Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
Segui la storia  |       
Autore: Diana_96writter    09/02/2019    0 recensioni
Yui, nuova arrivata nella nuova scuola d'elitte, timorosa delle sue grandi capacità in grado di guardare oltre l'immagine che le persone costruiscono, sconvolgerà la vita di molti studenti con il suo modo di essere, compresa quella del Presidente del Consiglio, Izana Wistaria che al suo fianco riscoprirà il volto nascosto dietro la sua maschera. Incompatibili all’inizio metteranno da parte gli scontri per affrontare insieme i problemi che la vita scolastica manderà loro contro, ma anche quelli che con la quotidianità non hanno legami. Scoprendo nell'incompatibilità una complicità che gli permetterà di trarre forza l’uno dall’altro.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il respiro che aveva lasciato libero dopo quanto le aveva detto sembrò durare dei minuti, Ryuu aveva lo sguardo coperto incerto sulla sua reazione alla comprensione della situazione problematica in cui riconosceva di essere: «Puoi prestarmi il tuo cellulare?». Sussultò alla domanda insolita, ma le allungò il dispositivo lasciandole libero accesso, Yui armeggiò qualche istante prima di lasciarlo sul quaderno chiuso: «Ho salvato in rubrica i numeri di Kiharu, il mio, di Zen, Mitsuide, Obi, Shirayuki, Kiki, se dovesse servirti qualcosa di qualsiasi tipo puoi chiamarci quando vuoi, in questa scuola hai degli amici su cui puoi contare, e se mai dovesse succedere una cosa simile sarò la prima a schierarmi a tuo favore, ho capito perché ti spaventava l’idea di entrare nel Consiglio, ma sono certa che anche noi riusciremo a darti tanto, io sono cambiata proprio grazie a questo, hai talento non si discute ma come usarlo e per chi sta a te deciderlo. Ti lascio studiare io torno a casa prima, pensaci e anche se rifiutassi di fare la richiesta ti resterò comunque amica, sarò tua alleata, ci vediamo».

Chiuse la porta con un sorriso sereno sul volto, Ryuu strinse tra le mani il cellulare sorpreso e ammirato da quel comportamento, la carezza del vento gelido deviò la sua attenzione sul ragazzo appena entrato dalla finestra: «Obi». Sorrise guardando verso la porta: «È bello sentirsi dire che qualunque cosa accada lei sarà tua alleata». Strinse il cellulare ancora di più: «Perché?». Obi accennò una risata avvicinandosi tranquillamente lasciando che sfogasse il pianto silenzioso: «Perché puoi essere un mercenario che ha fatto del male, un Principe che sopprime se stesso, un ragazzo appassionato a cose diverse, oppure un genio per lei non fa differenza, non ti tratterà diversamente, e sapere di avere qualcuno al tuo fianco che ti accetta per quello che sei e non per quello che hai fatto ti fa sentire apprezzato, felice. Se ho tutto questo ed ho smesso di scappare dal mio passato è solo grazie a lei e al gruppo che ha intorno. Se cerchi una nuova strada per superare quello che ti sei lasciato alle spalle, afferra la sua mano, saprà portarti in alto». Chiuse la finestra osservando dall’alto la scuola e tutte le persone che aveva memorizzato trovando Yui all’uscita: «Lady». Sussultò alzando di colpo lo sguardo: «Zen sta ancora giocando, io ho un impegno con Izana stasera, me la cavo». Obi spense il sorriso osservando il viso pallido: «Dovresti riposare, non sembri messa tanto bene». Yui sorrise percorsa da un brivido salutandolo: «Dedica anche a Ryuu un po’ del tuo tempo».

Chiuse la porta di casa allentando il fiocco della divisa, era diventato improvvisamente troppo stretto e l’aria troppo poca per riempirle i polmoni: «Kioichi?». La porta dello studio si aprì invitandola ad entrare: «Sei ancora impegnato?». Il ragazzo negò sistemando i fogli: «Ho appena finito, stasera sono di turno al ristorante, tu dovevi uscire, vero?». Yui sorrise slacciando i capelli: «Mi incontro con Izana alle otto, andiamo a cena fuori, vado a prepararmi, avvisami quando esci». Salì le scale quasi con fatica, strinse i denti alla stanchezza depositata nelle gambe: «Forse mi conviene dormire un po’ prima».

