Vegeta e Koko erano sistemati su un prato, sotto un albero, in un punto isolato di un tranquillo parchetto.

Il principe dei sayan rimaneva disteso ad ammirare la pace che gli intimava quel movimento di foglie sopra di lui. Ma non si sentiva tranquillo, no. Non lo era mai.

"Kakaroth"chiamò la ragazza.

"Facciamo una gara a..a..a braccio di legno"

Koko lo guardò confusa. "Forse intendi braccio di ferro"

"Quello che è, sciocca. Devo controllare una cosa"

"Se sei davvero più debole di me? Rassegnati, Vegeta. Te lo assicuro io, senza giochetti"

Vegeta si alzò seduto e si sistemò perfettamente dinanzi a lei.

"L'ho visto fare a dei mocciosi, sembrava piuttosto divertente"

Koko si sorprese della spensieratezza di quella frase. Ma tutto tornò alla normalità alla battuta seguente.

"Almeno lo sarà per me"

"Come fai ad essere così sicuro di vincere?"sorrise lei, abbassando le palpebre ed assumendo quello sguardo così candido e sensuale allo stesso tempo.

Vegeta provò un brivido. Strinse i denti.

"Non farti troppe domande" ostentò sicurezza. "E afferra un pezzo di corteccia"

Koko seguì la direttiva e strappò un pezzo di corteccia dall'albero, per usarlo come piano per sfidarsi.

I due sayan poggiarono i gomiti e si guardarono negli occhi.

"Pronto?"chiese lei.

"Pronto."

Koko fece una risatina, un'adorabile risatina da smorfiosa.

Quanto era sciocca. E purtroppo era anche l'ultima sayan della sua specie.

"Che ti ridi, donn.."

La sayan aveva già poggiato il braccio del sayan a terra, facendolo rimanere con un palmo di naso.

Koko si mise a ridere.

"Sei proprio un distrattone!"

Un distrattone. Che razza di insulto.

La risata della sayan non riusciva però a farlo arrabbiare. Ma solo ad..intenerirlo.

Non poté trattenere un ghigno.

"Vuoi la rivincita, ragazzone?"chiese lei provocatoria.

"Eccome"rispose, lanciando la corteccia lontano. Vegeta saltò addosso alla ragazza, del tutto inaspettatamente, come spinto da un istinto animale.

".."

Koko era rimasta di stucco. Né imbarazzata. Né infuriata. Niente. Sguardo neutro.

Vegeta, invece, accorgendosi di quello che aveva appena fatto, cercò di tirarsi su, ma Koko lo trasse a sè con una mano e lo fece rimanere in quella posizione.

"Perchè te ne vai, non stai bene qui?"chiese lei.

"Non..non ti do fastidio?"

"Affatto"

Koko sorrise dolcemente, sciogliendo il cuore del sayan.

Koko non era mai stata con un uomo, nè le era mai saltata per la mente una cosa simile. Nè le stava venendo in mente in quel momento.

Semplicemente, stava bene abbracciata a Vegeta.

Fu lui a decidere di poggiare la testa sul seno di lei.

Non osservando reazioni contrariate, si prese la licenza di rimanere così. In quella beata posizione.

Koko iniziò ad accarezzare la schiena del sayan, presa dal momento.

"Ma..che cosa stiamo facendo?"si chiese, notando che quello era un comportamento un pò strano per due amici.

Vegeta, quasi addormentato da quella beatitudine, si risvegliò di soprassalto.

"Cr..credo che gli umani le chiamino coccole"rispose Vegeta, imbarazzato un filo.

"Ah, le coccole"

Koko ricordò di quando Bulma, i primi tempi della loro amicizia, parlava di quanto avrebbe desiderato un principe azzurro da coccolare ed abbracciare. Quello che stavano facendo loro, insomma.

Vegeta era un principe, seppur non fosse molto azzurro, ma di un normalissimo rosa carne, come tutti.

Vegeta era dunque quel fantomatico fidanzato di cui Bulma parlava tanto?

Strano, eppure non l'aveva mai chiesta una cosa del genere.

Non si era mai resa conto di averne bisogno, se ne aveva bisogno.



Vegeta si sistemò meglio sul petto della ragazza, per poi voltarsi a naso in giù e ficcarlo tra i suoi seni, che prese ad inspirare, per poi guardarla negli occhi.



Che razza di problema aveva questo sayan.