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Autore: Fui Hygge    13/02/2019    2 recensioni
Storia partecipante al contest “Gara di Flash di San Valentino 2019” indetto dal gruppo Takahashi fanfiction Italia”.
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Dal testo:
Sarebbe dovuto scendere a patti col fatto che il cielo la voleva per sé, che il buio della notte poteva godere della sua compagnia, mentre lui non poteva fare altro che limitarsi al guardarla da lontano la maggior parte del tempo.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Storia partecipante al contest “Gara di Flash di San Valentino 2019” indetto dal gruppo Takahashi fanfiction Italia”.
Tema:

La coincidenza ci farà incontrare
e chiamalo destino quel percorso naturale
che due puntini dentro l’universo
raggiungono la strada che li illumina d’immenso”.
Alessandra Amoroso – Arrivi tu

 

Al risveglio, la pallida luce dell’alba lo carezzò con delicatezza leggiadra, quasi intenta a cullarlo nel ricordo della notte appena passata.
Spostò lo sguardo con vaga illusione, speranzoso di rivedere la sua sottile figura adagiata accanto a lui.
Lo sconforto lo assalì, quasi dimentico di quel che era di lei l’abietto obbligo.
Si era eclissata, all’apparizione del primo raggio solare.
Rimembrava ancora la prima volta che la vide, di una bellezza quasi eterea, pallida nelle setose vesti, avvolta in capelli d’ebano, due pietre d’ossidiana invece degli occhi.
Fu per caso che la incontrò, nel prato poco lontano dal suo villaggio, ai confini della foresta.
Era una notte calda e senza luna, quella in cui si erano trovati.
Rimase sconvolto dal sorriso gentile che gli concesse, unica tra tutte le creature a trattarlo come un essere degno.
Si scordò di quante volte avevano parlato di quel suo mondo lontano, impalpabile e irraggiungibile, chiedendole di potersi unire a lei in quel luogo misterioso.
Mai avrebbe pensato di potersi unire così ad un’anima tanto diversa dalla sua, ma ogni volta che se ne andava, un senso di vuoto lo riempiva, incolmabile.
Guardò la sua mano, grande e ruvida, che fino a poco prima stringeva quella esile di lei.
Gli tornarono in mente sua labbra che lo carezzavano, mentre le mani vagavano delicate le une sul corpo dell’altro, alla ricerca di nuove sensi da scoprire, saggiare.
Occhi negli occhi e carne nella carne, consci che avevano a disposizione solo il momento in cui la notte era buia, per godere della vicendevole presenza.
Una volta gli disse che aveva osservato a lungo gli umani, alta nel suo cielo, e scelse di scendere nel suo mondo, per placare la sua indole curiosa, inciampando nel suo cammino di vita.
E Inuyasha non si era mai sentito così onorato, fortunato e al contempo afflitto.
Innamorato di una creatura della quale nessuno conosceva l’esistenza.
Molte volte si era chiesto se non fosse altro che frutto della sua fervida immaginazione, alimentata dal senso di solitudine ed emarginazione che gli apparteneva da quando aveva memoria.
Ma non seppe giudicare se venne colpito dalla gioia o dalla rabbia, quando realizzò che la sua esistenza era reale.
Lei non possedeva nome, e chiese a lui di darglielo.
“Kagome”, propose timoroso.
Gli sorrise gioiosa.
Sbuffò, cacciando con amarezza stille salate, impedendosi di dar voce al dolore radicato nel fondo del suo spirito, spezzato.
La poteva vedere, toccare, assaporare e addirittura amare, ma mai gli sarebbe appartenuta del tutto.
Sarebbe dovuto scendere a patti col fatto che il cielo la voleva per sé, che il buio della notte poteva godere della sua compagnia, mentre lui non poteva fare altro che limitarsi al guardarla da lontano la maggior parte del tempo.
“Veglio su di te”, gli aveva soffiato a fior di labbra, prima di diventare trasparente come l’aria, inafferrabile come il fumo.
Prese un respiro profondo mentre l’erba, piegata dal vento leggero, gli solleticava il collo.
Il suo profumo ancora nell’aria.
La luna sapeva di fiori.

 

Bene ma non benissimo, direi.
Non so come mi è uscita questa flash, ma per questa sfida mi è venuta quest’idea, anche se, forse, strana e con poco senso.
Mi dispiace solo che, probabilmente, non ho ben centrato il tema assegnato.
Spero sia di vostro gradimento, ringrazio anche chi solo legge.
Un bacio grande.

   
 
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