Passarono ore, Kioichi aveva finito di registrare la base da inviare alla casa discografica, chiuse la porta prendendo la borsa da sistemare per il lavoro, prima di salire le scale si fece prendere da un dubbio, erano le nove passate e il cappotto della sorella era ancora lì in sua attesa, la preoccupazione lo portò a controllare: «Yui? Sei ancora qui? Non sei in ritardo?». Bussò un paio di volte senza ottenere risposta, entrò senza permesso per assicurarsi che fosse in camera, era stesa sul letto tremante ancora con la divisa addosso: «Yui». Sussultò al richiamo sollevandosi dal materasso, la testa era pesante e la vista aveva difficoltà a mettere a fuoco, lesse l’orario sulla sveglia scattando in piedi: «Sono in rita…». La frase perse la forza insieme al suo equilibrio, Kioichi corse a sorreggerla preoccupato, le accarezzò la fronte stringendola: «Sei bollente!». Yui negò allontanando la sua mano: «Sono solo stanca, non è nulla di…». Quando si accorse di essere troppo debole anche solo per reggersi in piedi le lacrime si fecero strada agli occhi: «L’appuntamento…». Kioichi sospirò facendole da sostegno per riportala a sedersi sul letto: «È più importante la tua salute, Izana capirà, metti il pigiama e riposa». Yui alzò lo sguardo spaesata: «Tu devi lavorare…». Kioichi accennò ad un si accarezzandole la guancia: «Io ho ancora tempo, tu devi riposare». Quasi con la mente assente accolse la sua richiesta chiudendo gli occhi arresa alla stanchezza, Kioichi la stese sul letto sollevando le coperte fino alla spalla, si sarebbe cambiata in seguito, il cellulare appoggiato sulla scrivania vibrò accendendosi: «Finalmente ti sei degnata di rispondere, aspetto da un’ora, devo mandare la carrozza a prenderti?». Kioichi sorrise divertito guardando la sorella addormentata: «Questa volta non ha colpa, sii magnanimo». Izana sussultò alla voce maschile: «Kioichi?». Chiuse la porta della stanza scendendo a preparare il necessario per lei: «Ha la febbre, alta da quanto ho notato, non ha avuto neanche le forze per cambiarsi prima di addormentarsi di nuovo, e al suo risveglio si sentirà terribilmente in colpa per non essere riuscita a venire. In merito, vorrei chiederti un favore».

Appoggiò un fazzoletto bagnato sulla sua fronte dopo aver controllato la temperatura più alta del previsto, il campanello suonò rassicurandolo: «Entra». Izana avanzò verso il salotto in cerca della sua approvazione: «È in camera sua, sono chiamato a lavoro e non c’è nessuno che può andare al posto mio, con te è in buone mani, ho avuto tempo di prepararvi la cena è in forno, ci sono le medicine sul tavolo e le ho preparato il divano nel caso volesse cambiare aria, ho sistemato anche il lettore dvd se volesse vedere un film, ha una bottiglia d’acqua in camera e un altro paio in cucina, ora sta dormendo, se ti serve qualcosa chiamami, avrò il cellulare sempre dietro». Izana sorrise ammirato: «Sei anche fin troppo premuroso con lei, ci penso io». Chinò il capo in segno di ringraziamento uscendo dalla porta lasciandoli da soli. Anche senza avere un vero permesso entrò nella camera della ragazza ad assicurarsi che stesse bene: «Izana…». Sussurrò tra sogni e realtà: «Come ti senti?». Yui allungò una mano per stringere la sua: «L’appuntamento…mi dispiace». Sorrise ricambiando la stretta: «Pensa a stare meglio, adesso, se ti serve qualcosa chiamami, sono di sotto». Richiuse gli occhi sussurrando di nuovo le sue scuse: «Non devi dispiacerti, non farmelo ripetere».

