Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: lmpaoli94    22/01/2019    0 recensioni
La neve continuava a cadere fitta su quel piccolo castello circondato da acque placide e calme.
Il freddo era finalmente arrivato dopo un’estate calda e secca.
Gli animali che abitavano nella valle dei laghi diventavano sempre più numerosi e minacciosi come i nemici di Jon Snow.
Il giovane guerriero doveva stare molto attento alle invasioni che stavano diventando sempre più insistenti.
Il suo castello non avrebbe retto ancora una nuova guerra.
Doveva trovare una soluzione al più presto.
Ma chi l’avrebbe potuto aiutare?
E soprattutto, sarebbe riuscito a trionfare in quella terra incantevole, selvatica e ricca d’insidie?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Davos Seaworth, Jon Snow, Ygritte
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Davos Seaworth rientrò al castello con la paura che gli si leggeva in viso.
«Devo parlare con la Signora del castello. È urgente» fece l’uomo ad una domestica.
«Mi dispiace, ma la Signora non vuole vedere nessuno.»
«Questo divieto non riguarda me. Fatemi subito parlare con lei!» replicò Davos a denti stretti.
«Che sta succedendo?»
Jon Snow, dopo aver letto la situazione, andò incontro al suo servo per ascoltare la sua situazione.
«Mio Signore, ho bisogno di vedere Daenerys subito.»
«Per quale motivo?»
«Con tutto il rispetto, non sono tenuto a dirvelo.»
«Da quando in qua prendi questo tipo di decisioni?»
«Mio Signore, vi prego…»
«Allora? Non hai risposto alla mia domanda.»
La situazione per Davos stava prendendo una brutta piega.
Non riusciva a sopportare il confronto con il suo Signore.
«Molto bene. Vedo che non vuoi rispondermi… Allora perché non mi dici il motivo della tua cavalcata notturna fuori dal perimetro del mio castello? Chi stavi cercando?»
«Avevo solo bisogno di prendere una boccata d’aria.»
«Adesso basta! Ne ho abbastanza delle tue bugie!»
Non vedendoci più dalla rabbia, Jon Snow si apprestava a colpire a morte il suo servo.
Ma l’intervento tempestivo di Daenerys, riuscì ad evitare il peggio.
«Sei completamente pazzo?!»
«Tu stanne fuori, Daenerys.»
«Che cosa credi di fare uccidendo il tuo uomo più fedele?»
«Ucciderei un traditore.»
«È qui che ti sbagli… Se vuoi uccidere qualcuno, uccidi me. È a causa mia se Davos ha lasciato il castello. Doveva fare una cosa per me.»
«E cioè?»
Lo sguardo di Daenerys, si andò a posare verso lo sguardo terrorizzato di Davos.
«Davos, dimmi che cos’hai visto…»
«Mia Signora, non so se è una buona idea…»
«Dimmelo. È un ordine.»
«Non credo di esserne sicuro, ma ho visto alcune creature maligne che hanno cercato di uccidermi.»
«Credi o ne sei sicuro?»
«Non lo so!» gridò Davos «Sono ancora molto scosso. Prima di oggi, non sono masi stato vicino alla morte.»
«Che tipo di creature erano?»
«Creature volanti… con il viso di belle donne e il corpo di uccello… Non ho mai visto niente di simile.»
«Ho capito… Ygritte!»
«Sì, mia Signora.»
«Accompagna immediatamente Davos in un luogo sicuro.»
«Subito, mia Signora.»
Una volta che Daenerys e Jon Snow si ritrovarono da soli, quest’ultimo stava facendo uno sforzo immane per mantenere la calma.
«Agitarti non servirà a niente, Jon.»
«Come a te non servirà a niente nascondere il mio uomo.»
«Lo sto solo proteggendo da te.»
«Già… Lo stai proteggendo da una morte certa…»
«Da qualche tempo a questa parte non ti riconosco più… Che cos’è successo al Jon Snow di cui mi sono innamorata?»
«Sono sempre lo stesso, Daenerys… e sto facendo di tutto per proteggere questa nostra proprietà… Peccato che tu mi stia remando contro… Che cosa speri di ottenere?»
«Dimmelo tu… Credo fermamente che tu abbia venduto la tua anima a quelle creature che Davos ha incontrato…»
«Quell’uomo ha solo sognato. Non ha incontrato nessuno.»
«E perché dovrebbe mentire?»
«È quello che intendo scoprire… Peccato che tu l’abbia nascosto chissà dove… Ma non ti preoccupare. Riuscirò a scovarlo. E quando succederà, non ci sarai a proteggerlo.»
«Se non ci sarà lei, ci saremo noi.»
