Videogiochi > Sonic
Ricorda la storia  |      
Autore: RoryJackson    11/02/2019    6 recensioni
Dalla forma di vita perfetta, forse, sarebbe meglio stare alla larga. Ma, nonostante il suo orgoglio, la sua arroganza e vanità, la sua misantropia, non tutti la pensano allo stesso modo!
Questa piccola OS volevo condividerla con voi, anche se fa parte della long, visto che impiegherò molto tempo a scriverne il resto. Spero possa piacere!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Ehi… tutto bene?”

Domanda banale, ma non sapeva in che altro modo catturare la sua attenzione. Rory uscì dal fatiscente stabile poco dopo la fine del servizio, in cerca del riccio nero. Fortunatamente non fu difficile trovarlo, dato che se ne stava appoggiato con le spalle su un tronco d’albero poco lontano.
Shadow volse lo sguardo verso di lei, con un inconsueto fare indagatore, di quelli che solitamente usava per carpire le informazioni tacite che le persone mostrano attraverso la propria postura e atteggiamenti. Anche se non era necessario: Rory era un libro aperto. E palesava la sua innocente preoccupazione proprio come nessun’altro - all’infuori di Maria, forse - aveva fatto nei suoi confronti. Decise di non rispondere. Non perché la ragazza non meritasse una risposta, benché fosse una domanda abbastanza scontata e di circostanza, piuttosto non riusciva ad esternare i suoi sentimenti a parole. Specie quando doveva affermare che, no, non stava affatto bene. Ad ogni modo non ce n’era stato bisogno. Rory aveva già capito tutto da come aveva sospirato.
La giovane si sedette alla sua sinistra sull’erba, a due passi da lui: ormai conosceva anche le distanze da prendere quando voleva entrare in contatto con il riccio nero.  
“Mi dispiace tanto…”
“Ti dispiaci per troppe cose” fu la secca risposta. Quella frase fece sorridere la ragazza. Era sempre il solito burbero. Si voltò verso di lui per osservarlo bene.
“E che c’entra?” chiese lei, con una noncuranza che non riusciva a mascherare la sua costernazione, “io mi preoccupo per te”.
Con il filo dell’occhio, Shadow riuscì a distinguere la compassione ed anche una certa nota di imbarazzo per ciò che stava accadendo tra la forma di vita perfetta e la popolazione umana. Scosse lievemente il capo e spostò il viso verso destra.
“Non devi” sbottò lui, mettendosi a braccia conserte, “so badare a me stesso”.
Rory aggrottò la fronte. Non perché non si aspettasse una reazione del genere, quanto la durezza della sua espressione. Decise di cambiare posizione e sedersi in modo da avere il viso puntato completamente sulla figura del riccio nero.
“Il fatto che non devo non implica che non voglia farlo” ribatté con una certa nota di stizza soffusa nella voce, dopodiché continuò con più dolcezza, “tu sei mio amico!”
A quelle parole, Shadow puntò di scatto l’attenzione verso di lei, fissandola in un misto tra lo scetticismo e la meraviglia. Quello sguardo scarlatto, attento e scrutatore, le fece provare una confusione tale da paralizzarla. Si schiarì la gola mentre si sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Sì, beh, voglio dire…” esordì lei, gesticolando in modo talmente impacciato da sentirsi una cretina e, per questo, le gote si colorarono di una forte tonalità rosea, “non so se tu, insomma, mi consideri un’amica… ma io sì, ecco… quindi, mi piacerebbe se…”
Rimasto immobile ad osservare, se fosse stato possibile, ancor più stupito e stranito di prima, Shadow dovette sbattere le palpebre più di una volta. Non poteva credere affatto allo spettacolo al quale stava assistendo. Tuttavia, dovette ammettere a se stesso di provare una certa sensazione di calore a quella richiesta.
“Vuoi che ti consideri mia amica?” chiese, accigliato.
Rory abbassò lo sguardo, messa a dir poco a disagio dall’espressione rivoltale dal riccio nero e, nascondendosi il viso con entrambe le mani, annuì col capo.
“Allora smettila di essere così formale” le intimò brusco, “non è da te. Non dopo avermi quasi mandato al diavolo”.
Rory non riuscì a trattenere uno sbuffo divertito mentre teneva ancora le mani pressate sul viso, dopodiché spostò l’indice destro dal medio creando uno spiraglio per l’occhio, affinché potesse vederlo. Shadow la guardava sottecchi. Era serio, ovviamente, ma rilassato e - la giovane avrebbe potuto giurarlo - con una sospetta lieve piega delle labbra rivolta verso l’alto. Decise di abbassare finalmente le mani, portandosene una dietro la nuca.
“E dai! Ti ho chiesto scusa!” esclamò, con un sorriso incerto che lasciava trasparire tutta la sua contentezza, “è che... è strano! Insomma, non ho mai chiesto a nessuno di diventare mio amico”.
“Non stento a crederlo” ribatté lui, a bassa voce, spostando nuovamente lo sguardo. 



Quale idiota non vorrebbe esserlo?







_______________________


Angolo dell'autrice: ciao, stelle! Ammetto che c'ho pensato molto prima di postare, ma l'ho voluto fare perché trovo sia una delle parti della storia più importanti e volevo darle una certa importanza (nonché una che, per la miseria, desideravo scrivere da troppo tempo... manca quella del "Ti voglio bene", che avevo implicitamente promesso a Simo <3, e un'altra a cui tengo, ma che non svelerò perché fa parte del grande finale).
Piccoli chiarimenti per chi questa OS la legge senza conoscere quello che avviene prima:
- Quando Shadow dice "Non dopo avermi quasi mandato al diavolo", è perché nel capitolo 16 questi due hanno un forte diverbio, durante il quale Rory gli rivolge delle parole non proprio carine :D

Se trovate errori, segnalate senza timore!

Un bacio, 
Ro
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: RoryJackson