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Autore: Nitrotori    11/02/2019    1 recensioni
La Thinker Bell, organizzazione segreta formata da hacker quindicenni, si ritrova a dover risolvere un misterioso enigma, apparso nei forum del Deep Web. Incuriositi e preoccupati di possibili attività illecite, Nitrotori: la punta di diamante del gruppo, nonché geniale e prodigioso hacker, inizia ad avvicinarsi sempre di più al mistero che si cela dietro Cicada 3301.
Genere: Mistero, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Al termine della riproduzione del video, l'intero gruppo rimase in silenzio per diversi secondi.

Il contenuto era confuso, a tratti inquietante, ma decisamente incomprensibile. Ad occhio, sembrava non esserci alcun indizio visibile.

  "Qualcuno ci ha capito qualcosa?" Chiese Agathe al gruppo.

Ma tutti scossero il capo.

  "Lo immaginavo. Ma deve pur esserci un indizio per entrare nella fase successiva".

  "Lo troveremo!" Esclamò Hugo motivato "Ci siamo bloccati altre volte no? Finché lavoreremo assieme, riusciremo a farcela".

  "Lavorare assieme eh?" Agathe sembrò intenzionata a prendere alla lettera l'affermazione di Hugo "Ottima idea Hook, mi è venuta un'idea a riguardo".

  "Sarebbe?" Chiese Pan curioso.

  "Cubby, riusciresti ad organizzare uno streaming privato tra tutti i membri della Thinker Bell?".

  "Beh... certo, potrei. Perché?".

  "Se vogliamo superare questa fase in tempo, allora avremmo bisogno di tutto il supporto possibile. Voglio condividere le scoperte con tutta l'organizzazione".

  "Beh, ora che sei di nuovo leader, nessuno si lascerà scappare un annuncio della grande Nitrotori no?" Sorrise Pan portandosi le mani sulla nuca.

  "Sono d'accordo" Annuì Sly "Abbiamo una grossa rete network privata, usiamola per scavalcare più facilmente questo ostacolo. Wendy, cos'hai intenzione di fare di preciso?".

  "Semplice, voglio inviare loro il video e iniziare uno studio a tappeto sui possibili indizi. Abbiamo bisogno di comprendere questa cosa in fretta. Domani è il giorno in cui Cicada dovrebbe scegliere la propria vittima, e nonostante Timber sia già stato ucciso, non è da escludere che nel suo mirino non ci sia qualcun altro".

  "Va bene, lascia fare a me" Cubby si indicò "Farò subito un annuncio".

Agathe accese di nuovo le luci e si risolve poi ai restanti membri.

  "Ho altro da aggiungere" Disse a tutti "Se non dovessimo trovare un indizio, se fallissimo la ricerca su Cicada, allora dobbiamo optare per un piano B".

  "Piano B? Quale?" Chiese Hugo.

  "Andrò io stessa da mio padre" Affermò "James Cameron è legato in qualche modo a Cicada e alla SP7. Gli farò sputare il rospo, costi quel che costi".

  "Vuoi avvicinarlo? Ne sei sicura?" Pan non avrebbe mai immaginato una cosa del genere, soprattutto se si trattava dell'odiato padre.

  "Sicurissima. Non preoccupatevi, so come trattarlo. Sa molto bene di avere una figlia viva e vegeta là fuori, non se lo è di certo dimenticato".

L'unico problema restante era la Liber Primus. Che cosa avrebbe fatto? Come avrebbe agito? Era saggio ignorare la loro presenza e concentrarsi solo su Cicada? Oppure era più importante tenerli fuori? Ma non c'era abbastanza tempo per pensare. Agathe aveva già preso la sua decisione.

  "Possiamo farcela" Disse seria "Riusciremo a incastrare Cicada, questa è una promessa".

--

Diverse ore più tardi, Cubby riuscì con successo a stabilire un contatto con tutti i membri della Thinker Bell sparsi per il mondo.

  "Quanti hanno risposto?" Domandò Agathe.

  "Circa il 76% dei membri è attualmente online. Siamo più di 1700 persone!" Esclamò meravigliato.

  "Ottimo lavoro Cubby. La rete è sicura?".

  "No, lo stream è al 100% sicuro. Nessun intruso o ID sconosciuti. Sto tenendo sotto controllo l'intera sessione con il Fairy Dust, se entrasse qualcuno di sospetto lo saprei immediatamente".

  "Perfetto" Agathe si posizionò davanti al grosso schermo, che mostrava i dati dello streaming. I microfoni erano accesi, tutto era pronto per essere trasmesso.

