Titolo: A
Box Human Life
Autore: SHUN DI ANDROMEDA
Fandom: Katekyo Hitman Reborn
Personaggi: Human!Box Heiki (Natsu, Uri, Gyuudon,
Jiro, Kojiro, Garyuu,
Mukurou, Roll)
Genere: Sentimentale, Slice of Life
Rating: Verde
Avvertimenti: AU, What-If, Raccolta
Note: Dedicato a G, il mio meraviglioso Braccio
Destro
A BOX
HUMAN LIFE
CAPITOLO
2
BAMBINI
“Bambino
Armato e disarmato in una foto
Senza felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita sola
Che non ti guarirà.”
Bambini
– Paola Turci
Gyuudon
non voleva curiosare.
Davvero,
non avrebbe voluto imbattersi in quell’album di fotografie
ordinatamente messo
in ordine nella libreria del salotto accanto a un suo gemello.
Ma
Lambo era uscito con Fuuta e I-pin e lui era rimasto a casa con
Nana-okaasama
e, malgrado la sua goffaggine, aveva insistito per aiutarla a
spolverare e
rassettare in vista del ritorno dei bambini e del Decimo con Natsu:
quasi
sicuro, si sarebbero presentati senza invito anche altri Guardiani, la
Tempesta
e Uri primi fra tutti, voleva, anzi, sentiva di dover dare una mano.
E
proprio mentre cercava di rimettere al proprio posto un pagliaccetto di
ceramica che aveva spolverato con cura, aveva per sbaglio fatto cadere
uno di
quei libroni pesanti, che era caduto con un tonfo sordo sul suo piede.
Con
un’esclamazione di dolore, aveva fatto un mezzo salto
all’indietro ed era
caduto all’indietro, sbattendo la schiena contro il bracciolo
del divano.
“Gyuudon-kun,
tutto bene?! Ti sei fatto male?!”
La
voce preoccupata di Nana precedette l’arrivo trafelato della
donna con lo
spolverino in mano: in piedi sulla porta, lo vide seduto a terra mentre
si
massaggiava la schiena dolorante.
Subito,
gli accorse accanto: “Gyuudon-kun, tutto bene?”
chiese di nuovo con espressione
preoccupata, “Prendo la cassetta del pronto
soccorso?”
Il
ragazzo, imbarazzato, scosse la testa e si rimise in piedi:
“È caduto un
libro.” disse soltanto, indicando il volume a terra e aperto
a faccia in giù, “Mi
dispiace, Okaasama. Spero non si sia rovinato.” aggiunse,
alzandosi in piedi
per raggiungerlo.
Tiratolo
su, notò che una pagina si era piegata e che anche la
fotografia contenuta
nella fascetta trasparente lì attaccata aveva avuto qualche
danno: era un album
di fotografie.
“Non
preoccuparti, Gyuudon-kun. Non è successo niente di
irreparabile, la foto si è
un po’ rovinata ma posso chiedere a Timoteo-san di inviarmene
una nuova.” sorrise
lei, prendendo il volume dalle mani del ragazzo con delicatezza.
Gyuudon
sgranò gli occhi: nei suoi ricordi di Box, il nome di
Timoteo fece scattare
qualcosa.
“Timoteo-san?”
Nana
sorrise e gli fece cenno di sedersi sul divano; meccanicamente, il
massiccio
ragazzo obbedì e si ritrovò con l’album
in grembo mentre la donna gli si sedeva
accanto: “Timoteo-san, sono sicura che tu sappia chi sia, non
è vero? Dopotutto
sei… come vi ha chiamati? la Vongola Gear di Lambo-kun,
no?”
Stupefatto,
Gyuudon non ebbe la forza di rispondere alcunchè mentre
tutta una serie di
pensieri si avvicendavano nella sua mente: Tsuna-dono gli aveva detto
che Nana-okaasama
era apparentemente all’oscuro di ogni cosa riguardante i
Vongola, si era
raccomandato di continuare a mantenere il segreto per non farla
preoccupare
inutilmente.
E
ora?
Era
evidente che sapesse, e anche piuttosto nel dettaglio.
“Non
fare quella faccia, Gyuudon-kun.” sorrise gentile mentre gli
scompigliava i
capelli: “Sfoglialo, sono le foto che Timoteo-san mi ha fatto
avere con le sue
lettere.”.
Il
Bufalo del Fulmine annuì e sotto ai suoi occhi presero a
scorrere immagini di
ogni tipo, risate impresse su carta fotografica, momenti di
tranquillità,
ricordi…
Tutti
riguardanti la Decima Generazione.
Ecco
Tsuna abbracciato da Yamamoto e Gokudera.
E
poi Kyoko-nee e le altre sorellone attorno a un tavolo a mangiare dolci.
“C’è
anche Chrome-nee…” notò lui con un filo
di voce.
“Sì,
e anche Mukuro-kun.”
Nana
indicò un’altra foto, che raffigurava il Guardiano
della Nebbia nel bel mezzo
di uno scontro con il Guardiano della Nuvola.
“Queste
foto le invia Reborn-chan a Timoteo-san per tenerlo informato e lui le
invia a
me. So dei Vongola e degli sforzi di Tsu-kun, so di Enma-kun e di tutti
voi,
Timoteo-san è stato così gentile da fornirmi non
solo informazioni ma anche
fotografie e se, all’inizio, era solo per non farmi
preoccupare, adesso è
diventato qualcosa di più.”
Con
autentico amore materno, Nana poggiò una mano sulla guancia
di Gyuudon: “Sai,
in fondo penso di aver sempre saputo cosa aspettasse Tsu-kun nel
futuro, ma non
ero abbastanza matura per accettarlo. In fondo, suo padre è
il Leone dei Vongola
e prima o poi anche Tsu-kun sarebbe stato coinvolto. Ma ora, mi sono
resa conto
che la situazione è molto diversa: attorno a lui si sono
riunite persone di
ogni tipo, ognuna con la sua storia e perché no, anche i
propri dolori. Nella
vita, è più bello condividere le cose belle e
dividersi i pesi e in questa casa
c’è abbastanza spazio per tutti e anche nel mio
cuore.” sorrise, voltando lei
stessa pagina, l’ultima dell’album.
C’era
una sola fotografia, che raffigurava la stessa Nana con un documento in
mano,
esposto come se fosse stato il più importante dei premi.
Gyuudon
ci mise qualche istante a decifrare i kanji scritti ma, una volta
compreso il
contenuto del documento, restò senza parole ancora una volta.
“Bovino
Lambo, Gokudera Bianchi, De la Stella Fuuta, Fon I-pin.”
lesse lei per lui con
orgoglio nella voce misto ad affetto: “Timoteo-san ha
assecondato i miei
capricci e mi ha aiutata a raccogliere tutto il necessario per
aggiungerli al
nostro registro familiare. Sono figli miei in tutto e per tutto adesso
e farò
tutto quello che è in mio potere per renderli felici.
Ovviamente vale anche per
te, Gyuudon-kun, finchè rimarrai con noi sarà
esattamente così.”
E
così come quella situazione irreale era iniziata,
improvvisamente finì, con
Nana che – alzatasi in piedi – prese delicatamente
il pesante volume per
riporlo: “E ora, mettiamoci al lavoro! Abbiamo ancora del
lavoro da fare prima
che tornino a casa i bambini!”.