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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    22/02/2019    0 recensioni
[Human!BoxHeiki!AU]
Raccolta di momenti di vita delle Vongola Gear diventate umane al fianco dei loro padroni.
Spin-off di Box Human.
Capitolo 1: Non da solo (Roll)
Capitolo 2: Bambini (Gyuudon)
Capitolo 3: Catching me, catching you (Natsu)
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Box Human Saga'
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Titolo: A Box Human Life
Autore: SHUN DI ANDROMEDA
Fandom: Katekyo Hitman Reborn
Personaggi: Human!Box Heiki (Natsu, Uri, Gyuudon, Jiro, Kojiro, Garyuu, Mukurou, Roll)
Genere: Sentimentale, Slice of Life
Rating: Verde
Avvertimenti: AU, What-If, Raccolta
Note: Dedicato a G, il mio meraviglioso Braccio Destro

 

A BOX HUMAN LIFE

CAPITOLO 2

BAMBINI

“Bambino
Armato e disarmato in una foto
Senza felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita sola
Che non ti guarirà.”

Bambini – Paola Turci

 

Gyuudon non voleva curiosare.

Davvero, non avrebbe voluto imbattersi in quell’album di fotografie ordinatamente messo in ordine nella libreria del salotto accanto a un suo gemello.

Ma Lambo era uscito con Fuuta e I-pin e lui era rimasto a casa con Nana-okaasama e, malgrado la sua goffaggine, aveva insistito per aiutarla a spolverare e rassettare in vista del ritorno dei bambini e del Decimo con Natsu: quasi sicuro, si sarebbero presentati senza invito anche altri Guardiani, la Tempesta e Uri primi fra tutti, voleva, anzi, sentiva di dover dare una mano.

E proprio mentre cercava di rimettere al proprio posto un pagliaccetto di ceramica che aveva spolverato con cura, aveva per sbaglio fatto cadere uno di quei libroni pesanti, che era caduto con un tonfo sordo sul suo piede.

Con un’esclamazione di dolore, aveva fatto un mezzo salto all’indietro ed era caduto all’indietro, sbattendo la schiena contro il bracciolo del divano.

“Gyuudon-kun, tutto bene?! Ti sei fatto male?!”

La voce preoccupata di Nana precedette l’arrivo trafelato della donna con lo spolverino in mano: in piedi sulla porta, lo vide seduto a terra mentre si massaggiava la schiena dolorante.

Subito, gli accorse accanto: “Gyuudon-kun, tutto bene?” chiese di nuovo con espressione preoccupata, “Prendo la cassetta del pronto soccorso?”

Il ragazzo, imbarazzato, scosse la testa e si rimise in piedi: “È caduto un libro.” disse soltanto, indicando il volume a terra e aperto a faccia in giù, “Mi dispiace, Okaasama. Spero non si sia rovinato.” aggiunse, alzandosi in piedi per raggiungerlo.

Tiratolo su, notò che una pagina si era piegata e che anche la fotografia contenuta nella fascetta trasparente lì attaccata aveva avuto qualche danno: era un album di fotografie.

“Non preoccuparti, Gyuudon-kun. Non è successo niente di irreparabile, la foto si è un po’ rovinata ma posso chiedere a Timoteo-san di inviarmene una nuova.” sorrise lei, prendendo il volume dalle mani del ragazzo con delicatezza.

Gyuudon sgranò gli occhi: nei suoi ricordi di Box, il nome di Timoteo fece scattare qualcosa.

“Timoteo-san?”

Nana sorrise e gli fece cenno di sedersi sul divano; meccanicamente, il massiccio ragazzo obbedì e si ritrovò con l’album in grembo mentre la donna gli si sedeva accanto: “Timoteo-san, sono sicura che tu sappia chi sia, non è vero? Dopotutto sei… come vi ha chiamati? la Vongola Gear di Lambo-kun, no?”

Stupefatto, Gyuudon non ebbe la forza di rispondere alcunchè mentre tutta una serie di pensieri si avvicendavano nella sua mente: Tsuna-dono gli aveva detto che Nana-okaasama era apparentemente all’oscuro di ogni cosa riguardante i Vongola, si era raccomandato di continuare a mantenere il segreto per non farla preoccupare inutilmente.

E ora?

Era evidente che sapesse, e anche piuttosto nel dettaglio.

“Non fare quella faccia, Gyuudon-kun.” sorrise gentile mentre gli scompigliava i capelli: “Sfoglialo, sono le foto che Timoteo-san mi ha fatto avere con le sue lettere.”.

Il Bufalo del Fulmine annuì e sotto ai suoi occhi presero a scorrere immagini di ogni tipo, risate impresse su carta fotografica, momenti di tranquillità, ricordi…

Tutti riguardanti la Decima Generazione.

Ecco Tsuna abbracciato da Yamamoto e Gokudera.

E poi Kyoko-nee e le altre sorellone attorno a un tavolo a mangiare dolci.

“C’è anche Chrome-nee…” notò lui con un filo di voce.

“Sì, e anche Mukuro-kun.”

Nana indicò un’altra foto, che raffigurava il Guardiano della Nebbia nel bel mezzo di uno scontro con il Guardiano della Nuvola.

“Queste foto le invia Reborn-chan a Timoteo-san per tenerlo informato e lui le invia a me. So dei Vongola e degli sforzi di Tsu-kun, so di Enma-kun e di tutti voi, Timoteo-san è stato così gentile da fornirmi non solo informazioni ma anche fotografie e se, all’inizio, era solo per non farmi preoccupare, adesso è diventato qualcosa di più.”

Con autentico amore materno, Nana poggiò una mano sulla guancia di Gyuudon: “Sai, in fondo penso di aver sempre saputo cosa aspettasse Tsu-kun nel futuro, ma non ero abbastanza matura per accettarlo. In fondo, suo padre è il Leone dei Vongola e prima o poi anche Tsu-kun sarebbe stato coinvolto. Ma ora, mi sono resa conto che la situazione è molto diversa: attorno a lui si sono riunite persone di ogni tipo, ognuna con la sua storia e perché no, anche i propri dolori. Nella vita, è più bello condividere le cose belle e dividersi i pesi e in questa casa c’è abbastanza spazio per tutti e anche nel mio cuore.” sorrise, voltando lei stessa pagina, l’ultima dell’album.

C’era una sola fotografia, che raffigurava la stessa Nana con un documento in mano, esposto come se fosse stato il più importante dei premi.

Gyuudon ci mise qualche istante a decifrare i kanji scritti ma, una volta compreso il contenuto del documento, restò senza parole ancora una volta.

“Bovino Lambo, Gokudera Bianchi, De la Stella Fuuta, Fon I-pin.” lesse lei per lui con orgoglio nella voce misto ad affetto: “Timoteo-san ha assecondato i miei capricci e mi ha aiutata a raccogliere tutto il necessario per aggiungerli al nostro registro familiare. Sono figli miei in tutto e per tutto adesso e farò tutto quello che è in mio potere per renderli felici. Ovviamente vale anche per te, Gyuudon-kun, finchè rimarrai con noi sarà esattamente così.”

E così come quella situazione irreale era iniziata, improvvisamente finì, con Nana che – alzatasi in piedi – prese delicatamente il pesante volume per riporlo: “E ora, mettiamoci al lavoro! Abbiamo ancora del lavoro da fare prima che tornino a casa i bambini!”.

   
 
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