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Autore: cin75    20/01/2019    5 recensioni
Billie, con quel suo libro ha fatto danni, almeno nella mia testa. Non so cosa ci sia di plausibile in quello che ho scritto ma spero che almeno un poco poco piaccia e abbia senso.
WARNING!! SEASON 14 SPOILER
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Quando  Billie sparisce lasciandogli tra le  mani quell’unico libro che narra la sua fine, Dean è incredulo, sconvolto….forse terrorizzato.
Fino a pochi attimi prima , mentre si guardava allo specchio credeva di avere almeno un po’ della sua vita sotto controllo. Poi, Lei, gli ha mostrato la sua fine per meglio dire, quella che dovrebbe essere la fine definitiva e unica di Dean Winchester.

Prima che lei sparisca riesce solo a chiederle un confuso: “Che cosa dovrei farci?”
E quel gelido e pacato, quasi rassegnato : “Decidi tu!” lo annienta definitivamente.

Michael non può vincere. Non può scappare dalla sua mente e di certo Dean , per niente al mondo , permetterà al folle arcangelo di usarlo come arma di distruzione di massa.
Quindi , non ha dubbi. Ha già deciso.
Micheal non uscirà vivo dalla sua mente, a costo di non uscirne nemmeno lui vivo e in quel libro sembra esserci un dettagliato vademecum di come eliminare entrambi dalla faccia della terra.

Ci pensa tutta la notte. Legge e rilegge quelle pagine e il fatto che Sam, qualche ora prima lo abbia convinto a passare qualche giorno con loro madre e Donna, lo convince ancora di più a mettere in pratica il suo piano.

E sia…. se deve essere, finirà. Se deve finire, e sia!

La mattina si alza, indossa la sua camicia rossa, che di solito porta guai – a detta di Sammy –
In effetti la portava anche quando ancora demone e infettato dal marchio di Caino , ha cercato di farlo fuori nel bunker.
Comunque si alza, si fa una doccia veloce, si sbarba appena un po’ e cerca Sam nel bunker. Il fratello è seduto ad un tavolo e legge uno dei suoi tanti libri.
Non lo chiama, gli si avvicina solo da dietro e con gesti leggeri, fraterni, che da anni forse non usa, lo abbraccia passandogli le braccia intorno alle larghe spalle.
Sam in un primo momento si irrigidisce, ma poi si rilassa e sorride. Non dice niente per non mettere in imbarazzo il maggiore, ma cavolo!!, se gli mancava essere abbracciato da Dean , dopo un casino come quello che avevano appena passato.
L’ultima volta , erano convinti di non rivedersi più: lui avrebbe guidato i cacciatori nel quartier generale dei Mol e Dean avrebbe provato a riportare indietro Mary dal condizionamento mentale degli stessi inglesi.

E poi....poi Dean lo aveva di nuovo abbracciato forte quando lo aveva creduto morto in quell'altro universo.

Ma poi avevano vinto e si erano riuniti.
Almeno in quel momento. E ora? Ora , Dean lo stava abbracciando senza un apparente motivo.

“Ben svegliato? Tutto ok!?!” gli chiede senza troppa enfasi, sempre per quell’imbarazzo.
“Sì, la mamma viene a prendermi tra meno di un’ora e dovevo sistemare ancora alcune cose.!” come se abbracciarlo facesse parte di quella lista.
“Ti viene a prendere?!” chiede sorpreso.
“Sì, ti lascio la mia Piccola. Mamma vuole che vada con lei in giro per parchi e boschi. Donna addirittura vuole che vada a pesca con lei, quindi la Piccola si annoierebbe. Qui invece con te, che la porti a spasso….”
“Dean...”
“Ma occhio all’acceleratore! Hai sempre avuto il piede pesante nelle partenze!!”
“Dean, smettila!”
“Cosa?!”
“Detesto quando mi lasci la macchina. È come se mi lasciassi un eredità e io….”
“Calma, fratellino. Non montarti la testa. Ti sto solo chiedendo di farle fare qualche giro di pista mentre io non ci sarò. Dovrai penare ancora parecchio prima di mettere il tuo culo ossuto in pianta stabile sul sedile guidatore della mia macchina!!” lo rimprovera sorridendo.
“Ok!” annuisce compiaciuto Sam.

Poco dopo Dean è in macchina con Mary e non abbraccia Sam.
Non più. Lo ha già fatto e vuole ricordare solo quel momento. Ora i due fratelli si guardano.
È il loro modo. È il loro codice.

