunciava quelle parole. Solitamente, i due fratelli si sarebbero affrontati per stabilire quale dei due universi fosse il più forte e quale avrebbe avuto maggiori probabilità di sopravvivere, ma non quando si trattava di lei. Nemmeno la loro rivalità riusciva ad intromettersi, quando parlavano di lei.
"E' un rischio che non possiamo correre."
Rispose finalmente Beerus, uscendo dai suoi pensieri.
"Fortunatamente, almeno io ho un cervello che funziona, e ho trovato una soluzione, ma purtroppo avrò bisogno anche del tuo aiuto per farla accettare."
"Tu? Avresti trovato una soluzione?"
Sibilò Beerus, girandosi verso il fratello, pronto ad ascoltarlo in quell'occasione. Una delle pochissime in cui avrebbe ascoltato una soluzione proposta dal fratello.
"Esattamente. Una soluzione semplice, ma geniale: la manderemo nell'ottavo universo per tutta la durata del torneo! Così, anche se dovesse succedere l'impensabile, lei sarà al sicuro."
"L'ottavo universo? L'universo di Liquiir? Che stupidaggine, Liquiir non lo permetterà mai."
"Liquiir è uno sciocco indolente, non se ne accorgerà, non prima che il torneo sia finito, comunque. Per allora, lei potrà tornare a casa... O comunque, non correrà più il rischio di essere cancellata."
Beerus portò una zampa al mento, riflettendo sull'idea. Il fatto che Champa ammetteva davanti a lui che avrebbe potuto non esserci più una casa alla fine del torneo era un chiaro segnale di quanto fosse importante la faccenda. Soprattutto, di quanto fosse importante lei. Portare lei nell'ottavo universo, rischiando di abbandonarla li da sola se le cose fossero andate male? Di certo non era la migliore delle ipotesi, ma almeno sarebbe stata salva dalla cancellazione degli universi.
"E' la cosa migliore da fare. L'ottavo universo è il più debole tra i quattro esenti dal torneo, anche perché è il più popoloso. Nascosta in un pianetucolo a caso, gli ci vorrebbe un eternità intera a Liquiir per trovarla, e noi abbiamo bisogno solo di 100 takks."
"Sempre che si riesca a convincerla ad andare nell'ottavo universo, vorresti davvero abbandonare lei li da sola alla mercé di Liquiir?"
Champa iniziò a pensare anche lui alla cosa, ritrattando.
"Beh... Anche se le cose si mettessero male, ci sarebbero sempre Whis e Vados che potrebbero assisterla..."
"Uhmmm?"
Fecero in coro i due angeli nel sentirsi tirare in causa in quella faccenda.
"Con tutto il dovuto rispetto, dopo che il torneo sarà terminato, non so quale compito vorranno assegnarci gli omni-re Zeno. Potremmo non essere in grado di dare assistenza a chi che sia per diverso tempo."
"Whis ha ragione. Non sappiamo quali siano l'intenzioni dei grandi Zeno una volta concluso il torneo."
Sorgeva dunque un nuovo problema nei propositi degli dei della distruzione.
"Accidenti. Non abbiamo scelta, comunque. Non possiamo lasciare che lei venga cancellata. Se almeno ci fosse qualcuno da metterle dietro, perché la sorvegli. Anche qualcuno che non sia spaventosamente forte, ma che almeno possa tenerla d'occhio..."
Le parole di Champa fecero improvvisamente accendere un idea nel fratello, che si illuminò subito mentre il pensiero gli attraverso il cervello.
"Forse ci sarebbe una persona..."

"Chi? Io?"
Chiese Yamcha, vedendo gli dei della distruzione ed i loro assistenti piombati in casa sua a quell'ora di notte. E' vero che stava aspettando con impazienza la visita di Goku che lo supplicava di prendere parte al torneo del potere, ma non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi alcune delle creature più potenti e letali di tutti gli universi in casa sua quella notte.
"Poche chiacchere, omuncolo! Non credere che saremmo qui se non avessimo qualsiasi altra opzione. Purtroppo il tempo stringe, e non abbiamo nessun altro di più qualificato a cui rivolgerci."
Rispose Beerus, senza ammettere perdite di tempo.
"Sei sicuro che possiamo fidarci di questo qui?"
"Non abbiamo altra scelta. I nostri guerrieri sono già impegnati nel torneo. E poi se è sopravvissuto alle nostre furie combinate mentre tutti gli altri scappavano, dovrebbe essere abbastanza resistente anche per tenere d'occhio lei."
Rispose Beerus, riconoscendo che il terrestre avesse una certa possanza, almeno nel resistere agli urti. Dal canto suo, Yamcha non sapeva nemmeno se prenderlo come un complimento o come un insulto... O magari come una specie di vendetta karmica: per una, una sola volta che riusciva a fare qualcosa di buono, portando la sua squadra al successo nella sfida di baseball tra i due universi, ecco che la sua impresa tornava indietro a colpirlo dritto in fronte.
