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Autore: biatris    11/02/2019    0 recensioni
Claire continuava a fissare Marco. Come poteva quell’uomo essere il ragazzo che lei aveva avuto come alunno pochi anni prima? Già, pochi anni prima, ma le sembrava un’epoca lontanissima.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CLAIRE POV
L’uomo e la donna che entrarono le si avvicinarono lentamente.
-Buongiorno, lei è Claire Bishop? - chiese la donna.
Lei annuì. Sembravano delle brave persone.
-Non si preoccupi, faremo di tutto per ritrovare suo figlio – le disse -Ma avremmo bisogno che lei ci aiutasse –
Claire pensò che avrebbe fatto qualunque cosa per poter riabbracciare Filippo.
Marco in quel momento si sedette al suo fianco.
-Lei è il marito? – chiese l’uomo.
Marco sorrise tristemente e scosse la testa.
-No, solo un amico. Suo marito dovrebbe arrivare a momenti – disse – Ma ero con Claire quando è successo tutto. Mia figlia Matilde ha visto l’uomo che ha portato via Filippo. Vero Mati? –
Claire vide la bambina alzare la testa e annuire.
La donna sorrise alla piccola.
-E credi di poterci descrivere com’era quell’uomo? -chiese poi alla bambina.
Matilde ripeté la descrizione che aveva fatto ai carabinieri. La donna annuì.
-Probabilmente Filippo è vivo. Abbiamo sguinzagliato le nostre squadre per riuscire a trovarlo, ma temo che servirà del tempo e, purtroppo, non ne abbiamo molto. Vi prego di avvisarci se aveste qualunque dettaglio –
Claire sospirò. Le sarebbe piaciuto avere delle informazioni in più, si disse.
In quel momento un altro uomo, più anziano, li raggiunse. Disse qualcosa nell’orecchio alla donna, che impallidì vistosamente. Claire se ne accorse. Poteva voler dire solo una cosa, pensò.
-Avete delle informazioni?- chiese.
La donna scosse la testa, ma le si avvicinò.
-Claire, si sieda per piacere – le disse.
Claire la fissò allarmata.
-Cosa è successo? Cosa mi dovete dire? – chiese in lacrime.
Si accorse che Marco, vicino a lei, si era alzato e la stava trattenendo per un braccio.
-Claire, siediti per piacere, fa’ come dicono – le disse con la voce che tradiva preoccupazione.
Lei obbedì.
Quando fu seduta la donna sospirò. Probabilmente non avrebbe voluto darle quella notizia, pensò Claire ancora prima di sapere cosa le dovesse dire.
-Suo marito è stato coinvolto in un incidente. È gravissimo in ospedale al momento-
 
 
MARCO POV
-Suo marito è stato coinvolto in un incidente. È gravissimo in ospedale al momento-
Quando la donna aveva parlato Marco aveva visto Claire barcollare. L’aveva sempre considerata una donna forte, ma ora la vedeva in tutta la sua fragilità. Le si avvicinò di più e le sfiorò un braccio. Lei non reagì. Era seduta e Marco si chiese se stesse capendo cosa stesse succedendo. Si domandò anche come avrebbe reagito lui in una situazione simile e, ammise a sé stesso, non ne aveva idea. Non aveva nemmeno la forza di dirle che sarebbe andato tutto bene, perché a questo punto non ne era sicuro nemmeno lui.
 
MARIA POV
Quando le avevano detto che il marito della donna che si trovava davanti era in fin di vita si era sentita soffocare. Come avrebbe dovuto dirglielo? Non era così semplice avvertire una donna alla quale avevano appena rapito il figlio che, probabilmente, non avrebbe più rivisto nemmeno il marito.
A volte odiava il suo lavoro.
Decise di essere sincera, anche se questo non avrebbe risparmiato alla donna alcuna sofferenza.
-Suo marito è stato coinvolto in un incidente. È gravissimo in ospedale al momento- le disse.
Dopo che ebbe parlato vide la donna inerme. Al fianco il ragazzo che era arrivato con lei la sfiorò. In quel semplice gesto vide più di mille parole. Sperò che le stesse al fianco per tutto il tempo. Sperò che potessero ritrovare il suo bambino e che suo marito stesse bene. Insomma, sperò che a lei accadesse tutto il contrario di quello che era successo anni prima a sé stessa.
Ma ora non era il momento di piangersi addosso. Si avvicinò alla donna e si inginocchiò davanti a lei.
-Troveremo il suo bambino Claire, glielo prometto –
 
