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Autore: Drair    18/07/2009    4 recensioni
Noi: due punti di vista, una sola storia. Una ragazza alle prese con le prime esperienze e un play-boy dagli occhi di ghiaccio. Lei, che crede nell'amore da perfetta quattordicenne romantica. Lui, sedicenne, che l'amore l'ha accantonato per il "divertimento". Come andrą a finire? Sta a voi scoprirlo...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALESSIA - Inizi

Eccomi. Il grande giorno č arrivato. Sono le 8 meno un quarto e io e Maria Antonia ci stiamo incamminando verso il Liceo Classico "Gaetano De Bottis". Esattamente. Il mio primo giorno da liceale. O meglio, ginnasiale. Quando ci penso il mio cuore manca un battito. Cammino a testa bassa, scossa da pensieri sempre pił atroci. Lo studio, gli amici, i professori. La mia vicina di casa sembra accorgersi della mia ansia, perchč mi prende improvvisamente la mano e me la stringe, come a volermi dare coraggio.
<< Non ti preoccupare, non č cosģ terribile! >>, mi dice sorridendo. Fa presto a dirlo, lei gią sta al secondo anno. E poi proprio qualche settimana fa mi ha descritto delle pene per i compiti della vacanze con la professoressa Venturino, che insegnerą anche a noi. 'Speriamo bene...' mi ritrovo a pensare, per l'ennesima volta, mentre sorrido a Merys, come le piace che la si chiami.
Mentre continuiamo a camminare silenziose, mi accorgo che sulla mia destra c'č un coro di voci e un brusio fastidioso. Mi affretto ad alzare la testa e intravedo la grande struttura giallo chiaro nella quale sarei dovuta entare nel giro di pochi minuti. Tiro qualche altro respiro per auto-infondermi coraggio mentre Merys saluta qualcuno sull'altro marciapiede.
Dopo altri dieci metri, siamo all'ingresso principale. All'entrata, macchine e motorini ostacolano il passaggio degli studenti e Merys sbuffa scocciata.
<>, mi dice ironica, cercando di farsi sentire tra clacson e voci. Sinceramente, io non ce l'ho tutta questa voglia di entrare. Che passino tutte le macchine e i motorini d'Italia, non vedo dove sia il problema!Peccato che la mia amica non sia di questo avviso: subito dopo l'entrata di una Opel bianca, mi prende per mano e sguscia al di lą del cancello. Mi schiaccio contro il muretto e passo dietro di lei. 
Mi trovo davanti una folla abnorme di studenti. Si va da ragazzi palesemente quattordicenni ad alcuni che sembrano adulti. Merys mi conduce verso l'angolo destro del cortile, dove ci sono un paio di ragazze nč troppo giovani nč troppo adulte che la salutano muovendo la mano. Corre verso di loro e le abbraccia. Poi me le presenta e mentre ci stringiamo la mano, un uomo abbastanza anziano, che presumo sia il preside, inizia a parlare. Esordisce con un piccolo discorso sulla scuola, le regole di base e il rapporto tra noi studenti, quindi prende un plico di fogli e inizia a chiamare gli alunni, cominciando dalla 4A. Noto con dispiacere che non c'č nessuna faccia familiare. Dopo, passa alla mia nuova classe. Tendo le orecchie, anche se nel cortile č piombato il silenzio, e aspetto che arrivi al mio nome.
<<...Formisano...Frendo...Lavorante...>>. Vado verso l'entrata con il cuore che mi martella nel petto e seguo l'ultimo ragazzo che č entrato, "Frendo". Ci dirigiamo verso i nostri nuovi compagni e troviamo ad aspettarci una professoressa bassina, con i capelli ramati e gli occhi cioccolato, dall'aria simpatica.
La professoressa ci porta in un'aula del primo piano e io mi siedo nel banchetto in fondo, con due ragazze che non conosco, ma con le quali faccio subito amicizia, Daniela e Martina. Intanto, mi guardo intorno osservando la nuova classe. Nessun ragazzo particolarmente carino, purtroppo. Mentre la professoressa fa l'appello, arrivano anche tre ritardatarie che sono costrette ad occupare il banchetto davanti.
La giornata trascorre veloce, dopo la professoressa Ametrano della prima ora, conosciamo la Cozzolino e la Venturino. Non facciamo quasi niente: scriviamo l'orario provvisorio e impariamo la mappa della scuola e tutte le norme che il preside aveva trascurato, ci esercitiamo in classe ripassando la grammatica sia italiana che inglese e, soprattutto, ci conosciamo un po' tra di noi. Scopro che anche Daniela, come me, non conosce nessuno ed entriamo presto in confidenza. Chiacchieriamo sulle scuole medie, giudichiamo l'operato delle nostre nuove prof. e ci lamentiamo sul fatto che per la prima settimana non ci sarą l'intervallo. Attorno a noi, il brusio aumenta man mano e anche i nostri nuovi compagni di classe fanno amicizia o commentano la giornata. Un'altra ragazza nella nostra stessa situazione, Federica, si aggiunge alla conversazione e anche lei mi sembra subito simpatica. Dopo un'ultima ora con la professoressa Ametrano, la campanella annuncia la fine della giornata e, tra lo stidere delle sedie contro il pavimento, e il vociare di tutti, lasciamo l'aula.
Incontro Merys nell'atrio che mi chiede cosa penso di questa scuola. Sto per rispondere, quando mi sembra di aver avuto un'allucinazione. Mi sporgo oltre di lei e... sbaglio o c'č un ragazzo che somiglia incredibilmente a Zac Efron?! La mia migliore amica segue il mio sguardo e sorride.
<< Si chiama Pasquale de Luca e sta in 1D...>> esordisce, ma io la fermo.
<< Non ho detto che mi piace! Stavo solo... guardando!>> ribatto imbarazzata. Mio malgrado, adoro Merys.
<< Certo...>> risponde lei scuotendo la testa e, ridendo, torniamo a casa.
Peccato che, appena entrata in camera, inizio a riempire un quadernetto nuovo con "Pasquale De Luca", seguito da innumerevoli cuoricini.

  
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