Era ormai sera inoltrata quando riprese coscienza della sua situazione, si sollevò dal letto sudata, osservò la divisa che ormai si era attaccata alla sua pelle, sospirò alzandosi per cambiarsi, il giramento di testa la costrinse a fare attenzione ad ogni movimento, dopo aver messo il pigiama controllò l’orario sospirando pesantemente, scese le scale per far cambiare aria alla stanza: «Kioichi?». Nello studio non c’era nessuno e il salotto era in ordine: «Kioichi?». Chiamò di nuovo riconoscendo la presenza di qualcuno in cucina: «È a lavoro». Sbiancò di colpo quando Izana avanzò verso di lei accarezzandole al fronte per controllare la temperatura: «Sei un’allucinazione». Sorrise divertito negando: «Tuo fratello mi ha chiesto di assisterti al suo posto, la serata era ormai andata ed ho accettato». Yui abbassò lo sguardo stringendosi nelle spalle: «Mi dispiace, avevi prenotato e mi avevi invitata formalmente ad un appuntamento ed io…». Izana sorrise teneramente stringendola in un abbraccio: «Continui a scusarti da quando sono arrivato, non potevi prevederlo, ci andremo un altro giorno. Kioichi ci ha preparato la cena quindi il ristorante non ci mancherà di certo, sarà un appuntamento diverso dal classico». Yui alzò lo sguardo asciugando gli occhi: «Dovevi parlarmi di una cosa importante».  Izana negò con un cenno impercettibile: «Importante ma non urgente, ti va di mangiare?». Yui accarezzò i capelli arrossendo di colpo, si era resa conto di non essere del tutto presentabile ma il ragazzo aveva ignorato il rossore trattenendo la presa in giro. Sedettero al tavolo per gustare l’ottima cena che nessuno dei due commentò, non c’erano parole per descrivere quanto fosse buona: «Ti ha preparato il divano e il lettore dvd». Yui sorrise sedendosi sul divano a sfogliare i film: «Pensa sempre a tutto». Izana prese posto all’angolo appoggiando il cuscino sulle gambe, il gesto non lasciò Yui indifferente: «Quello sarebbe un invito?».

Non ottenne nessuna risposta a parte un sorriso malizioso e quasi di sfida, inserì il cd nel lettore non ricordava neanche il titolo scelto, era troppo concentrata ad analizzare quella situazione fuori dal comune. Tirò su la coperta alle prime immagini e mentre il film iniziava lanciava qualche sguardo ad Izana curiosa della sua reazione, ma era fin troppo a suo agio, decise di assecondarlo. Distese le gambe sul divano appoggiando la testa sul cuscino appoggiato a  sua volta sulle gambe maschili, ma fece attenzione a non incontrare il suo sguardo anche se sentiva sulla pelle il sorriso vittorioso apertosi alle sue spalle. Non si lasciò prendere dal film come sperava e alla fine chiuse gli occhi chiedendo al mal di testa di fermarsi, sprofondò in un silenzio troppo denso. Un suono distante e una luce improvvisa la fecero sussultare, sospirò esausta sfregando la guancia contro il cuscino, la pelle era calda anche se rabbrividiva stringendosi nelle spalle, il calore estraneo la rassicurò in quel silenzio. Voltò lo sguardo verso le spalle trovando Izana fermo dove lo aveva lasciato e che la osservava perplesso: «Ti sei addormentata subito». Yui sospirò chiudendo gli occhi per evitare di guardarlo: «Capita raramente che io mi ammali, di solito non sono vittima dei raffreddori di stagione, ma questa volta glielo devo». Izana rimase appoggiato al divano ad osservarla: «Dici di averlo meritato?». Yui accennò una risata pensando Ryuu: «Ne è valsa la pena, sono riuscita a stabilire un contatto con la matricola di cui ti parlavo si chiama Ryuu, ed è…letteralmente un genio, è divertente pensare a quante varie persone ci siano nel nostro gruppo, Principi, guardie del corpo, erboristi, proprietari di parchi divertimenti, nobili da ogni parte del mondo, artisti, e adesso anche un genio, pensi sia strano?». Izana le accarezzò la fronte: «Non più di tanto, attiri persone che non sono comuni e ti guadagni l’ammirazione di tutti, sei in grado di vedere le debolezze e di aiutare le persone a migliorarle, non è una cosa da tutti, il tuo talento si è evoluto nel migliore dei modi, ho contribuito in parte a farlo evolvere quindi non penso sia strano. Presenterai il nuovo membro anche a me?». Yui ignorò la dolcezza della carezza guardandolo male: «Non devo presentarti tutti quelli che conosco, però per il Consiglio e per la scuola sarà un valido sostegno».

