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Autore: pokepony10    20/02/2019    1 recensioni
ATTENZIONE! QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "AMORE DIVINO"!
Dopo aver superato rischi immensi, Alexey si trova di fronte la prova più grande: chiedere scusa.
Il perdono è un beneficio di cui non tutti possono godere, Alexey non è l'unico cambiato, Morte Bianca è andata oltre quella notte, oltre le ferite, oltre quel amore non corrisposto.
Sono bastati solo un paio di banconote, qualche lavoretto illegale e una volante della polizia per fare della maschera da dura di Morte Bianca la sua natura, ma lei non è il pericolo principale; un demone potente ed ambizioso è arrivato dall'Ade per strappare le anime di Alexey e Morte Bianca, come potranno difendersi dal volere degli dei? come potranno restare uniti se le loro vite oramai sono segnate per sempre da quel dannato incidente?
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Alexey
 
Dopo l'incontro con Luna passai la notte insonne, non riuscivo a credere di aver trattato in quel modo Morte Bianca, ma sapevo anche che non potevo farci molto, i sentimenti erano usciti senza il mio controllo come anche una reazione troppo brusca. Il giorno seguente cercai di chiarire le cose con Morte Bianca ma mi sentì solo offendere più di prima. I sentimenti divennero cosi confusi da portarmi ad un crollo emotivo. La giornata del venerdì e del sabato le passai in uno stato di confusione, Morte Bianca passava cosi tanto tempo fuori che mi sentivo solo per gran parte della giornata, invece quando lei era in casa non parlavamo quasi per nulla, mangiava e poi andava a dormire, cosi tutti i giorni fino a quel sabato mattina.
 
Mi svegliai prima di lei e qualcuno suonò alla porta, quando la aprì mi trovai davanti un poliziotto che mi guardo confuso -Bianca?- chiese -non c'è- risposi preoccupato per lei. Quando Morte Bianca si svegliò la vidi prepararsi velocemente ed uscire -non me la racconta giusta…- pensai andandomi a preparare anche io. Mentre Morte Bianca era fuori io uscì per comprare un'agenda e delle penne, avevo intenzione di pedinare Morte Bianca a scoprire cosa mi nascondesse.
 
Sabato
Stamattina è passata la polizia cercando Morte Bianca, che abbia causato problemi a qualcuno?
Non l'ho trovata a nessuno dei bar della zona, aspetto che torni a casa per pranzo.
Ha passato il pomeriggio a casa a guardare serie tv sul pc, niente di rilevante.
 
Domenica

Morte Bianca è uscita presto di casa, l'ho  vista entrare in una chiesa, chissà cosa ci deve fare…
Mi ha visto fuori la chiesa e siamo andati in un parco, le piace buttare il pane alle anatre.
Tornati a casa abbiamo pranzato, si è chiusa nello studio e non ha fatto altro fino a cena.
 
Lunedi
Ho cercato tutta la notte di aprire la porta dello studio, ma nulla, mi sono addormentato ma la mattina dopo non ho trovato Morte Bianca.
Sono andato a scuola e sono rimasto fuori. Ho visto Morte Bianca arrivare ed entrare in un corso extra.
È uscita verso le 5 di pomeriggio.
Si è avviata verso il centro, entrata in un negozio ha passato il tempo a distribuire volantini per un po’.
È tornata verso casa e io sono rientrato dopo di lei, non si è insospettita di nulla…. Credo.
Il resto della serata è stato uguale agli altri giorni.
 
