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Autore: bbhyung    17/02/2019    0 recensioni
Baekhyun è il capo di un distretto di polizia, Chanyeol un agente che spera di guadagnare un posto in quella specifica squadra; le loro vite si intrecceranno insieme alle loro storie passate, che torneranno alla mente di tutti quelli che ne erano stati toccati.
Genere: Angst, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chanyeol non riusciva ad aprire gli occhi, sembravano come serrati e sebbene la sveglia stesse suonando insistentemente lui, tra veglia e sonno, si tirò le coperte fin sopra la testa e continuò a riposare indisturbato - questo finché la suoneria proveniente dal suo cellulare non cominciò ad infastidirlo fin troppo. Si alzò e si grattò la nuca, aveva già preparato il borsone contenente i vestiti e lo spazzolino ed era emozionato di passare due giorni da Baekhyun, in più avrebbe anche cominciato il nuovo anno con lui, quella situazione lo metteva decisamente di buon umore. Mancava un giorno alla vigilia e avrebbero trascorso sicuramente anche dei momenti pieni di lavoro e stress, ma cercava di farsi forza pensando a quando invece sarebbe finito tutto e a quando avrebbero potuto godersi tutti insieme una serata tranquilla.

Dopo essersi vestito si diresse verso la macchina, avrebbe fatto colazione in centrale quindi guidò dritto verso il suo luogo di lavoro. Non si aspettava di arrivare al parcheggio e di trovare Baekhyun lì, era in piedi accanto alla sua auto e stava facendo chissà cosa col cellulare. Parcheggiò cautamente accanto alla vettura del maggiore e scese, nel frattempo Baekhyun aveva già fatto il giro ed era andato ad aspettarlo davanti la portiera, non appena Chanyeol la aprì lui si fiondò tra le sue braccia. "Aspetta, fammi chiudere la macchina." ridacchiò, dopo averla bloccata si concentrò sul più basso. "Buongiorno."

"Anche a te." mormorò, sollevando la testa e incrociando il suo sguardo. "Ho visto che non era ancora arrivato nessuno e mi sono messo ad aspettare, sono felice che sia arrivato tu per primo. Hai dormito bene?"

"Per niente, quando mi sono svegliato volevo solo rimanere a letto però poi -." si bloccò, e lo guardò con una strana espressione. Il modo in cui Baekhyun lo fissava lo metteva in soggezione.

"Poi cosa?" si sollevò leggermente, riusciva a sentire il respiro del più alto contro il suo viso. Chanyeol non rispose, spostò le mani dalla sua schiena alle guance e cominciò ad attirare il più grande a sé, gli era mancato baciarlo. "Chan." si lamentò lui allontanandosi. "Che cosa stavi dicendo?"

Sorrise, a quanto pare Baekhyun non voleva proprio lasciar perdere. "Che non vedo l'ora di stare con te, cosa altrimenti?" domandò, dato che udirono entrambi il rumore di un auto che entrava nel parcheggio il maggiore si allontanò, con il suo solito sorriso ancora stampato sulle labbra. Sembrava rilassato e Chanyeol era grato che stesse bene perché vederlo sorridere metteva di buon umore anche lui. "Vogliamo andare?"

"Aspetta, magari sono gli altri." disse, tuttavia non appena l'auto li raggiunse vide che si trattava di qualcun altro. "Va bene, aspettiamoli sopra." sorrise e gli afferrò il braccio, poi cominciarono a camminare. Non avevano molto da fare quella mattina e tutto ciò li scoraggiava, speravano solo che Kyungsoo riuscisse a rintracciare il cellulare delle due ragazze, sia della vittima che di quella scomparsa. Non appena arrivarono si misero subito al lavoro.

Baekhyun stava bevendo il suo caffè quando Luhan gli si avvicinò. "Capo." disse ad alta voce, attirando la sua attenzione. "La ragazza scomparsa non è ancora tornata a casa ma la madre non vuole denunciarne la scomparsa, ha ripetuto che è capitato che non la chiamasse anche per una settimana o più e vuole aspettare."

"Non è per niente normale, sta mentendo." rispose immediatamente. "Quale madre non si preoccupa se non sente il figlio da una settimana? In più lei non rientra neanche a casa, quindi chissà che fine ha fatto - a questo non ci pensa? E se la figlia stesse proprio da lei? Magari la sta proteggendo. Quando l'ho chiamata io sembrava preoccupata ma non ha fatto poi tante domande, non mi fido di lei." 

Kyungsoo si introdusse nella conversazione. "Scusate ma è importante, ho rintracciato il cellulare della vittima. Prima di venire spento si è agganciato a un ripetitore quindi abbiamo una posizione. Ho controllato e... lì vicino c'è la casa della madre della ragazza scomparsa. Il cellulare di quest'ultima non si trova, invece. L'ultimo ripetitore a cui si è agganciato si trova al centro della città il giorno prima dell'omicidio, poi lo ha spento."

Baekhyun ridacchiò e si passò una mano tra i capelli. "Penso proprio che questo sia abbastanza per andare lì. Per quanto riguarda il computer della vittima?"