Una voce acuta e perentoria alle spalle di Jon Snow attirò l’attenzione dei due Signori del castello.
«Sansa… Arya… che cosa ci fate voi due qua?»
«Siamo venuti a liberare questo castello dalla maledizione che lo circonda.»
«Di quale maledizione state parlando?»
«Diccelo tu… Sappiamo bene che hai venduto la tua anima alle arpie della Valle dei Laghi. Non negarlo» ribadì Arya.
«Sono tutte sciocchezze!»
«Non cercare di mentirci, fratello. Davos li ha visti» replicò Sansa.
«Lasciate immediatamente questo castello se non volete fare una brutta fine!»
«Non ci fai paura, Jon Snow, vecchio flagello dei lupi… Ormai non sei più il guerriero di un tempo.»
«Questo lo vedremo!»
Dopo aver sguainato la sua spada, Jon Snow si precipitò verso le sue sorelle per colpirlo a morte.
Ma sia Sansa che Arya erano molto preparate nel fronteggiarlo, riuscendo a disarmarlo in una sola mossa.
«Hai visto? La tua collera offusca la tua mente e la tua forza.»
«Lasciami immediatamente andare!»
Dopo che Arya acconsentì alla richiesta di suo fratello, vide che la sua rabbia diventava sempre più irrefrenabile.
«La tua collera sarà la tua distruzione… Morirai sotto il potere delle arpie. E non ci sarà niente che tu possa fare.»
«Andatevene subito dal mio castello! Non ve lo dirò una seconda volta!»
«D’accordo, ce ne andremo… Ma ti guarderemo morire miseramente…»
«… Perché è questo quello che ti meriti» dissero infine le due sorelle prima di scomparire nel buio del castello.
Durante la discussione animata che Daenerys aveva assistito, la giovane donna non si era azzardata a dire una parola.
«Sei felice nel vedermi così, Daenerys? Sono un debole.»
«La tua debolezza oscura la tua volontà… Se non vuoi dare retta a me, dai ascolto alle tue sorelle. Prima che la situazione diventi insostenibile.»
«Miei Signori!»
Un servitore, preso dalla foga e dalla paura, si avvicinò a Jon Snow e a Daenerys con il fiato che gli mozzava il fiato.
«Che cos’è successo?»
«Joffreu Baratheon e Drogo… sono morti appena stavano cercando di varcare il confine del castello… I suoi corpi sono stati rinvenuti poco fa’.»
Nel sentire la notizia, lo sguardo rabbioso di Jon Snow si andò ad incrociare verso quello di Daenerys.
«Preparati, Jon Snow. Presto combatteremo una battaglia molto più grande di noi.»
 
 
Dopo alcuni giorni dalla notizia della morte di Joffrey Baratheon e di Drogo, Jon Snow non faceva altro che impiegare il suo tempo negli allenamenti nella foresta contro i lupi famelici che scorrazzavano nella zona.
Ma egli non riusciva a concentrarsi come voleva, venendo messo ripetutamente a terra contro quegli animali.
< Non hai la testa sgombera, fratello > fece Arya mentre si stava allenando con il tiro con l’arco < E di conseguenza, non sei dovutamente concentrato. >
< Che cosa vuoi da me? >
< Aiutarti. Anche se non te lo meriteresti affatto. >
< Lasciami in pace, Arya. Non è il momento per disturbarmi. >
< Però quando si tratta della tua amata, non vedi l’ora di infilarti sotto le sue lenzuola. >
< E tu che diavolo ne vuoi sapere?! >
< So molte più cose di quanto tu possa mai immaginare. >
< Non te lo dirò una terza volta, Arya: lasciami in pace. >
< Facciamo così. Ti lascerò allenarti con i tuoi lupi se riuscirai a disarmarmi… Ma se sarò io a metterti al tappeto, dovrai darmi ascolto. Ci stai? >
Con sguardo inorridito, Jon Snow acconsentì alla richiesta di sua sorella.
< Molto bene. In guardia fratello. >
Senza perdere ulteriormente tempo, Jon Snow si scagliò contro sua sorella cercando di fargli del male fisico.
Ma sua sorella, anche se era molto più piccola di lui, non era un avversario da prendere alla leggera.
Ella continuamente riusciva a schivare i suoi attacchi come un vero guerriero.
< Adesso voglio sapere dove hai imparato a combattere così magistralmente. >
< Grazie a Sansa. E alla sopravvivenza dei luoghi ostili in cui siamo vissuti. >
Nel mentre Jon cercava in tutti i modi di colpirla, il flagello dei lupi cadde a terra malamente, venendo sottomesso di conseguenza da Arya.
< Hai visto? Ho vinto > replicò fiera di se la ragazza.
