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Autore: MissRosalie42    18/01/2019    1 recensioni
Skam Italia.
Il titolo, Aspettando Marzo, spiega proprio perché la sto scrivendo. Pubblicherò un capitolo al giorno, fino a marzo, come se fossero clip, parlando di come la vita andrà avanti per tutti i personaggi, da un punto di vista esterno, quindi saranno tutti protagonisti a capitoli alterni.
Cercherò di non fare spoiler per chi non ha visto Skam norvegese.
Coppie che troverete sicuramente: Martino e Niccolò, Giovanni e Eva, Eleonora e Edoardo, Elia e Filippo, ma ce ne saranno anche altre (ad esempio penso di aggiungere Silvia e Luchino).
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo ventinove
Una serata movimentata
18 gennaio
 
Silvia aveva appena aperto l’app di Instagram, ed Eva, seduta accanto a lei, sbirciò. C’era una foto appena pubblicata da Edoardo, era un selfie con Federico. Riconobbe il divano, pochi minuti prima era stata lei a sedersi lì. Alzò lo sguardo e intravide i due ragazzi nella stanza accanto, che ridevano e scherzavano con degli amici.
Federico l’aveva evitata per tutta la sera, lì a quella festa di diciotto anni di una ragazza che Eva neppure conosceva bene. Le vere invitate erano Silvia e Federica, lei e Sana stavano facendo da +1.
Avrebbe voluto parlare con lui per chiarire la loro situazione, qualunque essa fosse, ma lui chiaramente non voleva e lei quella sera non era dell’umore giusto.
Silvia era distratta da una conversazione proprio con Sana, quindi lasciò l’app aperta. Eva diede un’altra occhiata e notò una Storia di Giovanni.
“La guardiamo?” Non sentì neppure la domanda.
Gio pubblicava raramente qualcosa su Instagram, quindi Eva era curiosa, ma non le andava di usare il proprio telefono.
“Eva? Ei, Eva?”
Silvia stava cercando di attirare la sua attenzione.
“Cosa?” fece Eva, sollevando lo sguardo.
“La guardiamo?” chiese di nuovo Silvia, sollevando il telefono.
Sul viso di Eva si dipinse un sorriso colpevole. Anche Silvia sorrise e cliccò sulla faccia di Gio.
Era un video. Giovanni non si vedeva, ed Eva ne fu delusa, però si sentiva la sua risata in sottofondo. Il protagonista era Elia, che dall’Altare della Patria fingeva di volersi stendere in cima alle scale per rotolare giù. Era evidente che aveva bevuto. In realtà, persino dalla risata di Gio, Eva si accorse che anche lui era un po’ brillo. L’inquadratura si spostò su Luca, che guardava Elia e rideva.
Poi il breve video finì.
“Niente di che” disse Silvia.
“Già” commentò Eva. Da quando aveva scoperto che Gio aveva lasciato l’argentina, aveva pensato mille volte di tornare da lui, ma poi si era sempre data della stupida. Era il momento di imparare la lezione: tra lei e Gio non poteva funzionare. E poi al momento stava ancora un po’ male per come era finita tra lei e Federico. Si sentiva confusa, e l’unica cosa che voleva davvero era stare da sola, anche se sentiva la mancanza di entrambi.
“Vado a prendermi qualcosa da bere” disse Eva, quasi sottovoce, e si alzò.
Silvia la guardò allontanarsi. Fede e Sana stavano parlando di qualche cosa tra loro, e la bionda sbloccò di nuovo il telefono.
Cercò il profilo di Giovanni e riguardò la Storia. Fermò il video su Luca. Dopo la radio non le aveva più chiesto di uscire né l’aveva contattata. Quella mattina si erano incrociati in corridoio durante l’intervallo, ma si era limitato a salutarla. Forse gli era già passata la voglia di uscire con lei? Sarebbe stato comprendibile, in fondo a scuola era pieno di ragazze molto più belle di lei.
 
Gio scoppiò a ridere.
“Che c’è?” chiese Elia.
I tre ragazzi stavano aspettando l’autobus lì a piazza Venezia, di fronte all’Altare, seduti su una panchina.
“Filippo ha risposto al video” rispose l’amico.
“Che video?” domandò Luchino.
“Ho messo su Instagram il video di Elia che vuole rotolare giù per le scale.”
Elia si irrigidì. Non era un problema che Gio avesse pubblicato il video. Non era il primo di quel genere che vedeva la luce e ormai conservare la dignità col resto della scuola lo preoccupava in misura minima. Però non si aspettava che Filippo commentasse ed era nevoso su cosa potesse aver detto. Come con Martino, quando Elia si era confidato il giorno precedente, non aveva voluto svelare il nome del ragazzo.
“Dice di tenerti d’occhio perché se bevi anche solo un altro bicchiere di birra ti troveremo ad arrampicarti sul Colosseo” lesse Giovanni a voce alta.
“Non sono così ubriaco!” esclamò Elia.
“Già, diglielo a Filippo che lui ste cose le fa al naturale” commentò Luchino con una risata.
Più tardi, tornato a casa, Elia decise di rispondergli lui stesso, in privato come la volta scorsa.
Elia: Non ero così ubriaco
Filo: Ovvio
Elia: Sono serio
Filo: Ti credo
Elia: Non mi pare
Filo: Se è vero che non sei ubriaco, dimostramelo
Elia: E come faccio?
Filo: Sono in un bar a Trastevere con degli amici. Raggiungeteci e ti offro l’ultimo cocktail
Elia: Sono già tornato a casa
Filo: Peccato
Elia: Sarà per la prossima volta
Filo: Me lo segno
 
Stava quasi per addormentarsi quando sentì il telefono vibrare. Controllò e scoprì che si trattava di un messaggio dell’argentina.
“Cazzo” borbottò Gio, mezzo addormentato.
La ragazza chiedeva di poter parlare con lui lunedì, a scuola.
Giovanni esitò, poi le rispose che non c’erano problemi.
Non aveva la più pallida idea di che cosa volesse, ma di certo non poteva rifiutarsi di parlarle, no?

Fine capitolo ventinove
   
 
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