CLAIRE POV
Si sentiva come in una bolla. Come era potuto succedere? Fino a qualche ora prima andava tutto bene, e ora si trovava incapace perfino di sperare che la sua vita sarebbe tornata come prima.
Cercò di tornare alla realtà. Si guardò intorno cercando di asciugarsi le lacrime.
Marco le si era seduto accanto. Le stava tenendo una mano e in braccio aveva Matilde. Non si era nemmeno resa conto del momento in cui la propria mano aveva incontrato quella del ragazzo. Alzò la testa ad incontrare i suoi occhi e lui dovette capire che qualcosa in lei era cambiato.
-So che è stupido chiedertelo, ma come stai? – domandò a bassa voce.
Claire alzò le spalle. Avrebbe voluto dire che stava bene, ma non ne aveva la forza.
-Sono stata meglio – disse -Ma ce la farò.-
Il ragazzo annuì. Poi fissò la donna che stava ancora davanti a loro e che aveva comunicato la notizia a Claire.
-Possiamo andare in ospedale a vedere come sta Luca? – chiese Marco.
Claire si rese conto di non aver nemmeno avuto la prontezza di chiederlo, dal tanto era sconvolta.
La donna annuì.
-Certo, noi intanto faremo tutto il possibile per ritrovare Filippo. Vi chiameremo al minimo aggiornamento –
Claire ringraziò mentalmente quella donna che, senza nemmeno conoscerla, stava facendo così tanto per lei, ma non ebbe la forza di parlare. Ci pensò Marco al suo posto.
-Grazie -disse infatti -Non si preoccupi, guiderò io – aggiunse poi, probabilmente per evitare che pensasse che Claire avrebbe dovuto guidare.
 
MARCO POV
Quando la donna diede loro il consenso per poter raggiungere l’ospedale, subito dopo aver chiesto loro di riempire alcuni moduli e dopo che ebbe avvisato che quella sera non sarebbe stato presente al lavoro, si girò verso Claire. Poi, sempre con in braccio Matilde, che non sembrava volersi allontanare, sfiorò ancora una volta il braccio della donna.
-Andiamo? – chiese.
Claire annuì. Era distrutta e, con i grandi occhi azzurri rossi di pianto, sembrava ancora più giovane.
Si diressero all’uscita.
Ormai era buio. Marco si disse che non si era nemmeno accorto del tempo che passava. Ormai doveva essere ora di cena, ma lui non aveva fame. Guardò Matilde, rannicchiata contro di sé.
-Mati, tesoro, hai fame? – chiese poi sottovoce.
La bambina scosse la testa. Probabilmente anche lei non sarebbe riuscita a mangiare quella sera. Si chiese se almeno sarebbe riuscita a dormire.
Si diressero verso la sua automobile. Marco non aveva pensato nemmeno per un secondo di usare quella di Claire. La fece salire dal lato del passeggero, poi sistemò Matilde sul seggiolino sul sedile posteriore e la legò. Quando si sedette al volante sospirò profondamente e avviò il motore.
 
CLAIRE POV
Cinque minuti dopo essere saliti in macchina erano in ospedale. Non avevano scambiato nemmeno una parola da quando erano partiti. Claire si disse che non ce n’era stato bisogno. Scesero dall’auto e si diressero all’accettazione dell’ospedale.
-Mio marito ha fatto un incidente. È arrivato in ambulanza! Si chiama Luca Chiozzi – disse alla donna che le stava davanti.
Dopo pochi secondi, l’altra annuì.
-È arrivata un’ambulanza circa un’ora fa in codice rosso, venga con me – disse.
Claire, Marco e Matilde la seguirono. Li accompagnò verso il Pronto Soccorso. Quando però furono arrivati il medico che li accolse riferì loro che al momento non era possibile vedere Luca. Lo stavano operando per tentare di ridurre le emorragie interne. Claire sospirò. Non era un dottore, ma aveva capito che la situazione era molto grave.
-Dottore, mi dica la verità. Quante probabilità ci sono che io riveda mio marito vivo? – chiese.
L’uomo sospirò. Non doveva essere facile nemmeno per lui riferire informazioni del genere.
-Signora, non le nasconderò nulla – le disse – L’operazione è complicata e non siamo sicuri che andrà a buon fine, così come, se pure andare bene, non siamo sicuri che si riprenderà del tutto. –
Claire singhiozzò. Non poteva credere che non avrebbe più rivisto Luca.
Marco le accarezzò la schiena e lei sorrise tristemente.
Poi il dottore li accompagnò all’esterno della sala operatoria dove avrebbero potuto aspettare notizie. Claire pensò che sarebbero state le ore più lunghe della sua vita. Come avrebbero fatto lei e Filippo?
Già, pensò, Filippo. Chissà dov’era a quell’ora e cosa stesse facendo. Sperò andasse tutto bene; in fondo in tutta quella disperazione, si disse, qualcosa doveva per forza finire meglio del previsto.
Era una corsa contro il tempo. Un combattimento contro il tempo, si disse.
  
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