Dopo aver fatto una doccia rigenerante, la fanciulla si sdraiò sul divano. Lunghi capelli neri le cingevano il volto, scendendo e arricciandosi sulle spalle. Dietro quella morbida chioma, due grandi occhi castani guardavano la stanza, illuminata dalla fiamma del camino. Sull'angolo, poggiato su una sedia di legno, c'era il cappuccio di lana che lui le aveva regalato a Natale. Un regalo che aveva apprezzato molto, essendo freddolina. Ma ora che il suo corpo minuto era avvolto dalle coperte, non ne voleva proprio sapere di alzarsi per prenderlo.

In realtà, nonostante il tepore offerto da quelle coperte, lei desiderava un altro tipo di calore, l'unico capace di scaldare il suo cuore. E fu così, che esprimendo un desiderio, la ragazza si addormentò sul divano.

L'indomani, i primi rintocchi dell'orologio a cucù la risvegliarono. Il camino era ormai spento, e l'aria fredda stava prendendo lentamente possesso della stanza. Istintivamente si portò la mano sul capo, per sistemarsi i capelli, ma quando si toccò la fronte sentì la morbida sensazione della lana sulla sua pelle. Era il cappuccio, che qualcuno le aveva poggiato silenziosamente sul capo mentre era addormentata. Provò a girarsi dall'altro lato del divano, ma dietro la sua schiena, le grandi braccia di lui la tenevano ferma, stringendola in un delicato abbraccio. Un sorriso adesso le spuntava sulle labbra. In quella fredda notte, lui aveva realizzato il suo desiderio e adesso le stava scaldando il cuore.