"Allora? Ti recherai nell'ottavo universo per tenere d'occhio una persona per conto nostro durante il torneo del potere?"
Gli chiese di nuovo sbrigativo il suo dio della distruzione. E pensare che prima di sapere chi fosse, lo aveva colpito con uno schiaffo in testa... Difficile credere che l'interessato avesse lasciato correre senza decapitarlo all'istante.
"Ma... Ma... Ma io... Io non sono mai stato nell'ottavo universo..."
Boffonchiò come scusa il povero guerriero Z, non sapendo come poter rifiutare la proposta senza che gli dei della distruzione lo cancellassero loro stessi dall'universo.
"Questo non è un problema. Whis ti porterà in un pianeta ai confini dell'ottavo universo dove il dio della distruzione di quel posto non si reca mai. E' un posto simile alla terra, abitato da diverse razze, alcune molto simili ai terrestri, non avrai problemi d'ambientamento."
"O... Ok, ma... Cosa... Cosa dovrei fare di preciso?"
"Dico, che non ci senti da quelle orecchie? Te l'ho già spiegato: devi tenere d'occhio una persona per noi. Dovrai evitare che si cacci nei guai e dissuadere chiunque dal crearle problemi. Una volta che il torneo sarà finito... Beh... Uno di noi due tornerà a prenderla immediatamente. E se non dovesse succedere... Whis o Vados torneranno per lei appena possibile, e tu potrai restare li o farti trasportare ovunque tu voglia come premio."
Quelle parole fecero capire all'uomo che Beerus doveva tenerci davvero a questa persona. Ed anche Champa. Ma lo fecero anche diventare curioso sull'identità di questa persona...
"Chi... Chi sarebbe questa... Ehm... Persona, comunque?"
I due dei della distruzione lo guardarono con uno sguardo assassino a quella domanda, facendogli congelare il sangue nelle vene, ma dovendo ammettere che la domanda fosse legittima, si limitarono a chiudere gli occhi, rispondendo in coro.
"Nostra sorella Charda."
Se prima era congelato, ora Yamcha si sentiva come strappato a metà...
"So...Rella?"
Beerus lo afferrò per la giacca, portandoselo viso a viso mentre sbraitava, visibilmente arrabbiato.
"Sì, esatto, nostra sorella! Per cui sarà meglio che non ti fai venire strane idee! Tutto quello che devi fare e sorvegliarla, fare in modo che non finisca nei guai e non permettere che qualcuno la disturbi, per nessun motivo. E nient altro. Mi sono spiegato?"
Yamcha stava per avere un mezzo infarto, trovandosi cosi faccia a faccia con il dio che gli urlava contro, riuscendo a malapena a rispondere con uno strozzato.
"Va... Va bene, ho... Ho capito."
Trattenendo quasi le lacrime. Beerus lo lasciò andare, forse mentre si chiedeva se stava facendo la cosa giusta, ma sapeva di non avere alternative. Il dio si voltò, dicendo solo
"Bene. Preparati, Whis tornerà a prenderti tra poco. Ti conviene farti trovare pronto, se non vuoi che ci ripensi."
Prima di allontanarsi dalla casa e apparentemente dalla terra stessa, lasciando da solo il guerriero Z con le gambe che ancora gli tremavano. Yamcha si lasciò andare cadendo in ginocchio, ancora incredulo per la situazione in cui era capitato. Dover lasciare la terra trasferendosi in un altro universo per sorvegliare la sorella di due dei della distruzione. Se glielo avessero detto, non ci avrebbe mai creduto. Il poveretto restò per lunghi attimi a terra inebetito, incapace di capire o accettare la situazione. Si svegliò solo quando Puar striscio fuori da sotto il mobile in cui si era nascosto all'arrivo degli dei, temendoli come e più del suo amico umano.
"Yamcha, presto! Beerus ha detto di prepararti! Ti conviene farlo se non vuoi che distrugga te e forse tutta la terra! Quello è un dio della distruzione e non ci mette niente a polverizzare il pianeta!"
Le parole del suo grande amico lo risvegliarono dal torpore in cui era caduto per la paura, ritornando in se quanto basta per capire che era meglio non perdere tempo! L'uomo si tirò in piedi, cercando una confezione di capsule dove inserire alla svelta quello che avrebbe potuto servirgli nel viaggio. Puar gli diede una mano, ma quando Yamcha lo vide inserire molti capi di abbigliamento nelle capsule rimpicciolenti, cominciò a capire meglio cosa comportava quel viaggio.
"Perché mi fai portare dietro tutta quella roba?"
