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Autore: _Takkun_    15/02/2019    1 recensioni
«Se avessi paura di potermene pentire, non te lo avrei nemmeno chiesto. Per chi mi hai preso?! Ora vieni. Per la cronaca, non stavo scherzando sul milkshake al cioccolato con doppia panna.» sorrise, strofinandosi l’indice sotto il naso con l’altra mano. «A proposito, spero che Alex abbia custodito i miei occhiali da sole, mi sento nudo senza.»
«Lo spero anch’io.»
«Uh?»
«Aiutano a coprire parte della tua brutta faccia.»
«Sapevo che l’avresti detto!»
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash Lynx, Shorter Wong
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Best friend


 
 
Shorter si passò la lingua sul taglio presente sul suo labbro, assaporando il sapore ferroso del sangue.
Il suo respiro veloce e affaticato sembrava quasi in sincrono con quello di Ash, sdraiato a terra di fianco a lui. Il cielo limpido sopra di loro, il resto della gang poco più distante da dove si trovavano, spettatori silenziosi della loro lotta, fatta di pugni e insulti.
Un doloroso gemito sfuggì dalle labbra di Shorter quando voltò il viso per guardare Ash, e solo adesso, ripensandoci, si rese conto di quanto avesse fatto male a provocare il biondo fino a ottenerne una reazione di quel tipo. Quei dolori sarebbero finiti per durare un po’ nelle settimane a venire.
Mettersi contro un Ash di cattivo umore non era proprio il sogno di molti, e aveva letto il terrore nello sguardo di tutti quelli che l’avevano visto tirare il primo pugno sul viso del biondo. Ma Shorter sentiva di non aver avuto altra scelta, anzi, era fermamente convinto di aver fatto la cosa giusta per lui.
Erano ormai diversi giorni che Ash sembrava isolarsi anche più del normale, nemmeno Skip era riuscito ad avvicinarsi troppo, e la sua violenza non conosceva alcun limite, bastava una misera scintilla per scatenare in lui un incendio devastante.
C’era qualcosa di sbagliato, qualcosa che decisamente non andava.
Ma questa, per Shorter, non era affatto una novità. Sin dai tempi del riformatorio, Ash gli aveva dato l’impressione di sorreggere sulle spalle molto più di quello che quel viso angelico poteva far pensare. Per quanto avesse sempre voluto chiedergli di parlargliene, di provare a condividere parte di quel peso con lui, Shorter era conscio del fatto che Ash non glielo avrebbe permesso, non a parole, almeno.
L’opzione migliore per loro era quella di un’intensa scazzottata, in cui alla fine, tra i due, Shorter era quello che finiva sempre a un passo dall’aldilà, ma il dolore che avvertiva sul suo corpo gli dava la sensazione di essere solo una piccola parte della sofferenza che doveva star provando Ash. Era come se qualsiasi cosa lo stesse sfiancando da dentro fosse passata a lui.
E pensarla in quel modo lo faceva quasi sentire utile.
«A cosa stai pensando? Perché se non smetti di fissarmi, sappi che sei vicino abbastanza da poter ricevere un altro pugno in faccia.»
Shorter lo guardò sorpreso, scoppiando poi a ridere. Risata che si tramutò presto in una tosse che gli mozzò il fiato.
«M-Mi prendi in giro? Con le forze che hai adesso puoi giusto farmi una carezz- Stronzo!» imprecò, inarcando la schiena quando l’altro gli rifilò un calcio alla caviglia con la punta del piede. Per tutta risposta, Shorter alzò un pugno e lo colpì al fegato, facendo ricorso alle ultimissime forze che gli erano rimaste che sì, non erano molte, ma apparentemente bastarono per sentire un gemito di dolore da parte di Ash, che fu pura musica per le sue orecchie.
«Prima che il tuo carattere di merda si mettesse in mezzo come sempre, volevo chiederti come ti senti ora che abbiamo finito di pestarci.»
Ash chiuse gli occhi.
«Se il mio carattere di merda non ti va a genio, nessuno ti obbliga a essere mio alleato.»
