Anime & Manga > Psychic Detective Yakumo
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Autore: Rox008    11/02/2019    0 recensioni
Un nuovo caso vede Haruka in pericolo. Yakumo proverà a proteggerla, ma riusciranno a restare uniti anche questa volta?
Questa è un'ipotetica continuazione, la mia personale versione, ed (ovviamente) in quanto tale non è ufficiale, i personaggi base appartengono a Manabu Kaminaga, mentre gli altri sono di mia invenzione.
Se i personaggi risultano lievemente OOC è perché penso che, dopo la morte di Ishiin ed i fatti che ruotano attorno a questo fatto, avvenga un cambiamento importante in ognuno di loro, soprattutto in Yakumo.
Questa fanfiction è stata scritta tenendo conto del manga e delle light novel (o almeno i primi 4 numeri dato che non sono stati pubblicati gli altri qua in Italia), che ho preferito all'anime ,da cui prenderò in considerazione solo pochi fatti. In ogni caso, verrà specificato nelle note se verrà fatto riferimento all'anime o al manga.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Ozawa, Kazutoshi Gotou, Un po' tutti, Yakumo Saito
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Il vuoto.
Non sentiva... niente.
Dopo le parole di Goto, Yakumo si sentiva prosciugato di ogni sensazione, come se qualcuno gli avesse strappato via ogni emozione con violenza.
Si portò una mano al petto e si sorprese di sentire ancora il battito del suo cuore. 
Chiuse gli occhi, cercando di regolarizzare il suo respiro che era diventato quasi affannoso.
Ma dovette riaprirli subito, perché l'immagine di lei in pericolo gli invadeva la mente, poteva sentire le sue urla, le sue richieste d'aiuto, e le sue mani tremavano per l'impossibilità di aiutarla subito.

Goto era rimasto davanti a lui in silenzio, aspettando che incassasse il colpo, prima di riprendere a parlare.
<< Voglio andare di persona a vedere il luogo da dove è stata prelevata. Dicono sia un parco giochi vicino casa. Vieni con me?>>
Yakumo sgranò leggermente gli occhi ed annuì, uscendo per andare già alla macchina.
<< Gli agenti che erano con lei cosa hanno detto?>>
<< Che erano rimasti indietro perché lei glielo aveva chiesto. Hanno fatto appena in tempo a vederla salire su una macchina grigia, prima che questa partisse a tutta velocità. L'hanno inseguita a lungo, ma inutilmente. Non solo: anche Jeremiah Honto sembra essere stato rapito, poco prima di lei. >>

Il ragazzo annuì di nuovo mentre Goto metteva in moto la macchina e partiva sfrecciando.

<< Dunque... Finora tutte le vittime sono collegate al passato che lega Jeremiah Honto e Haruka>> disse dopo un po' l'ispettore.
<< Non esattamente, sono collegate al passato che lega Jeremiah Honto e la sorella di Haruka, Ayaka Ozawa, più precisamente all'incidente in cui morì quest'ultima. Sappiamo che è stato Kento Honto, ovvero il padre di Jeremiah, ad investirla, e che stato arrestato grazie alla testimonianza del padre di Mamiko Komoshira. >> puntualizzò Yakumo.
<< La prima domanda che sorge spontanea è: perché colpire la figlia e non il padre? E forse ho la risposta: perché voleva far soffrire quell'uomo e fargli provare cosa significa perdere qualcuno di caro. Infatti, a seguito dell'arresto del padre, Jeremiah Honto si è sentito senza un padre, in più Ayaka era una sua cara amica, e deve aver sofferto molto per la sua morte. Quindi potremmo dire che l'omicidio di Mamiko Komoshira ha un movente. E forse anche quello della sorella ed il cognato. Il cognato era inizialmente suo complice, e quando ha cambiato idea è stato necessario ucciderlo. La sorella purtroppo è stata testimone dell'omicidio e ha dovuto uccidere anche lei>> spiegò Goto.
<< Su questo ho i miei dubbi. Sappiamo che sono stati uccisi a diverse ore di distanza, se fosse come ha detto lei sarebbero morti quasi assieme. Invece penso che l'assassino abbia deliberatamente aspettato che Selena Kowayashi tornasse a casa, per poi ucciderla. E probabilmente perché era lei la complice, prima di pentirsene. Ma non ne sono sicuro, sono solo supposizioni>>
Il telefono di Goto squillò.
<< Pronto Ishii, dimmi>>
"Ispettore, ho trovato delle informazioni molto interessanti."
<< Ottimo, metto il vivavoce così sente anche Yakumo. >>
" Si. Keito Takahasi anni fa era una guardia carceraria proprio nel carcere in cui fu detenuto Kento Honto, ma non solo: fu lui a trovarlo sofferente nella cella, e non lo portarono in un ospedale qualsiasi, ma in quello dove lavorava sua sorella, Rumiko Takahasi. Fu lei a decretare la morte di Kento Honto."
<< Non è un caso. >> disse Goto.
<< Decisamente no. >> sussurrò Yakumo.
Il resto del viaggio fu nel completo silenzio.