Un tuono improvviso scosse l’intera casa e la luce abbagliante reclamò l’intera attenzione: «C’è un temporale». Izana accennò una risata guardando la finestra e la stanza al buio: «Da un po’, anche la luce è andata via». Yui sussultò guardandolo di colpo: «Siamo senza corrente?». Izana accennò ad un si arricciando gli occhi per delineare le forme nell’oscurità: «Siamo al buio». Yui sospirò alzandosi dal divano per muoversi verso la stanza accanto: «Yui». A tendoni raggiunse uno sgabuzzino, dopo qualche minuto riapparve sull’uscio della porta: «Quello da dove esce?». Sorrise divertita appoggiandolo sul tavolo e accendendo con dei fiammiferi le tre candele sistemate nel candelabro: «Kioichi lo ha trovato a poco prezzo, dicendo che se fossimo rimasti al buio sarebbe stato divertente fingere di essere nel passato e girare per la casa con un candelabro». Izana rimase a guardarla ad occhi spalancati, una sorpresa che non si aspettava: «E da dove quest’idea?». Yui alzò le spalle ridendo dell’unicità di quel fratello: «In fondo si usano spesso sulle scene teatrali, immagino che i viaggi con mia madre gli abbiano lasciato qualche fantasia bizzarra». Rimasero in silenzio nel silenzio per qualche minuto prima che Yui smorzasse la distanza: «Non ti ho mai formalmente invitato ad entrare nella mia stanza, vero?». Izana sorrise alzandosi dal divano: «No, ed è la prima volta che siamo soli in casa, vuoi farmi strada?». Appoggiò le mani bloccandola contro il tavolo: «Sei insolitamente felice di questa situazione, o sbaglio?». Prese il candelabro osservando i dettagli d’argento che disegnavano foglie e linee curve: «Trovo che abbia un certo fascino, il temporale fuori, un candelabro in epoca moderna, una ragazza in pigiama che continua ad evitare il mio sguardo, la casa vuota e silenziosa. Avrei detto che sarebbe stata la perfetta ambientazione per un horror, immagina i rumori inspiegabili, la sensazione di essere osservati, le ombre delle candele, Kioichi avrebbe gradito l’atmosfera, magari c’è un mostro nella cantina». Yui si strinse nelle spalle alzando la voce: «Non abbiamo cantine!».

Il tuono non riuscì a coprire il tonfo interno, Yui era scattata a stringersi all’unica sicurezza di quel silenzio: «Non ci sono mostri». Sussurrò tremante, Izana sorrise divertito: «Magari il candelabro era di un fantasma». Yui gli diede un colpo sul petto arrabbiata: «Lo fai apposta per spaventarmi, smettila!». Izana scoppiò a ridere non era riuscito a resistere a quella tentazione, Yui tremava per la febbre e per la paura tra le sue braccia: «Ehi, c’è un Principe qui con te». Yui lo allontanò malamente prendendo il candelabro per  far luce: «Senza armi al suo seguito, non ci sono mostri o fantasmi, voglio dormire». Izana alzò le spalle arreso seguendola verso il piano superiore, sorrideva quando ai tuoni  sussultava e ad ogni rumore interno stringeva il candelabro come se fosse l’unica arma a portata di mano. Aprì la porta della camera verificando che la luce fosse davvero assente, sospirò appoggiando il candelabro sul comodino sedendosi sul letto, rimase in silenzio mentre Izana si osservava intorno: «Ti aspettavi pupazzetti e riviste?». Sorrise felice di quella possibilità, non era l’appuntamento che aveva programmato ma era un’altra parte della vita di quella ragazza che esplorava: «Mi aspettavo di trovare attrezzi da palestra sparsi in giro e un sacco da box nell’armadio». Yui accennò una risata mordendosi il labbro: «Mi chiederai ancora di uscire?». Izana smise di osservarsi intorno per avvicinarsi a lei: «Avevi paura che per un appuntamento mancato smettessi di invitarti fuori?». Yui si strinse nelle spalle giocando con una ciocca di capelli: «Non sei il tipo di persona che mi invita ad un appuntamento». Il ragazzo sorrise allungano una mano per accarezzarle i capelli: «Mi piace questo appuntamento». Yui arricciò le sopracciglia irritata: «Non a me, adesso sarai impegnato con gli esami e ci potremo rivedere solo nelle vacanze natalizie, non potremo festeggiare neanche il tuo compleanno insieme, ci tenevo che oggi fosse speciale».