«Nah, credo di poterlo sopportare considerando che la mia compagnia per te è una punizione peggiore.» sorrise Shorter, ignorando il dolore ad ogni movimento dei suoi muscoli facciali. Poi, quando vide Ash riaprire gli occhi, visibilmente sorpreso dalla sua risposta, fu Shorter a chiuderli, porgendogli un pugno sollevato a fatica a mezz'aria. «Stavo anche pensando che “alleato” non mi piace più di tanto. Troppo formale…» sospirò, e Ash rimase in silenzio, osservando quel pugno e cercando di capire dove Shorter volesse andare a parare con quel discorso. «Quindi che ne dici di iniziare a considerarci migliori amici? Quando ho chiesto a Nadia cosa ne pensasse, mi ha detto che credeva che ci vedessimo già come tali.»
Ash voltò di lato il viso per guardare direttamente Shorter, e questo, avvertendo il suo sguardo addosso, riaprì gli occhi, facendo lo stesso.
«Ne hai parlato con Nadia?»
«Sì, perché? Non ne ho mai avuto uno, e volevo chiederle un parere. Sai, quando uno può iniziare a considerare un amico più importante di altri, cose di questo tipo. Però deve andare bene a entrambi, non posso pensarlo solo io.»
«Quanti anni hai, esattamente? Tre?»
«Ehi, sono più che lecite come doman-» ma si interruppe, vedendo il pugno di Ash scontrarsi contro il suo, per poi cadere di nuovo a terra, esempio che seguì a ruota il suo, di braccio.
Entrambi rimasero in silenzio per qualche istante, fino a quando Shorter non prese di nuovo la parola per primo.
«Wow.»
«Shorter, non dire nulla che mi faccia pentire di questa cosa.»
«Ora dirò a tutti che Ash Lynx è il mio best bro. E che a volte condividiamo un milkshake al cioccolato con doppia panna.»
«Chiederò a Nadia di mettere del veleno per topi nella tua cena.»
Ash sospirò pesantemente quando l’altro scoppiò a ridere alla sua minaccia, ma allo stesso tempo un leggero sorriso si fece strada sulle sue labbra nel sentirlo tossire di nuovo, alla ricerca d’aria.
«Deficiente.»
«Credevo me ne avessi dette abbastanza, prima! O forse vuoi un secondo round?»
«Sto bene.»
«Uh? Bene così? Oh, perfetto. Perché nemmeno io sarei riuscito a resistere a un secon-»
«No, l’altra domanda. Volevi sapere come mi sentivo. Sto bene.»
«Oh.»
Una leggera brezza accarezzò i loro visi, e Shorter vide Ash inspirare profondamente quell’aria fresca, notando come si accigliò nel tentativo di resistere alla fitta che quel gesto gli procurò.
C’erano ancora molte cose che non sapeva del passato di Ash, e che forse sarebbe arrivato a conoscere standogli vicino, guadagnandosi poco per volta la sua fiducia.
Ma fino ad allora, Shorter giurò a se stesso di fare ogni cosa in suo potere per non far pentire Ash di avergli permesso di diventare il suo migliore amico.
«Fantastico, allora.» commentò, ma quasi Ash gli avesse letto nel pensiero, rimase sorpreso da quello che quest’ultimo gli disse.
«Mi chiedo se te ne pentirai.»
Non ha paura di potersene pentire lui, ma si preoccupa di me?
Shorter, per tutta risposta, si fece forza per alzarsi in piedi, tendendo poi una mano ad Ash.
«Se avessi paura di potermene pentire, non te lo avrei nemmeno chiesto. Per chi mi hai preso?! Ora vieni. Per la cronaca, non stavo scherzando sul milkshake al cioccolato con doppia panna.» sorrise, strofinandosi l’indice sotto il naso con l’altra mano. «A proposito, spero che Alex abbia custodito i miei occhiali da sole, mi sento nudo senza.»
Ash si mise a sedere, guardando Shorter dal basso. Poi, esitando, prese la mano di Shorter, venendo immediatamente trascinato in piedi dall’altro, la stretta ferma e decisa sulla sua mano.
E quello bastò, almeno momentaneamente, per mettere a tacere i suoi dubbi.
«Lo spero anch’io.»
«Uh?»
«Aiutano a coprire parte della tua brutta faccia.»
«Sapevo che l’avresti detto!»




Angolo autrice:

Questa OS inizialmente doveva essere una semplice drabble, scritta velocemente per passare il tempo, e alla fine mi sono fatta prendere la mano e sono andata leggermente oltre. 
24esima ff del fandom, apparentemente, spero possa piacere a qualcuno! 

 
  
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