Torna presto!….Farò del mio meglio!…
Sai che ho bisogno di te!…...Sai che devo proteggerti ad ogni costo!!

Ma tutto ciò che rimane di quei pensieri è il loro solito: Ciao Jerk!, Ciao Bitch!

Tutto cambia quando Dean arriva alla baita di Donna. Si fa indicare dallo sceriffo lo scantinato e si fa portare dal ferramenta più vicino.
Le due donne sorprese, cercano di fare domande, ma Dean, tirando fuori una capacità di convinzione che non credeva di avere, le convince a non dire niente a Sam. Almeno per il momento. Giura ad entrambe che quando sarà il momento , tutte le spiegazioni saranno date e comprese e si spera, accettate.

Si rinchiude per giorni nel seminterrato, tra lastre di ferro, , fiamme ossidriche, testi occulti pregni di simboli enochiani di oscura magia.
Le uniche volte in cui si ferma, è per mangiare qualcosa o per cercare di controllarsi ed estraniarsi dalle grida furiose di Micheal, dai suoi tentativi di buttare giù quella porta nella sua mente.
Tira un respiro profondo, finisce la mezza birra che ha tra le mani e si rimette a lavoro. Non si può permettere di perdere tempo.
Billie non gli ha dato una data, ma solo una fine.
Quindi ogni giorno potrebbe essere quello buono.

E quando una mattina si rende conto che quella sorta di teca in ferro completamente cosparso di olio sacro è terminata, l’unica cosa che manca è il sigillo centrale che sfiancherà fino alla morte Micheal, impedendogli di aprire quella porta e di abbandonare il suo corpo ma che al tempo stesso consumerà lui, Dean.
Perché questo è quello che per forza deve accadere : niente tramite, niente arcangelo.
Ma tutto deve avvenire in tempi precisi. Micheal deve passare a miglior vita prima di Dean, perché se accadesse il contrario, Dean non avrebbe più controllo sulla sua mente e Micheal scapperebbe, lo rimetterebbe in sesto e troverebbe il modo di fuggire da quelle gabbia.
Si può fare. È un piano semplice e facile da attuare. Una volta inciso il sigillo, non deve fare altro che chiudersi lì dentro e godersi la fine.

Ma mentre fa tutte queste considerazione non si accorge che Mary, preoccupata lo osserva e avvisa Sam di quello che sta vedendo, di quello che ha costruito Dean.

Sam ascolta esterrefatto.
Se ne fa un’idea e chiama Castiel ed entrambi , a bordo della Chevy, raggiungono prima possibile la baita di Donna, ma non fanno in tempo a scendere nel seminterrato che sentono Mary gridare a Dean di non farlo. In realtà, sembra una supplica più che un rimprovero.
I due corrono al piano inferiore appena in tempo per vedere Dean chiudersi dentro quella sorta di panic room.
“Nooooo!!” grida Sam.
“Dean, cosa fai?” è l’allarme di Castiel.

