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Autore: MissRosalie42    20/02/2019    3 recensioni
Skam Italia.
Il titolo, Aspettando Marzo, spiega proprio perché la sto scrivendo. Pubblicherò un capitolo al giorno, fino a marzo, come se fossero clip, parlando di come la vita andrà avanti per tutti i personaggi, da un punto di vista esterno, quindi saranno tutti protagonisti a capitoli alterni.
Cercherò di non fare spoiler per chi non ha visto Skam norvegese.
Coppie che troverete sicuramente: Martino e Niccolò, Giovanni e Eva, Eleonora e Edoardo, Elia e Filippo, ma ce ne saranno anche altre (ad esempio penso di aggiungere Silvia e Luchino).
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo sessantadue
Amori diversi
20 febbraio
 
“Cosa vuoi fare questo weekend?” le chiese Luchino, appena ebbe mandato giù un boccone del panino che stava non mangiando ma praticamente divorando.
Silvia rise, perché era una scena un po’ buffa.
Erano uno di fronte all’altra nel cortile della scuola, lui con il sedere appoggiato al muretto alto, lei in piedi di fronte a lui.
“Non lo so. Vorrei stare anche un po’ con le ragazze” disse, perché era da un po’ che non uscivano tutte insieme semplicemente per divertirsi.
“Va bene.” Luca si sporse verso di lei per lasciarle alcuni bacetti sulle guance e sulle labbra.
Silvia rise divertita.
Fino a quel momento non si erano mai visti a casa di uno dei due e non erano ancora andati a letto insieme. Le amiche le avevano suggerito di non fare le cose di corsa, perché ricordavano ancora bene tutto il dramma che c’era stato con Edoardo, e anche a Silvia sembrava una buona idea. In fondo stavano insieme da nemmeno una settimana e Luchino comunque non aveva mai fatto intendere di avere fretta, anzi, ogni tanto ancora sembrava genuinamente stupito che lei semplicemente lo prendesse per mano.
“È tutto a posto per oggi?” domandò la ragazza.
“Tutto cosa?” fece Luca, dando un altro morso al panino.
“La radio” precisò Silvia.
“Perché? Abbiamo il turno noi oggi? Registriamo?”
Silvia spalancò gli occhi.
“Non dirmi che ti sei…” cominciò a dire, tutta agitata, ma il ragazzo scoppiò a ridere.
“Scherzo scherzo scherzo” le disse. “È tutto appostissimo, parola di Luchino.”
La ragazza si rilassò con un sospiro.
I due innamorati si guardarono negli occhi, in silenzio, per circa tre secondi, poi lei gli gettò le braccia al collo e cominciò a baciarlo.
Luca mise addirittura via il panino per stringerla a sé.
 