Martedì
Non si è svegliata presto come ieri, ho saltato la scuola e l'ho seguita fino ad una casa. Perché diamine era vestita da camerira degli anime? Che succede in quella villa?
Si è avviata al corso allo stesso orario di ieri, ne è uscita allo stesso orario, è andata a fare volantinaggio per un negozio della zona centro e poi è tornata a casa, tutto nella norma se non fosse per quel abito succinto da camerira…
 
Mercoledì
Ho fatto un sogno piuttosto osè su quel dannato abito, devo sapere cosa accade in quella villa.
Morte Bianca si è svegliata presto, l'ho seguita.
Fino a mezz'ora prima del corso Morte Bianca ha lavorato nei campi con un contadino, chissà da dove prende tutta quella forza…
Ho origliato una discussione, quel lavoro glielo ha trovato un certo Simon e a quanto pare anche lunedì era venuta qui a lavorare, per questo non c'era in casa quando mi ero svegliato
Dopo il corso tutto uguale.
 
Giovedì
Morte Bianca è tornata alla villa, mi sono affacciato per capire cosa ci faccia li dentro, una bambina mi ha visto, ma non credo possa dire nulla su di me, non mi conosce.
Con le diverse osservazioni ho notato che fa la babysitter e si occupa di pulire la casa, se facesse pure da noi le faccende con quel sorriso sul volto…
È uscita allo stesso orario e poi è andata al corso, prima di andare via ho sentito nominare di nuovo Simon, chi sarà…
Dopo il corso nessuna modifica rispetto agli altri giorni.
 
Venerdì
È il quinto giorno che salto la scuola. Ho seguito Morte Bianca fino alla campagna, l'ho vista scortecciare degli alberi per poi costruire un recinto nuovo, devo ammettere che ne ha di volontà e forza…
Nonostante la fatica le si vedesse negli occhi è andata al corso e ha continuato la giornata come le altre volte.
 
Sabato
Stamattina Morte Bianca si è vestita bene ed è uscita per andare in un bar, penso debba incontrare quel Simon.
Arrivato al bar rimasi sorpreso al trovare al tavolo con Morte Bianca un'altra ragazza… perché quella tizia mi è così familiare?
Presa la sua birra mattutina Morte Bianca si avvio ad un supermercato, ci è rimasta per ore con addosso una maglia di un'associazione di beneficienza, che si guadagni così il nostro cibo? Imbrogliando i clienti?
Per fortuna la mia idea su Morte Bianca si è rilevata falsa, ha portato scatole intere ad una sede di quell'associazione.
È tornata a casa ed io con lei.
 

Questi erano i miei appunti che avevo preso in una settimana di pedinamento su Morte Bianca fino a quel sabato sera. -allora? Come sta andando la scuola?- mi chiese Morte Bianca mangiando un panino
-bene, sai com'è, argomenti che già conoscevo…- iniziai imbarazzato
-li conosci così bene che non vai a scuola da lunedì?-
-che vai dicendo?- chiesi fingendo si non sapere nulla
-la dirigenza mi ha mandato una mail dicendo che non stai andando a scuola, io non voglio problemi quindi prendi questi appunti e recupera le lezioni, sono più o meno al tuo stesso punto- disse dandomi dei quaderni e dei libri
-grazie…- dissi sistemandoli per argomenti
 -comunque ti consiglio di non pedinarmi più, puoi chiedere direttamente le cose- disse alzandosi
-io non ti sto pedinando…-
-davvero?- chiese mostrando la mia agenda
-e allora? Ero preoccupato per te…-
-non c'è bisogno di preoccuparsi, io lavoro onestamente, non rubo il cibo ai poveri e non faccio giochetti strani vestita da camerira come invece accade nei tuoi disgustosi sogni- disse andandosene nello studio, certo che chi se lo immaginava che lei andava a leggere i miei appunti. Riguardai quelle pagine aspettando che lei uscisse dallo studio per chiarire le cose. Ci rimase per un'ora e ne uscì una Morte Bianca completamente diversa, scarpe col tacco, calze a rete, minigonna e un top coperto da un giubbino di pelle nera, persino il suo volto era diverso, aveva del trucco davvero calcato attorno agli occhi e sulle labbra.
 