Quando sono davanti all’unico oblò in vetro presente sull’ammasso di ferro che Castiel non può nemmeno sfiorare, Dean gli sorride compiaciuto e soddisfatto.
“Finirà bene, fratellino. Finirà bene, questa volta!!” dice mentre si posizione al centro del sigillo.
“Dean...Dean,...ti prego, esci di qui. Non fare stronzate!!Dimmi….dimmi che cosa vuoi fare...che cosa….”
“Billie!” rispose stoico, Dean.
“Billie? Che c’entra lei?”
“Al di la del velo esiste un posto in cui sono descritte le morti di tutti. Anche le nostre Sammy, anzi sembra che i nostri ripiani siano quelli più affollati!” scherza perfino. “Ma dopo che ho rinchiuso Micheal nella mia mente, le mie sono mutate. In verità si potrebbe dire che sono diminuite a solo due opzioni!” inizia a spiegare.
“Dean ma che stai dicendo?….per favore...non fare follie...vieni fuori da qui e parla con me...parla con noi. Ti prego!!”
Ma Dean non sembra dargli ascolto.
“La prima opzione è che Micheal trova un modo di fuggire dalla mia mente e metta a ferro e fuoco l’interno mondo.”
“Glielo impediremo!” prova ad incoraggiarlo Sam, battendo una mano contro l’oblò per attirare l’attenzione del maggiore, che però non sembra dargli retta.
“La seconda opzione è che io e il mio amichetto qui dentro...” ironizza, puntandosi un dito alla testa. “...come dire…..ci consumiamo grazie a questo sigillo che di certo ha un nome altisonante in quel libro, ma che io chiamo semplicemente “succhia forza”!!” dice sorridendo.
“Dean ma che vuoi fare?!” si intromette Castiel
“Il sigillo succhierà via ogni forza che Micheal possa avere. Gli consumerà la grazia fino all’ultima stilla di vita. Quello che dovrò fare io sarà solo resistere un po' più di lui.”
“Ma cosa...che ...”
“In pratica deve crepare prima lui e poi io. E questo posso farlo. Lo so. Posso farlo!” si incoraggia da solo.
Sam a quel punto si infuria. Inizia a sbattere i pugni contro l’oblò rinforzato, inveisce contro l’idea suicida del fratello, lo minaccia che farà a pezzi quella scatola di latta con un flessibile se sarà necessario e rimane di stucco quando Dean con tutta calma, gli confessa che la “scatola di latta” è protetta da un potente incantesimo che la protegge da ogni possibile attacco.
E anche se sorride , dentro è avvilito a sentir Sam gridare di frustrazione, mentre prova ad aprire la teca ferrosa.
Nemmeno Castiel, con i suoi poteri, pur senza toccarla, riesce a scalfire un solo bullone.
“Sam..” lo richiama Dean, cercando di calmarlo.
“Vieni fuori da lì,Dean….
“Sam...”
“Vieni fuori da lì o giuro su Dio...”
“Sam...”
“Giuro su Dio che ti riduco la macchina ad un ammasso di ferraglia...”
“Vuol dire che dovrai trovarti un’altra macchina per andare in giro!” lo spiazza Dean ed infatti Sam , sembra congelarsi sul posto.
Dean che non difende la sua baby?
“Dean!!!”
“Sammy...ora calmati e ascoltami!”
“Ti prego, no!”
“Non posso permettere che quel figlio di puttana di Micheal vinca. Incazzato com’è adesso, non distruggerebbe solo questo mondo ma l’intero universo. Se c’è un modo per fermarlo ad un costo così basso è nostro dovere pagare questo prezzo.”
“Tu non sei un prezzo basso da pagare, Dean!”
“Nemmeno la tua vita. Lo sai….lo sai che farei ….”
“Non farlo. Non voglio.”
“Sammy!” e c’è una dolce rassegnazione in come pronuncia quel nome, ora.
“Voglio combattere al tuo fianco. È sempre stato così , deve essere ancora così e così dovrà essere sempre. Ricordi? Noi due contro il mondo. Per favore….per favore, non farmi questo!”
“Non lo faccio a te, fratellino. Lo faccio per te! Ciao, Sammy!!” e dicendo questo con la punta del pugnale accanto a lui , si taglia il palmo della mano , mentre Sam lo implora di fermarsi e lascia che il suo sangue imbratti il disegno magico, passandoci poi la lama sopra.
Il sigillo rosso fuoco, si illumina rendendo l’interno della teca di ferro, di un color rosso carminio.

Al di fuori tutti sono costretti a chiudere gli occhi e quando possono riaprirli è Sam il primo a vedere cosa è successo in quella sorta di gabbia.
Dean è a terra. La schiena schiacciata contro il sigillo. Il volto sudato, appena contrito. Le sue mani tremano a causa di qualche sporadico spasmo. Sembra essere schiacciato da una forza che gli impedisce di alzarsi o solo muoversi. A tratti respirare regolarmente.
L’unica cosa che il maggiore riesce a fare è girare il capo verso l’oblò e sorridere sforzandosi, al viso stravolto e preoccupato di Sam.

Le ore a volte volano, a volte sono di una lentezza stillante , per Sam, Castiel e Mary al di fuori della gabbia. Non sanno cosa fare, come agire su quel manufatto magico, letteralmente costruito da Dean.
“Morirà!” si lascia sfuggire Mary, vedendo che suo figlio maggiore , in quel cubo, è sempre più debole,
“No, non lo permetteremo. Non lo permetterò!” dice mentre comincia ad aprire i libri lasciati da Dean.
“Sam!” prova a richiamarlo Castiel.
“MAI!!!!!” gli urla di rimando, il giovane, passandogli con astio uno dei libri. “Trova qualcosa!!!” ordina , rimettendosi a leggere.
Castiel obbedisce, ma non può non notare la marea silenziosa che inonda gli occhi del giovane umano.
“D’accordo. Troveremo qualcosa.” lo asseconda.
Sam gli lancia uno sguardo veloce.
“Grazie!” sussurra , passandosi velocemente il dorso di una mano sugli occhi.