“Vomitevoli” commentò Gio.
“Ma stai zitto che tu ed Eva eravate pure peggio” replicò Elia con una risata.
“Davvero?” l’amico si voltò sorpreso verso di lui.
“Davvero sì, zì, cazzo!” Elia rise ancora e addentò anche lui il suo panino.
I due amici erano seduti su una panchina dall’altro lato del cortile e ogni tanto gettavano un’occhiata a Luchino e alla sua nuova ragazza.
Il cellulare di Elia vibrò e lui si affrettò a controllare chi fosse, nella speranza di vedere il nome di Filippo ma, invece, era Isabella, la cugina dell’argentina.
Decise di non leggere subito il messaggio e rimise in tasca il telefono.
“Tutto a posto?” domandò Gio, che aveva notato la faccia delusa dell’amico.
Elia annuì.
In quel momento videro avvicinarsi Martino, che era andato da Spera come ormai faceva ogni giorno. Al contrario di Elia, stava fissando il cellulare con un sorriso, seppur debole, mentre avanzava verso di loro un po’ goffamente per non vedere dove camminava.
Elia e Giovanni si guardarono.
“È Nico?!?” chiese subito Gio, quando Marti fu a portata d’orecchio.
Il lieve sorriso scivolò via dal viso del ragazzo.
“No” rispose. “Da lui ancora niente.” Si sedette accanto ad Elia. “Era Filippo, voleva sapere se c’erano novità.”
Elia si irrigidì. Aveva tanto sperato di sentirlo di nuovo, e invece Filo scriveva a Marti. Certo, non era la stessa cosa, ma si sentì comunque un po’ tradito.
Poi ripensò alla loro conversazione del giorno prima. Quando Filippo lo aveva invitato a casa sua, sottolineando che sarebbero stati da soli, Elia era andato nel panico. Sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato, e una parte di lui non vedeva l’ora, perché Filo gli smuoveva tutte le parti giuste. Però un’altra parte di lui era terrorizzata perché quella sarebbe stata la sua prima volta e non aveva idea di come comportarsi. Per questo aveva inventato una scusa e aveva detto che domenica non poteva vederlo.
“Dice che andrà a trovare Eleonora” stava dicendo ancora Martino.
“Tutti a trovare Eleonora a Manchester” borbottò Gio, così piano che nessuno dei due amici lo sentì.
“Quando?” domandò invece Elia, sperando che la sua voce nella realtà non suonasse così nervosa come lo era nella sua testa.
“Tra una decina di giorni” rispose tranquillamente Marti.
Rimasero tutti e tre in silenzio mentre osservavano da lontano Silvia e Luchino mangiarsi la faccia a vicenda.
“Comincio a sentirmi un guardone, zì” rise Elia.
“Dovrebbero trovarsi una stanza” aggiunse Gio, anche lui ridendo.
Martino si limitò a sorridere.
“Com’è andata da Spera?” chiese Giovanni, spostando lo sguardo dalla coppietta all’amico.
Anche Elia si girò a guardare Martino e gli mise una mano sulla spalla.
“Come al solito” rispose lui. “Più che altro mi lascia sfogare. Non può fare promesse, e poi non è lui il medico di Niccolò quindi non conosce al cento per cento la situazione.”
“Ma hai parlato coi genitori?” chiese ancora Gio.
“Sì, ieri pomeriggio ho sentito il padre” disse Marti, spalancando le palpebre e guardando in alto, ricacciando indietro un paio di lacrime. “Dice che non sta ancora bene, ma che sta migliorando. Stava per dirmi una cosa che mi riguardava, credo…” si interruppe per un momento. “Però poi ha cambiato idea. Quindi non so se è una cosa buona, tipo che ha detto che gli manco, o se è una cosa brutta, tipo che continua a dire che non vuole vedermi più.”
“Ne hai parlato con Spera di questa cosa, zì?” chiese Elia.
Martino annuì. “Però non mi ha chiarito le idee.”
Rimasero tutti e tre in silenzio per un po’, riflettendo.
Poi Gio decise di cambiare argomento.
“E tra lui e tua madre?” domandò con un sorrisetto.
Anche Martino sorrise.
“Si sentono al telefono tutte le sere e stasera escono un’altra volta.”
“Quindi casa libera?”
Il ragazzo annuì.
“Fifa?” chiese Elia.
“Invitiamo pure…?” Gio indicò con la testa il punto in cui Luchino era ancora impegnato a sbaciucchiare la sua ragazza.
“Se resterà ancora qualcosa di lui quando Silvia avrà finito” disse Marti, e risero tutti e tre.
 
Marti: Puoi anche ignorarmi, ma io non mi arrendo. Non ho intenzione di dirti che non posso vivere senza di te Nico, perché posso farlo, posso dimenticarti prima o poi, anche se ci vorrà del tempo e sarà doloroso, capito? Posso vivere senza di te, ma non voglio. Io non voglio stare senza di te Nico, non voglio. Voglio stare con te, non mi importa quanto è difficile, ti amo così come sei e continuerò a ripetertelo per tutta la vita se sarà necessario, perché voglio farlo. Non vado da nessuna parte. Ti amo, e mi manchi. Ti prego, permettimi di stare con te, se anche tu vuoi stare con me.

Fine capitolo sessantadue
   
 
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