Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
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Autore: Diana_96writter    18/02/2019    0 recensioni
Yui, nuova arrivata nella nuova scuola d'elitte, timorosa delle sue grandi capacità in grado di guardare oltre l'immagine che le persone costruiscono, sconvolgerà la vita di molti studenti con il suo modo di essere, compresa quella del Presidente del Consiglio, Izana Wistaria che al suo fianco riscoprirà il volto nascosto dietro la sua maschera. Incompatibili all’inizio metteranno da parte gli scontri per affrontare insieme i problemi che la vita scolastica manderà loro contro, ma anche quelli che con la quotidianità non hanno legami. Scoprendo nell'incompatibilità una complicità che gli permetterà di trarre forza l’uno dall’altro.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La sala era sempre stata maestosa, ma in quel momento dove il tavolo stava aspettando solo loro sembrava immensa, gli amici erano raccolti vicino al tavolo e lo aspettavano per sedersi, erano tutti vestiti eleganti, l’occhio non poté restare indifferente alla bellezza che avvolgeva Yui in un tenue lilla, scendeva lungo fino a terra ed era semplice nella sua particolarità a mono spalla, i capelli legati erano lasciati liberi sulle spalle e mossi in piccole onde vivacizzando i suoi movimenti: «Prendiamo posto?».

Chiese di nuovo dopo Zen cercando di risvegliarlo dai pensieri: «Siete tutte splendide, accomodiamoci». Anche le altre ragazze avevano optato per vestiti semplici ed eleganti, senza chiedere indicazioni prese posto a capo tavola, Yui si sedette per prima alla sua destra, ma rimase sorpreso quando Zen prese posto infondo alla tavolata lasciando alla sua sinistra Kioichi, seguito da Séline, Kiki e Shirayuki prima del fratello. Lo guardò male ma Zen ignorò lo sguardo con un sorriso, dalla parte opposta Margareth occupava il posto accanto a Yui, Mitsuide la divideva da Eleanor e Obi finale, una strana combinazione per quel gruppo dalle coppie già formate. Sospirò arreso senza chiedere spiegazioni, probabilmente nessuno le avrebbe sanate: «Allora qualcuno vuole farmi un riassunto di come è stata organizzata questa serata?». Kioichi accennò una risata stringendo la mano di Séline: «Ognuno ha fatto la sua parte, l’anno scorso non sono potuto venire alla serata bowling, volevo esserci quest’anno». Izana sorrise osservando Zen che dava segnali per iniziare a cenare: «E tu sei scesa dalla Francia per oggi?». Séline alzò le spalle guardando Margareth a lei di fronte: «Ho terminato da poco il mio tour, ha avuto un grandioso successo e ho deciso di passare un po’ di tempo con le persone che amo, avevo già avvisato Kioichi che probabilmente avrei passato il Natale qui, quando Yui mi ha spiegato cosa avevano organizzato non ho voluto tirarmi indietro». Margareth le rese il sorriso con dolcezza: «Siamo arrivate insieme dalla Spagna, Eleanor ci ha raggiunte poco dopo, come ho detto anche noi speravamo di passare il Natale insieme, i preparativi erano partiti qualche mese fa, alla proposta di Yui non abbiamo potuto dire di no, siete venuto in Spagna per presiedere al mio compleanno, volevo ricambiare».

Eleanor accennò una risata stringendosi nelle spalle al sussurro che Obi si era lasciato sfuggire sul posto dov’era seduto e dal ruolo che avrebbe avuto in quell’organizzazione: «Nessuno di noi voleva mancare». Zen sorrise senza aggiunger nulla: «Vi siete presi il disturbo di imparare a pattinare solo per quella scena sulla pista?». Yui scoppiò a ridere felice che tutti ci fossero riusciti: «È stata dura, dovevi vedere la prima volta che siamo scesi in pista, Zen, Mitsuide e Shirayuki sono caduti giù come birilli al boliwng, è stato divertente». Kioichi sorrise spostando il tovagliolo per far spazio alla cena: «Oggi non hai preso possesso della cucina, come mai?». Alzò le spalle osservando il piatto assaporandone il profumo: «Fa bene assaggiare la cucina di altri ristoranti, aiuta ad espandere le idee sui sapori e sull’estetica, sono ancora un cuoco provetto, non capita tutti i giorni di essere ospiti in un hotel di lusso come questo. Hanno addirittura una pista di pattinaggio personale, come potevo perdermi il divertimento?».