Altre ore, altro tempo passa.
E se Sam e Castiel leggono e leggono senza sosta, Mary, li aggiorna delle condizioni sempre più deboli e precarie di Dean.
Fin quando , qualcosa , in quei libri attira l’attenzione del giovane cacciatore.
“Castiel??!!”
“Sì!?”
“Questo è enochiano, giusto?!”
“Sì!”
“Riesci a tradurlo?….mi sembra strano dagli altri simboli che…..”
“E’ antico, ma posso….” e così dicendo si concentra nella lettura.
E poi…..

Il padre deluso dal figlio, il figlio deluso dal padre, la forza che riporta alle origini, l’origine che risana la forza. Dove vi era il niente, dimorerà il vero amore. Dove vi era l’amore, ritornerà la vera Grazia!

“Ma cosa...” balbetta Sam all’aver udito quelle parole.
“Sembra che sia una sorta di profezia!” conviene l’angelo.
“E che significa? Come dobbiamo interpretarla?!” si allarma Sam e in quel momento , un richiamo preoccupato di Mary, li attira all’oblò.
Sam corre e si ferma a fissare il fratello. Lo chiama prima con decisione, poi con più calma perché vede in che condizioni spossate sia Dean.
“Tranquillo, Sammy. Tranquillo. È sfiancato. Ha perso. Questa volta vinco io. Vinciamo noi . Andrà bene. Ce l’ho. Questo figlio di puttana non uscirà vivo da qui!!” gli dice orgoglioso.
“Ti prego resisti...ti prego resisti. Io e Cass abbiamo trovato qualcosa….resisti Dean. Non mollare. Non mollare.” lo incita il minore mentre vede gli occhi verdi del fratello stringersi appena e la mano che Dean prima teneva su un fianco, scivolare piano verso il pavimento. Priva di forza.
“Dean...no!!” sussurra spaurito, Sam.
Poi il giovane si gira verso l’angelo in cerca di aiuto, di risposte , di sostegno e trova negli occhi angelici la sua stessa disperazione e mortificazione.

Non resiste. Non riesce a contenere più tutta la rabbia , il dolore , l’impotenza e la frustrazione che sente bruciargli fin dentro le viscere e allora , ignorando tutto e tutti, grida con tutta la voce che ha in corpo.
“DIO TI PREGO AIUTALO!!!! AIUTALO!!! AIUTALO!!! NON FARLO MORIRE COSI’...NON COSI’...NON LO MERITA...NON LO MERITA...” e poi ancora e ancora e ancora, fin quando quella preghiera rabbiosa e disperata diventa un sussurro e quando quel sussurro è quasi solo un respiro affannato, qualcosa accade.

Una luce abbagliante avvolge la teca dal basso verso l’alto e si concentra sull’apertura , che scatta come se fosse stata sempre aperta.
I due cercano di entrare ma la luce glielo impedisce, spingendoli via fino a farli avvicinare a Mary che interdetta osserva tutto, allibita.
La luce piano, fluttuante, entra nella gabbia e avvolge il corpo di Dean , ormai incosciente e solo in quel momento , sia Castiel che Sam, riprovano ad avvicinarsi, ma Sam, impone alla madre di stare a distanza.

Con titubanza, sia angelo che uomo, si avventurano all’ingresso del cubo di ferro e notano, con sorpresa, che quella luce, ora, ha quasi le sembianze di un essere umano, se pur incorporeo, ma un essere umano.
Restano in rigoroso silenzio, anche perché , è la luce , quella che sentono parlare , prima piano e poi, sempre con più decisione.

“Hai fatto abbastanza danni, figlio. In quel mondo e in questo. Non ti permetterò di farne altri. Non ti permetterò di far del male a lui. È ora di tornare a casa e aggiustare ciò che deve essere aggiustato. E se devo, ti rimodellerò dall’inizio!”

A quelle parole , Sam e Castiel, rimangono interdetti, ma poi scattano quando vedono quell’entità materializzare una mano se pur etera , posarsi sulla fronte di Dean.
“Cosa stai facendo?!” scatta Castiel.
“Lascia stare mio fratello!!” si accoda quasi in contemporanea , Sam.
In quel momento, l’essere diventa sempre più corporeo e piano si volta verso i due alle sue spalle, lasciandoli senza parole.

“Dio!”
“Chuck!”

