Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: Hoshi_10000    05/02/2019    1 recensioni
Ogni scelta ha un prezzo, questo chiunque lo sa, ma quale può essere il prezzo per vivere nel segreto? Quali saranno le condizioni per continuare a vivere normalmente, quando un imprevisto entra nella tua vita? E Sinbad e Ja’far saranno pronti a pagare il prezzo delle loro decisioni?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Judal, Sinbad
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ADDIO CARA VECCHIA ROUTINE



Le giornate ripresero a scorrere come ogni giorno.
Andava in ufficio, firmava pile di documenti, iniziava ad oziare, Ja’far veniva a controllarlo, trovandolo a far nulla lo massacrava, riprendeva a lavorare, oziava, andava a pranzo, lavorava, oziava… tutto come se nulla fosse.
Eppure, se ci faceva bene attenzione, tutto era diverso.
Quando si svegliava Ja’far non era quasi mai accanto a lui, ma in piedi vicino alla finestra a prendere aria.
Lavorava tutto il giorno, ma si prendeva un paio di pause per riposare.
Mangiavano in mensa come sempre, ma Ja’far evitava il più possibile i dolci, la carne rossa e i grassi.
Finito di mangiare il compagno non tornava subito in ufficio, ma faceva due passi nel bosco dietro il castello.
Seguiva i lavori di restauro dell’appartamento apparentemente calmo, ma continuava a chiedere a che punto fossero.
Scherzava volentieri con i colleghi, ma si perdeva spesso ad osservare Pisti e Spaltos.
E ogni sera prima di andare a letto restava a contemplare il suo riflesso allo specchio, mettendosi di profilo e tirando il vestito sulla pancia, per accertarsi che non si vedesse, o forse per il motivo contrario.
A dir la verità, gli faceva un po’ paura questo cambiamento.




-A che mese sei adesso?- gli chiese una sera guardandolo specchiarsi.
-Non sai più contare?- fu l’unica risposta che ottenne, senza neanche che i loro occhi s’incontrassero.
Attese pazientemente, osservando il riflesso di Ja’far da sotto le coperte. Alla fine venne soddisfatto.
-Terzo mese, 15 settimane per l’esattezza.- gli rispose infatti rivestendosi.
Si prese un attimo per riflettere, poi proseguì.
-Di norma non si dovrebbe fare una visita al terzo?-
-È consigliato, ma non obbligatorio.-
-Ma- obbiettò Sinbad -non trovi che sarebbe una buona idea?-
-Per cosa? Rivelare al popolo il mio genere secondario? Passo.-
-I medici sono tenuti al segreto professionale.- lo corresse -Potremmo farti fare una visita qui a palazzo.-
-Sei preoccupato?- chiese avvicinandoglisi.
-Credo solo che sarebbe una buona idea. Pisti-
-Pisti- lo interruppe prontamente Ja’far infilandosi sotto le coperte -è un’alpha. Ha dovuto prendere dei farmaci per poter concepire, ed ovviamente ha dovuto essere seguita. Io- disse ponendosi una mano sul petto -sono un omega nel fiore degli anni ed in ottima salute: non ne ho bisogno.-
Lo guardò torvo. Avrebbe tanto voluto insistere, ma lo sguardo di Ja’far parlava chiaro: non avrebbe cambiato idea.
-Come vuoi.- cedette.
Ja’far sorrise soddisfatto della sua vittoria, spense la luce e andò ad accoccolarsi contro il corpo caldo di Sinbad.
Stava per addormentarsi quando una voce lo riscosse.
-Quando glielo diciamo?-
Non capì bene. O meglio, le parole doveva averle intese, ma gli sfuggiva il senso.
-Che vuoi dire?- domandò rimpiangendo il suo quasi-sonno.
-Non credi sarebbe ora di dirlo agli altri?-
Questo però lo capì. E non gli piacque.
-Sentimi bene- fece per mettersi a sedere ed iniziare ad urlargli contro, ma Sinbad lo tenne vicino a sé con il braccio che aveva avvolto attorno alla sua spalla e proseguì.
-Non sono un esperto, ma da piccolo ricordo di aver sentito dire che il terzo mese è una specie di traguardo.-
Si interruppe un momento, guardando Ja’far che era intento a fissarlo scettico.
-Le donne del villaggio dicevano di aspettare spesso il terzo mese prima di rivelare la gravidanza perché giunti al terzo era “più sicura”.-
Ja’far sospirò e si rimise comodo. -Ti riferisci al fatto che dopo il terzo mese gli aborti spontanei sono rari? Hai ragione, è così.-
-Quindi- tentò di motivare la sua tesi, ma Ja’far lo interruppe.
-Vorresti assolutamente che adesso informassi gli altri, vero?-
Non era una buona idea prendere Ja’far troppo di petto, ma in questo caso voleva essere chiaro.
-Esatto.- confermò.
Ci furono alcuni istanti di silenzio, poi Ja’far sospirò.
-Convocali domani pomeriggio in sala riunioni.-
1 a 0 per lui.




