Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Iviv__    10/02/2019    0 recensioni
Roberta 27 anni, tre lavori e un cane. Davide 29 anni, tre lavori e un coinquilino. Sono impegnati, stanchi e... lontani. Non si conoscono, vivono a Roma ed è probabilmente l'unica cosa che hanno in comune. Ma la vita è strana, no sai mai quando sta per cambiare...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Roberta
 

Non dovrebbe stare qui. È un cane. Gli ho detto mille volte che non mi piace l'idea che riposi il suo culo stanco e pulcioso sul mio pouf viola, ma niente. Joy è cocciuto, come mio padre. Joy è rompiscatole, come mia madre. Dovrei cacciarlo via e negargli la cena per almeno altri venti minuti, ma non posso punirlo. Gli voglio bene, è il mio migliore amico. Ecco perché la mia vita va così da schifo: non so incazzarmi. Dovrei prendere le redini, far valere le mie ragioni e invece no, non sono nemmeno in grado di sgridare Joy. Raccolgo l'ultimo briciolo di pazienza che mi è rimasta e mi accovaccio davanti al suo muso tranquillo 《scendi da qui, ti prego》.
Sbadiglia, non un normale sbadiglio, uno grosso, annoiato, e si gira dall'altra parte, dandomi una trionfale batosta. L'ennesima della giornata.
《Joy, ti voglio bene, ma stasera sei proprio uno stronzo》, niente. Mi ignora e si stiracchia.
Mi arrendo. Mi rannicchio sul divano con un plaid e lo smartphone: un giro di walzer su Instagram, tutte super modelle e tutti fighi palestrati, un giro di walzer su Facebook, commenti cattivi e sconclusionati. Che noia. Mentre sto leggendo un commento decisamente poco carino sull'ultima influencer che ha fatto soldi posando su un coccodrillo, il nome di Alice si illumina sullo schermo:
《Ciao amica!》
《Ciao Ali》
《No, non va bene. Questo è il tono di voce di una persona stanca e annoiata. Non va bene. Stasera vieni con me al Gold?》
《Lavoro》
《Giusto. Quando manderai a quel paese Claudio e quel lavoro di merda?》
《Quando smetterò di essere una stagista sottopagata》
《Devi goderti la vita》
《Ciao Ali, a domani》
《 No! Non attac...》e giù.
Alice è la mia migliore amica, ha un ottimo lavoro e non capirà mai cosa significa dover pagare le bollette a fine mese. È sempre stata benestante e non me lo ha mai fatto pesare, ma proprio non capisce.
Ho tre lavori: sono una stagista in una famosa redazione giornalistica, porto a spasso i cani dei vicini e la sera, praticamente tutte le sere, lavoro per Claudio, un vecchio amico di famiglia, che ha una bettola al centro di Roma. Un postaccio. Ripenso ad Alice, alla sua passione per le cose belle, quelle che luccicano, al suo fidanzato perfetto e lo so, sembra un romanzetto rosa in cui io sono la protagonista sfigata e lei l'amica perfetta. E lo è! È la realtà, non un romanzo; sembra che a lei vada sempre tutto per il verso giusto, che riesca sempre a ottenere ciò che vuole. Penso dipenda dal suo atteggiamento; è sicura di sé, positiva e non ammette la sconfitta. Io mi impegno, ho studiato per anni, ottenendo ottimi risultati, ma sono arrendevole, spaventata e riesco difficilmente a ottenere ciò che mi spetta. Il fatto che riesca ad analizzarmi da sola, mi consola, ma non cambia le cose.
Mi piacerebbe avere un uomo al mio fianco, una persona che mi faccia credere nell'amore, nelle cose semplici, ma niente. Ho incontrato una serie di personaggi pittoreschi che non hanno fatto altro che alimentare la mia sfiducia verso l'universo.
È tardi, devo andare a lavoro; indosso la mia divisa da lavoro, jeans e t-shirt, preparo la pappa a Joy, prima o poi alzerà il culo per andare a mangiare, ed esco di casa. Ho pestato una merda appena ho messo il piede sul marciapiedi. Sarà una lunga, lunga, serata.
 
