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Autore: Yurha    18/01/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13

Connie era seduta alla sua scrivania con il volto nascosto tra le mani.
“Che diavolo sta succedendo?” pensò scuotendo leggermente la testa. “Fino a tre giorni fa era tutto perfetto, la mia vita stava andando nella giusta direzione, ogni cosa era al suo posto.. Ed ora?” sospirò sconsolata. “Graham mi rende felice come non avrei mai neanche sognato e tutto d’un tratto Mike si comporta in quel modo..” pensò, facendo poi scivolare le mani fino ad incrociarle sotto il mento. “No. Mike si è preso solo una cotta.. Una stupida, insignificante, passeggera cotta, nulla di più.” pensò ancora, cercando di autoconvincersi ma dentro di sè sapeva che certamente lui provava qualcosa di veramente concreto.
Michael Cutter fu l’unico uomo che ebbe sempre la pazienza, la gentilezza e anche la dolcezza di prendersi cura di lei, di farla sentire al sicuro, a suo agio, di rassicurarla, di guidarla e confortarla nei momenti bui pieni di sconforto e disorientamento, di dubbi e perplessità.
In soli tre anni, lui per lei fu l’unica luce nell’oscurità, la solida roccia in mezzo al mare in tempesta, il suo rifugio ed esattamente la stessa cosa fu lei per lui.
Sapeva anche che tutto ciò che fece non era solo per un’amica stretta e fidata e sapeva il motivo per cui cercava disperatamente di mantenere le distanze anche quando avrebbe potuto lasciarsi andare e cogliere l’occasione.
Solo una volta a Mike capitò di esternare le sue paure davanti a lei, mostrandole la parte completamente indifesa del suo essere e fu una sera al bar vicino l’Ufficio, proprio nel momento in cui rischiò seriamente di perdere la licenza d’esercizio e il lavoro della sua vita.
Per la prima ed unica volta, fu lei a consolarlo, cercando in tutti i modi di fargli capire che sarebbe andato tutto bene, di non preoccuparsi di nulla, che ai suoi occhi era lo stesso uomo di sempre e che nutriva esattamente la stessa fiducia, mentre il sistema autodistruttivo di Mike era ormai in azione, facendogli un’incredibile male psicologico, arrivando perfino a dirsi con cattiveria che si meritava tutto ciò che sarebbe potuto accadere, compreso il suo licenziamento e che, oltre a Jack, lui stesso si sarebbe cacciato a calci dalla Procura.
Ma la domanda che la sua mente le pose fu: perchè Mike decise di buttarsi proprio in quel momento, mentre era fidanzata da un paio di settimane con Graham e non prima?
Connie sospirò un’altra volta, provando a pensare ad altro, cercando di placare il suo cervello, a razionalizzare tutto fin nel minimo dettaglio, ironicamente, proprio com’era solito fare il suo capo.
Magari saltò fuori tutta quella storia perchè lui, anche se affermava di essere contento della sua situazione, in realtà era geloso di Graham, oppure perchè lui lentamente realizzò che le cose tra lei e il suo uomo stavano diventando davvero serie, oppure semplicemente perchè Mike abbassò solo per un momento le sue difese..
Magari Mike non c’entrava nulla e fu solo colpa sua, per averlo involontariamente incoraggiato..
Sospirò ancora, strizzando gli occhi. “Troppi pensieri in una volta sola..” «Dannazione, credo che stia per venire a me un’emicrania, altro che a Mike..» disse pensando ad alta voce, con il volto tornato a nascondersi tra le mani.
«Connie.»
“Mike..!” pensò immediatamente al suono della sua voce.
Lentamente alzò la testa per guardarlo ma in realtà non era pronta a ciò.
Quella fu una delle poche volte in cui si sentì un completo casino.
Scosse leggermente la testa. «Mike ti prego, non voglio parlarne ora..»
«No, non sono qui per quello.» rispose fermandola prima che dicesse qualcosa che non avrebbe dovuto, mettendosi in imbarazzo. «Dobbiamo indossare gli abiti formali. Ha chiamato Bernard, dobbiamo recarci al Distretto.» disse ancora con voce priva d’ogni tipo d’emozione, molto seria.
Fu sorpresa dal fatto che riuscì a lasciare da parte tutto ciò che successe qualche momento prima nel suo ufficio.
«Ci sono novità sullo Strangolatore?»
«Un testimone si è fatto avanti dicendo di avere visto il serial killer al parco la scorsa notte, all’ora dell’omicidio.»
«Oh..»

Tutto il viaggio dalla Procura fino al 27° Distretto fu immerso in uno di quei silenzi imbarazzanti, dove nessuno dei due sapeva cosa dire.

