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Autore: Arashi_art    09/02/2019    3 recensioni
Diana è una ragazza dalle origini italiane che ha vissuto a Busan, il suo migliore amico si chiamava Jimin e la abbandonò all'età di 15 anni per inseguire il suo sogno a Seoul. Tra varie peripezie, i due non hanno più notizie e si rincontreranno 6 anni dopo per caso o per volere del destino? Diana non sa che lui è diventato un idol di fama internazionale e quale sarà la sua reazione?
Si creeranno situazioni ambigue e scopriranno entrambi a loro spese quanto siano cambiati in questi anni.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Amore e Odio

2018

{Jimin}


Diana era tornata.

Non avevo mai preso in considerazione l’ipotesi che potesse tornare con il fidanzatino appresso. Naomi era solo l’ennesima ragazza che mi faceva sfogare, però era l’unica che non avevo mollato dopo una notte. C’era qualcosa in lei che non mi dispiaceva, ma il ritorno di Diana mi aveva totalmente destabilizzato. Ero ancora innamorato di lei, non potevo negarlo. Avrei voluto abbracciarla e dirle quanto mi fosse mancata, però volevo rivolgermi alla mia “vecchia” migliore amica.

Non riuscivo e non potevo dimenticare tutto ciò che c’era stato; avevo bisogno di lei in ogni istante. Senza farmi notare, la guardavo mentre era indaffarata a casa: i suoi capelli erano tornati a quel meraviglioso nero che risaltava l’azzurro dei suoi occhi luminosi e le sue curve si erano leggermente addolcite, come se non si fosse più allenata; in ogni caso era stupenda.

In quei quattro mesi spesso mi ero sentito schiacciato dallo stress e dalla mia scarsa autostima, così mi ero rinchiuso in me stesso. Seokjin era riuscito a farmi uscire da quel circolo vizioso grazie alla sua solarità, ma era stato molto difficile. Continuavo a rimuginare sul passato e la immaginavo mentre mi consolava tra le braccia, come era solita fare. Il profumo dolce della sua pelle ancora lo sentivo nelle narici e mi pugnalava il cuore a tradimento. Quel bacio della sera del suo compleanno era marchiato a fuoco nella mia mente, come se fosse accaduto solo qualche giorno prima; ma erano passati mesi. Avevo persino pensato di strappare quella maledetta polaroid sul mio comodino, che mi sbatteva in faccia la nostra vecchia e meravigliosa amicizia, ma una forza nel mio inconscio mi aveva impedito di farlo.

The Truth Untold era davvero la canzone che più mi rappresentava e riuscivo ad interpretarla come nessun'altra; infondevo tutta la mia disperazione e le mie sofferenze in quelle note. Mi ero illuso di poter riportare indietro i ricordi di Diana con quella canzone, ma ero stato solo uno stupido.

Il giorno dopo il suo ritorno mi presentò quel damerino del suo ragazzo, Pietro. Nonostante fosse italiano aveva qualcosa che ricordava Jin, forse nei suoi modi di fare. E poi notai subito dal suo portamento che doveva essere un ballerino, quasi mi sentii offeso nel constatare che Diana avesse preferito lui, quando aveva sempre avuto un ballerino accanto. Però dovetti ammettere che era un bel ragazzo, ma aveva uno scintillio strano negli occhi, come se volesse urlare a tutti che la sua ragazza era intoccabile.

Se solo sapessi che l’ho persino baciata. Pensai, mentre gli stringevo la mano e resistetti alla tentazione di mettermi in punta di piedi per raggiungere la sua altezza.

