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Autore: GeoFra    22/02/2019    0 recensioni
“Prima di fare colazione penso a sei cose impossibili...”
Se Charlotte dovesse stilare una lista scriverebbe:
1. Arrivare in ritardo il primo giorno;
2. Sbattere contro un tipo rovesciandogli il caffè addosso;
3. Essere invitata fuori da un gnocco pazzesco dopo una figura di merda;
4. Finire in “punizione” per sbaglio;
5. Rivelare un segreto alla persona sbagliata;
6. Trovarsi nella situazione di non saper scegliere;
***
Quando Charlotte si scontra con Aaron Lewis macchiandogli la camicia, come nei più classici film d'amore, non sa ancora che quel ragazzo renderà la sua vita all'Università di Los Angeles molto più movimentata e che lei fra gli oroscopi della sua migliore amica e le battute dei due gemelli dovrà cercare di arrivare a fine anno con i nervi intatti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Capitolo 5: “ Questione di libri”

 

 

“Libro

dal latino “liber”,

“essere liberi”.”


[Aaron]

 

Mi svegliai dolorante a seguito dell’allenamento di ieri, era sempre traumatico ricominciare. Oggi non avevo lezioni così decisi di accendere il pc cercando un film da guardare, ma una mail lampeggiando sul desktop attirò la mia attenzione:

 

“Buongiorno Sig. Lewis,

mi auguro che Lei legga questa comunicazione in tempo utile.

Al fine di ottenere i crediti e in seguito al suo ritardo alla scorsa lezione, le comunico che ho deciso di affidarle il compito di rilegare e sistemare le nuove edizioni del mio libro di testo. Appena legge questa mail mi risponda così ci accordiamo per luogo e orario.

 

Buon proseguimento,

Professor Nucci“

 

Non ci posso credere! Altro che assistente, quello se ne stava approfittando!

Ed ecco che la mia giornata invece che essere completamente libera aveva un impegno, un noiosissimo impegno.

Cercai di non pensarci, sfogliai l’elenco dei film alla ricerca di qualcosa che mi potesse distrarre... dopo qualche minuto: Never Back Down. Eccolo!

Infilai le cuffiette e mi lasciai coinvolgere.

 

***

 

Era una bella giornata così decisi di sedermi in uno dei tavolini esterni del bar di fronte alla biblioteca per consumare il tramezzino che avevo appena acquistato.

Sicuramente oggi non sarei arrivato in ritardo.

Guardai il cellulare che segnava le 13:50, così entrai nell’edificio seguendo le indicazioni che mi aveva fornito Nucci una volta che avevo risposto alla sua mail.

 

La biblioteca a quest’ora era quasi vuota, mi piaceva la tranquillità che regnava in quelle stanze ma ancora di più amavo l’odore delle pagine dei libri.

Mi fermai un attimo a godermi quell’insieme di sensazioni ed emozioni prima di dirigermi verso la sezione nella quale erano contenute le opere sulle quali avrei dovuto spendere il mio pomeriggio.

 

Una volta giunto di fronte allo scaffale da cui sarei dovuto partire vidi una figura.

«Charlie!» esclamai, facendole fare un balzo per lo spavento.

«Charlotte...Charlie è solo per gli amici» ribattè lei scontrosa, era parecchio buffa quando faceva così.

«Che ci fai tu qui? » domandai, e lei dopo avermi rifilato un’occhiataccia decise di degnarmi di una risposta «Qualcuno ha bruciato il libro che mi serviva per gli esami di italiano...» alluse lei sarcastica.

 

Non feci nemmeno in tempo ad aprire bocca che lei continuò «… quindi Nucci mi ha costretta a lavorare sui suoi nuovi testi qui in biblioteca, come se io avessi tempo da perdere».

Ah, la situazione si era appena fatta molto interessante.