 

Davide

 
《Fra', è finito il latte》
《Compralo》
《Devo studiare!》
《Be' io devo lavorare》
《Ho l'esame giovedì》
《...》
《Ti offro da bere! Giuro! Giovedì sera ti porto a bere in centro. Comprami il latte!》Andrea si getta ai miei piedi, lo guardo: fa schifo. Puzza, non si lava da giorni, ha i capelli arruffati, gli occhi stanchi e delle patatine al mais tra i peli della barba.
《Va bene, ma prenderò i cocktails più cari che hanno》
《Sì! Cazzo, sì! Affare fatto! Ah... ovviamente tu sai che non ho più di trenta euro da spendere, giusto?》
《Sì, e ora vai a fare in culo in camera tua!》
《Ti amo, più della magggica》
《Vaffanculo!》, ride e se la dà a gambe.
È un cretino e studia medicina. Dovrebbe laurearsi a giugno, ma non ce la farà mai.
È un cretino e un giorno potrebbe salvarmi la vita mentre mi sto strozzando con il mio stesso vomito per una brutta malattia. Gesù, finirò morto sul lettino della sua sala operatoria con le briciole di patatine al mais nel mio intestino aperto.
Raccolgo la giacca di pelle ed esco. È la mia serata libera, sono stato tutto il giorno a leggere tesi per conto di Lulli; fare l'assistente, un anno e mezzo fa, mi era sembrata una buona idea. Coglione! Voglio insegnare? Sì. Voglio umiliarmi ancora per un coglione come Lulli? Decisamente no. Tocca farlo.
《Ciao Franco, mi dai una birra?》
《Abbello! Ciao! Arriva》, si sposta sul retro e mi porge una Delirium. Non ricordavo nemmeno di essermi diretto qui. Sono uscito e puff! Mi sono ritrovato a bere da Franco. Che schifo.
《Che mi racconti, giovanotto?》
《Che vuoi che ti dica? È sempre tutto uguale. Lavoro, bado ad Andrea e bevo》dico sconfitto, stringendo il collo della bottiglia.
《Non mi piace questo tono》
《A quasi trent'anni pensavo avrei avuto un lavoro stabile, una compagna o quanto meno pensavo di aver girato il mondo e invece sono qui, faccio l'assistente per uno stronzo, correggo bozze e lavoro al Gold. Non ho una donna fissa da due anni, non viaggio da mesi e il mio coinquilino puzza. Come pensi che vada?》
《Senti, Da', il mondo va così. Il sessanta per cento della nostra vita è 'na merda. Devi tenerti stretto quello che resta, quel ridicolo quaranta. Arriverà il momento in cui sarai soddisfatto e otterrai ciò che desideri oppure, la vita ti farà cambiare idea e troverai la felicità dove nemmeno potevi immaginare》. Franco è un omone di centoventi chili, indossa sempre una t-shirt logora dei Nirvana e gestisce il baretto sotto casa, il Piccolo Tevere. Ha delle birre buonissime e, anche se non si direbbe, seleziona la clientela. È un bar decisamente piccolo, ma la musica è buona, Franco mi offre da bere e, all'occorrenza, mi fa da padre.
《Sarà. Per adesso, vado in centro. Mi vedo con una》. Franco mi sorride e non dice più nulla. Forsa sa che questa ragazza è carina, simpatica e tettona, ma che conoscerla, conoscerla davvero, mi interessa zero. A stento ricordo il suo nome: Veronica. Credo.
Saluto Franco, esco e mi accendo una sigaretta, quanto è bella Roma. Sono sull'Ostiense, guardo il Tevere, le luci e penso che forse mi piacerebbe essere a Singapore, Budapest o New York, ma non vorrei vivere in nessun altro luogo che non sia questo.
Mi metto in macchina, accendo lo stereo e sfreccio verso Trastevere, è lì che Veronica mi sta aspettando. È giovedì sera, non c'è un'anima in giro, spingo sull'acceleratore: corro, supero i limiti di velocità, mi fa stare bene, sono libero e... cazzo, è rosso! Freno di colpo e per fortuna riesco a evitare di compiere un omicidio. Vedo un'ombra spaventata: una ragazza minuta e con troppi capelli mi guarda in cagnesco. Stava attraversando e io stavo per ucciderla. Ahia, scusa. Dovrei uscire e scusarmi, ma le mie gambe non sentono ragioni, così come le mie mani che stringono lo sterzo con più forza del dovuto.
Merda.
《Coglione! Sei un coglione! Vaffanculo! 》. La ragazza minuta a capellona sta piangendo. Si è spaventata.
Merda al quadrato.
La osservo meglio: ha i capelli ricci, sono tanti, ma sono belli, dei jeans attillati, una borsa troppo grande per le sue esili braccia e due occhi davvero belli, terrorizzati, ma belli. Fa tenerezza, vorrei abbracciarla. Sto per muovermi quando:
《Che cazzo guardi, coglione?!?》e se ne va.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Iviv__