Per fortuna Arianna allentò la tensione tra di noi e gliene fui estremamente grato. Quasi svenne quando vide Seokin, il suo preferito. Purtroppo non parlava coreano e dovevamo arrangiarci con quel poco inglese che riuscivamo a masticare; invece Diana e Namjoon riuscivano a comunicare senza problemi. Yoongi sembrava particolarmente loquace con la nuova arrivata, non potevo biasimarlo perché era davvero carina: minuta, con i boccoli biondi e due occhi grandi. Purtroppo tornò Italia troppo presto e promise di tornare a trovarci appena possibile. Così ci lasciò con i due piccioncini che non smettevano mai di ricordarci quanto si amassero; più che altro era Pietro che non si staccava mai da Diana. Durante i turni di lavoro stava seduto in un angolo della sartoria che la vigilava come un cane addestrato. Sembrava che chiunque potesse rapirla da un momento all’altro. Faticavo veramente a credere che a Diana piacesse un tipo del genere, ma non era più la ragazza che conoscevo meglio delle mie tasche. Avevo notato che lei cercava di interagire con me, soprattutto a casa, ma uno spesso velo di disagio ci separava ogni volta. Quel velo troppo pesante da scostare, era opprimente e soffocante. Pensai persino che starei stato meglio senza di lei, senza averla mai conosciuta, senza averle permesso di ritornare nella mia vita.

In realtà volevo indietro la mia Diana, e basta.

Cercavo di distarmi con la musica, perchè non avevo tempo per quelle cazzate. Un pomeriggio mi diressi in sala registrazioni per cantare qualsiasi cosa e scelsi proprio The Truth Untold, tanto per essere masochista. Intonai tutto il testo, rubando le parti degli altri vocalist, perchè mi aiutava a migliorare la mia voce. Quando arrivai al primo ritornello, dal vetro di fronte a me vidi apparire proprio Diana, ma non fece nulla per interrompermi. Si limitò a sedersi sulla sedia vuota davanti alla console per ascoltarmi con gli occhi lucidi. Strinsi le palpebre per non guardarla, mi concentrai solo sulla melodia, come se tutto intorno a me fosse svanito. Alla fine della canzone, posai le cuffie sul leggio e la raggiunsi oltre il vetro.

- È davvero incredibile.- Si complimentò con un applauso. - È la storia della Città di Smeraldo, vero? -

Per un attimo vacillai. Com’era possibile? Vidi uno spiraglio di luce infondo a quel tunnel buio.

- Sì, la ricordi? - chiesi speranzoso.

- Ricordo vagamente la storia, ma nient’altro. - rispose distogliendo lo sguardo.

Svanirono tutte le mie illusioni come polvere mossa dal vento. Taehyung mi aveva detto della loro telefonata subito dopo l'uscita dell'album, ma non avevo voluto sapere i dettagli. Probabilmente avevano parlato della storia, allora perchè mi aveva fatto quella domanda? Mi riscossi subito, non appena notai una macchia violacea sulla sua clavicola che mi incuriosì.

- Ti sei fatta male? - domandai con l’indice che indicava il livido vistoso.

Mi osservò la mano sorpresa, come se avesse appena scoperto quella ferita. Sembrò titubante e con uno sguardo strano mi rispose: - Ho sbattuto contro l’anta del mobile stamani, lo sai che sono maldestra. - poi rise appena.

Non ne capii il motivo, ma sapevo che mentiva.
 

"Maybe I'm your enemy and friend..." - Outro: Her







 

Buonasera~
Questa settimana non ho veramente avuto tempo di mettermi al pc, quindi mi dispiace avervi fatto aspettare un po' di più.
Comunque Jimin conosce Pietro e, come era prevedibile, non gli piace molto. Anche solo per l'altezza ahahahaha
Posso dire che Diana si sta convincendo che Pietro sia la scelta giusta e quindi prova ad
andare avanti in quella relazione. Tenete presente che lei e Jimin non si parlano molto adesso,
cioè non hanno più quella confidenza che c'era prima. 
Dal prossimo capitolo ci sarà un altro cambiamento ;)
Grazie a tutti come sempre <3
A presto **

-Arashi- 


 

   
 
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