 

«In pratica mi stai dando la colpa per la tua sbadataggine?» scherzai io non ottenendo altro che uno sguardo interrogativo. «Bhè se non altro avrai l'onore di passare del tempo con me » continuai io, sfidandola con un sorriso arrogante.

«Uh, potrei svenire dall’emozione» replicò lei senza abbandonare il suo sarcasmo.

 

Fra noi calò il silenzio e io abbandonai ogni approccio dedicandomi a riordinare i fogli da rilegare mentre lei mi ignorava bellamente.

Alla quinta volta che controllavo l’ordine delle pagine prima di pinzarle sbuffai annoiato, quel silenzio mi stava uccidendo.

«Come mai hai scelto Lettere? » tentai di rompere il ghiaccio.

 

***

 

[Charlotte]

 

«Come mai hai scelto Lettere? » esordì lui distraendomi dal volume che tenevo tra le mani.

«Perché ti interessa?» chiesi sulla difensiva, pentendomi quando notai della sincera curiosità nel suo sguardo.

 

«Non so nulla di te, a parte che sei particolarmente maldestra» lui schioccò le labbra e mi rivolse uno sguardo divertito.

«Nemmeno io so nulla di te, a parte che sei parecchio maleducato» ribattei, facendogli alzare gli occhi al cielo.

 

«Tu perché hai scelto Lettere? Oltretutto non sapevo che i giocatori di basket sapessero leggere » gli ritorsi la domanda, ironica.

«Vivi di pregiudizi, credevo che fossi più sveglia» lui lasciò perdere i fogli che aveva in mano e si avvicinò a me.

 

Incatenai il mio sguardo al suo e lo imitai quando lui con un balzo si sedette sul tavolo di fronte a me.

«Avevo sei anni quando a scuola ci insegnarono a leggere, tornavo a casa e ogni giorno scoprivo un titolo diverso nella nostra libreria… Erano tutti manuali di matematica, ingegneria, numeri primi… Titoli poco invitanti che mi fecero pensare che leggere servisse solo a decodificare i dorsi dei libri, quando qualche anno dopo mi avventurai nella casa di mio nonno capitai casualmente nella sua grande biblioteca e lì avvenne la magia… Divorai tutte le saghe fantasy che aveva, poi passai alla fantascienza, poi ai libretti horror… Come si chiamavano…? Ah Piccoli Brividi… Da quel momento la lettura mi ha sempre fatto da compagna, come il basket del resto» raccontò lui.

 

Rimasi incantata a guardarlo, non sembrava nemmeno la stessa persona che mi punzecchiava cinque minuti fa. Sorrideva gentile, quasi in modo dolce, trasportato dalla magia dei ricordi. I suoi occhi castani luccicavano di un calore spontaneo.

 

«Immagino che i tuoi siano molto fieri di te» commentai, addolcendo il tono.

Fu la cosa sbagliata da dire perché il suo viso si indurì tanto da tentare di cambiare in fretta argomento dicendomi: «Tu quindi perché hai scelto Lettere? »

 

«Mia madre mi ha trasmesso la passione della lettura e durante le mie estati in Italia mi sono innamorata della lingua e della poesia italiana… Non c’è nulla che mi scaldi di più il cuore» confessai.

Un guizzo curioso balenò nei suoi occhi, lui scese dal tavolo e si avvicinò.

 

«Taci… » sussurrò lui, io lo fissai confusa; feci per dire qualcosa, ma lui continuò:

«...Su le soglie

del bosco non odo

parole che dici

umane; ma odo

parole più nuove

che parlano gocciole e foglie

lontane...» recitò lui mentre lo fissavo a bocca aperta.

 

«D’Annunzio!» esclamai, talmente sorpresa che lui conoscesse l’incipit di una delle mie poesie preferite che scesi anche io con un balzo dal tavolo.

In quel momento eravamo entrambi in piedi, a poca distanza l’uno dall’altro.

«Una delle mie preferite...» disse lui, sorridendomi.

