L’Uomo e la Donna si guardarono un po’ storditi e imbarazzati. La nuvola dorata sopra di loro ondeggiò leggermente. Ne uscì una voce profonda:

“Allora? Che cosa ve ne pare?”

“È stato… beh, è stato interessante.”

“Come? Solo interessante? Ma se è una bomba! Anzi, una delle mie migliori invenzioni, direi!”

La voce proveniente dalla nuvola sembrava un po’ seccata.

“Ma… saremo in grado di rifarlo senza il Tuo aiuto?”

“Ma certo! Con il tempo e la pratica, poi, lo farete sempre meglio!”

“Ma… dà un po’ alla testa. Ci sentiamo… come dire… fluttuanti…”

La nuvola gongolò felice.

“È normale, la prima volta, ma poi ci farete l’abitudine. Senza esagerare, però, mi raccomando! Ora scusatemi, ma vi devo lasciare: ho da fare! Continuate pure senza di me.”

L’Uomo e la Donna si sorrisero e guardarono i grappoli turgidi e succosi che brillavano al sole e, nelle coppe che avevano in mano, il liquido profumato e inebriante che avevano appena gustato, per la prima volta all’alba del mondo. Un pensiero improvviso li colpì.

“Ehi, aspetta un momento! Non ci hai detto come dobbiamo chiamare questa Tua invenzione!”

“Ricordatevi sempre che è un dono DIVINO!" stava dicendo in quello stesso istante la voce.

Ma la nuvola era ormai troppo lontana e i due colsero solo le ultime sillabe: vino.





Nota dell'autrice
Piccola storiella con cui avevo partecipato a un concorso (ormai parecchi anni fa). Spero vi abbia fatto sorridere. Prosit!