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Autore: Najara    10/02/2019    9 recensioni
"Il tuo sorriso scalda il mio cuore, non credo di poter resistere ancora eppure attendo, sciocca aspetto il momento, quel momento. Eppure non arriva mai e tra le mie dita scivola il tempo, se avessi saputo, se avessi capito quanto poco ce ne restava."
Questa storia è stata scritta per l’Iniziativa “Red as your lips 2019” indetta dal gruppo LongLiveToTheFemslash.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L come…

 

 

…Labbra

 

Il tuo sorriso scalda il mio cuore, non credo di poter resistere ancora eppure attendo, sciocca aspetto il momento, quel momento. Eppure non arriva mai e tra le mie dita scivola il tempo, se avessi saputo, se avessi capito quanto poco ce ne restava. Eravamo ancora solo tu ed io, nessun noi, eppure, eppure il noi era lì, ad afferrarlo bastava un momento, quel momento che mai arrivava.

Il cielo è azzurro e i miei occhi non riescono a staccarsi dai tuoi e quel momento lo hai afferrato tu e le tue labbra si sono posate sulle mie. Un istante che è diventato tutto.

È perfetto anche nella sua imperfezione, ridiamo della nostra goffaggine, scherziamo e poi lo facciamo ancora: le tue labbra sulle mie.

Un istante che avrebbe dovuto bastare per sempre. Un’eternità condensata in un singolo momento.

Ho creduto che non avrebbe mai più potuto piovere, che su di noi, per noi, avrebbe solo brillato il sole.

Quanto tempo abbiamo avuto? Quanti mesi, settimane e giorni?

Non abbastanza…

 

 

…Lacuna

 

Il silenzio sembra nulla, l’omissione sembra niente, la lacuna solo un dettaglio. Non capivo… sciocca, non immaginavo. Era così normale, non era mai pesata tra di noi l’omissione. Non ho visto l’ombra che stavo chiamando, non ho capito l’errore che stavo facendo.

Nascondevo una parte di me e pensavo che quello che mostravo sarebbe bastato. Il noi avrebbe vinto, credevo, anche sul temporale più tremendo. Non capivo che io stessa stavo addensando nubi.

Il segreto iniziava a pesare, ma io ignara bacio le tue labbra credendo, sperando, che basti.

 

 

…Lacerarsi

 

Lo vedo nei tuoi occhi. Increduli prima, sorpresi dopo, pieni di orrore infine. La mia maglia è in pezzi, ma non vi sono ferite sul mio petto da fermare. Le tue mani cercano invano, mentre i tuoi occhi capiscono.

“No…” Mormori e sento il mio cuore lacerarsi, sento il temporale annunciarsi.

“Posso spiegare.” Farfuglio e quegli occhi che tanto amo si chiudono, mentre le labbra che bacio con amore si stringono.

“Non c’è nulla da spiegare.”

Il temporale che prima era all’orizzonte e non vedevo, ora si fa sentire e la tua voce è un vento freddo, le tue mani, lontane da me ora, i pugni stretti, sono tuoni e lampi in un cielo nevoso.

“Credevo che tra te e me non ci fossero segreti. Mi sbagliavo.” Un passo indietro, un altro.

E non rimane più nulla del noi che eravamo.

Oh, il noi c’è ancora, nel mio appartamento, ovunque io posi gli occhi, nella mia vita, ovunque io posi la memoria.

Ma non per te. La lacuna ha lacerato qualcosa anche dentro di te. Io ho spezzato qualcosa dentro di te.

“Buona fortuna: prenditi cura di te stessa, Supergirl.” Dici ed sei beffarda, così beffarda che è come ricevere uno schiaffo.

 

 

…Livore

 

Mi odi, prima era con cieca rabbia, ora con il preciso e freddo odio della tua famiglia.