Chiese al suo migliore amico, anche se già sapeva la risposta. Le orecchie di Puar si abbassarono, mentre continuava ad aggiungere roba alla scorta di vestiti.
"Puar... Non starò via a lungo. Goku ha detto che il torneo durerà poco. Una volta terminato, Beerus tornerà a prendere la sorella e mi riporterà qui con tutti gli altri."
Puar singhiozzò... Era abbastanza ovvio cosa passava per la testa della piccola creatura azzurra. Goku e i guerrieri Z ne avevano vissute tante, e spesso si erano trovati sull'orlo del fallimento, ma questa volta. Questa volta sembrava che le speranze fossero ancora più esigue di tutte le altre volte.
"Puar, non dobbiamo disperare. Ci siamo già trovati in queste situazioni, prima. Vedrai che Goku e gli altri riusciranno a cavarsela, anche questa volta. In quanto a noi..."
Cerco di rincuorare il suo amico di sempre, prima di aggiungere, anche se con un tono di voce che più che rincuorante sembrava chiedere di essere rincuorato.
"Beh... Noi dovremo... Passare una giornata in... In compagnia della so... Sorella di Beerus..."
Balbettò, facendo sorridere il gattino volante. Si prepararono in fretta, prendendo quanto necessario e miniaturizzandolo nelle capsule. Yamcha avrebbe potuto portarsele comodamente in tasca, ma si munì di zaino, per poter contenere anche Puar, sperando che così il suo amico non venisse scoperto. Come preannunciato da Beerus, Whis torno qualche minuto dopo, bussando alla porta di casa con grazia anziché invadere l'abitazione dell'uomo come fatto dal dio. Yamcha diede un ultimo sguardo al suo mondo, sapendo nonostante le speranze che covava in se che avrebbe potuto essere l'ultima volta che lo vedeva, prima di andare assieme a Whis verso una nuova avventura in un nuovo mondo.

Il trasporto di Whis fù istantaneo. In un battito di ciglio, Yamcha non era più sulla terra, bensì su un pianeta sconosciuto, almeno per lui. Beerus aveva detto il vero: il pianeta su cui era capitato assomigliava molto alla terra, se non per qualche piccolo dettaglio... Come la gravità superiore.
"Accidenti... E' più difficile muoversi qui che non sulla Terra."
Commentò, al che Whis rispose.
"Effettivamente, la gravità su questo pianeta è di poco maggiore a tre volte quella della Terra."
"Più di tre volte... Sfido io che in questo universo hanno tutti un alto livello di combattimento."
Whis sorrise, mantenendo il contegno. Nonostante l'uomo avesse proclamato di aver abbandonato la vita del guerriero anni prima, sembrava aver comunque continuato ad allenarsi per sopportare cosi bene la gravità aumentata del pianeta.
"Oh, quasi dimenticavo..."
Disse Whis, alzando il bastone e puntandolo verso l'uomo. Yamcha si impietrì, credendo in un attacco, ma lo scettro di Whis lo toccò appena in fronte, senza fargli alcun male.
"Ecco, così sarai in grado di comprendere la lingua di questo pianeta come fosse la tua. Ti sarà utile."
Spiegò l'angelo, parlando però in una lingua aliena, ma che giungeva all'orecchio del terrestre chiara e comprensibile, facendogli quindi un dono piuttosto utile. Dopo qualche attimo di ambientazione, comunque, fu sorpreso dall'apparizione degli altri, trasportati sul pianeta da Vados qualche istante dopo il suo arrivo. Con Beerus e Champa, c'era anche lei, la fantomatica sorella dei due. Più simile a Beerus data la figura minuta, poco più bassa del dio, Charda si ergeva davanti a Yamcha, scrutandolo con degli occhi indagatori felini che non presagivano nulla di buono. La sorella degli dei gli si avvicinò con una camminata femminile, come a voler mettere in mostra le sue forme più arrotondate ed aggraziate di quelle dei fratelli, coperta anche lei con gli abiti tipici dei distruttori, ma con i calzoni e i dettagli del vestito in viola rispetto al blu e al rosso dei suoi relativi, senza contare un paio di cinghie di cuoio extra per evitare movimenti indesiderati possibilmente sconvenienti del pezzo sopra. La strana creatura felina si chinò in avanti, ispezionandolo e guardandolo dritto negli occhi, avvicinandosi tanto da far piegare il terrestre all'indietro cercando di non entrare in contatto fisico. La ragazza felina si girò di scatto verso i fratelli, commentando in tono quasi offeso.
"Sarebbe questo tanghero qui il mio accompagnatore?"
Indicando Yamcha con un pollice, quasi l'idea di doversi accompagnare ad un terrestre di livello cosi infimo fosse un insulto per lei. Le due divinità si sbrigarono a sorriderle imbarazzati, cercando di tranquillizarla.