Mi avvicinai guardandolo rapita, la sua espressione mutò forse rendendosi conto che il mio sguardo si era addolcito e ogni traccia di sarcasmo era sparita.

 

«Ritiro tutti i miei pregiudizi» sussurrai, eravamo ad un passo di distanza.

Lui mi osservò con una strana espressione e fece per avvicinarsi di più quando una voce ci interruppe:

 

« Allora? Come procede il lavoro?» il professor Nucci si materializzò alle nostre spalle come per magia, sfregandosi le mani.

Mai una gioia proprio…

 

Aaron si voltò con un’aria involontariamente colpevole e si affrettò a dire:

«Abbiamo rilegato circa una decina di volumi… ne mancano ancora una cinquantina, questi vanno timbrati e firmati» prese un paio di fogli mostrandoglieli.

 

Nucci annuì e prima di uscire con i fogli in mano disse: «Ora potete andare, vi farò sapere io la data della prossima volta».

Mi voltai a sbirciare Aaron, stava già mettendo via le sue cose.

Lo imitai, controllando di avere tutto nella borsa.

 

«Sai pensavo… »

Alzai lo sguardo, incrociando i suoi occhi animati da un lucicchio divertito.

«Che in fondo le rosse non sono poi così male» disse, prima di sparire dietro allo scaffale.

 

Non riuscii a trattenere un sorriso e nemmeno una volta uscita dalla biblioteca le mie labbra collaborarono per levarmi quel sorriso idiota dalla faccia.

Neanche Aaron era poi così male… Forse avevamo semplicemente iniziato col piede sbagliato…

Magari se fossi stata io a tendergli la mano invece di dargli sempre contro avrei scoperto nuove sue sfumature, meno spiacevoli…

 

***

 

«Lo so che è stato uno stronzo ma nemmeno io gli ho reso la vita facile» ammisi a Kim, mentre le raccontavo della ripercussione che aveva avuto quel piccolo incidente sulla spiaggia.

«Ti porterà solo guai, lo sai anche tu...» tentò di dissuadermi lei.

«Forse hai ragione...» ammisi io accoccolandomi ancora di più al suo fianco e prendendo qualche pop corn da sgranocchiare.

«E poi ho indagato sul suo segno zodiacale, i gemelli mi hanno detto che è Capricorno… Fuggi che è meglio! » esclamò divertita.

 

Feci roteare gli occhi e mi ostinai a cacciare fuori dalla mia testa la conversazione con Aaron, che sembrava non voler andare via affatto, e mi concentrai sul film che aveva scelto la mia amica.

 

Finito il film (Natasha ci aveva interrotto più volte accendendo phone e aspirapolvere proprio in mezzo alle scene cruciali) Kim si sedette sul letto e disse:

«Ora che vedo i gemelli praticamente tutti i giorni riesco quasi a distinguerli, sono più diversi di quanto sembra!»

Mentre parlava piegai i vestiti nel modo più ordinato possibile, l’ordine impeccabile di Natasha si stava facendo strada dentro di noi.

«Il teatro è proprio vicino all’edificio di economia quindi li vedo praticamente tutti i giorni!»

«Fanno economia?»

 

«Già, non mi sembravano tipi… Ma vogliono mettere su un business insieme...» Kim continuò a parlare entusiasta dei gemelli, ma a un certo punto smisi di ascoltarla.

 

Mi era di nuovo tornato in mente Aaron.

______
Rieccoci con l'aggiornamento settimanale, dalla prossima settimana non vi vizieremo così tanto. 
Tra Aaron e Charlotte sembra esserci una tregua, ma ne vedremo delle belle tranquilli... 
Ci farebbe enormemente piacere sapere cosa ne pensate voi della storia! 

un bacio, GeoFra. 

ps. Ricordatevi di aggiungere  la storia fra le seguite/preferite. 
 
   
 
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