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Autore: carlavana99    03/02/2019    0 recensioni
Una ragazza fidanzata, innamorata conosce un ragazzo single, bello, brillante, dolce. Capirà che non è sempre semplice prendere una decisione e lo è ancora meno capire cosa vogliamo davvero!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage, Threesome, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Primo giorno... Mi fermai davanti all'ingresso col borsone in spalla e guardai in alto verso l'insegna. “Magic gym", recitava. Temevo cosa avrei potuto trovare all'interno: donne filiformi con glutei da social che ti squadrano dall'alto in basso credendoti un essere inferiore, uomini come statue di marmo che grugniscono ad ogni peso sollevato e ti reputano solo un fastidio che occupa i macchinari che invece servirebbero a loro, personal trainer sofisticati che considerandoti debole e indecisa ti danno quattro esercizi alla cavolo da ripetere a giro per settimane e settimane. Mi decisi ad entrare e spalancai la porta, mi affacciai e guardai all'interno, sospetta. C'erano due ragazze sedute al bancone all'ingresso. Una di loro, bionda, liscia, occhi neri come la pece, era quella che mi aveva consegnato il modulo per l'iscrizione. Quella volta mi era sembrata infastidita e scocciata ma magari era una giornata no, tutti possono averne. L'altra ragazza non l'avevo mai vista, non che fossi stata spesso li dentro. Era molto bella, con lineamenti duri e spigolosi, capelli castani leggermente mossi, occhi dello stesso colore dell'oro e labbra carnose. Nell'istante esatto in cui mi feci coraggio e misi un piede dentro lei si alzò. Notai che era veramente molto magra e mi sentii di nuovo un’estranea in quel luogo… “Hai intenzione di entrare?” mi girai e alle mie spalle c'era un ragazzo alto e muscoloso. Teneva il borsone con una sola mano e mi fissava divertito con degli occhi scurissimi. “Non credo che ti mangerà nessuno li dentro". Mi vergognai da pazzi e mi spostai per farlo passare. “Scusami" dissi ma lui senza rispondere si diresse dritto verso la ragazza dell'iscrizione. “Ciao Dana, sempre più bella eh!”. Lei gli fece un sorriso storto e lui ammiccò verso di lei. Allora era così che si chiamava, Dana. E la ragazza con gli occhi d'oro? La cercai ma era sparita. Finalmente feci il grande passo ed entrai. Dana mi vide subito e il sorriso che le era rimasto in volto dopo il saluto del ragazzo muscoloso sparì. Chissà perché le davo così fastidio?!? Salutai e mi diressi verso lo spogliatoio. Entrai e notai con gusto che era vuoto. Contai le borse, cinque. Bene, c'erano solo cinque ragazze in sala. Pregai che i ragazzi fossero altrettanto pochi. Mi presi tutto il tempo che mi serviva e dopo aver riempito la borraccia uscii in direzione della sala pesi. Era una buona palestra. Aveva una gran varietà di attrezzi e macchinari e di ognuno ne aveva un paio così che non si creassero mai code per l'utilizzo. L'area per il corpo libero era ampia e spaziosa, con pavimento interamente coperto di gomma. Anche le stanze per i corsi erano ampie e ogni istruttore era ben preparato a seguire un massimo di cinque persone così da garantire un buon servizio. Ultima ma non meno importante, la piscina. Enorme, sempre pulita e ad ingresso libero. Era veramente una palestra di quelle ben fatte. Mi guardai intorno per fare mente locale. Due ragazze e due ragazzi nell’area corpo libero, una ragazza e quattro ragazzi ai macchinari. Le altre ragazze dovevano essere a fare qualche corso allora! Optai per l'area a corpo libero, meno affollata, e mi misi a fare un po di riscaldamento stando ben attenta che nessuno mi osservasse. Sembravano tutti abbastanza impegnati in quello che stavano facendo così cominciai a sentirmi più a mio agio. Continuai a studiare le persone intorno a me. Non erano come le avevo immaginate. Si, c'erano donne ben fatte e uomini pompati ma anche ragazze semplici e uomini con la pancetta. Mi sdraiai a terra per fare qualche minuto di plank ma feci appena in tempo ad assumere la posizione che sentii una voce conosciuta. Alzai gli occhi e vidi il ragazzo di prima che mi fissava sfacciato. Stavo per rimettermi sdraiata e chiedergli cosa volesse quando lui si avvicinò e mi appoggiò una mano sulla pancia e una sulla gambe spingendo delicatamente. “Devi stare più su col sedere o ti spacchi la schiena!”. Cercai di mantenere la posizione da lui suggerita con le aiuto delle sue mani cercando di tenere a bada i brividi che si espandevano dai punti in cui lui aveva le mani. Quando vide che riuscivo da sola si staccò e se ne andò senza dire nient'altro. Quei brividi che mi aveva causato… erano una mia prerogativa con i ragazzi. Non esisteva un essere umano di sesso maschile che non mi causasse brividi quando mi toccava cosi intimamente. Diciamo che Edoardo non ne sarebbe stato molto felice. Andai avanti con i miei esercizi cercando di mantenermi il più anonima possibile e dopo una buona oretta di allenamenti tornai verso gli spogliatoi. Stavolta non erano vuoti. Le ragazze che erano in sala con me avevano finito di allenarsi e stavano facendo la doccia. L'idea di spogliarmi e lavarmi davanti a loro mi metteva molto in imbarazzo ma cercai di farmi forza e mi tolsi i vestiti. Nuda mi diressi alla doccia libera più vicina e chiusi gli occhi sotto il getto bollente dell'acqua cercando di calmare la mente. Non so quanto rimasi li ma quando uscii le ragazze non c'erano più così potei vestirmi senza fretta nè vergogna. Una a volta asciugati i capelli potei finalmente uscire. Camminai fino al bancone, salutai e uscii. Fuori incontrai il ragazzo che mi aveva aiutato con il plank che stava fumando. Lo ringraziai combattendo contro la timidezza e fortunatamente lui fu di poche parole riuscendo a non mettermi in imbarazzo. Salii in macchina e tornai a casa dove mi aspettava una meritatissima cena. Non vedevo l'ora di chiamare Edo per raccontargli come era andata!
   
 
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