Chi dice il nome dell’uno o dell’altro, se pur chiamando la stessa “persona”, è difficile, poiché lo nominano all’unisono.
“Non essere visti, non significa non esserci. Non ho mai smesso di essere con voi!”
“Eppure non hai mai risposto alle nostre preghiere!” azzarda Sam.
“Sono qui, mi sembra!” replica a dovere lo pseudo scrittore divino. 

E a quel punto ritorna a concentrarsi su Dean, poggia le mani sulla fronte del ragazzo e con decisione esclama: “Mikail, è ora di ritornare alla tua vera casa!” e nello stesso istante un cui finisce di pronunciare quelle parole , una luce potente fuoriesce dalla testa di Dean e rimane imprigionata tra le mani di Chuck che , fissandola con apprensione e forse delusione , se la porta al petto e l’assorbe, chiudendo gli occhi e respirando profondamente.
“Niente storie, figlio. Non sono più il dolce paparino che ero una volta! Ora posso farti anche il culo se continui a fare questi capricci!!”

Riapre gli occhi e il corpo di Dean si rilassa al suolo.
Chuck lo guarda, gli passa una mano sul petto. Poi sulla fronte.
Poi si erge dritto e fissa sia Sam che Castiel che sembrano impazienti di raggiungere Dean.
“Starà bene ma dormirà per molto tempo!”
“Per quanto….” azzarda Sam , che, ignorando l’essere divino che sta tra lui e suo fratello inerme, lo sorpassa e va da Dean, per tirarselo addosso, così da poterlo abbracciare, appoggiandoselo al petto.

“Aver sopportato la rabbia del mio Micheal è diverso dal sopportare quelle che tu sapevi essere visioni di Lucifero. Michael era reale. Quindi quello che ha sopportato tuo fratello ha un peso ben maggiore sulla sua situazione fisica e mentale. Si riprenderà , ma dovrete avere pazienza.” spiega con quello sguardo dolce che lo rappresenta.

Un attimo dopo, il buio li avvolge e si ritrovano soli.
Mary , annichilita, appena fuori la gabbia. Castiel, se pur angelo, senza parole a causa di quell’aiuto decisamente inaspettato.
Sam, è ancora seduto a terra. Le gambe stese dritte. Su di esse il corpo privo di conoscenza di suo fratello. Le braccia strette intorno al suo torace, un po’ per abbracciarlo, un po’ per accertarsi che il maggiore respiri regolarmente.
E lo fa. Dean respira. Dean respira ancora.

Come aveva previsto Chuck, Dean rimane incosciente per oltre dieci giorni. Giorni durante i quali viene costantemente vegliato.
E’ Sam , quello che più di tutti gli altri, evita di lasciare quella stanza.
Poi una mattina, mentre Sam è lì seduto al suo solito posto accanto al letto del maggiore, gli occhi di Dean, lentamente si aprono. Le sue mani si contraggono come per essere certe di sapersi ancora aprire e chiudere.
“Dean!!” lo richiama , ma senza allarmismo Sam. Anche perché è come se avesse paura di spaventarlo.
“Sammy…..Sammy...che hai fatto….” sono le sue prime parole. “Non dovevi….non dovevi….ora lui...lui….”
“Lui è andato, Dean. Micheal è definitivamente andato!” cerca di rassicurarlo.
“No..no...no...non dovevi!!”
“Chuck!”
A quel nome Dean strabuzza gli occhi. “Chuck!?”
“Sì!!!, si è manifestato. Ti ha ...letteralmente portato via dalla testa Micheal, dalla testa e lo ha spedito in una delle prigioni di massima  sicurezza del Paradiso per dargli una sistemata.” spiega in breve.
“Cosa….cosa???”
“Sei libero. La tua mente è libera….” gli dice ancora mentre vede Dean massaggiarsi le tempie quasi con sollievo. “La tua testa è di nuovo vuota...beh!!, o per lo meno lo è di nuovo come lo è sempre stata!!” si ritrova anche a scherzare.
“Lui  non...”
“Lui non c’è più!” lo rassicura. “ E se la cosa può convincerti di più, un ...assistente...di Billie, ci ha cortesemente avvisati che anche la nostra “libreria personale oltre il velo” è tornata ad essere una lettura interessante e politematica!”
“Ce l’abbiamo fatta, fratellino!” sussurra ancora stanco Dean, alzando una mano verso quella del fratello.
“Come sempre, Dean. Noi, insieme, ce la faremo sempre!!” risponde Sam, stringendo quella stessa mano tesa verso di lui.

   
 
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