******************
La mattina seguente, prima di andare in ufficio, Sinbad si divertì a cercare gli otto generali per metà regno. Con alcuni fu facile, con altri meno. Ma la cosa divertente, caccia all’uomo/donna a parte, furono le loro reazioni.
Yamuraiha, sfogliando un libro preso da uno scaffale, gli chiese subito che problema ci fosse.
Sharrkan, che aveva passato la notte in birreria, gli domandò se stessero entrando in guerra.
Masrur, svegliato dal suo pacifico sonno, gli chiese il luogo dell’incontro per poi tornare a dormire incurante.
Dracoon ed Hinahoho, intenti a scaricare le navi al porto, gli domandarono chi avesse molestato quella volta.
Spaltos, impegnato ad allenare le reclute in caserma, esibì due profonde occhiaie ma annuì e Pisti, intenta ad allattare il piccolo Sofocle, domandò se non poteva delegare l’incarico al marito.
Ed eppure, nonostante tutti i loro dubbi, si presentarono tutti, in perfetto orario.
Guardandoli Ja’far ebbe paura e se ne fosse stato per la mano che Sinbad aveva poggiato sulla sua schiena, probabilmente li avrebbe rimandati tutti a casa, adducendo qualche scusa.
Quando tutti furono entrati e si furono seduti attorno al tavolo, Sinbad chiuse la porta ed andò a sedersi a capotavola, con Ja’far in piedi alla sua destra, come d’abitudine.
-Perché quest’improvvisa riunione?-
-Problemi di commercio?-
-Qualche alleato è insoddisfatto?-
-Hai generato uno scandalo?-
Non ebbe il tempo di aprir bocca che i suoi amici lo assalirono di domande.
Si sentì offeso dalla loro carenza di fiducia e mise su il broncio, ma Ja’far provvide in fretta a placare i malumori con un semplice “Nulla di tutto questo”, attirando così l’attenzione su di sé.
E poi andò in panico. Non era timido, però…
-Ja’far- lo ammonì Sinbad.
Non fu felice di essere sgridato per un nonnulla, ma questo lo fece parlare.
-Sono incinto.- disse guardando i generali, ma appena questi sentirono la notizia ed iniziarono a strabuzzare gli occhi spostò lo sguardo. Pessima idea, perché dopo un secondo di sbigottimento gli si buttarono tutti addosso, congratulandosi con lui.
-Ma è fantastico!-
-Sofocle non crescerà solo!-
-Finalmente vi siete decisi!-
-Diventerò zia!-
-Vuoi Sofocle per fare pratica?-
-Proveresti a convincere anche Saher?-
Trovandosi in difficoltà cercò l’aiuto di Sin che lo guardava sorridendo, per nulla intenzionato a muoversi. Il bastardo.
Ci vollero diversi minuti perché tutti si calmassero e tornassero a sedersi, smettendo di soffocarlo. A quel punto per prima cosa mollò un giusto pugno in testa a Sin, poi sospirando prese una sedia e si sedette.
-A che mese sei?- chiese Yamu, interessata.
-Al terzo- rispose laconico.
-Da quando lo sai?- domandò Dracoon.
-Due mesi circa.-
-E NON CE L’HAI DETTO FIN’ORA?- gli urlarono tutti in un coro quasi perfetto.
La cosa, oltre a spaventarlo un po’ lo mise a disagio.
-Quindi lo sai da prima che Sinbad partisse.-
-E non ti è venuto in mente di avvisarci?-
-Se ci fosse stato qualche problema?-
-Che avresti fatto?-
Ok, adesso però stavano esagerando!
-So badare a me stesso.- rispose laconico.
Ma fu la risposta sbagliata.
-Non si parla più solo di te.-
-Si parla anche del piccolo.-
-Che faresti se gli succedesse qualcosa?-
Abbassò il capo, conscio che avevano ragione.
Vedendolo pentito, tutti si addolcirono ed iniziarono ricordarsi della presenza di Sinbad.
-Avete già deciso il nome?-
-Preferiste un maschio o una femmina?-
-Ogni tanto potrei fare da baby-sitter.-
Erano parecchio inquietanti, ma al tempo stesso erano molto… dolci? Affettuosi? Premurosi? Be, sì, più o meno.
-Finalmente Sindria avrà un principe ed una regina!- fu però un esclamazione magica, che ebbe il potere di far perdere il sorriso ai due futuri genitori.
-Non è così facile.- bisbigliò Ja’far a capo chino, guadagnandosi occhiate indagatrici da parte dei generali.
-Potrebbe esserlo, se tu non fossi così testardo.- lo corresse Sinbad.