Quando arrivarono sul luogo del rapimento, trovarono la madre di Haruka che parlava con un agente e le si avvicinarono. 
<< Signor Goto, grazie per essere venuto! Yakumo! Ci sei anche tu!>> gli disse la donna, facendo un sorriso triste.
Lui annuì soltanto, non riuscendo nemmeno a parlare.
<< Riuscirete a trovarla, vero??>>
<< Io... Lo spero>> riuscì solo a risponderle.
<< Sono sicura che lei sapesse che non l'avresti abbandonata >>
Yakumo evitò il suo sguardo, rabbuiandosi.
<< Come mai era venuta qui? >> le chiese.
<< Non lo so. Era appena tornata a casa dopo aver fatto visita ad una mia amica in ospedale... >>
<< Un classico di Haruka-chan>> disse con un mezzo sorriso Goto
<< Oh non è come pensa, la mia amica ci lavora in ospedale! È andata a trovarla perchè pochi giorni fa è morto suo fratello, la notizia era su tutti i giornali. >>
<< Come si chiamava suo fratello? >> chiese Yakumo con un brutto presentimento.
<< Keito Takahasi. Lei invece si chiama Rumiko Takahasi.>>
Yakumo e Goto si guardarono allarmati.
<< Dopo aver incontrato quella donna cosa ha fatto??>> chiese l'ispettore.
<< È andata in camera sua, per poi uscirne dopo pochi minuti senza dirmi dove andava.
<< È possibile vedere la camera di Haruka? >> domandò il ragazzo dall'occhio cremisi grattandosi un sopracciglio, perplesso.
<< Si certo, casa nostra è qui vicino>>