Tutti avevano sottolineato il ruolo fondamentale di Yui, se lei stessa non gli avesse detto che era merito di Zen avrebbe pensato che l’idea fosse nata da lei, decise di non precisare per chiedere più avanti. La cena fu alimentata dalle storie di quei mesi separati, di come le vite si erano evolute e traspariva da ogni sguardo quanto fossero felici di essere lì riuniti, si sorprese dell’agio tra Obi ed Eleanor, dopo quello che gli aveva raccontato su Sofia, sembrava davvero che avesse superato i suoi mostri, Zen al contrario restava ad ascoltare e osservava Shirayuki intervenendo appena nelle conversazioni, evitava accuratamente di incontrare il suo sguardo. Lasciò spazio al cameriere per portare via il piatto della frutta.

Zen ed Obi si alzarono simultaneamente per uscire dalla sala e organizzare la parte finale di quella serata: «Smettila di guardarlo come se volessi interrogarlo, goditela e basta». Il rimprovero di Yui fu dolcezza sussurrata, stava deviando la sua attenzione da quello che stavano preparando. Obi tornò a sedersi per primo, lasciò a Shirayuki qualcosa prima di passare qualcos’altro ad Eleanor. Tutti presero qualcosa tenendolo nascosto ai suoi occhi. Zen portò in sala un piatto su un rialzo coperto da un coperchio di plastica scuro, sorrise sollevando il coperchio. Izana spalancò gli occhi alla torta decorata di panna e sfumature, sorrise divertito. Si chiese perché l’avesse poggiata lì e aspettasse qualcosa per farla arrivare a lui. Spinse il supporto che scivolò sul tavolo davanti ad Obi che per primo si alzò a posizionare una scritta di cioccolato, passò la torta ad Eleanor e Shirayuki che conclusero la composizione della frase di cioccolato che scriveva “Tanti Auguri Izana”. Mitsuide e Kiki si alzarono ad affondarla con due piccole spade colorate, le incrociarono dietro la scritta lasciandolo sorpreso. Passarono la torta a Séline e Margareth che sulla parte ancora immacolata appoggiarono due corone dorate. Sorrisero emozionate passandola agli ultimi due, Yui prese un cuore appoggiandolo nello spazio rimasto vuoto. Kioichi si alzò a posizionare una candelina sul supporto che Zen aveva preparato, prima di lasciarla arrivare a lui accese la candelina e le luci nella sala si spensero: «Tutto questo è esagerato». Sussurrò trepidante di emozione, si alzarono tutti in piedi invitandolo a fare lo stesso.

Lo sguardo inquadrò Séline prima che potesse iniziare ad intonare la canzone, Yui la seguì di seconda voce e il resto fece da coro: «Esprimi un desiderio Izana».  Sorrise appoggiando la mano su quella di Yui avvicinandola in un abbraccio: «Non potrei desiderare altro, grazie a tutti voi». Spense la candelina divertito da quel gesto che non faceva da anni, ma più della sala che tornava ad illuminarsi erano luminosi gli occhi di Zen e il sorriso che gli regalò affrontando lo sguardo che per tutto il giorno aveva deviato: «Yiuji». Richiamò l’uomo che con un sorriso tiepido aspettava infondo alla sala: «Scatta una foto, per favore». Gli porse il cellulare ruotando la torta verso l’obiettivo: «Zen avvicinati». Chiese che rientrasse più vicino nella foto, Yui era diventata importante, ma suo fratello non era mai stato da meno. L’uomo sorrise rendendogli il cellulare facendo segno ai camerieri rimasti a servirli di portare il necessario per tagliare la torta, Kioichi si era offerto di farlo in diretta: «È squisita». Sorrise deliziato mentre Kioichi appoggiava l’ultimo pezzo tagliato al suo posto: «Non potevo lasciare tutto all’hotel, volevo contribuire alla cena anche io». Izana sussultò guardando la torta che aveva dato per scontato fosse stata fatta dall’albergo: «L’hai fatta tu?». Kioichi accennò ad un si porgendo un boccone a Séline in attesa: «Ho seguito un corso speciale per pasticceria, sono stato promosso a pieni voti». Indicò Yui sognante che non si precluse il bis: «Ti adoro sempre di più». Izana accennò una risata godendo di tutti i visi felici di essere a quella tavolata.