Il diverbio mise a disagio i generali, che iniziarono a muoversi inquieti. Alla fine Spaltos prese coraggio -Che significa?-
Videro la coppia scambiarsi un’occhiataccia, e poi Sinbad, dopo aver apertamente provocato il compagno accusandolo di codardia, si decise a rispondergli -Ja’far insiste a non voler far sapere al popolo che è un’omega.-
Sapevano tutti quale fosse il punto di vista di Ja’far ed un paio di volte avevano provato a fargli cambiare idea, senza mai ottenere successo.
-Senti Ja’far- tentò Hinahoho, ma Yamuraiha lo interruppe poggiandogli una mano sul braccio ed avvicinandosi a Ja’far.
-Capisco la tua posizione,- disse abbassandosi accanto a lui -ma questa volta non posso approvarla. Capisco che tu abbia paura del giudizio del popolo, ce l’ho anch’io,- si capivano, loro due, probabilmente perché la loro natura era la stessa -però, questa volta, credo tu stia sbagliando.- disse prendendogli le mani.
-Forse il popolo non approverebbe immediatamente, ma vedendo il loro re felice, la professionalità con cui ricopriresti il ruolo di regina e la bellezza del principe, perché sarà bellissimo, non solo si adeguerà, ma non potrà fare a meno di amarti.- continuò sorridendogli e accarezzandogli le mani con i pollici.
-Non sono sicuro di voler diventare la regina.-
-Ok, la scelta è tua, ma pensa a questo:- disse fissandolo intensamente -potrai ignorare il bambino in pubblico, nasconderlo o fingere che non sia tuo, ma non sarai il solo a soffrirne. La principale vittima sarà il piccolo.-
Fu una pugnalata. Ma non servì a far cambiare idea a Ja’far, che in fondo agli occhi conservava un’aria di determinazione.
Yamuraiha si alzò con un sospiro. -La scelta è ancora tua. Fa come meglio credi.- gli disse con dolcezza, tornando a sedersi.
Ci fu un attimo di silenzio, poi Dracoon prese la parola.
-Come credi di fare a nasconderlo?-
Questa volta fu Sinbad a rispondere, raccontando del loro piano e chiedendo l’aiuto di Yamuraiha e degli altri generali per le future apparizioni pubbliche. Nessuno fu entusiasta, ma tutti accettarono.
-Vi ringrazio. Sentite, fra due settimane dovrò fare un viag-
-Quale viaggio?- domandò Ja’far.
-Te ne ho parlato. Quello a Kou per discutere con il principe Koumei l’andamento degli affari, ricordi?-
Il suo sguardo si rischiarò. -Me n’ero dimenticato.-
Lo tirò a sé. -Potreste controllare che non si ammazzi di lavoro?-
Sorrisero tutti e si diedero disponibili. -Bada bene di non fare danni durante il soggiorno, chiaro?-
-Per chi mi avete preso?- chiese con un sorriso.
-Un donnaiolo.-
-Ubriacone.-
-Privo di peli sulla lingua.-
-O di decoro.-
-Nonché di discrezione.-
-Per non parlare del pudore.-
-BASTA, HO CAPITO!-
Scoppiarono tutti a ridere.
-Ci mancherai.-
-Non fare cavolate.-
-Non ne farò.- assicurò, sperando di riuscire a mantenere la promessa.










Piccoli scleri di cui (volenti o nolenti) finirete per far parte: neanche il tempo di tornare a Sindria che già si riparte, vorrei piangere! Ma ignoriamo i sentimenti personali, che non credo v’importino. Il capitolo nel complesso mi piace, anche se avrebbe potuto essere migliore, ma, ehi!, non chiediamomi troppo.
… in questo caso c’è una domanda! (per la verità due, ma “ha senso evitare le visite mediche per i minimi rischi che queste comportano?” non mi piace, quindi “la evito”)

“Non esiste un momento adatto per dare una notizia, bella o brutta che essa sia, ma è meglio comunicarla quando si ha la certezza o correre il rischio e anticiparla?”

Non è posta benissimo, lo so. Diciamo che in caso i gravidanza si può leggere come “Meglio aspettare il terzo mese per dare la lieta novella, o no?”, ma se volessi applicarlo ad un ambito di investimenti in borsa (non guardatemi male, sto vedendo Spice and wolf) potrebbe essere “Qualora si fosse in possesso di un potenziale ottimo affare, meglio condividere le proprie informazioni con gli amici o tenerle per sé finché non si sarà certi dell’affidabilità della fonte?”
   
 
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