In pochi istanti si ritrovò stesa sul letto a guardare gli occhi acquamarina illuminati dalle candele: «Si è fatto tardi, dovresti dormire». Yui arrossì di colpo ma non riuscì ad allontanare lo sguardo dal suo viso: «Come se potessi dormire avendoti tanto vicino». Izana sorrise scendendo sui gomiti per avvicinare i due visi: «Ci farai l’abitudine, riposa». Alzò la mano per accarezzargli i ciuffi biondi lasciati liberi e che facevano da cornice al viso, si perse ad osservare i suoi particolari al buio, accarezzando le labbra schiuse: «Vorrei baciarti». Si lasciò sfuggire senza rendersene conto, prese un respiro per calmare i battiti inebrianti: «Ma rischierei di passarti il raffreddore, e non voglio rischiare». Izana le prese la mano accarezzando la pelle percorsa dai brividi, sorrise avvicinandola ancora un po’: «Chiudi gli occhi». Yui rimase a guardarlo perplessa: «Non mi prenderò la responsabilità se poi tra qualche giorno mi dirai di essere a letto con la febbre, è a tuo rischio e pericolo». Chiuse gli occhi senza ribellarsi a quella possibilità, qualcosa di delicato le si posò sulle labbra, profumava di fiori, un profumo diverso da quello dolce e pungente che la avvolgeva e che amava. Attese ad occhi chiusi e qualche istante dopo avvertì la pressione delle labbra maschili sulle sue, aprì appena gli occhi per trovare quelli di Izana fin troppo vicini, un brivido diverso le accarezzò il corpo, colmo di adrenalina e di emozione, l’istinto di stringerlo fu più forte di lei.

Quando Izana si allontanò liberandola dalla presa stendendosi al suo fianco, Yui portò una mano al viso per liberarlo da quella sofficità che aveva velato il bacio, accarezzò il tessuto pregiato colorato di scuro chiedendo con uno sguardo delle spiegazioni: «Ero incerto se avrei saputo resistere al baciarti, mi sono preoccupato prima del raffreddore ed ho comprato quello, nessun rischio di contagio». Yui osservò il fazzoletto di seta illuminata dalla sorpresa e scoppiò a ridere voltandogli le spalle, Izana rimase perplesso ad ascoltare la sua risata: «Ti diverte?». Yui asciugò le lacrime di divertimento accarezzando le labbra, si avvicinò a lui per inebriarsi ancora un po’ di quel profumo: «Sto scoprendo un lato di te che riesce a sorprendermi, ti ho già detto una volta che ti amavo, ma adesso mi sono innamorata». Alzò un sopracciglio perplesso: «Prima non lo eri?». Yui negò accennando una risata: «Prima ero solo attratta da te, il tuo fascino mi ha fatto confessare il mio amore, ma adesso caro Principe, non sperare di liberarti più di me, ora che sono innamorata di te diventerai mio e mio soltanto». Izana rispose con uno sguardo alla provocazione: «È una minaccia?». Yui sorrise stringendo al petto quel piccolo pezzo di stoffa: «È una dichiarazione». Si lasciò cullare dal profumo, dal temporale e dalle carezze celate negli sguardi e nella vicinanza che avvertiva, pian piano si lasciò andare e cedette di nuovo alla febbre in rapida alzata, non le importava più del mal di testa, aveva ricevuto un dono e valeva più di tutto il male che il raffreddore aveva portato.

Izana attese che si addormentasse del tutto prima di alzarsi con un sorriso soddisfatto sul volto, la coprì con le lenzuola e chiuse la porta qualche minuto dopo il ritorno di Kioichi: «Tu hai delle strane passioni». Il ragazzo sussultò di colpo voltandosi a guardarlo sulle scale con il candelabro in mano a illuminare i dintorni: «E tu sembri divertiti a spaventare le persone in situazioni come questa, faresti più paura di un fantasma». Sorrise divertito ammettendo di averlo fatto quasi apposta: «La corrente ancora non torna?». Negò liberando i capelli dalla coda alta per lavorare senza intoppi: «No, ma il temporale sembra calmarsi, tornerà entro domani, Yui?». Izana alzò lo sguardo alla stanza chiuse sorridendo appena al ricordo: «Dorme, Kioichi vorrei parlarti di una cosa, a breve ne parlerò anche con Yui, volevo dirgliela oggi ma forse è meglio che la sappia prima tu».    
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime / Vai alla pagina dell'autore: Diana_96writter