< E’ stata solo fortuna. >
< Non è vero… Te l’ho detto prima, ricordi? >
< Tu non sei la mia insegnante. Non puoi essere più forte di me. >
< Se solo tu avessi combattuto con un invasore o con una creatura molto più forte e preparata di me, non avresti avuto nessuna possibilità di sopravvivere. Lo riesci a capire? >
< D’accordo, hai ragione… Adesso vattene e lasciami solo. Non ho ancora finito con i miei lupi. >
< No, caro mio. Adesso dovrai fare quello che ti dico io. >
< Nessuno mi hai mai detto cosa devo o non devo fare nella mia vita. >
< Jon Snow, smettila di fare il testardo e ascoltami: perché non riesci più ad amare Daenerys? Che cosa ti ha fatto? >
< E’ una faccenda privata che non ti posso spiegare. >
< Jon! Non ti lascerò tornare al castello con quell’arpia che hai come amante se non mi darai una spiegazione. >
< Smettila Arya! Adesso mi stai facendo davvero arrabbiare! >
In quel momento, Arya riuscì ad intravedere che lo sguardo di Jon era cambiato improvvisamente.
Sembrava quasi posseduto e ipnotizzato da qualcosa.
< Tu e chi ti sta intorno verrete spazzati via senza che tu riesca a difenderti… >
< Questo non puoi saperlo… >
< Fidati, è la verità… Vattene pure da questo bosco e torna dalla tua arpia. >
Arya aveva capito che non c’era nessun modo per fargli cambiare idea.
Doveva combattere il problema alla radice.
E l’unica soluzione era sconfiggere le arpie che abitavano nella Valle dei Laghi.
< Arya! >
< Che cosa vuoi da me? >
< Tu e tua sorella lascerete queste Terre e non vi farete mai più vedere. Mi sono spiegato? >
< Perfettamente, fratello mio. Non voglio guardarti perire sotto i colpi e gli incantesimi delle creature che popolano questo posto… Addio > disse infine Arya scomparendo verso il buio della foresta tra i rovi e i pericoli che vi abitavano.
 
 
Una volta che Jon Snow rientrò in camera sua, ad attenderlo non c’era nessuno.
< Imay! Imay! >
Ma la creatura non rispondeva.
Mentre la sua rabbia stava crescendo, il flagello dei lupi controllò ogni singolo corridoio e stanza del castello.
< Daenerys! >
< Sì, Jon. Che cosa vuoi? >
< Dove si trova lei? >
< Lei chi? >
< Sai benissimo a chi mi sto riferendo… Se solo hai provato a cacciarla… >
< Una volta che quelle creature si sono insediate in un posto, è molto difficile cacciarli… Ed io non ti farei mai una cosa del genere. >
< Dove si trova? >
< Io non l’ho vista… Magari sta scopando un altro essere umano ipnotizzandolo a sua volta… >
< Appena la troverò, gli farò vedere io… >
< Non c’è bisogno che voi mi cerchiate, mio Signore. Sono qui > replicò l’arpia uscendo alla scoperto dalla camera di Daenerys.
< Allora la stavi tenendo nascosta. >
< No, Jon. È colpa sua se si trovava qua dentro. >
< Bugiarda! Stai mentendo! >
Nel girare lo sguardo verso l’arpia, Daenerys capì che quella creatura stava facendo di tutto per mettergli contro il suo amato.
< Maledetta… Sei stata tu! >
Sguainando la sua spada, Daenerys si precipitò verso la creatura puntandogli l’arma alla gola.
«Daenerys, non lo farai sul serio…»
«O me, o contro di me… Decidi.»
«Non la ucciderai. Non lo permetterò.»
Jon Snow si fiondò contro Daenerys disarmandola magistralmente.
«Cacciala immediatamente dalla tua proprietà, Jon. Lei per te sarà solo un problema.»
«Taci, vile arpia!»
«Imay ha ragione, Daenerys. Te ne devi andare.»
«Non dirai sul serio…»
«Non rendermi le cose ancora più difficili… Vattene immediatamente da qui e porta tutti i traditori con te.»
Daenerys non riusciva a credere alle sue parole.
Stava per venire cacciata in malo modo come non glie era mai capitato.
«D’accordo, come vuoi tu… Rimarrai solo con le arpie che ti distruggeranno.»
«Nessuno vuole distruggermi! Solo tu e i servi che si stanno ribellando a me.»
«Ma non lo capisci che ti stiamo solo aiutando?!»
«Allora non voglio essere aiutato… Addio.»
Senza dire altro, Daenerys e tutti i servitori del castello lasciarono la dimora di Jon Snow tra lo sdegno generale e la preoccupazione di un’invasione sempre più vicina.
   
 
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