Quando anche la torta fu portata via si divisero: «Ti va una passeggiata?». Yui sorrise avvolgendosi nel cappotto per uscire al suo fianco nel giardino dell’hotel: «Non ho bisogno di commentare, mi basta guardarti per sapere che ti è stato tutto più che gradito». Aumentò il passo per prenderle la mano: «Non mi aspettavo niente del genere, sapevo che in qualche modo avreste organizzato qualcosa, ti confesso che ero curioso, ma mai mi sarei aspettato un ballo sul ghiaccio, una sala solo per me, e una torta decorata all’istante». Yui sorrise felice ricambiando la stretta: «Lo sai che quando mi faccio prendere dall’entusiasmo tendo ad esagerare». Izana la fermò perplesso: «Ti hanno dato tutti i meriti, ma non hai fatto altro che sostenere mio fratello». Yui addolcì lo sguardo sedendosi sulla panchina di pietra: «Non voleva mostrarti quanto fosse ansioso di terminare, se tutti gli avessero dato i meriti non sarebbe potuto passare in secondo piano per muoversi lontano dai tuoi occhi, cosa che come immaginavo non gli è riuscita più di tanto, così mi sono offerta di fare da copertura, infondo gli altri non hanno bisogno di sapere di chi sono i meriti, bastava che lo sapessi tu. Credimi mantenere il segreto e la compostezza quando chiamavi è stato difficile per entrambi, era fin troppo ansioso che oggi arrivasse al punto da prendere il treno precedente a quello che avevamo concordato». Izana alzò lo sguardo al cielo: «Quindi i quattro treni che abbiamo preso non erano programmati». Yui scoppiò a ridere negando: «Gli avevo detto di studiare la mappa della città ma aveva così tanto nella mente che non si è ricordato di quali treni prendere, alla fine mi ha scritto per chiedermi quale fosse quello migliore e a che orario». Alzarono lo sguardo al cielo grigio scuro: «Anche Kioichi era ansioso, quando gli ho chiesto di fare la torta ha cercato il corso migliore e non ha fatto che provare e riprovare. Era indeciso sul design e tutti volevano donarti qualcosa, alla fine abbiamo optato per qualcosa di teatrale per dimostrarti quanto contributo ci fosse nella festa, e si è rivelata l’idea migliore, ma anche la più difficile, l’abbiamo provata quasi una decina di volte per farla uscire perfetta». Izana portò una mano alla fronte come a sorreggerla: «Vi siete impegnati anche più di quanto avreste dovuto, ma mi ha fatto piacere, grazie».