Non riesco a fermarti, non posso. Mi spezza il cuore e va bene così, perché so di aver spezzato il tuo. Parlo, urlo, sussurro, non basta, piango… e lo vedo, lo vedo quel bagliore nei tuoi occhi.

Il noi è vivo anche nella tua memoria, il noi esiste e forse, di notte, nel tuo letto, anche tu piangi ciò che eravamo.

Ma il livore è troppo forte, la tua fierezza troppo importante. Ti ho ferita e ora tu ferisci me.

Un gioco crudele e senza fine che distrugge entrambe eppure, eppure spero ancora che le tue labbra, un giorno, si posino di nuovo sulle mie, che il tuo cuore venga di nuovo sfiorato dal mio, che i nostri occhi si trovino ancora… che il noi torni ad avere senso.

Ma come può? Adesso che è lo stesso, adesso che è cambiato tutto?

Io non posso, non posso odiarti, maledirti o respingerti, posso solo impedirti che ti faccia male e lo faccio, ti salvo ancora e ancora, da te stessa, da tutti e malgrado tutto.

E a sorpresa questa volta tu salvi me, poco importa se devi salvarmi dalla tua stessa minaccia. Poco importa se ora è il tuo sangue a scivolare via lentamente, mentre nel cielo le nubi cariche di pioggia iniziano a lasciar cadere le prime gocce.

 

 

…Lacrime

 

Piove. Gocce fredde sulla mia pelle calda, istanti di memoria che si infrangono uno dopo l’altro.

Ricordo te che sorridi, ricordo te che scherzi, ricordo te che mi guardi. Ricordo noi.

Ma la pioggia cade, anche su quel noi e lo cancella via.

“No.” Sussurro piano. “Non sono pronta.” Ma so che non basterà. “Ti prego.” Aggiungo, un respiro soltanto che vola da me a lei.

La tua mano si alza, accarezza il mio volto, sembra voler cacciare le lacrime. Ma c’è la pioggia che cancella via ogni cosa e ti impedisce di vedere… o forse no, forse sai. Sorridi.

Piove ed è perfetto. La tua pelle chiara sembra ancora più pallida ora, i tuoi occhi ancora più chiari, persi, rivolti verso il futuro, un futuro nel quale non posso seguirti, non ancora… non ancora…

“Andrà tutto bene.” Mormori e per un istante i tuoi occhi sono di nuovo qua e sono di nuovo morbidi e caldi.

La pioggia passa da me a te, scivolando anche sul tuo volto ora. Le mie mani si aggrappano al tuo corpo.

“Non ce la faccio…” Ammetto, ma tu sorridi.

“Ricordati ciò che eravamo.” Bisbigli, la tua voce è fragile. “Non ciò che siamo diventate.”

Guardo la mia nemica, stringo tra le braccia la mia amica, piango la donna che amo.

Come faccio, come faccio a lasciarti andare? Quando l’unico modo per respirare è attraverso te?

 

 

…Lena

 

Ti amo e ti amerò per sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note: Questa storia è stata scritta per l’Iniziativa “Red as your lips 2019” indetta dal gruppo LongLiveToTheFemslash. Questo il prompt che mi è stato consegnato:

 

“Dici che mi devo prender cura di me stesso

E adesso che non è lo stesso adesso che è cambiato tutto

Ma l'unico modo che conosco per volermi bene è attraverso te”

(“Nove primavere” - Ermal Meta).

 

Ho modificato un po’ l’ultimo verso, spero che Giorgia non me ne voglia…

Ho cercato di mantenere l’idea che la canzone mi ha trasmesso, malgrado ciò, adattandola alle SuperCorp, mi sono ritrovata a scrivere qualcosa di più drammatico quando invece la canzone era molto “vera” e “reale”. Spero che Giorgia mi perdoni anche questo. XD

L’ho scritta sull’onda dell’emozione e spero sappia trasportavi.

Grazie Earwen82 per il titolo!! Sapevo che prima o poi lo usavo ed è stato prima. ;-)

  
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