-allora?- chiese
-stai male, non ti donano questi vestiti-
-bhe mio caro, questi vestiti mi fanno guadagnare dei bei soldoni, quindi io me ne vado, non aspettarmi in piedi, farò molto tardi quindi approfittane per studiare- disse andandosene. Non sapevo più cosa pensare, tra i mille lavori che faceva, quello più pericoloso e particolare non ero riuscito a registrarlo, e soprattutto Morte Bianca sapeva tutto di me, dei miei spostamenti e del mio piano di seguirla, ciò significa che si sarebbe guardata bene le spalle per assicurarsi che non ci fossi e sinceramente non volevo andare, immaginarla tra le braccia di chissà che uomo volgare e indelicato mi rendeva agitato ancor prima di uscire di casa, no, non sarei mai uscito.
 
Mi ordinai un pasto a domicilio e iniziai a studiare. Gli appunti di Morte Bainca erano davvero dettagliati e chiari, mentre ero immerso nella lettura improvvisamente il cellulare squillò, credevo fosse il fattorino poichè il numero non era memorizzato, ma quando sentì la voce di Morte Bianca senza pensarci uscì di casa ascoltando ciò che riuscivo -dovevi vedere quel tizio come voleva scoparmi dietro a quel vicolo-
-spero per te che non ti abbia toccata-
-ha distrutto le mie calze nuove, davvero insensibile…- disse Morte Bianca con un singhiozzo. Quelle parole non annunciavano nulla di buono.
 
POV Morte Bianca
 
Da quel sabato in cui i poliziotti bussarono alla porta fu tutto davvero complicato, Alex perse giornate intere a seguirmi mentre andavo da un lavoro ad un altro, lo lasciai fare fino a sabato, quella sera non doveva per nessun motivo seguirmi, Trisha gli avrebbe tagliato le braccia per picchiarlo con le sue stesse mani se scopriva che qualcuno mi seguiva, la mia copertura sarebbe saltata e tutto sarebbe finito in pezzi, tra cui i miei lavori e la mia vita. Mi preparai con gli abiti che aveva chiesto di indossare Trisha ed uscì dopo aver avvisato Alex di non seguirmi per nessun motivo. Lungo la strada per andare al bar decisi di prendere una scorciatoia che passava tra vecchie case abbandonate, di giorno non mi faceva paura, ma quella sera mi fece sudare freddo. Mentre continuavo a camminare dei passi pesanti mi seguirono fino a raggiungermi. Un uomo mi afferrò per il polso e con forza mi buttò verso un muro -dove credi di andare ragazzina?- mi chiese io rimasi in silenzio, volevo reagire, ma il polso che stringeva era quello che mi aveva ferito Alex, da quando avevo fatto un accordo con la polizia smisi di portare con me il coltellino. L'uomo mi girò e iniziò a trapparmi lentamente le calze a rete che avevo -lasciami…- dissi afferrandogli la mano
-che vorresti fare?- mi chiese avvicinandosi all'orecchio, io ne approfittai dandogli una capata e poi un calcio. Guardandomi in giro trovai una bottiglia di vetro e senza pensarci troppo la usai per colpirlo in pieno volto. Mentre correvo verso il bar chiamai Simon -capo, nel vicolo dietro il bar c'è un uomo pericoloso, penso adeschi le ragazze della zona, faccia qualcosa- dissi arrivando al bar.
 
Trisha era seduta al tavolo solito con una birra in mano -pensavo che venissi più tardi- disse
-il tuo carico è più in ritardo di me noto-
-già, abbiamo tempo per bere mia cara- disse dandomi un cocktail. Non appena lo bevvi ebbi uno strano senso di confusione.
 
I ricordi divennero vaghi, ricordo di aver preso il telefono di Trisha e di averci giocato mentre parlavo ancora di ciò che mi era successo prima, poi, lei mi tolse dalle mani il telefono quando le arrivò un messaggio -dobbiamo andare- disse uscendo di corsa. Io provai a seguirla ma barcollavo. Riusci a mettere piede fuori, mi avvicinai a Trisha ma lei iniziò a correre, sentì delle urla, uno sparo e il mio corpo essere spinto a terra.
 
 
   
 
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