Yui si sporse a catturare quel grazie che Izana ricambiò, il freddo improvviso sul viso lo indusse ad allontanarla per osservare il cielo, un brivido di emozione aspettava: «Cosa c’è?». Chiese Yui preoccupata, gli occhi acquamarina si accesero: «Sta nevicando». Lenti e brillanti fiocchi di luce stavano accarezzando l’aria e si stavano posando a terra: «A quanto pare anche il cielo ha deciso di contribuire, Izana, per il tuo compleanno, tanti auguri». Sorrise stringendole la mano restando a guardare il cielo e i fiocchi di neve che danzavano cadendo dalle nubi. Rimase a guardarli per qualche minuto perso nel ricordo di quella serata, una serata che per nessuna ragione al mondo avrebbe mai dimenticato, poi sorrise abbassando lo sguardo: «Rientriamo».  Chiusero la porta osservando la neve che colorava di bianco tutto quello che c’era fuori, le luci dell’hotel si erano attenuate, Margareth e Séline parlavano nella hole sui divanetti, Obi e Mitsuide bevevano qualcosa al bar ridendo alle reazioni di Eleanor all’amaro gusto degli alcolici scelti. Kiki e Shirayuki erano probabilmente salite a dormire, Kioichi sorrise salutandoli indicando la cucina da dov’era appena uscito: «Salgo anche io, torniamo a casa tutti insieme domani, buona notte». La lasciò andare a seguito del fratello, cercò Zen nella sala intendendo il gesto di Kioichi, si raccomandò a tutti di non salire tardi e al secondo ascensore salì anche lui.

Zen aveva ringraziato tutti i cuochi che erano rimasti oltre l’orario per quella cena fuori programma, il direttore si era detto felice di averli di nuovo accolti dopo tanto tempo, quando decise di tornare a riposare nella hole non c’era più nessuno e le tracce della loro presenza, come i bicchieri e le ciotoline di noccioline, stavano svanendo. Sciolse il papillon selezionando il piano dov’erano situate le camere, sospirò stanco aprendo la porta, ma si sorprese della luce già accesa: «Ci hai messo più del previsto». Sussultò alla presenza nella stanza: «Era dovuto un profondo ringraziamento a tutti, hanno soddisfatto le richieste egoistiche di un Principe, non potevo salire senza ringraziarli». Non si era ancora cambiato, lo stava aspettando da quando era salito prima di lui: «Ti sei impegnato». Zen sussultò sbottonando arreso la giacca: «Yui ti ha raccontato tutto?». Izana accennò ad un si sedendosi sul letto: «Fingere di non ricordarlo mi aiutava a renderlo un giorno come tanti, a non aspettarmi niente, quando sono partiti per l’Europa dopo il fidanzamento ufficializzato ha perso il senso festeggiarlo, l’anno scorso mi ha reso felice anche solo il pensiero che ci avete messo, speravo che quest’anno potessi davvero considerarlo un compleanno, ti sei spinto molto più in la di quanto avevo previsto».

Zen sorrise sedendosi sulla sedia che Izana gli aveva lasciato: «Ricordo a stento quando festeggiavamo, tutto non solo il compleanno, anche il Natale quando sono tornato a casa l’anno scorso e Yui mi ha raccontato di quello che avete fatto, ho desiderato di essere presente, avevo nostalgia di quella vicinanza che avevamo quando erano a casa, volevo impegnarmi per renderlo indimenticabile per non averne solo un ricordo nostalgico, mentre ci pensavo la pista di pattinaggio mi è praticamente venuta addosso». Izana alzò un sopracciglio alla precisazione: «Venuta addosso?». Zen accennò una risata scompigliando i capelli sistemati all’occasione: «Un ragazzo in bici distribuiva volantini, mi ha travolto mentre giravo in città, ero distratto e non me ne sono accorto, per fortuna me la sono cavata solo con un torci collo. I volantini pubblicizzavano l’inaugurazione della pista di pattinaggio, mi sono ricordato di quante riunioni abbia portato avanti nostro padre in questo posto ed ho contattato Yiuji. Poi l’idea ha preso forma ed è diventata terribilmente impegnativa, Margareth ed Eleanor qui per le vacanze, Séline e il tour terminato,  Kioichi e la torta, l’idea teatrale di Yui, e il pattinaggio». Izana accennò una risata: «Il tuo essere disperso nella città». Zen sussultò stringendosi nelle spalle: «In un piano così complesso non avevo messo in conto la possibilità di perdermi, ma è andata meglio di quanto avessi sperato ed è sufficiente». Izana sorrise alzandosi dal materasso per lasciarlo dormire: «Speriamo di poter lasciare l’albergo, ha iniziato a nevicare, buona notte». Zen si alzò per accompagnarlo alla porta: «Passeremo un Natale tutti insieme e cercate di pescare un po’ di fortuna a Capodanno». Il viso del maggiore si velò di una lieve preoccupazione: «In merito al Capodanno, ne parleremo a casa». Chiuse la porta senza aggiungere altro lasciando Zen preoccupato a quella frase finale.

