7:15: Non voleva svegliarsi, ma non poteva non presentarsi solo per un evento del genere. Così trovò la forza di continuare la sua routine, uscire dalla sua stanza e aprire la porta della classe. Seduti al proprio banco, o meglio, sul proprio banco vi erano solo Loki e Takeru, mentre Balder era intento a fissare chissà cosa fuori dalla finestra. Salutò il fratello e andò al suo posto come ogni giorno, aspettando che gli altri arrivassero. 9:45: Con la sua solita quiete giornaliera, attese la fine di ogni lezione limitandosi ad osservare e prendere appunti.La povera Yui, seduta accanto a lui, non poteva far altro che evitare a Balder e Dionysus qualche brutto imprevisto scolastico; mentre Takeru non poteva smetterla di bisticciare con Loki, che al contrario se la stava spassando e non poco. 11:35: Dalle loro conversazioni, sembrava che nessuno degli 9 dei avesse voglia e tempo di parlare con lui, nemmeno Yui o i suoi fratelli. Quando arrivò l'ora di pranzo, si diresse verso la mensa senza dire una parola, guardando come i ragazzi lo stessero evitando, e cercando di capire se il problema fosse lui o una semplice casualità. Nemmeno a tavola nessuno si sedette con lui. 14:20: Non voleva chiedere spiegazioni, così tornò in classe e decise di rilassarsi nell'unico posto dove nessuno osava mettere piede dopo la fine dell'orario scolastico. Dalla stessa finestra dalla quale stava guardando Balder poche ore prima, si rattristò ad osservare come tutti loro sembravano così legati senza nemmeno fare nulla. Seduti in cerchio sull'erba bagnata, ogni tanto, qualcuno rideva, persino il cupo Hades. Ogni tanto abbassava lo sguardo per paura di essere notato, ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto capire il motivo di quell'improvvisa esclusione. 16:55: Ormai era tardo pomeriggio, ma se ne accorse solo al suo risveglio, con lo sguardo rivolto ancora verso il grande giardino dell'accademia. Non avendo niente da fare, alla fine, decise di fare ritorno in camera, e almeno lì avrebbe potuto dormire tranquillo. 17:05: Arrivato alla sua ala del dormitorio, scorse la luce proveniente dalle loro tre camere. Si chiese se in fondo fosse una buona idea andare dritto da qualcuno con cui non aveva parlato per un giorno intero, ma alla fine si rese conto che più di tanto non era accaduto, ed erano pur sempre una famiglia. Così aprì la porta. Quasi rimase accecato dai bagliori quando, il gruppo intero, festeggiò il suo compleanno all'unisono, terminando in un forte abbraccio. E così le ore passarono, finché non si addormentarono uno dopo l'altro illuminati dalla luna piena, e finalmente Tsukito sorrideva ancora, perché si era reso conto che quella era la sua vera famiglia. //scritto per il compleanno di Tsukito `coso viola` durante una nottata ansiosa//