"Perché ora lo vedi così, sorellina, ma in realtà è una persona in gamba! Davvero! Vero Champa?"
"Cos?!? Cioè, sì! Sì, sì. E' un guerriero formidabile! Pensa che è riuscito a sostenere l'energia distruttiva combinata di me e Beerus senza scappare e senza fare una piega! Davvero, non potresti essere in mani migliori nemmeno se ti affidassi a Vados!"
L'angelo in questione tossi a quell'affermazione, guardando con una leggera espressione di contrarietà il dio della distruzione al quale è stata assegnata, mentre il fratello sembrava trattenere una risatina per il commento.
"Infatti! Infatti! Nemmeno io potrei lasciarti in mani migliori affidandoti a Whis!"
Cosi com'era spuntato, il sorriso sparì dalle labbra di Whis, spostandosi su quelle della sorella prendendo quelle parole per una specie di piccola vendetta.
"Uffa... Se lo dite voi... Ma perché non potete stare qui voi con me?"
Beerus e Champa trasalirono, cercando di convincere la sorella.
"Te l'abbiamo già detto, sorellina... Noi vorremmo, ma vedi..."
"Sono ordini dall'alto... Ma prorio davvero dall'alto... Dobbiamo recarci tutti e due dal grande Zeno in persona. Roba importante..."
Charda non sembrava troppo convinta.
"Ma perché devo stare qui in questa topaia di universo? Non posso stare nei vostri?"
"Assolutamente no, sorellina! Il grande Zeno potrebbe aver intenzione di ispezionare i nostri universi e... Beh ecco..."
"Cosa c'è? Avete paura che se il grande Zeno possa conoscermi potrebbe decidere di fare me dea della distruzione al posto di un bamboccio scheletrico e di un ciccione?"
Entrambi i distruttori si zittirono con una faccia tra il deluso e l'offeso, sapendo di non poter rivelare tutta la verità alla loro sorellina, ma non per questo accettando per partito preso i suoi insulti. Dietro di loro, la flemma dei loro attendenti era messa a dura prova dalla voglia di ridere di loro, mentre Yamcha ancora si chiedeva se dovesse ridere, scappare o svenire... O tutti e tre assieme...
"Va bene, se avete paura di perdere il vostro posto di lavoro potrei anche decidere di passare una giornata in questo posto mentre i miei cari fratellini fanno vedere i loro bei universi al grande Zeno."
Incredibile come parlasse leggermente di una creatura con un potere terrificante come Zeno, nonostante il solo nome faceva tremare i suoi fratelli distruttori. Quantomeno, la ragazza sembrava ora disposta ad accettare le loro condizioni, per cui i due ingoiarono il rospo e il loro ego, preferendo la sicurezza della sorella a dare sfoggio della loro potenza.
"D'accordo allora... Torneremo quanto prima per riportarti a casa. O almeno... Lo speriamo..."
Charda alzò un sopracciglio nel sentire quella frase strana pronunciata dal fratello Beerus, ma la sua sorpresa fu ancora maggiore quando questo le si fece avanti, abbracciandola per un istante, dicendo.
"Stai lontana dai guai, va bene? E fai la brava, mentre noi saremo via..."
Con un tono strano. Come mai tanta preoccupazione? Beerus la lasciò, cedendo il posto al fratello Champa, che abbracciò anche lui la sorella, in un modo che... Sembrava quasi le stesse dicendo addio.
"Ricorda che i tuoi fratelloni ti vogliono bene. Cammina sempre a testa alta."
Quelle parole fecero quasi preoccupare la ragazza, tanto da guardare i due in maniera interrogativa, ma Beerus spezzò la tensione del momento, dirigendo un occhiata da brividi verso l'accompagnatore della sorella e presunta guardia del corpo.
"E tu vedi di non deluderci! Tieni gli occhi bene aperti e vedi di occuparti dei bisogni di nostra sorella senza distrazioni. Se qualcuno o qualcosa dovesse anche solo disturbarla senza che tu muova un dito..."
L'espressione del dio della distruzione era qualcosa di inquietantemente eloquente per il terrestre, che si sentì obbligato a mettersi sull'attenti
"S... Signor sì, sì signore!"
Rispose imbarazzato e intimidito il povero umano.
"Bene, sarà meglio per te."
Commentò in ultimo il distruttore, prima di dover partire per tornare ai suoi affari, assieme al fratello, sapendo bene che poteva essere l'ultima volta che vedevano la sorella. Dovettero sperare di aver fatto la cosa giusta, mentre Whis e Vados usavano i loro poteri per trasportare loro stessi ed i loro assistiti verso i rispettivi universi ed i rispettivi team, verso il torneo del potere e la loro possibile dipartita.
Rimasero solo Yamcha e Charda, soli nell'ottavo universo.
   
 
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