  "Mi rivolgo a tutta la Thinker Bell" Iniziò il suo discorso "Il mio nome è Wendy, rappresento l'intera organizzazione. Questa è la prima volta che esco allo scoperto in questo modo, ma la situazione è molto critica. Siete sicuramente al corrente dei fatti riguardanti Cicada 3301 e delle vittime innocenti, coinvolte in questo assurdo gioco. Ancora una volta Cicada ha strappato la vita ad un ragazzo innocente: James Timber e lui non sarà il solo. Domani, 23 Dicembre, potrebbero verificarsi altri incidenti in vista di questa annuale esecuzione. Cicada 3301 va fermata e noi della divisione principale abbiamo lavorato a fondo per risolvere gli enigmi e avvicinarci a Cicada, anche per comprendere il loro Modus Operandi e come uccidono. Purtroppo al momento siamo di fronte ad un vicolo cieco, ed è per questo motivo che ho deciso di rivolgermi a tutti quanti voi. Cubby ha appena messo un post dedicato in cui potete registrarvi. Coloro che lo faranno avranno accesso a tutti i file e gli indizi che abbiamo estrapolato dagli enigmi di Cicada, con tanto di rapporto. Il vostro, anzi il nostro obiettivo collettivo è di risolvere l'enigma e proseguire nello step successivo. Esercitate cautela, poiché Timber è presumibilmente stato ucciso in questo preciso stadio dell'enigma. Nessuno sa cosa ci aspetta, ma è nostro preciso dovere, come paladini della giustizia, fermare questa assurdità! Lo facciamo per chi ha bisogno, per chi è in difficoltà, per chi è stato abbandonato a se stesso! Nessuno deve morire da solo, nessuno deve osare giocare con la vita degli altri in questo modo! Termineremo la scia di sangue di Cicada e lo faremo tutti assieme!".

Il discorso motivò gli animi di tutti e anche lo stream mostrò entusiasmo e approvazione. Tutti erano con Wendy, tutti amavano la loro misteriosa, pimpante leader. Il carisma di Agathe era eccezionale, nessuno poteva sottrarsi da quella sua contagiosa determinazione.

Hugo non potè far altro che trattenere l'istinto di abbracciarla. Lui lo sapeva, lo sapeva fin dall'inizio che Agathe era una ragazza speciale. Ma vederla in vesti di leader, gli fece capire quanto ammirava e amava quella ragazza.

Lo share dello stream aveva dato esito positivo, Cubby alzò il pollice in segno di approvazione. L'intera Thinker Bell o quasi, aveva risposto alla richiesta d'aiuto. La battaglia finale contro Cicada stava per iniziare.

--

 

Nel Frattempo.

 

Barrie: la escort, stava seguendo lo stream dalla sua "mistica stanza" direttamente dal suo computer portatile. Anche lei era un membro della Thinker Bell.

  "Allora? Che si fa ora?" Chiese Skraal: un uomo dai capelli rasati argentei e diversi piercing sulla parte superiore dell'orecchio. Un tipo alto, atletico, vestito con una lunga giacca nera sottile. Un tipo alla moda, di bell'aspetto, di carnagione chiara e un sorriso arrogante in volto.

  "Niente, aspettiamo..." Rispose la ragazza mulatta.

  "Sei sicura? Guarda che non si mette bene eh".

  "È già troppo tardi Skraal. Il Trigger è già stato attivato, non possiamo fare nulla se non osservare. Dust ci ha provato ad avvertirla, ma hai sentito come ha risposto no?".

  "Già, quella Wendy è proprio una peperina eh?".

  "Ad ogni modo, i nostri ordini sono di rimanere in attesa adesso" Disse Barrie "Questa è la chiave USB con tutta la registrazione dello streaming, portalo a Dust ok?".

  "Ehi, da quando sono diventato il tuo fattorino?" Chiese Skraal contrariato.

  "E da quanto ti importa di stare in azione? Non avevi detto che non sei tipo da mansioni pericolose o impegnative?".

Skaal sogghignò "Touché. D'accordo Barrie, divertiti tutta sola ok?" Fece un cenno con le mani e uscì dalla stanza, lasciando la ragazza da sola.

Si accese una sigaretta e osservò i commenti dello stream.

  "Non dire che non te l'avevamo detto Agathe...".

--

 

Ore 0:00

23 Dicembre.

Appartamento di Agathe.

 

Quella era stata decisamente una giornata impegnativa per tutti. Agathe si era addormentata sul suo letto, mentre Hugo restò alla supina all'interno del suo sacco a pelo.

La stufetta elettrica riscaldava la stanza e dal lampione stradale, che illuminava con un fascio di luce la cucina, si poteva notare la neve che non la smetteva più di scendere.

Hugo non riusciva a dormire, non riusciva neppure a chiudere gli occhi. Fissava il soffitto e si concentrava su ogni singolo insignificante rumore, che risaltavano nel silenzio del riposo.

Il solo stare disteso lo disturbava, così Hugo si alzò in piedi senza far rumore.

Sentiva l'esofago contrarsi, come se una forte emozione di esaltazione lo stesse pervadendo.

Voltandosi verso Agathe, quello che gli sembrò un apparente malessere, si trasformò in un istinto scalciante. Agathe abitualmente dormiva in pantaloncini, non era avvolta dalla sua coperta, poiché spesso e volentieri si agitava nel sonno, scansandole a destra e manca.