<< È esattamente come l'ha lasciata lei>> spiegò la donna entrando nella stanza.
Era una camera molto luminosa seppur piccola, con un semplice armadio ad ante scorrevoli ed una libreria. Tutto era perfettamente in ordine, tranne la scrivania che era invece piena di fogli.
Yakumo si avvicinò per dargli un'occhiata e sgranò gli occhi.
<< Goto, guarda qui>>
L'uomo si avvicinò e si sorprese a sua volta.
<< Ha risolto il caso! >> esclamò l'uomo.
<< Si ma è anche andata ad incontrarsi con chi la voleva morta. Perché quella ragazza dev'essere così impulsiva?! >> sbottò Yakumo.
<< Perché quando c'è in pericolo qualcuno a cui tiene, non può fare a meno di intervenire, esattamente come te! >> gli rispose l'ispettore mentre uscivano correndo verso la macchina.
<< Aspettate, dove state andando?? >> chiese confusa la madre di Haruka.
<< A salvare sua figlia! >> urlò Goto sfrecciando con la macchina.

~~~

Haruka conosceva bene quella casa, ci aveva passato i momenti più belli della sua infanzia, con Jeremiah e Ayaka.
Conosceva il giardino retrostante con una vecchia altalena cigolante, ad occhi chiusi avrebbe potuto riconoscere quale albero stava toccando; ricordava perfettamente le tonalità che le foglie assumevano quando il sole le illuminava. 
Sorrise amaramente pensando che almeno sarebbe morta in un posto che le ricordava dei momenti felici.
Certo, gli anni di abbandono si sentivano, ed ora era una casa spoglia e fredda, senza traccia della felicità e della vita che era passata di là, ma per lei rimaneva una casa bellissima, la sua casa.
Lo scatto della serratura dietro di lei la risvegliò dai suoi pensieri, riportandola bruscamente alla realtà, dove lei era legata ad una sedia, imbavagliata e con una caviglia slogata, se non rotta, senza considerare i lividi e i graffi che aveva lungo il corpo.

Quando era stata portata lì, infatti, aveva provato a scappare, ma lui era stato più veloce di lei, l'aveva presa ed una volta legata l'aveva picchiata, per darle una lezione.
<< Ma ciao piccola. Ti sono mancato?>> le chiese l'uomo appena entrato, legandole il bavaglio sulla bocca.
<< Per niente. >> rispose lei guerrigliera.
Lui le diede uno schiaffo.
<< Vedi di essere più rispettosa. Comunque ora non sono qui per te, ma per lui. >> le disse avvicinandosi all'altra persona rinchiusa nella stanza, legata a sua volta ad una sedia di fronte ad Haruka.
<< Lascialo stare!>> gridò lei
<< Grida pure, mi piacciono le tue urla!>> le rispose.
Schiaffeggiò l'altro prigioniero per farlo rinvenire. Questo aprì aprì gli occhi e quando vide l'uomo davanti a sé gli sputò in faccia.
<< Sei solo un pezzo di merda>> gli disse con la voce resa roca dal dolore.
L'uomo gli diede un pugno.
<< Porta rispetto a chi è più grande di te, ragazzo. Come si vede che sei cresciuto senza un padre! >> e rise diabolicamente << Ora mi divertirò con te, vediamo quanto resisti. >>
Iniziò a picchiarlo a lungo, rompendogli il naso. In poco tempo, il viso del ragazzo fu una maschera di sangue, mentre Haruka gridava di lasciarlo stare. L'uomo continuò ancora a picchiarlo, finché il ragazzo non perse nuovamente i sensi.
<< Che mammoletta, è svenuto>> disse divertito.
Haruka pianse, guardando il suo amico Jeremiah steso a terra privo di sensi.
L'uomo uscì dalla stanza e chiuse la porta, lasciando nel buio i ragazzi.

~~~

Goto e Yakumo arrivarono all'ospedale.
Trovarono la dottoressa Takahasi al bar dell'ospedale, seduta su un tavolino a bere un caffè.
<< Buongiorno dottoressa. >> salutò Goto
<< Ispettore, cosa la porta qui?>> chiese lei.
<< Lei stamattina ha incontrato Haruka Ozawa, vero?? >> 
<< Be... Si, stamattina è passata a trovarmi, è rimasta per una mezz'oretta. Perché?>>
<< Perché poco dopo averla incontrata è stata rapita>>
<< Come?? Oh povera ragazza!>> esclamò la donna portandosi una mano sul viso.
<< Già, ma prima di sparire ha fatto in tempo ha lasciare un messaggio in cui diceva che lei sapeva benissimo chi la stava minacciando e che, molto probabilmente, l'ha rapita>>
<< Io?? No, vi sbagliate! Io non so niente!! >> cercò di difendersi lei.
<< Le conviene parlare! Lei sa benissimo chi è stato! Era sua complice insieme a suo fratello! >> disse con voce tagliente Yakumo.
<< Signora Takahasi, abbiamo abbastanza prove per poterla arrestare, ma se lei parla forse avrà uno sconto di pena>> bluffò Goto.
La dottoressa sgranò gli occhi, per poi sospirare.

<< Io... E va bene, vi dirò tutto. >>

Ciaoo!
Altro capitolo corretto!
Ormai mancano 3/4 capitoli più l'epilogo alla fine, quindi tenete duro!

 
   
 
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