 
*

Per loro fortuna la neve aveva solo deciso di spolverare le strade, li aveva lasciati liberi di lasciare l’hotel per prendere il treno e tornare a casa per prepararsi a festeggiare anche il Natale: «Resterete in albergo?». Margareth accennò ad un si guardando Eleanor al suo fianco: «Non vogliamo recarvi disturbo, sarà divertente, in più ho deciso di viaggiare al lato di mio padre, c’è così tanto che devo sapere, dovrò iniziare ad abituarmi alle camere d’albergo più di quelle delle ville». Izana sorrise arreso ammirando la sua decisione di intraprendere un nuovo percorso: «Ma qui sarete sempre la benvenuta, se lo desiderate». Séline era del tutto irriconoscibile, Kioichi aveva loro raccontato del suo talento nel travestirsi, ed era perfettamente estranea all’immagine della Principessa della Francia. Scese a guardare Yui pensieroso di quel che doveva dirle prima che arrivasse il nuovo anno. Si salutarono alle varie fermate e Séline si offrì di accompagnare Margareth ed Eleanor all’hotel in loro attesa. Yui chiuse la porta con un sonoro sospiro: «Ci siamo riusciti».

Izana chiuse la porta con un sospiro sciogliendo la sciarpa lasciandola al maggiordomo in attesa, avanzò verso il salotto notando l’albero accesso: «Quello cosa sarebbe?». Zen osserverò le strane forme che stava indicando scoppiando a ridere: «Abbiamo organizzato la maggior parte delle cose qui in salotto, Yui ha detto che pensava meglio quando aveva le mani occupate e ha deciso di addobbare l’albero mentre discutevamo. Le ha messe a caso ma ha il suo fascino». Izana sorrise accarezzando la decorazione che aveva ricevuto lo scorso anno: «Hai intensione di passare la vigilia in compagnia di Shirayuki?». Zen negò sedendosi davanti al camino acceso: «Non quest’anno, suo padre tornerà per qualche giorno, quest’anno voglio restare qui, ma forse è stata solo la presenza di Yui a farmi invidiare quella dello scorso anno». Izana scostò la tenda per osservare di nuovo l’esterno coperto di fiocchi di neve: «Vuoi che ti legga quella storia?». Zen sussultò deviando lo sguardo: «La conosco a memoria, ma non mi dispiacere sentirvi suonare». Izana non gli negò la richiesta restando ad osservare l’esterno: «Mi piacerebbe sentire suonare anche te».

Aprì la porta del balcone lasciando entrare Obi rabbrividito: «Ogni tanto potresti anche passare dalla porta d’ingresso». Obi accennò una risata sedendosi davanti al camino: «I domestici farebbero troppe domande, Lady Margareth e Lady Eleanor sono arrivate senza problemi, anche Lady-Yuki è a casa, Kiki e Mitsuide mi hanno abbandonato a metà strada e anche la Principessa Séline è arrivata a casa con Kioichi e Yui. Mi ha lasciato detto che per Natale vuole organizzare un party e invitare anche il Consiglio Studentesco, aspetta il vostro consenso , Altezza».  Izana sorrise accennando ad un si: «Ne parleremo dopo, chiamerà di sicuro verso sera. A tal proposito, Zen vieni di sopra, Obi seguici anche tu, parliamo di una cosa».   
 
   
 
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