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Autore: cabin13    16/01/2019    1 recensioni
|Missing moment prima serie||pre-BoL|
Nico si contorce, si dimena disperato, lotta con i denti e con le unghie contro le malefiche mani che si avvinghiano ai suoi vestiti e gli si conficcano nella carne, ma è sempre più debole, sta perdendo le sue energie. Sono voci spettrali quelle che lo chiamano; lo invitano a seguirlo, a perdere il proprio io in quella massa sconfinata di nulla.
Il giovane ragazzo vorrebbe urlare, ma non ne ha la forza, non riesce nemmeno a muoversi, a malapena respira e tutto il suo impeto iniziale si è esaurito in breve tempo. Pare quasi che le ferite della sua anima – il dolore dell’ultimo periodo, la rabbia per la morte di Bianca, la solitudine dopo essere stato abbandonato – si siano trasferite sul suo fisico e ne stiano bloccando ogni azione, già introdurre aria nei polmoni gli costa una fatica immane.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nico di Angelo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ombra

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Il sopra diventa sotto, l’avanti diventa indietro e tutto si perde in un vortice nero che si sigilla sopra la sua testa allontanando ogni flebile raggio di luce: è sommerso nel suo elemento, la tenebra, e dovrebbe essere al pari di un pesciolino nel mare, destreggiarsi nelle ombre come se fosse tra mille bolle.

Invece sta annegando.

Nico si contorce, si dimena disperato, lotta con i denti e con le unghie contro le malefiche mani che si avvinghiano ai suoi vestiti e gli si conficcano nella carne, ma è sempre più debole, sta perdendo le sue energie. Sono voci spettrali quelle che lo chiamano; lo invitano a seguirlo, a perdere il proprio io in quella massa sconfinata di nulla.

Il giovane ragazzo vorrebbe urlare, ma non ne ha la forza, non riesce nemmeno a muoversi, a malapena respira e tutto il suo impeto iniziale si è esaurito in breve tempo. Pare quasi che le ferite della sua anima – il dolore dell’ultimo periodo, la rabbia per la morte di Bianca, la solitudine dopo essere stato abbandonato – si siano trasferite sul suo fisico e ne stiano bloccando ogni azione, già introdurre aria nei polmoni gli costa una fatica immane.

È la forza di volontà quella che lo tiene ancorato alla sua ultima scintilla di sanità mentale, la parte di cervello che è presente in ogni essere umano e spinge i viventi a non rinunciare a quel dono chiamato esistenza.

Gli ululati delle ombre vengono coperti da una lontana risata arcigna e graffiante, che gli riecheggia nelle orecchie e gli ricorda il dottor Thorne. Perché gli sia venuto in mente quell’individuo proprio in quel momento, il figlio di Ade non lo sa e fa di tutto per cacciare il ricordo nei più reconditi angoli della sua memoria. Forse è la disperazione di quel luogo – ma si può considerare luogo la tenebra più nera? – o forse è l’effetto che le voci hanno sul suo subconscio.

Non ha tempo di stare a scoprirlo, deve assolutamente uscire di lì. L’oscurità è troppo potente, gli sta riempiendo narici e polmoni come stille che traboccano da un contagocce e pian piano lo sta uccidendo.

Un’illuminazione.

Le voci sono gli altri, quelli che si sono persi nell’ombra prima di lui, quelli soffocati da un potere troppo potente che non hanno avuto la forza di sottomettere.

Un’altra illuminazione – che stavolta non è proprio un pensiero suo, ha un timbro che gli ricorda il modo in cui parla Minosse.

Lui è più forte della tenebra, sono le ombre che sono fatte per sottomettersi ai figli degli Inferi. Le sue capacità sono immensamente smisurate e, se si concentra abbastanza, può piegare al suo volere persino le pieghe dello spazio.

Nico digrigna i denti e sbuffa dalle narici, ritrovando finalmente la mobilità del suo diaframma. Assottigliando gli occhi, riesce a scorgerle davvero le pieghe nel nero che gli si estende davanti: è come osservare un lenzuolo steso che viene sbatacchiato dal vento. Le increspature si formano, si ingrandiscono, si rimpiccioliscono fin quasi a sparire e poi si ingigantiscono di nuovo.

Un brivido gli percorre la colonna vertebrale, sta riacquistando le sue facoltà motorie e più si concentra sulle pieghe più avverte un forte formicolio alle dita, alle braccia, alle ginocchia. È come tornare a galla dopo un’apnea infinita sotto metri e metri di acqua gelida e oscura, i polmoni che si riempiono di una nuova aria fresca non più contaminata dall’ombra velenosa.

Una piega si agita e si contorce proprio davanti al suo naso e il figlio di Ade coglie l’opportunità al volo: il cervello impartisce l’ordine ed è un sollievo quando si rende conto che i muscoli stanno veramente eseguendo.

Un passo. Un passo per attraversare un’apertura dello spazio.

È il primo passo verso un nuovo potere sull’oscurità ed ha un forte rumore di clacson, una sequenza di colori psichedelici e una scrittura impossibile da capire. Nico non sa dov’è finito di preciso, ma, come la spettrale figura di Minosse al suo fianco, sa che ce l’ha fatta. Ha viaggiato nell’ombra.

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Hola gente

Preghiamo il santo html di non sfigurarmi l'ultimo paragrafo o addirittura l'intero testo (una volta mi è successo... potete immaginare il mio fine disappunto *inserire ironia* quando me ne sono accorta)

Questa breve one shot non ha né capo né coda e puntualmente il titolo è messo un po' a caso; è una storia nata durante un'ora di storia in cui non avevo niente da fare ed è cresciuta nell'ora successiva di tedesco, ma poi quando ho sviluppato sul pc l'incipit che avevo scritto a scuola gli eventi hanno finito per prendere una piega totalmente diversa e dal descrivere Nico timoroso di perdersi nell'oscurità sono passata a descrivere il suo primo viaggio nell'ombra.

Per la parte (o forse dovrei dire riga) in cui Nico riflette sulla volontà che tiene gli umani attaccati alla vita fino all'ultimo prendeteva con Schopenhauer e sul quel poco che mi ricordo dai miei appunti bellissimi sulla sua filosofia ^^'

Nel finale di questa shot, il luogo con i colori psichedelici e i segni incomprensibili è la Cina, perché mi ricordo che veniva detto che la prima volta che usa il suo "teletrasporto" finisce proprio in Cina. I segni incomprensibili sono i kanji cinesi (si chiamano kanji anche lì? O solo in Giappone? Aiut- non ne ho idea) che ovviamente lui non riesce a capire...

Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios

   
 
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