«Procuratori, vogliate seguirmi.» disse Bernard facendo un cenno. «Lupo è già all’opera.»
Arrivarono nella piccola saletta, situata dietro il vetro specchiato dove videro dall’altra parte il Detective Lupo parlare col testimone.
«Quell’uomo si chiama Leonard Higgins ed è l’uomo che ha chiamato il 911 dalla cabina dall’altro lato della strada rispetto al parco la sera dell’omicidio di Clara McCallister, l’ultima vittima.» disse il Tenente Anita Van Buren mentre Bernard chiudeva la porta che comunicava con la sala principale, entrando poi nella stanza degli interrogatori, facendo girare Lupo.
«Bene, signor Higgins, stava dicendo?» chiese il Detective Lupo, appoggiando le braccia sul tavolo d’acciaio.
«Mi chiami pure Lenny.. Dunque, dicevo che grazie al sottoscritto, riuscirete a catturare lo Strangolatore.» affermò con fare spavaldo, appoggiando a sua volta un gomito sullo schienale della sedia e una mano aperta sul tavolo davanti a sè. «Ho sentito in giro che è disponibile una ricompensa da un mezzo milione di dollari, giusto?»
«Ogni cosa a suo tempo, signor Higgins.» rispose Bernard, dandogli una calmata. «Prima dovremo confermare o confutare la sua storia.»
Higgins si guardò intorno, poi il suo sguardo andò sulla porta alle spalle dei Detective, quasi si aspettandosi l’entrata di un’altra persona.
«Qualcosa non va?»
«Io? Raccontare tutto.. A voi?» chiese perplesso, indicando prima sè stesso, poi i Detective.
«Si, ci piacerebbe sapere la sua versione.» rispose Bernard con espressione confusa.
«Ehm.. Non c’è.. Nessun altro?»
«Ha qualche problema con noi, signor Higgins? Forse non siamo all’altezza delle sue aspettative?» rispose ancora Bernard guardando poi il suo collega, quindi si alzò dalla sedia d’acciaio, avvicinandosi  pericolosamente al volto dell’uomo, guardandolo dritto negli occhi. «Mi guardi, alcuni dicono che sono carino, coccoloso e gentile.» disse quasi freddo, credendo fosse una questione raziale.
«Ragazzi, ragazzi, non ho nulla contro di voi, davvero! Ma in ogni poliziesco c’è sempre una.. Ehm.. Bella donna che interroga il testimone decisivo. Sapete, per tenere alta l’attenzione e rendere tutto più interessante.»
Lupo guardò Bernard, scocciato. «Okay, questa conversazione è finita.» disse poi Lupo deciso, alzandosi dalla sedia.
«Grazie per il suo tempo, signor Higgins.» aggiunse Bernard, allontanandosi col suo collega verso la porta.
«Hey, hey! No, aspettate! Non sapete cos’ho da dire!» esclamò l’uomo, incredulo per la loro reazione.
«Mi spiace ma se non collabora, noi non possiamo fare nulla, neanche raccomandarla per la ricompensa.» disse Bernard per poi girarsi verso la porta.
«No! Io l’ho visto! Lo Strangolatore, intendo.. Nel parco, anzi a dire il vero si è scontrato con me in fondo al nuovo viale. Correva tenendo stretto al petto una scarpa bianca con all’interno una calza.. Destra mi pare. L’ho notato perchè dopo il nostro scontro gli era caduta, poi si abbassò a recuperarla e subito dopo ha ripreso la sua corsa. Ho davvero creduto di lasciarci la pelle..»
Entrambi i Detective si guardarono, poi lanciarono un’occhiata al vetro, dietro cui vi erano Mike, Connie e la Tenente.
Nessuno rese noto il particolare del trofeo.
«È riuscito a vederlo in faccia?» chiese serio il Detective Lupo.
«No, era davvero troppo buio ed era vestito completamente vestito di nero o blu scuro.. e aveva un cappuccio.»
«Questo è tutto ciò che doveva dirci?» chiese ancora Bernard. «Perchè per ottenere il mezzo milione non è abbastanza. Potrei trovare altre dieci mila persone che potrebbero azzeccare il trofeo che si porta via..»
«No, non è tutto. Ho di più, molto di più!» sospirò. «Sentite, dopo che è scappato da me, l’ho seguito e.. Insomma, posso darvi il numero di targa e la descrizione del veicolo. Può bastare così?» chiese Higgins, sempre con fare altezzoso.
«Okay, ora stiamo ascoltando ma l’avverto, appena sentirò qualcosa di insensato, giuro che l’arresterò per aver ostacolato le indagini, tutto chiaro?» disse Bernard in tono molto serio.
«Okay, okay, ho capito.. Ma vorrei ancora parlare con una bella donna. Voi due mi inquietate parecchio sapete?»
Bernard guardò Lupo, confuso e seccato. «Collega, ti sembro inquietante?» chiese ironico.
«Mi agito solo a guardarti..» rispose con lo stesso tono.

  
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