"Capo, chiedo un mandato di perquisizione?" domandò Luhan, lui scosse la testa. "E se lei non volesse -."

"Parlerà, ho un piano. Meglio tenere il giudice fuori da questa storia per il momento. Kyungsoo?" domandò, l'altro rispose alla domanda che gli era stata fatta precedentemente.

"Ora vedo di sbloccare il suo PC, è un computer vecchio quindi potrebbe volerci un po' di più del solito." detto ciò si mise a lavoro.

"Vado a fare una telefonata, preparatevi." gli riferì il capo, avviandosi verso il suo ufficio. Un paio di minuti dopo Baekhyun ritornò nella sala principale e vide che Kyungsoo stava parlando con qualcuno. "Hey, chi è al telefono?"

Si tolse un attimo la cornetta dall'orecchio e lo guardò. "Ah, è la mia ragazza. Mi ha chiamato qui per dirmi che ho dimenticato il cellulare a casa, non me ne ero neanche accorto." rispose, poi riprese a parlare con lei. "Non puoi intralciare la linea pubblica amore."

Baekhyun roteò gli occhi e non appena si voltò finì per scontrarsi con Chanyeol, che sorrise. "Sono pronto." disse, il capo annuì.

"Kyungsoo, fai come hai detto e vedi di non intralciare la linea, potresti ricevere chiamate urgenti tipo la mia. Dopo che avrai finito il lavoro che ti ho assegnato potrai fare tutto quello che vorrai." gli disse, si mise il cappotto e lo guardò minaccioso. "Venite tutti qui prima di andare, vi spiego il piano."

Più di un'ora dopo, erano pronti a metterlo in atto. Baekhyun aveva guidato senza sosta, non si erano fermati neanche per una breve pausa e in quel momento si sentivano tutti distrutti. Avevano parcheggiato da una ventina di secondi, Chanyeol sbadigliò e si stiracchiò, poi cominciò a lamentarsi. "Mi fa male la schiena." esordì, sbadigliando ancora. "E le gambe, e il collo -."

"Concentrati." lo richiamò Baekhyun, ignorando le sue polemiche. "Te la ricordi?"

"Certo che me la ricordo, l'abbiamo ripetuta per quasi tutto il viaggio. Ma tanto non ci sarà bisogno di usarla." lo chiamò al cellulare e Baekhyun rispose, poi lo mise nella tasca della sua giacca - in quel modo l'altro avrebbe potuto ascoltare tutto. "Se non si sente avvertimi."

"Si sente, io vado dagli altri e ci teniamo pronti. Stai attento e non fare stronzate, abbiamo solo una possibilità." lo raccomandò, Chanyeol annuì e respirò profondamente, poi uscì dall'auto e cominciò a camminare verso casa della donna. Non appena si trovò davanti alla porta tirò l'ennesimo sospiro, non riusciva a calmarsi ma quando Baekhyun gli aveva chiesto se poteva essere lui ad andare sotto copertura dalla madre della ragazza... aveva accettato senza pensarci due volte, non voleva deluderlo e desiderava solo fare bene il suo lavoro. Inoltre ad andare dovevano essere o lui o Sehun, che erano gli unici che non avevano mai parlato a telefono con la donna, erano tutti curiosi di vedere come se la sarebbe cavata Chanyeol che non aveva potuto rifiutare.

Bussò e aspettò che andasse ad aprire. "Signora." disse, lei lo guardava confusa. Era una donna minuta, sulla cinquantina. "So che magari non si ricorda di me, sono passati tanti anni."

La donna scosse la testa e lo guardò spaventata. "Chi sei? Non voglio comprare niente." stava per chiudere la porta ma lui continuò a parlare.

"Aspetti." rispose immediatamente. "Sono un amico di Younhwa, noi andavano a scuola insieme. Poi lei si è trasferita, vero? Siamo restati in contatto e ci vedevamo spesso ultimamente ma non risponde al telefono e mi chiedevo se magari fosse tornata qui in paese per le vacanze, domani è la vigilia di capodanno e anche io sono tornato a fare visita ai miei genitori." sorrise e la guardò innocentemente. "Ah, fa freddo qui, in città è più temperato." esordì, cominciando a sfregare le mani una contro l'altra. 

"Si, fa freddo." rispose. Secondo il piano, dopo quell'affermazione lei avrebbe dovuto farlo entrare in casa e offrirgli una bevanda calda, in quel modo l'agente avrebbe potuto cercare degli indizi - ma la donna non accennava a cedere, era davvero ingestibile. "Neanche io sento mia figlia da un po' quindi ti consiglio di andare -."

"Avevamo un appuntamento, di solito non mancava mai. Sono preoccupato, non ha risposto a nessuno del suo gruppo di amici." affermò, stavolta l'espressione della donna diventò sorpresa. "Ho paura che possa esserle successo qualcosa, non risponde neanche a lei? Se posso fare qualcosa per aiutarla mi dica, possiamo andare insieme dalla polizia."

"Aspetta." stavolta fu lei a impedirgli di andare via. "Entra, ti preparo un caffè."

  
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