Tuttavia, nonostante Agathe avesse ancora il corpo acerbo rispetto alle sue coetanee, Hugo non riuscì a distogliere lo sguardo.

Rannicchiata, che dormiva pacificamente, le sue labbra umide, il suo sguardo innocente. Hugo si eccitò, era molto attratto da lei, non solo per la sua forza e carisma, ma anche per il suo aspetto.

Aveva sempre avuto un debole per le ragazze come lei, anche se non lo dava mai a notare. Avrebbe voluto... avrebbe voluto...

Hugo iniziò a respirare pesantemente. Sentiva il cuore battergli in petto, lo stomaco scalciare per il mix feromonico.

Gli tornò in mente il suo discorso di prima, il suo sguardo, i suoi occhi, i suoi mezzi sorrisi, il suo essere scorbutica ma a suo modo simpatica. Amava tutto di lei e non riusciva più a frenare il desiderio di stare con lei. Non poteva esprimerlo a parole, non bastavano le parole, solo il corpo... solo la carne, poteva dimostrarlo.

Lentamente Hugo si avvicinò al letto di Agathe, ma improvvisamente... lei aprì gli occhi e si voltò verso di lui.

Hugo si arrestò, era come congelato sul posto, con gli occhi fermi su di lei, senza mai sbatterli.

Agathe non aveva il suo solito sguardo stanco, mezzo addormentato, era sveglia... seria in volto, con una bretellina abbassata sul braccio destro.

La ragazza sorrise, si mise seduta sul letto e aspettò che Hugo facesse altrettanto.

Il suo cuore batteva così all'impazzata che quasi sembrava volergli esplodere. Ma qualcosa non andava...

  "Huh?".

Hugo non riusciva a muoversi. Era paralizzato, non poteva neppure muovere un dito.

Agathe gli fece un sorriso mieloso e si avvicinò a lui...

Improvvisamente tutta l'eccitazione in Hugo si tramutò in paura.

  "Cosa..?".

Non stava parlando, non poteva aprire la bocca. Le sue parole erano solo echi mentali.

  "Cosa mi sta succedendo?".

Agathe avvinghiò Hugo con le braccia. Il suo piccolo seno, toccò il suo petto.

  "Perchè?" Si chiese "Perché non riesco a muovermi?".

La sua vista si offuscò, tutto ondulava come in un quadro ad acquerelli. Era come essere sotto effetto di un trip di acidi.

Hugo si stava abbandonando al calore di Agathe, ma qualcosa lo teneva ancorato ai suoi pensieri, era ancora lucido...

Poi, l'abbraccio di Agathe diventò violento. Le sue mani strinsero le sue braccia.

  "Mi fa male... Agathe, mi fai male" Disse Hugo con gli occhi tremanti. "Ti prego, basta...".

Lei ansimava, furiosamente, quasi come se stesse godendo per una penetrazione. Più ansimava, più stringeva.

Il dolore era insopportabile, ma Hugo non poteva urlare. L'unica sua espressione di sofferenza, era la sclera degli occhi che tremava.

  "Smettila... smettila!".

Ma lei non la smetteva. Quando alzò il capo, l'espressione facciale di Agathe era irriconoscibile. I suoi occhi erano rossi, quasi come se fossero esplosi dall'interno, la sua bocca era aperta e sbavava come un animale. Il suo alito era rancido e insopportabile come quello di un cane, e poi... ghignando e ansimando, portò le mani sulla sua gola.

Hugo non respirava, aveva la bocca aperta e vedeva tutto rosso. Stava per morire? Ma quello che lo avrebbe atteso... era peggio della morte, molto peggio.

Agathe si avvicinò alla sua bocca e iniziò a vomitare.

Disgusto, orrore, strazio, disperazione. Hugo voleva morire, supplicò la morte, mentre ingoiava e soffocava nel vomito.

...

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  "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!" Un terribile angosciante urlo squarciò quella stanza.

  "Hugo! Hugo che succede?!" Agathe era vicino a lui, gli tirò uno schiaffo per farlo smettere di urlare. "Hugo!".

  "Oddio... oddio..." Strisciò via da lei, spaventato, pallido, sconvolto. "Stai lontana... stai...".

  "Hugo...".

Non aveva mai visto Agathe con quegli occhi, con quella espressione terrorizzata. Si rese conto che era stato solo un terribile incubo, un incubo che però lo aveva traumatizzato nell'animo. Tutta l’adrenalina, il terrore, si scaricò non appena realizzò di essere al sicuro e Hugo si portò le mani sul volto, iniziando a piangere.

  "Era solo un incubo... soltanto un incubo" Disse lei avvicinandosi e abbracciandolo, cullandolo per dargli conforto. "Stai tranquillo, sta calmo ok?".

Hugo singhiozzava e piangeva tremando come una foglia. Che cosa aveva causato quell'incubo? Che cosa era successo?


 
   
 
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