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Autore: steffirah    13/02/2019    1 recensioni
"[...] tra le tante luci che erano con lui, ce n’era una che non lo avrebbe mai lasciato: Kairi ci sarebbe stata per sempre. Nel silenzio del suo sentimento, lo avrebbe sostenuto sempre. Nei momenti più tetri avrebbe illuminato il suo cammino, mostrandogli la via. E se si fosse smarrito sapeva che la sua voce lo avrebbe raggiunto, riportandolo a galla."
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Breve one-shot culminante nel ritrovarsi di Sora e Kairi, all'inizio di KH3.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kairi, Sora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Seeker of light



 
Quanto tempo era trascorso? Settimane? Mesi?
Aveva perso il conto ormai dei giorni cominciati e finiti da quando aveva ripreso a viaggiare. Alla ricerca della forza perduta, una forza che poco alla volta, esperienza dopo esperienza, sembrava tornargli. Alla ricerca di persone smarrite, sconosciute, cui tuttavia in un modo o nell’altro si sentiva legato. Ciononostante, quanto più si avvicinava al raggiungimento di tali traguardi, tanto più temeva di poter perdere ciò che già possedeva.
D'altronde era già accaduto. Prima lui stesso aveva dimenticato. Poi erano stati gli altri a dimenticare. E se lui fosse stato assente di nuovo per troppo tempo, avrebbe potuto cessare di esistere nel cuore di qualcuno?
Era certo di no, non poteva succedere. Perché con tutte le persone con cui era entrato in contatto aveva creato una connessione, come uno spesso filo rosso impossibile da spezzare. Ma forse facile da sfilacciare. E questo era ciò che più lo spaventava.
Vi erano in realtà numerosi timori che covava in sé, nascondendoli al mondo, mascherandoli dietro ad una parvenza di certezza e serenità. Il timore di perdere tutte le persone che amava. Il timore di rimanere completamente solo, di essere separato dalla sua forza più grande. Il timore di non essere all'altezza. Il timore di fallire. Il timore di essere talmente debole da cedere all'oscurità e mandare il mondo in rovina. Il timore di perdere di vista se stesso e mai più ritrovarsi.
E così tanti altri, ma tutte queste paure perdevano senso e tali nubi oscure dissipavano non appena ricordava che, tra le tante luci che erano con lui, ce n’era una che non lo avrebbe mai lasciato: Kairi ci sarebbe stata per sempre. Nel silenzio del suo sentimento, lo avrebbe sostenuto sempre. Nei momenti più tetri avrebbe illuminato il suo cammino, mostrandogli la via. E se si fosse smarrito sapeva che la sua voce lo avrebbe raggiunto, riportandolo a galla.
Su Kairi poteva contare sempre.
Sapeva che i loro cuori erano legati più di tutti gli altri, per questo anche se talvolta sentiva la sua mancanza si riprendeva in fretta, riuscendo ad andare avanti. La sentiva costantemente vicina, presente anche nella sua assenza.
Ma quando ebbe modo di rivederla di persona, dopo tutto quel periodo di separazione, in una visione così diversa da quella dei suoi ricordi, dovette ricredersi. Il mero pensiero non gli bastava. Non avrebbe mai potuto bastargli.
Fu sufficiente l'incrociarsi dei loro sguardi per capirlo.
Lei gli sorrise, e il sole parve divenire molto più luminoso. La avvolse coi suoi raggi, donandole un'aria quasi divina. Non c’era da sorprendersi in effetti, visto che era una principessa di pura luce lei stessa. Eppure, non ci aveva mai fatto caso prima. Era sempre stata così… splendente? Come se fosse avvolta da innumerevoli luccichii?
La ammirò a bocca aperta, per troppe ragioni. Forse era perché sembrava più matura, ora che aveva tagliato i capelli, con quelle ciocche che le incorniciavano a perfezione il viso. Forse erano anche gli abiti diversi, abbinati ai suoi certamente non per caso, a farla sembrare più slanciata. E di certo gli allenamenti cui aveva dovuto prestarsi avevano dato i loro frutti. Forse era il candido rossore sulle sue gote che la rendeva brillante, più del tramonto alle sue spalle. Forse erano quei grandi occhi pieni di vita e speranza, che ora lo guardavano intrisi di gioia e amore, a fargli provare una stretta al petto. O forse era quel sorriso mozzafiato che gli rivolgeva mentre gli correva incontro, urlando lieta e sollevata il suo nome. Inevitabilmente i suoi occhi si attardarono sulle sue labbra, formulando un pensiero incontrollabile. Sembravano così morbide…. Deglutì a fatica, arrossendo, non aspettandoselo da se stesso, ma neppure avrebbe previsto il super-mega abbraccio che ricevette da parte sua.
«Sora, è così bello rivederti!» esclamò lei su di giri, staccandosi poi subito da lui per salutare con altrettanto entusiasmo Donald e Goofy.
Attese che finisse il giro di abbracci e la sua attenzione tornasse da lui, prima di rivolgerle il suo migliore sorriso. Un sorriso sincero, che sgorgava direttamente dal suo cuore, intriso di tutto quell’affetto che ancora non aveva avuto modo di esternare, per mancanza di tempo.
Calma e pace. Ecco cosa serviva ad entrambi, e allora, soltanto allora, avrebbero avuto finalmente l’opportunità di rivelarsi tutto ciò che non si erano mai detti.










 
Angolino autrice:
Buonasera!
Questa breve one-shot è ispirata ad un sogno che feci il 3 febbraio (già, esattamente dieci giorni fa) e va detto che per questo può sembrare un po' OOC, avendo voluto attenermi a ciò che ho visto nel mio mondo onirico per ricordarlo per sempre. Dopo averci riflettuto a lungo, ho pensato che non sarebbe stata una cattiva idea condividerlo con voi - sperando che vi sia piaciuto e sia riuscita a mostrarvi ciò che io ho visto. 
Devo fare però due piccole precisazioni:
1) è la prima storia in assoluto che scrivo in questo fandom e ciò mi ha procurato molta insicurezza prima che mi decidessi definitivamente a condividerla. Immagino che si noterà che sono una novellina, haha.
2) quando ho scritto questo momento avevo appena cominciato KH3, quindi non avevo idea di come sarebbe avvenuta una scena simile. E a questo punto ringrazio la mia mente per averla resa tanto smielata (sono un po' amareggiata per com'è andata a finire, ma penso che un po' tutti oscilliamo tra gioia e dolore). 
Detto ciò, ringrazio chiunque abbia speso qualche minuto della propria giornata per questa piccolezza. Consideratela il mio regalo di San Valentino (leggermente in anticipo) per tutti voi.

P.S.: stavo per dimenticarlo! Perdonatemi se ho lasciato "Donald" e "Goofy" in inglese, ma mi esce più spontaneo chiamarli così. 
  
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