Come l’acqua salata consuma l’acciaio
il dolore corrode i miei sentimenti,
li investe con il suo oceano senza colore
affogando l’amore nella perdizione dei percetti.
Come il tempo modifica i petali delle rose,
cangianti al ritmo dei giorni e delle notti
che si susseguono,
sento ambedue le menti
in questo corpo imprigionate,
l’Analisi e la Sintesi,
appassire,
la Logica e l’Emozione
disperdersi
in un nudo oblio
già esplorato.
Triste pace ormai ricopre il muscolo pulsante
tornato asceta
in mnestiche tracce di mancato respiro
e polmoni gonfi d’acqua.
Gelido lo sguardo di chi niente più
ha da donare
se non vacua tendenza svalutante
e fatui sorrisi
nonostante speranza,
forse ancora
faccia breccia nel suo petto
con insensato calore.